ROBI.C
ciao
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Un mio parente ha ricevuto, nello scorso mese, una fattura del gas dove la stima, per mc. consumati, risultava essere notevolmente maggiore rispetto a quanto indicato dal contatore sul posto (il condominio ha un serbatoio interrato a GPL)
Ho subito inviato, a suo nome, una email per contestarla.
Poi, nei giorni successivi, ho mandato anche un fax chiedendo una verifica da parte del loro personale e il ricalcolo tramite lettura diretta.
Nonostante questo non c'è stata nessuna risposta da parte delle Società erogatrice del servizio(nota a livello nazionale).
Giorni dopo, consultando l'estratto conto bancario, il mio parente mi riferisce che l'importo indicato nella fattura emessa è comunque stato incassato.
A quel punto telefono alla società e chiedo chiarimenti.
Mi dicono di aver ricevuto il reclamo, ma che non lo hanno ricontattato perchè: “non fa parte delle loro politiche rispondere ai clienti”!
Allora faccio presente che non è corretto comportarsi in tal modo,
specie con persone anziane che vanno facilmente in ansia e non sanno come comportarsi in situazioni simili.
Persone che faticano a far tornare i conti in casa e poi si trovano stime insensate relative a ipotetici consumi (il periodo poi era praticamente estivo, quindi il consumo era solo per i fornelli di cucina, visto che il riscaldamento era spento e l'acqua calda viene prodotta scaldabagno elettrico).
A quel punto l'addetto al call-center mi dice di aver predisposto un nota di accredito per rimborsare la differenza in eccesso (a spanne, facendo due calcoli semplici, si sono presi quasi 500 euro in più di quanto avrebbero realmente dovuto riscuotere)
Sono passati diversi giorni, ma sul conto corrente non è stato accreditato ancora nulla e nessuna comunicazione cartacea, relativa alla preannunciata nota, è pervenuta al mio parente.
E' trascorso quasi un mese da giorno che presentato reclamo e siamo ancora al punto che la bolletta gonfiata è stata incassata e non si sa nulla del rimborso promesso.
Cosa dovrei fare, secondo voi?
Ho subito inviato, a suo nome, una email per contestarla.
Poi, nei giorni successivi, ho mandato anche un fax chiedendo una verifica da parte del loro personale e il ricalcolo tramite lettura diretta.
Nonostante questo non c'è stata nessuna risposta da parte delle Società erogatrice del servizio(nota a livello nazionale).
Giorni dopo, consultando l'estratto conto bancario, il mio parente mi riferisce che l'importo indicato nella fattura emessa è comunque stato incassato.
A quel punto telefono alla società e chiedo chiarimenti.
Mi dicono di aver ricevuto il reclamo, ma che non lo hanno ricontattato perchè: “non fa parte delle loro politiche rispondere ai clienti”!
Allora faccio presente che non è corretto comportarsi in tal modo,
specie con persone anziane che vanno facilmente in ansia e non sanno come comportarsi in situazioni simili.
Persone che faticano a far tornare i conti in casa e poi si trovano stime insensate relative a ipotetici consumi (il periodo poi era praticamente estivo, quindi il consumo era solo per i fornelli di cucina, visto che il riscaldamento era spento e l'acqua calda viene prodotta scaldabagno elettrico).
A quel punto l'addetto al call-center mi dice di aver predisposto un nota di accredito per rimborsare la differenza in eccesso (a spanne, facendo due calcoli semplici, si sono presi quasi 500 euro in più di quanto avrebbero realmente dovuto riscuotere)
Sono passati diversi giorni, ma sul conto corrente non è stato accreditato ancora nulla e nessuna comunicazione cartacea, relativa alla preannunciata nota, è pervenuta al mio parente.
E' trascorso quasi un mese da giorno che presentato reclamo e siamo ancora al punto che la bolletta gonfiata è stata incassata e non si sa nulla del rimborso promesso.
Cosa dovrei fare, secondo voi?