Giustificazione contante e buoni fruttiferi postali

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w.macho

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Salve a tutti. Questo è il mio primo post.
È un po' di giorni che leggo on line diversi post sulla giustificazione del contante quando si effettuano versamenti in banca.
Ho letto anche diverse risposte, in genere tranquillizanti, anche su questo forum.
Però vorrei capire un attimo la quadra e fino in fondo le regole del "gioco".

Innanzitutto avrei due problemi.

1) Ho avuto lavori estremamente discontinui e data la mia età molto lo devo al sostentamento parentale. Non lavorando ho sempre avuto una forte propensione a mettere via il denaro (sia quello guadagnato che quello regalatomi per natali, compleanni e mance varie).
Questa somma (non è grandissima, parliamo di circa 3000€) è in contanti.
Sinceramente non mi ero mai posto il problema, erano "sotto il materasso". Se io ipoteticamente dovessi versali non saprei giustificarli. Ho letto che dovrei farmi fare un versamento dai miei (tipo a natale) in modo che risulta la causale donazione.
Ok e così il problema contanti sarebbe sistemato.
Ma quello che a me non è chiaro è questo.
Io da settembre inizierei a lavorare. Se io ogni mese (su uno stipendio di 1200) mettessi via 700€ in contanti, sempre "sotto il materasso", perché magari temo l'uscita dall'euro dell'Italia (non è una paura reale è un esempio di scuola per capire) di fatto legalmente potrei farlo, ma raggiunta una certa cifra o se mi si presenta un acquisto importante (es. auto) superiore ai 3000 euro io sarei costretto a ridepositare il denaro in banca e nuovamente mi troverei nella posizione di non poterlo giustificare, anche se il denaro proviene dalla retribuzione del mio lavoro dipendente.
Possibile che non esista un sistema per certificare che il denaro contante messo da me via proviene dal mio stipendio? Anche se io decidessi di tenere un libro con le entrate e le uscite di fatto rimane il problema che il libro l'ho scritto io.
È come se il denaro da me lecitamente guadagnato non fosse realmente mio, o meglio, è come se l'impiego del mio denaro non fosse realmente libero, ovvero sono libero di metterlo sotto il materasso per 10 anni, ma passati i 10 o 20 anni (sarebbero 168.000€ se davvero uno riuscisse a mettere via 700 al mese in 20 anni) non posso usarlo per comprare una casa perché non potrei giustificarlo.
Esistono soluzioni tecniche legali per ovviare a questo problema? Ammesso che io abbia recepito correttamente il problema.

2) Il problema delle donazioni. Ho già letto sia la questione della data certa, sia la questione della modica cifra. Sulla questione della modica cifra tornerò dopo.
Mia mamma ha donato (a nostra insaputa) sia a me che a mi sorella dei buoni fruttiferi postali (ci attestiamo intorno ai 6000€). L'ha fatto con dei buoni di 500€ distribuiti nell'arco di 3 anni. Ora il problema della data certa non c'è perché su ogni buono c'è la data precisa, però mi sfuggono due cose

2a) Cosa accade quando io vado a ritirare i soldi? Cioè io vado in posta e ritiro tutti i miei 6000€. A quel punto li devo versare in banca. Come faccio a giustificarli? E soprattutto la data a quel punto non è più riferita a tutti quei singoli buoni distribuiti sui 3 anni ma ad una data precisa. Come funziona in quel caso? Dovrei farmi fare un vaglia postale? Ma dal vaglia risulta che la provenienza di quei 6000 deriva dalla somma di tutti quei buoni? E se sì io cosa dovrei conservare? La documentazione dei buoni? Non so mi pare che il tutto sia un tantino ossessivo, ancora non ho inziato a guadagnare e mi sembra che lo stato mi richieda già di avere delle piccole doti da commercialista e da burocrate che mette tutto via in faldoni per almeno 7 anni.

