Divisione a seguito successione di libretto postale fra nipoti

steno61

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Salve, vi pongo la seguente questione relativa alle modalità di suddivisione di un libretto fra nipoti a seguito decesso dello zio, ultimo di quattro fratelli, gli altri (con figli) già deceduti mentre l’ultimo non aveva figli, e precisamente;
fratello A 1 figlio
fratello B 2 figli
fratello C 2 figli (uno dei due sono io)
fratello D senza figli e senza proprietà immobiliari
Lo zio deceduto ha sempre vissuto nell’abitazione del figlio del fratello A in appartamento a parte ed è sempre stato seguito dal nipote nelle operazioni essenziali.
A seguito del decesso il figlio del fratello A ha comunicato agli altri cugini che l’unica bene oggetto di successione è un libretto postale con depositati circa 18.000 euro e che ci avrebbe informati per andare tutti assieme presso l’ufficio postale per la suddivisione.
Durante l'incontro presso l'ufficio postale, il direttore ci informa che il libretto è cointestato tra lo zio deceduto ed il nipote e che quindi la metà del deposito rimanente (che nel frattempo è diventato di 15.000 euro) spetta al nipote, mentre la rimanente parte va suddivisa tra gli eredi.
I cugini del fratello B decidono di rinunciare alla loro parte a favore del cugino A, mentre io e l’altro fratello, decidiamo di volere la nostra quota.
E qui il nipote A dice che ci sono ancora alcune spese da togliere che deve ancora pagare per circa 2.000 euro, e il direttore le toglie non dai 15.000 ma dalla metà da suddividere e cioè dai 7.500, favorendo in questo modo il cugino cointestatario del libretto.
Vi chiedo se secondo voi il direttore ha operato correttamente o se invece, come io ritengo, i 2.000 euro andavano tolti dai 15.000.
Grazie
 
che spese erano? non credo di tenuta del libretto, quindi che c'entra il direttore?
 
le spese immagino riguardino lo zio defunto.
Quindi è corretto pagare le spese con le disponibilità dello zio defunto che sono metà del conto cointestato.
L'altra metà è di proprietà del cointestatario superstite.
 
Intanto grazie per le risposte…premetto che il cugino cointestatario del libretto non è stato “trasparente” con gli altri cugini, non dicendoci nulla delle spese (che avranno senz’altro riguardato lo zio) e lasciando che parlasse solo il direttore.
Quello che non mi è chiaro è che se c’erano ancora spese da sostenere, queste andavano pagate prima di trovarsi davanti al direttore, e quindi dall’importo dei 15.000, come peraltro era stato fatto per gli altri 3.000 pagati dal cugino e tolti dai 18.000 iniziali. Ho come l’impressione che il cugino abbia voluto tutelare la sua metà da ulteriori spese.
Non è per l’importo di per sé modesto ma per capire se le quote spettanti siano state calcolate correttamente.
 
... e lasciando che parlasse solo il direttore.
Come già ha sottolineato cicciog83, in tutto questo il direttore dell'ufficio postale a che titolo ha parlato e calcolato spese da detrarre?
La sua funzione doveva essere solo quella di accertarsi di chi avesse la qualifica di erede e potesse partecipare alla liquidazione del saldo.
"Ci sono 15.000 euro: un cointestatario ha titolo a 7.500, gli eredi tutti insieme a 7.500. Siete tre eredi? 2500 euro per ciascuno. Firmate e andate in pace. :DPer le eventuali spese dello zio vi vedete a casa di uno di voi e regolate i conti..."
 
Concordo ma tutto parte dal cugino che evidentemente ha "preparato" il direttore essendo un buon cliente di quell'ufficio postale..in questo modo era difficile per i presenti contraddire l'operato del direttore. Stava al cugino dire..cari cugini ci sono alcune spese ancora da pagare, le tolgo dai 15000, il resto metà a me e l'altra parte la dividiamo in parti uguali..ed invece così facendo ha messo al sicuro la propria metà ..
 
Secondo me deve prevalere il buonsenso, se quel cugino si è sempre preso cura dello zio e lo ospitava, non so se a titolo gratuito in casa sua, è anche giusto che erediti lui tutto. Occuparsi di un anziano non è un compito da poco, specie se non è un genitore ed è giusto che venga ricompensato in qualche modo.
 
