Trattenute addizionali regionali e comunali nella pensione

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Fabxtreme7

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Buonasera, scrivo perchè vorrei un chiarimento riguardo le trattenute delle addizionali regionali e comunali presenti nei cedolini della pensione di mio padre in questi primi due mesi del 2020.

Mio padre, ex lavoratore dipendente appartenente alla gestione privata INPS, è in pensione dal 1° novembre 2018, ma solo a partire dallo scorso mese di gennaio ha visto nella sua pensione le trattenute relative alle addizionali regionali e comunali.

Tali trattenute, presenti nella pensione con le voci ADDIZIONALE IRPEF REGIONALE A DEBITO DEL PENSIONATO ANNO 2019 e ADDIZIONALE IRPEF COMUNALE A DEBITO DEL PENSIONATO ANNO 2019, sono uguali per importo in entrambi questi due mesi del 2020 (l'importo della regionale è più elevato rispetto a quella comunale) e costituiscono, sommate insieme, circa il 2,40% della pensione lorda.

Nel 2019, invece, nei vari cedolini da marzo a novembre era presente la voce TRAT.ADDIZ.REG.IRPEF ANNO 2018 (a giugno anche la voce DEBITO X RICALCOLO PEREQ. 2019) con un importo nettamente inferiore rispetto a quello del 2020, visto che rappresentava solo circa lo 0,30% del lordo. A gennaio, febbraio e dicembre 2019 ci sono state solo le normali trattenute IRPEF.

Alla luce di quanto riportato in questo articolo Pensione febbraio 2020 in pagamento tra arretrati e trattenute mio padre si deve quindi aspettare queste addizionali regionali e comunali fino al prossimo mese di novembre ?
è normale che le addizionali siano sensibilmente più alte rispetto al 2019 perchè nel 2019 ha preso la pensione per tutto l'anno mentre nel 2018 solo gli ultimi due mesi ?

Grazie anticipatamente
 
Se il passaggio dal lavoro alla pensione avviene in corso d'anno, posto che le addizionali si riferiscono al reddito dell'anno precedente a quello in cui vengono applicate, di norma succede quanto segue.
(ipotesi lavoro fino al 31 ottobre 2018)
Negli stipendi del 2018 viene trattenuta l'add region 2017, l'addiz comun 2017, l'acconto add com 2018. I datori di lavoro hanno una certa variabilità nello spalmare le addizionali e l'acconto, ma mi risulta che sia regola comune fermarsi a novembre, quindi 11 rate al massimo. Se il lavoratore va in pensione il 1 novembre, la rata delle addizionali di novembre viene trattenuta nell'ultima busta paga utile, quella di ottobre.

Da quello che scrivi, deduco che l'Inps nel 2019 abbia spalmato le addizionali su 9 mesi (marzo-novembre) mentre nel 2020 le sta spalmando su 11 mesi. Per me, che sono pensionata della Gestione pubblica, le rate sono 11 già da anni.

Tornando al nostro pensionato, l'Inps gli paga pensione di novembre, dicembre e tredicesima 2018 senza trattenute per addizionali, essendo stato già saldato l'intero debito 2017 del lavoratore. Da gennaio 2019 l'Inps invece, conoscendo solo il reddito da pensione del 2018 (tre mesi), su quello calcola le addizionali, che sono pertanto solo una parte del dovuto 2018. Il resto, addizionali su stipendi gennaio-ottobre 2018, viene pagato con il 730 presentato a giugno 2019.

Avrai capito quindi il meccanismo, per altro abbastanza intuitivo. Nel 2020 tuo padre si vedrà trattenere add reg 2019, add com 2019, acc add com 2020, tutto parametrato sul reddito da pensione del 2019 e, soprattutto, riscontrabile anche dalla CU che riceverà entro fine marzo. Lì infatti leggerà nella casella addizionale regionale saldo un importo che è esattamente 11 volte la relativa ritenuta mensile; stessa cosa per addizionale comunale a saldo.
 
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