2b) La "modica somma". La legge non stabilisce con chiarezza cosa si intenda. Ho letto che dipende dal donante, ma un conto è una donazione di 6000€ in 3 anni (facendo il conto sono 166€ al mese) un conto è che io di punto in bianco (magari perché ho necessità) verso sul conto corrente tutti i 6000€ in una volta sola.

In pratica vorrei capire come funziona la tracciabilità con i buoni fruttiferi postali. Posto che nel caso 1 io non possa mettermi via i soldi mese per mese in contanti, se io mese per mese mi facessi un buono da 700€, rimarrebbe la tracciabilità o sparirebbe ogni volta che lo vado a incassare?


Spero di non essere stato troppo confusionario nell'esprimere le mie perplessità, grazie anticipatamente per le risposte

PS Ho già letto risposte tipo "vai tranquillo per 1000€, 5000€, ecc, non scatta nessun controllo.
Però io vorrei capire cosa accadrebbe se invece il controllo lo vogliono fare.
Perché quando il fisco ha fame va a prendere i deboli e non gli evasori, quindi visto che ora inizieranno ad entrarmi delle somme stabili e vorrei metterle via vorrei capire come certificare i miei risparmi (senza però lasciare i soldi sul conto corrente, vorrei, per lo meno, convertirlo in buoni, se tenere il contante non è possibile).
 
Premesso che non capisco il senso di accumulare cifre del genere sotto il materasso, per me ti fai troppi problemi.
Ti chiedono da dove arrivano? Glielo dici. Fine del problema. Da quanto hai scritto sarebbe tutto in regola, quindi non hai di che temere.

Certo che, ripeto, è strano che uno per mesi metta sotto il materasso 700€...
E se temi l'uscita dell'Italia dall'Euro allora acquisti strumenti finanziari o metalli per fare un esempio, di certo non vai a mettere i soldi sotto al materasso.
 
Premesso che non capisco il senso di accumulare cifre del genere sotto il materasso
No chiaro, infatti era tra virgolette. Alla fine non avendo un lavoro fisso non avevo grandi necessità.
per me ti fai troppi problemi.
Ti chiedono da dove arrivano? Glielo dici. Fine del problema. Da quanto hai scritto sarebbe tutto in regola, quindi non hai di che temere.
Sì certo, e sono sicuro che la banca non creerebbe un problema e prenderebbe i soldi. Ma se fra 6 anni il fisco mi chiede "Signor w.macho lei dove ha preso quel denaro con cui ha fatto un versamento nel 2019?". Io materialmente che prova posso produrre? È questo il passaggio che mi sfugge.
Cioè come fa il fisco a sapere che i 6000 depositati in banca vengono dai buoni e non, per ipotesi, dal nero? C'è modo di far risultare che i 6000€ siano proprio quelli e non altri?
Certo che, ripeto, è strano che uno per mesi metta sotto il materasso 700€...
Con "mettere sotto il materasso", intendo per lo più "metter via". Essendo a casa dei miei ho effettivamente la possibilità di mettere via molto, la prospettiva è quella di comprare casa in futuro.
E se temi l'uscita dell'Italia dall'Euro allora acquisti strumenti finanziari o metalli per fare un esempio, di certo non vai a mettere i soldi sotto al materasso.
Sì ho letto, però è anche vero che occorre sapersi muovere e sinceramente io non è che mi fiderei dell'"esperto" della banca in quanto i suoi interessi non sono i miei interessi, quello che in genere propongono è ciò che serve a loro o ai loro capi, non certo a me. E poi stiamo parlando di un piccolissimo risparmiatore, io sono al mio primo vero lavoro, la mia formazione è umanistica (mi sono laureato in lettere non in economia).
Diciamo che sono rimasto colpito dal fatto che una persona che doveva ritirare i suoi soldi sul libretto postale perché gli è capitato un imprevisto se li è visti negare perché doveva prenotarli (erano 2000€) e sarebbe dovuta tornare 3 giorni dopo.
Lì la differenza fra i contanti e il deposito mi è sembrata lampante.
Mi pare che ad un certo punto anche in Grecia (che non sono usciti dall'Euro) ad un certo punto le persone non abbiano più potuto prelevare per diversi giorni.

