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compro i sogni
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Provo a postare qui quello che considero un argomento di discussione, come da titolo :
1. ieri mi sono recato in un ufficio postale sito in zona centrale di Napoli, al fine di richiedere lo/la SPID;
2. arrivato il mio turno allo sportello, consegno all'addetta la patente di guida, un secondo documento di riconoscimento (da utilizzare eventualmente in alternativa alla patente di guida in quando contenente più dati personali, tra cui il Codice Fiscale), e la tessera sanitaria sulla quale è riportato il codice fiscale a me assegnato (fin dalla "notte dei tempi").
3. l'impiegata nel ritirare e controllare i documenti di cui sopra, se n'esce dicendomi che non poteva procedere con quanto da me richiesto (SPID), perché ho il "Codice Fiscale scaduto"!
4. dalla stessa mi viene detto un "vedo che il suo codice fiscale è scaduto a fine 2017", ed aggiunge :" se fosse venuto durante il lockdown, avrei potuto accettarlo visto il periodo"
5. e quindi conclude (questa, a mio giudizio, vera chicca), " lei deve andare all'Agenzia delle Entrate" e farsi rilasciare quanto meno un codice fiscale provvisorio, si insomma mi va bene anche un foglio di carta con tanto d'intestazione e timbro dell'agenzia con il quale le viene emesso il codice temporaneo" !!!
Nel frattempo, io ho controllato quanto distante fosse l'altro ufficio postale presso il quale recarmi e ripetere li la mia richiesta (cosa che puntualmente ho poi fatto e, presso il quale ho ottenuto quanto da me richiesto).
L'argomento di discussione - e credo sia tale perché ritengo di non appartenere alla categoria dei "so tutto io" - è nel chiarirci (o almeno provare a farlo), come effettivamente stanno le cose in riguardo all'osservazione mossami dall'impiegata inizialmente citata, insomma mi piacerebbe capire quale dei due comportamenti, quello del suo rifiuto oppure del procedere come poi fatto dall'altro suo collega in un diverso ufficio postale, è quello corretto.
Io credo che la scadenza indicata sulla tessera sanitaria, ha la sua valenza ai fini sanitari (i.e. se devo richiedere una prestazione sanitaria) ma è irrilevante ai fini degli adempimenti burocratici di varia natura, ed a tal proposito, ricordo che poco più di anno fa, la stessa tessera io l'ho fornita in almeno due occasioni a due diversi notai; nel vendere ed acquistare immobili, e nessuno si è sognato di indicarmi la "data di scadenza", (manco fosse un prodotto alimentare deperibile).
Infatti, io ritengo che i dati indicati da quel codice alfanumerico (comunemente chiamato Codice Fiscale), altro non sono che i miei dati anagrafici che normalmente non sono oggetto di variazione (per dire, il mio nome e cognome è sempre quello, salvo il rivolgersi all'autorità giudiziaria per chiederne delle variazioni, ma la cui cosa non è di facile attuazione se non per comprovati motivi; la mia data di nascita, purtroppo quella è, e quella rimane; idem per il luogo di nascita), quindi credo che pensare ad una "scadenza" del Codice Fiscale, sia cosa "dell'altro mondo".
Però, come ho già scritto, mi piacerebbe sapere, come la pensate voi a questo riguardo.
1. ieri mi sono recato in un ufficio postale sito in zona centrale di Napoli, al fine di richiedere lo/la SPID;
2. arrivato il mio turno allo sportello, consegno all'addetta la patente di guida, un secondo documento di riconoscimento (da utilizzare eventualmente in alternativa alla patente di guida in quando contenente più dati personali, tra cui il Codice Fiscale), e la tessera sanitaria sulla quale è riportato il codice fiscale a me assegnato (fin dalla "notte dei tempi").
3. l'impiegata nel ritirare e controllare i documenti di cui sopra, se n'esce dicendomi che non poteva procedere con quanto da me richiesto (SPID), perché ho il "Codice Fiscale scaduto"!
4. dalla stessa mi viene detto un "vedo che il suo codice fiscale è scaduto a fine 2017", ed aggiunge :" se fosse venuto durante il lockdown, avrei potuto accettarlo visto il periodo"
5. e quindi conclude (questa, a mio giudizio, vera chicca), " lei deve andare all'Agenzia delle Entrate" e farsi rilasciare quanto meno un codice fiscale provvisorio, si insomma mi va bene anche un foglio di carta con tanto d'intestazione e timbro dell'agenzia con il quale le viene emesso il codice temporaneo" !!!
Nel frattempo, io ho controllato quanto distante fosse l'altro ufficio postale presso il quale recarmi e ripetere li la mia richiesta (cosa che puntualmente ho poi fatto e, presso il quale ho ottenuto quanto da me richiesto).
L'argomento di discussione - e credo sia tale perché ritengo di non appartenere alla categoria dei "so tutto io" - è nel chiarirci (o almeno provare a farlo), come effettivamente stanno le cose in riguardo all'osservazione mossami dall'impiegata inizialmente citata, insomma mi piacerebbe capire quale dei due comportamenti, quello del suo rifiuto oppure del procedere come poi fatto dall'altro suo collega in un diverso ufficio postale, è quello corretto.
Io credo che la scadenza indicata sulla tessera sanitaria, ha la sua valenza ai fini sanitari (i.e. se devo richiedere una prestazione sanitaria) ma è irrilevante ai fini degli adempimenti burocratici di varia natura, ed a tal proposito, ricordo che poco più di anno fa, la stessa tessera io l'ho fornita in almeno due occasioni a due diversi notai; nel vendere ed acquistare immobili, e nessuno si è sognato di indicarmi la "data di scadenza", (manco fosse un prodotto alimentare deperibile).
Infatti, io ritengo che i dati indicati da quel codice alfanumerico (comunemente chiamato Codice Fiscale), altro non sono che i miei dati anagrafici che normalmente non sono oggetto di variazione (per dire, il mio nome e cognome è sempre quello, salvo il rivolgersi all'autorità giudiziaria per chiederne delle variazioni, ma la cui cosa non è di facile attuazione se non per comprovati motivi; la mia data di nascita, purtroppo quella è, e quella rimane; idem per il luogo di nascita), quindi credo che pensare ad una "scadenza" del Codice Fiscale, sia cosa "dell'altro mondo".
Però, come ho già scritto, mi piacerebbe sapere, come la pensate voi a questo riguardo.