Entrata nel mondo del lavoro - sfruttamento di tutti i benefici fiscali

Adrcrd

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27/12/19
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Ciao a tutti, ho 25 anni e sto per laurearmi.
Tra poco inizierò a lavorare e volevo essere sicuro di fare tutte le "mosse" giuste per assicurarmi una seconda pensione a tempo debito e sfruttare tutti i vantaggi fiscali disponibili.

Ad oggi, ciò che farò è:


  • TFR in un fondo pensione chiuso al momento dell'assunzione (esiste un fondo chiuso per ingegneri, o devo scegliere semplicemente quello per dipendenti privati?);

  • Contribuzione mensile al fondo in modo che il datore di lavoro contribuisca (qui ho molti dubbi, c'è un limite per la contribuzione del datore di lavoro? posso arrivare max a 5.1k per sfruttare la deducibilità? Come funziona in generale?);

  • Riscatto anni universitari (prima possibile per pagare meno, da quanto ho capito il costo deriva dallo stipendio attuale);

  • Investimenti mensili in robo-advisor/index (es: Moneyfarm);

  • Investimenti indipendenti nel mercato azionario (orizzonte: lunghissimo termine).

Cosa ne pensate? Qualcuno ha risposte alle mie domande? Consigli/suggerimenti da chi ha più esperienza di me?
 
Il fondo pensione di categoria è una buona soluzione.

Adesso non riscatterei la laurea: per i giovani nel sistema interamente contributivo la convenienza di pagare meno è relativa e comunque con le ultime riforme c'è la possibilità di riscattare a tariffe indipendenti dal reddito. Aggiungici che all'inizio lo stipendio non sarà verosimilmente altissimo e quindi la deduzione dei versamenti meno conveniente.

Sul resto degli investimenti.. boh, di che cifre parliamo? Quanto pensi di risparmiare e poter investire ogni mese?
Se non escludi di comprare casa nei prossimi anni pensa anche a farti una provvista per quello, piuttosto che diversificare in tutti questi investimenti. A meno, che, ovviamente, non parliamo di cifre rilevanti.
 
Il fondo pensione di categoria è una buona soluzione.

Adesso non riscatterei la laurea: per i giovani nel sistema interamente contributivo la convenienza di pagare meno è relativa e comunque con le ultime riforme c'è la possibilità di riscattare a tariffe indipendenti dal reddito. Aggiungici che all'inizio lo stipendio non sarà verosimilmente altissimo e quindi la deduzione dei versamenti meno conveniente.

Sul resto degli investimenti.. boh, di che cifre parliamo? Quanto pensi di risparmiare e poter investire ogni mese?
Se non escludi di comprare casa nei prossimi anni pensa anche a farti una provvista per quello, piuttosto che diversificare in tutti questi investimenti. A meno, che, ovviamente, non parliamo di cifre rilevanti.

Non si parla di cifre rilevamenti. Non sono di famiglia ricca e tutto ciò che ho sono risparmi accumulati nel corso degli anni dell'università (4-5k circa), niente di che. Anche per questo l'ipotesi dell'investimento nel mercato azionario è l'ultima nella lista ed effettivamente avrebbe più senso più in la.
Diciamo che posso aspettarmi uno stipendio di 1.4-1.5k/mese netti inizialmente. Idealmente vorrei dividere lo stipendio in: 1/2 casa, utenze, auto ecc; 1/4 in risparmi; 1/4 investimenti. Il punto critico è appunto capire quali investimenti, ad esempio se meglio contribuire al fondo pensione e fino a che punto, robo-advisors con versamenti mensili e via dicendo.

Inoltre, un mio obiettivo personale è quello di comprare casa entro i 30 anni; da qui il 25% in risparmi mensile.
 
Ciao! Io ho 26 anni e ho cominciato da poco ad interessarmi di finanza personale e a chiedermi, come te, quale sia il modo per ottimizzare la fiscalità nell'accumulare i primi risparmi.

Il fondo pensione negoziale (i.e., chiuso) a cui potrai aderire dipende dalla tipologia di contratto di lavoro (CCNL) che stipulerai, dunque dovrai necessariamente attendere di aver firmato un contratto di lavoro prima di poter aderire. Per esempio, per i metalmeccanici è Cometa. Non esiste un FPN "universale" per ingegneri o dipendenti privati in generale.
Il mio consiglio è quello di aderire subito (all'assunzione) ad un fondo pensione (aperto o chiuso che sia) in modo da far decorrere immediatamente tutta una serie di termini e scadenze a tuo vantaggio. Ad esempio, è possibile cambiare fondo pensione solo dopo 2 anni dall'iscrizione, è possibile tirare fuori soldi per esigenze particolari a partire da 8 anni di iscrizione, e l'aliquota sulle somme erogate come rendita va al minimo dopo 35 anni di iscrizione.