Sono oggettivamente pochi gli strumenti che il piccolo risparmiatore ha a disposizione. Ho letto che certo si potrebbe comprare i metalli preziosi, però anche lì occorre seguire l'andamento del dollaro ed è un settore altamente speculativo, insomma non mi pare una soluzione per un dilettante allo sbaraglio come me.
Il contante a casa tua invece nessuno te lo tocca (ladri a parte), quando ce l'hai lo usi a prescindere dall'ora o dal giorno o dal bancomat o dal limite di prelievo o dalla prenotazione. Solo che, mi pare di aver capito, è difficile, se non impossibile da giustificare.
Se io metto via il mio stipendio a casa, dopo 3 anni come faccio a dimostrare che i soldi che ho sono il frutto del mio lavoro e non nero?
O, siccome mi pare che, tutto sommato, il buono postale sia lo strumento meno rischioso (salvo il default dell'Italia) questo rimane tracciabile una volta liquidato? E se sì che cosa devo conservare al fine di dimostrare il tutto in una eventuale disputa del fisco?
 
No chiaro, infatti era tra virgolette. Alla fine non avendo un lavoro fisso non avevo grandi necessità.

Sì certo, e sono sicuro che la banca non creerebbe un problema e prenderebbe i soldi. Ma se fra 6 anni il fisco mi chiede "Signor w.macho lei dove ha preso quel denaro con cui ha fatto un versamento nel 2019?". Io materialmente che prova posso produrre? È questo il passaggio che mi sfugge.
Cioè come fa il fisco a sapere che i 6000 depositati in banca vengono dai buoni e non, per ipotesi, dal nero? C'è modo di far risultare che i 6000€ siano proprio quelli e non altri?

Con "mettere sotto il materasso", intendo per lo più "metter via". Essendo a casa dei miei ho effettivamente la possibilità di mettere via molto, la prospettiva è quella di comprare casa in futuro.

Sì ho letto, però è anche vero che occorre sapersi muovere e sinceramente io non è che mi fiderei dell'"esperto" della banca in quanto i suoi interessi non sono i miei interessi, quello che in genere propongono è ciò che serve a loro o ai loro capi, non certo a me. E poi stiamo parlando di un piccolissimo risparmiatore, io sono al mio primo vero lavoro, la mia formazione è umanistica (mi sono laureato in lettere non in economia).
Diciamo che sono rimasto colpito dal fatto che una persona che doveva ritirare i suoi soldi sul libretto postale perché gli è capitato un imprevisto se li è visti negare perché doveva prenotarli (erano 2000€) e sarebbe dovuta tornare 3 giorni dopo.
Lì la differenza fra i contanti e il deposito mi è sembrata lampante.
Mi pare che ad un certo punto anche in Grecia (che non sono usciti dall'Euro) ad un certo punto le persone non abbiano più potuto prelevare per diversi giorni.

Sono oggettivamente pochi gli strumenti che il piccolo risparmiatore ha a disposizione. Ho letto che certo si potrebbe comprare i metalli preziosi, però anche lì occorre seguire l'andamento del dollaro ed è un settore altamente speculativo, insomma non mi pare una soluzione per un dilettante allo sbaraglio come me.
Il contante a casa tua invece nessuno te lo tocca (ladri a parte), quando ce l'hai lo usi a prescindere dall'ora o dal giorno o dal bancomat o dal limite di prelievo o dalla prenotazione. Solo che, mi pare di aver capito, è difficile, se non impossibile da giustificare.
Se io metto via il mio stipendio a casa, dopo 3 anni come faccio a dimostrare che i soldi che ho sono il frutto del mio lavoro e non nero?
O, siccome mi pare che, tutto sommato, il buono postale sia lo strumento meno rischioso (salvo il default dell'Italia) questo rimane tracciabile una volta liquidato? E se sì che cosa devo conservare al fine di dimostrare il tutto in una eventuale disputa del fisco?

