Due persone conviventi, la casa è proprietà al 100% di lui.
I due fanno un mutuo di ristrutturazione intestato ad entrambi.
Se mai le cose non dovessero andare bene e i due si separassero lei può chiedere il rimborso totale o parziale di quanto pagato?
E se si separassero prima della scadenza del mutuo lei sarebbe comunque obbligata al pagamento della rata?
Cambierebbe qualcosa se i due poi si sposassero?
- i pagamenti effettuati dal convivente non proprietario, nell'ambito di una convivenza stabile e duratura, rappresentano un'
obbligazione naturale ai sensi dell'art. 2034 c.c. (corrisponde ad un dovere morale e sociale contribuire alla convivenza, così come ci sono anche nel matrimonio). Ovviamente purchè siano
proporzionati ed
adeguati.
- Lei può chiedere in giudizio il rimborso (parziale) delle somme versate che risultino non "proporzionali" ai doveri morali e sociali. Un giudice dovrebbe accertare che la partecipazione economica supera il criterio di proporzionalità ed adeguatezza.
- per quanto riguarda le spese di ristrutturazioni, soprattutto se ingenti, è stato riconosciuto in giurisprudenza che non possono considerarsi come contributo alla vita comune, ma incrementando il valore del bene, e pertanto devono essere restituite al convivente che le ha anticipate.
Questo in linea di principio. Nella prassi, poi, le controversie tra conviventi generalmente assumono contorni ben più ampi. Un convivente può contribuire al 50% delle spese di mutuo per la ristrutturazione e non contribuire per nulla - o in misura minore - ad altre spese.
Potreste stipulare un
contratto di convivenza, in cui regolate le regole della convivenza e le conseguenze patrimoniali in caso di cessazione della convivenza.