Salve, vi pongo la seguente questione relativa alle modalità di suddivisione di un libretto fra nipoti a seguito decesso dello zio, ultimo di quattro fratelli, gli altri (con figli) già deceduti mentre l’ultimo non aveva figli, e precisamente;
fratello A 1 figlio
fratello B 2 figli
fratello C 2 figli (uno dei due sono io)
fratello D senza figli e senza proprietà immobiliari
Lo zio deceduto ha sempre vissuto nell’abitazione del figlio del fratello A in appartamento a parte ed è sempre stato seguito dal nipote nelle operazioni essenziali.
A seguito del decesso il figlio del fratello A ha comunicato agli altri cugini che l’unica bene oggetto di successione è un libretto postale con depositati circa 18.000 euro e che ci avrebbe informati per andare tutti assieme presso l’ufficio postale per la suddivisione.
Durante l'incontro presso l'ufficio postale, il direttore ci informa che il libretto è cointestato tra lo zio deceduto ed il nipote e che quindi la metà del deposito rimanente (che nel frattempo è diventato di 15.000 euro) spetta al nipote, mentre la rimanente parte va suddivisa tra gli eredi.
I cugini del fratello B decidono di rinunciare alla loro parte a favore del cugino A, mentre io e l’altro fratello, decidiamo di volere la nostra quota.
E qui il nipote A dice che ci sono ancora alcune spese da togliere che deve ancora pagare per circa 2.000 euro, e il direttore le toglie non dai 15.000 ma dalla metà da suddividere e cioè dai 7.500, favorendo in questo modo il cugino cointestatario del libretto.
Vi chiedo se secondo voi il direttore ha operato correttamente o se invece, come io ritengo, i 2.000 euro andavano tolti dai 15.000.
Grazie

Il Direttore non è stato preciso.

In un conto corrente, o anche libretto postale, si presume che il 50% sia di titolarità del nipote cointestatario. Una presunzione che può essere superata fornendo prova contraria, ad esempio dimostrando che i depositi sul libretto sono stati fatti esclusivamente, o per la maggior parte, dallo zio (o con proventi derivanti da attività dello zio).

Quindi, occorre richiedere un estratto dei movimenti del conto per comprendere da chi sono stati fatti nel tempo i depositi sul libretto. Se emerge che i depositi venivano fatti esclusivamente dallo zio, avete diritti su tutta la somma presente alla data di morte dello zio.

Per quanto riguarda le spese, concordo con quanto ha scritto claudia_b.
 
Secondo me deve prevalere il buonsenso, se quel cugino si è sempre preso cura dello zio e lo ospitava, non so se a titolo gratuito in casa sua, è anche giusto che erediti lui tutto. Occuparsi di un anziano non è un compito da poco, specie se non è un genitore ed è giusto che venga ricompensato in qualche modo.

Concordo anche perché ho già avuto modo di occuparmi, assieme ad altri familiari, dei genitori e del suocero; come avevo precisato lo zio viveva in appartamento a parte nell’abitazione del cugino (ed anche qui ci sarebbe da aprire un altro discorso che vi risparmio) e l’assistenza si limitava, come avevo fatto presente, alle operazioni essenziali e nulla di più.
 
Il Direttore non è stato preciso.

In un conto corrente, o anche libretto postale, si presume che il 50% sia di titolarità del nipote cointestatario. Una presunzione che può essere superata fornendo prova contraria, ad esempio dimostrando che i depositi sul libretto sono stati fatti esclusivamente, o per la maggior parte, dallo zio (o con proventi derivanti da attività dello zio).

Quindi, occorre richiedere un estratto dei movimenti del conto per comprendere da chi sono stati fatti nel tempo i depositi sul libretto. Se emerge che i depositi venivano fatti esclusivamente dallo zio, avete diritti su tutta la somma presente alla data di morte dello zio.

Per quanto riguarda le spese, concordo con quanto ha scritto claudia_b.


Hai ragione, il Direttore non è stato preciso, assumendosi un compito che non gli spettava. Così come non lo è stato il cugino in tutti questi anni; dovevamo chiedere prima la nomina di un amministratore di sostegno in modo da gestire il deposito e le necessità materiali nell’interesse esclusivo dello zio. Il deposito (aperto chissà quando) veniva gestito interamente dal cugino, in quanto lo zio non se ne occupava di certo, e la somma depositata era senza dubbio solo di sua spettanza, anche perché il cugino ha un altro libretto cointestato con la moglie nella stessa filiale (lo abbiamo saputo durante l’incontro presso l’ufficio postale in quanto il direttore ha dirottato tutta la somma “spettante” al cugino dal deposito dello zio al suo) ed inoltre ha un c/c bancario); abbiamo sbagliato ed almeno io e mio fratello non intendiamo intervenire ulteriormente, visto anche l’atteggiamento degli altri due cugini.
Grazie a tutti
 
Estratto conto degli ultimi cinque anni ed analizzare entrate/uscite voce per voce
solo dopo si può ragionare sulla spartizione
 
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