Se sono soldi leciti non ha alcun senso accumulare 700 euro al mese sotto il materasso se haibun conto. Puoi fare solo la fortuna di qualche ladro. I furti in appartamento e villa sono bei frequenti ... poi si piange :o
 
Valuta un CD non vincolato allora. In quel modo sono al sicuro, come se fossero sotto un materasso. Rendono il nulla ma sono liberi.
Poi chiaro che se capita uno scenario come la Grecia c'è poco da fare ma per quello ti basta avere 2-3000€ in casa. Anzi...sarebbero pure troppi.
Caso default od uscita dall'Euro per me ci salva solo l'oro. I contanti a quel punto varrebbero come la carta da bagno.

Vuoi accumulare per comprare l'auto o casa? Mettili in un conto corrente. Meglio se deposito. Fino a 100.000€ puoi stare sereno.

Tenere in casa cifre sopra i 2-3000€ per me è follia. Specialmente se di lecita provenienza e sudate.

Quando arrivano i ladri, come dice serian, si piange poi. E vai a spiegarlo ai carabinieri quanti soldi ti hanno rubato. Altro che spiegarlo alla GdF in caso di (improbabilissimi) controlli :D
 
Intanto grazie per le risposte.

Poi chiaro che se capita uno scenario come la Grecia c'è poco da fare ma per quello ti basta avere 2-3000€ in casa. Anzi...sarebbero pure troppi.
Caso default od uscita dall'Euro per me ci salva solo l'oro. I contanti a quel punto varrebbero come la carta da bagno.
Sono alle primissime armi, ho giusto iniziato a leggermi qualche libro divulgativo (tipo questo di Forni).
Però, correggetemi se sbaglio, il contante sarebbe carta straccia se fosse in banca.
Se, malauguratamente, l'Italia dovesse uscire dall'Euro e fare default, i conti correnti dovrebbero essere riconvertiti nella nuova valuta (una nuova lira) e sarebbe solo questa nuova valuta a calare precipitosamente e a valere come carta straccia.
Se nell'istante zero 2000€ = 2000(*), dove (*) sta per la nuova valuta, dopo un istante (in quanto tutti vorrebbero cambiarli in €) 2000€=4000(*), di fatto il mio patrimonio si sarebbe dimezzato. Invece con il contante i miei 2000€ subirebbero solo la crisi europea, non la crisi italiana che è andata a gambe all'aria.
Semplifichiamo e facciamo finta che 2000€=2000$, con la crisi scatenata dal fallimento dell'Italia potrebbe essere che l'euro scenda per cui 2000€=1700$, ma la perdita dell'euro contante sarebbe comunque minore rispetto alla perdita d'acquisto dovuta alla conversione dei miei fondi alla nuova valuta.
Sbaglio?
Valuta un CD non vincolato allora.
Vuoi accumulare per comprare l'auto o casa? Mettili in un conto corrente. Meglio se deposito. Fino a 100.000€ puoi stare sereno.
Ed è meglio di un buono postale?
Il buono postale e sempre riscuotibile ottenendo l'intera cifra e al tempo stesso dà interesse, con la differenza che ha 0 spese bancarie o di comissione.
Quali sono i vantaggi di un conto deposito non vincolato?
L'unica cosa che non so del buono postale è se è tracciabile.
 
Nessuno mi sa dire se il buono postale è tracciabile?
 
Premesso che non capisco il senso di accumulare cifre del genere sotto il materasso, per me ti fai troppi problemi.
Ti chiedono da dove arrivano? Glielo dici. Fine del problema. Da quanto hai scritto sarebbe tutto in regola, quindi non hai di che temere.

Se non giustifichi la provenienza la gdf può supporre che siano frutto di lavoro nero o altra attività non dichiarata
 
Nessuno mi sa dire se il buono postale è tracciabile?