Hai diritto al contributo del datore di lavoro se aderisci al Fondo Pensione Negoziale del tuo CCNL e se versi un contributo minimo in aggiunta al TFR (a titolo di esempio, i metalmeccanici hanno diritto al 2% di contributo versando almeno l'1,2% del proprio stipendio minimo tabellare). L'ammontare del contributo del datore di lavoro dipende, ancora una volta, dagli accordi specifici per il tuo CCNL di appartenenza. Non hai invece diritto al contributo del datore di lavoro iscrivendoti ad un fondo pensione che non sia quello negoziale del tuo comparto.

Per ulteriori informazioni sui fondi pensione, ti consiglio di leggere la guida ufficiale della COVIP e le pagine del sito Propensione.
Ogni anno è possibile dedurre dal reddito dichiarato ai fini IRPEF fino a 5.164,57€ di contributi al fondo pensione, compreso il contributo del datore di lavoro, deducibile al pari di quello del lavoratore (fonte).
Il TFR versato non rientra invece in tale limite.

Per quanto riguarda il riscatto della laurea, è dibattuto se sia davvero conveniente per i lavoratori della nostra età. È possibile il riscatto degli anni di laurea non ci permetta di andare in pensione prima, in quanto:
1. sarebbe ininfluente per la pensione di vecchiaia (dipendente solo dall'età anagrafica);
2. sarebbe ininfluente per la pensione anticipata contributiva, per cui sono sufficienti 20 anni di contribuzione ed una quantità di contributi tale da determinare una "prima rata di pensione non inferiore a 2,8 volte l'importo mensile dell'assegno sociale";
3. influirebbe, invece, sulla pensione anticipata (non contributiva), che attualmente richiede, per gli uomini, 42 anni e 10 mesi di contribuzione.

Vi è dunque la possibilità che i soldi "investiti" nel riscatto di laurea non ti consentano di andare in pensione prima, ma vadano semplicemente ad incrementare il tuo assegno pensionistico pubblico futuro. In questo caso tuttavia, bisogna considerare il costo opportunità di tale scelta: invece di dare i soldi all'INPS, li potresti investire in un fondo pensione, o in titoli, immobili, azioni, obbligazioni, etc. Qual è la scelta più conveniente? In verità non è per nulla facile da valutare, e su Internet si trovano molti articoli contraddittori... ti consiglio di leggerti qualche thread a riguardo in questo forum per farti un'idea della situazione, io stesso non ho una posizione netta a riguardo.
 
Siete consapevoli vero che prima della pensione teoricamente i soldi vi serviranno per comprare casa, costruire una famiglia ecc?
 
Ciao! Io ho 26 anni e ho cominciato da poco ad interessarmi di finanza personale e a chiedermi, come te, quale sia il modo per ottimizzare la fiscalità nell'accumulare i primi risparmi.

Il fondo pensione negoziale (i.e., chiuso) a cui potrai aderire dipende dalla tipologia di contratto di lavoro (CCNL) che stipulerai, dunque dovrai necessariamente attendere di aver firmato un contratto di lavoro prima di poter aderire. Per esempio, per i metalmeccanici è Cometa. Non esiste un FPN "universale" per ingegneri o dipendenti privati in generale.
Il mio consiglio è quello di aderire subito (all'assunzione) ad un fondo pensione (aperto o chiuso che sia) in modo da far decorrere immediatamente tutta una serie di termini e scadenze a tuo vantaggio. Ad esempio, è possibile cambiare fondo pensione solo dopo 2 anni dall'iscrizione, è possibile tirare fuori soldi per esigenze particolari a partire da 8 anni di iscrizione, e l'aliquota sulle somme erogate come rendita va al minimo dopo 35 anni di iscrizione.

Hai diritto al contributo del datore di lavoro se aderisci al Fondo Pensione Negoziale del tuo CCNL e se versi un contributo minimo in aggiunta al TFR (a titolo di esempio, i metalmeccanici hanno diritto al 2% di contributo versando almeno l'1,2% del proprio stipendio minimo tabellare). L'ammontare del contributo del datore di lavoro dipende, ancora una volta, dagli accordi specifici per il tuo CCNL di appartenenza. Non hai invece diritto al contributo del datore di lavoro iscrivendoti ad un fondo pensione che non sia quello negoziale del tuo comparto.

Per ulteriori informazioni sui fondi pensione, ti consiglio di leggere la guida ufficiale della COVIP e le pagine del sito Propensione.
Ogni anno è possibile dedurre dal reddito dichiarato ai fini IRPEF fino a 5.164,57€ di contributi al fondo pensione, compreso il contributo del datore di lavoro, deducibile al pari di quello del lavoratore (fonte).
Il TFR versato non rientra invece in tale limite.

