Recupero TFR, stipendi e ferie non pagati

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antonio08

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8/10/10
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salve,

fino al febbraio 2019 ho lavorato con contratto commercio in un 'azienda, dopo sono stato licenziato per mancanza di lavoro nella mia area di competenza. Ad oggi l'azienda che è ancora attiva mi deve due mensilità + quattordicesima e la quota maturata della tredicesima, TFR, ferie non godute.

Ho i conteggi le buste paga relativi a quanto detto sopra rilasciati dall'azienda. Ho fatto tramite avvocato la PEC per la messa in mora senza ottenere risposta. L'azienda non versa in buone acque e non ha patrimoni pur continuando a lavorare

Potrei percorrere due vie per le quali ho delle domande:

1. Potrei procedere tramite ISPETTORATO DEL LAVORO. questa operazione sarebbe a costo zero ma farebbe solo delle multe all'azienda ma nessun tentatvo di pignoramento o prelievo forzoso per farmi recuperare il dovuto? Si rivvarrebbe sul legale rappresentante?

2. Potrei procedere tramite AVVOCATO, un privato mi ha detto che contando il suo emolumento e le spese per i vari step mi verrebbe a costare sui 2500/3000 euro. Quanto potrei pagare con un avvocato del caf? in questo caso l'avvocato pocrederebbe con un decreto ingiuntivo fino al pignoramento. Potrebbe rivalersi pure sul legale rappresentante?

Quali sarebbero i vantaggi di procedere con l'avvocato considerato che l'altra strada sarebbe a costo zero?

Per cosa risponderebbe l'inps se il datore fosse insolvente?
L'inps ne risponderebbe qualsiasi delle due vie percorrerei una volta che il datore fosse insolovente?
Leggevo che l'inps risponde soloo se le tre mensilità dovute precedono di dodici mesi l'avvio della procedura concorsuale? Per procedura concorsuale s'intende SOLO un decreto ingiuntivo? quindi per avere dicembre 2018 occorre che proceda tramite avvocato entro dicembre 2019? come procedura concorsuale sarebbe valida anche quella avviata dall'ispettorato del lavoro?

Varrebbe la pena percorrere le due vie in parallelo?

Se il datore avesse delle entrate per eredità è a sua discrezione usarle per pagare o meno i debiti dell'azienda?

grazie
 
Ultima modifica:
Io andrei prima di tutto a un patronato, se fossi nella tua situazione
Recuperi quello che puoi spendendo meno soldi
Poi guarda te
 
il modo di spenmdere meno soldi ovvero nulla è con l'ispettorato ma recuperei lo stesso?
No, ogni caso è diverso
Sicuramente hai più tutele
Poi informarsi non costa niente E al limite, dopo e sottolineo dopo, andrai da avvocato o da chi ti ispirerà più fiducia
Facci sapere
 
No, ogni caso è diverso
Sicuramente hai più tutele
Poi informarsi non costa niente E al limite, dopo e sottolineo dopo, andrai da avvocato o da chi ti ispirerà più fiducia
Facci sapere

credo di procedere con le due vie tanto l'ispettorato è a costo zero...

a proposito dei dodici mesi di cui parla il fondo di gararanzia nn ho capito da quando vanno misurati? ci sono solo in caso di fallimento dell'azienda?
per il resto a che scadenza devo stare attento per non perdere gli ultimi tre stipendi?

grazie
 
Se l’azienda non paga gli stipendi o li paga in misura inferiore rispetto a quanto dovuto per legge o per contratto collettivo nazionale è possibile ricorrere a diversi strumenti.

Tentativo di conciliazione
Il primo modo di difendersi dal mancato pagamento dello stipendio (o dal pagamento in misura ridotta) è presentarsi all’Ispettorato del Lavoro (presso la Direzione territoriale del lavoro ove è situata l’azienda o l’unità produttiva ove si è impiegati) e promuovere un tentativo di conciliazione. Il procedimento è gratuito, facoltativo e viene realizzato innanzi a una commissione costituita da un rappresentante dei lavoratori, uno dell’azienda e un presidente.

Lo scopo è promuovere un incontro alla presenza delle parti per tentare un accordo. Il verbale con l’accordo diventa «titolo esecutivo», ossia vale come una sentenza; per cui, se il datore di lavoro non tiene fede agli impegni assunti in tale sede può essere oggetto di pignoramento.

La conciliazione monocratica
Il secondo metodo per difendersi dal mancato pagamento dello stipendio (o dal pagamento in misura ridotta) è di rivolgersi sempre all’Ispettorato del Lavoro (presso la Direzione territoriale del lavoro ove è situata l’azienda o l’unità produttiva ove si è impiegati) e chiedere un tentativo di conciliazione monocratica. Questa procedura è sicuramente più incisiva perché promuove l’attivazione di una verifica da parte degli Ispettori, con conseguente irrogazione di sanzioni particolarmente pesanti. L’ispettore prima convoca il datore di lavoro e cerca un accordo tra questi e il dipendente. Anche in questo caso, se l’accordo va a buon fine, il verbale è «titolo esecutivo» (vale cioè al pari di una sentenza definitiva). Se invece non si raggiunge l’intesa scattano i controlli sull’ azienda.
La procedura è gratuita e può essere intrapresa dal dipendente senza bisogno di un avvocato.

La diffida dell’avvocato
In alternativa o in aggiunta ai due sistemi appena visti, il dipendente cui non sia stato pagato lo stipendio può rivolgersi a un avvocato che invii una diffida di pagamento all’azienda, dando a questa un termine massimo per il versamento del dovuto e con avvertimento che, in difetto, si passerà al ricorso in tribunale.

Il ricorso in tribunale
L’ultimo sistema di difesa per il mancato pagamento dello stipendio (o per il pagamento in misura ridotta) è di presentare ricorso in tribunale, sempre a mezzo di un avvocato. Se il dipendente ha una prova scritta del proprio credito può chiedere un decreto ingiuntivo, che è una procedura molto più veloce ed economica della causa ordinaria. Proprio perché viene richiesta una prova scritta, tale soluzione è possibile solo nel caso in cui l’azienda non abbia versato lo stipendio a fronte di un contratto di lavoro regolarmente siglato oppure, nonostante abbia emesso le buste paga, queste non siano state versate o versate in misura inferiore. L’azienda potrà fare opposizione al decreto ingiuntivo entro 40 giorni dalla sua notifica e, in tal caso, inizia una causa vera e propria.

link: Quando denunciare il datore di lavoro
 
salve,

innnazitutto grazie, per ora ho fatto una richiesta d'intervento all'ispettorato e mi riservo di intervenire via avvocato perchè avrebbe costi per 2500 euro.

Tuttavia dall'avvocato ho saputo che occorre che intervenga a non più di dodici mesi dal licenziamento per vedere riconosciute le ultime tre mensilità dall'inps.

Per contare questa scadenza sarebbe sufficiente anche solo la richiesta d'intervento all'ispettorato o serve per forza lazione del legale?

grazie
 
Buongiorno,

mi riallaccio a questa discussione perche mi è capitata la stessa cosa o simile.
A gennaio 2023 l' azienda ha licenziato gli ultimi suoi 2 dipendenti tra cui me e si è messa in liquidazione.
Il liquidatore della SRL dice che le casse dell' azienda sono completamente vuote e non possono corrispondere nessun credito.
Non corrisposte le ultime 3 mensilità (tredicesima, dicembre, gennaio + 30gg di ferie + indennità di mancato preavviso di 40gg).
Il totale è di circa 14 mila euro che dovrei recuperare.
Sono stata al patronato CISL ma mi hanno detto che possono solo ottenere 3 mensilità (ma solo per una quota, non complete) + TFR senza ferie (tramite il fondo INPS) e loro prenderanno un 10% come costo di recupero (forse non arrivererei nemmeno a 10 mila aspettando 1 anno).
Le tempistiche sono circa di 1 anno.
Onestamente speravo qualcosa di meglio e poi non mi hanno fatto una buona impressione al sindacato...mi parevano interessati solo a incassare le 200€ iniziali di apertura pratica.
Potete consigliarmi qualcosa di meglio o raccontare un'esperienza?

Grazie
 
spiace per il tuo caso...purtroppo i tempi sono lunghi, per il TFR stai tranquillo che lo prendi, i sindacati vanno bene, non cercare altro. ovvio che lo fanno per soldi anche loro...
 
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