Per quanto riguarda il riscatto della laurea, è dibattuto se sia davvero conveniente per i lavoratori della nostra età. È possibile il riscatto degli anni di laurea non ci permetta di andare in pensione prima, in quanto:
1. sarebbe ininfluente per la pensione di vecchiaia (dipendente solo dall'età anagrafica);
2. sarebbe ininfluente per la pensione anticipata contributiva, per cui sono sufficienti 20 anni di contribuzione ed una quantità di contributi tale da determinare una "prima rata di pensione non inferiore a 2,8 volte l'importo mensile dell'assegno sociale";
3. influirebbe, invece, sulla pensione anticipata (non contributiva), che attualmente richiede, per gli uomini, 42 anni e 10 mesi di contribuzione.

Vi è dunque la possibilità che i soldi "investiti" nel riscatto di laurea non ti consentano di andare in pensione prima, ma vadano semplicemente ad incrementare il tuo assegno pensionistico pubblico futuro. In questo caso tuttavia, bisogna considerare il costo opportunità di tale scelta: invece di dare i soldi all'INPS, li potresti investire in un fondo pensione, o in titoli, immobili, azioni, obbligazioni, etc. Qual è la scelta più conveniente? In verità non è per nulla facile da valutare, e su Internet si trovano molti articoli contraddittori... ti consiglio di leggerti qualche thread a riguardo in questo forum per farti un'idea della situazione, io stesso non ho una posizione netta a riguardo.
Grazie mille per tutte le informazioni e per la precisione, ci guarderò!
Siete consapevoli vero che prima della pensione teoricamente i soldi vi serviranno per comprare casa, costruire una famiglia ecc?
Una cosa non esclude l'altra
 
Grazie mille per tutte le informazioni e per la precisione, ci guarderò!

Una cosa non esclude l'altra

Si escludono dal momento che normalmente, per l'acquisto casa, puoi chiedere il ritiro del 75% di quanto depositato nel fondo pensione e solo dopo un certo tempo (es. 8 anni).
Basta esserne consapevoli.
 
Si escludono dal momento che normalmente, per l'acquisto casa, puoi chiedere il ritiro del 75% di quanto depositato nel fondo pensione e solo dopo un certo tempo (es. 8 anni).
Basta esserne consapevoli.

L'obiettivo è quello di investire in un fondo pensione e non toccarli, appunto, fino alla pensione; contemporaneamente risparmiando per il deposito su una casa, in modo da non aver bisogno di toccare il fondo pensione. D'altronde nel momento in cui qualcuno lasci il TFR in azienda, non può mica prenderlo per pagarci una casa, o sbaglio?
 
Ultima modifica:
Se il tfr è in azienda (o all'inps) può essere richiesto un anticipo nella misura del 70% per varie esigenze tra cui l'acquisto della prima casa.
Quindi dal punto di vista tfr cambia poco, la differenza la fa il versamento dell'utente e gli anni di adesione dove i soldi sono bloccati.
 
Tutto dipende dallo stipendio in ingresso, dalle spese mensile che devi affrontare e dal costo della casa della zona a cui ti riferisci.

In merito al riscatto della laurea, da quanto ho capito, se inizi subito dopo l'università e avrai una carriera continuativa, non serve quasi a nulla. Molto meglio investire sul fondo pensione fino al massimo deducibile.
Se qualcuno mi smentisce, ben venga........
 
Ultima modifica:
Se il tfr è in azienda (o all'inps) può essere richiesto un anticipo nella misura del 70% per varie esigenze tra cui l'acquisto della prima casa.
Quindi dal punto di vista tfr cambia poco, la differenza la fa il versamento dell'utente e gli anni di adesione dove i soldi sono bloccati.
Ah ho capito, grazie! Però nel caso in cui non sia bisogno di andare a pescare dal TFR, sei d'accordo che un fondo chiuso risulti essere meglio in tutto e per tutto?
 
Tutto dipende dallo stipendio in ingresso, dalle spese mensile che devi affrontare e dal costo della casa della zona a cui ti riferisci.

In merito al riscatto della laurea, da quanto ho capito, se inizi subito dopo l'università e avrai una carriera continuativa, non serve quasi a nulla. Molto meglio investire sul fondo pensione fino al massimo deducibile.
Se qualcuno mi smentisce, ben venga........
In quali casi conviene allora?
 
Dovresti leggerti il topic specifico. Io ad oggi non ho ancora capito quanti anni si riscattano effettivamente, quindi non so aiutarti.
La mia strategia sarà uscire anticipatamente tramite il montante accumulato nel fondo pensione.
Se inizi ad accumulare a 25 anni con il massimo deducibile, avrai un bel montante a disposizione.
Ovviamente se questa fosse la tua scelta, devi dimenticarli di avere quella "liquidità" disponibile anche per l'acquisto della prima casa.
 
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