Cosa intendi?
Un buono postale oggi è sempre appoggiato ad un libretto/conto bancoposta ed è nominativo.
Ogni anno si riceve un riepilogo della consistenza del proprio portafoglio in buoni, senza contare che in ogni momento la si può stampare dal sito.
Quando viene rimborsato, l'operazione è testimoniata da un documento.
Tutto questo non è tracciabilità?
 
Se non giustifichi la provenienza la gdf può supporre che siano frutto di lavoro nero o altra attività non dichiarata
Esattamente era questa la mia preoccupazione e pare sia appunto impossibile giustificare la provenienza del contante frutto di lavoro stipendiato se non tenendolo in banca. È questo che mi sembra un po' assurdo. Era appunto una mia curiosità se nel diritto esistevano delle forumule, magari un video con il telefonino, all'interno c'è la data dell'ultima modifica, per cui se filmassi il deposito nella busta insieme alla ricevuta del bancomat sarebbe una prova sufficiente per la Gdf?

Cosa intendi?
Un buono postale oggi è sempre appoggiato ad un libretto/conto bancoposta ed è nominativo.
Ogni anno si riceve un riepilogo della consistenza del proprio portafoglio in buoni, senza contare che in ogni momento la si può stampare dal sito.
Quando viene rimborsato, l'operazione è testimoniata da un documento.
Tutto questo non è tracciabilità?
Sì finché il buono rimane buono. La mia domanda, forse stupida era questa. Se io ho 6000€ di buoni e li rinnovo rimane traccia dei buoni precedenti? Perché per via di una legislazione poco chiara sulle donazioni vorrei che la tracciabilità rimanesse. Mia mamma mi ha donato questi buoni in circa 3 anni e sono tutti tagli da 500. Io ho letto che per le donazioni non ci sono problemi se tracciabili, se c'è la data certa, e se sono di piccola entità (sono 166€ al mese più o meno) ma se io decidessi di ritirare tale somma intera e la versassi sul conto bancario e la Gdf 6 anni dopo mi chiede da dove vengono, rimane traccia nel sistema che quei soldi originariamente venivano da piccole donazioni nel tempo o mi devo fare la fotocopia di quei buoni (ammesso che le fotocopie abbiano valore)?
Dal momento che non so fra quanto incasserò penso che li rinnoverò ma non vorrei che una volta rinnovati, magari per altri 3 anni, alla scadenza di questi non ci fosse più traccia dei buoni originari precedenti.
 
Ultima modifica:
se il motivo che ti spinge a tenerli sotto il materasso e' solo quello di un eventuale uscita dall'euro (per cui verrebbero riconvertiti in nuova valuta perdendo valore), allora forse dovresti prendere in considerazione la possibilita' di aprire un conto in valuta estera e amen.... se invece temi una patrimoniale, allora e' diverso
 
Esattamente era questa la mia preoccupazione e pare sia appunto impossibile giustificare la provenienza del contante frutto di lavoro stipendiato se non tenendolo in banca. È questo che mi sembra un po' assurdo. Era appunto una mia curiosità se nel diritto esistevano delle forumule, magari un video con il telefonino, all'interno c'è la data dell'ultima modifica, per cui se filmassi il deposito nella busta insieme alla ricevuta del bancomat sarebbe una prova sufficiente per la Gdf?

Scusa, ma fammi capire una cosa: sai già per certo che, per il lavoro che andrai a svolgere a breve, riceverai lo stipendio in contanti ? se sì, e si tratta ovviamente di lavoro regolare, basta che conservi tutte le buste paga e, insieme anche all'estratto conto previdenziale dell'INPS, non dovresti avere problemi nel dimostrare la regolare provenienza di quei soldi.
Resterebbe un problema con l'evasometro, vista la tua forte propensione al risparmio, ma se non depositi i soldi in banca il problema non si pone.
 
A partire dal mese di luglio del 2018, uno stipendio non può essere pagato in contanti, indipendentemente dall'importo.
 
se il motivo che ti spinge a tenerli sotto il materasso e' solo quello di un eventuale uscita dall'euro (per cui verrebbero riconvertiti in nuova valuta perdendo valore), allora forse dovresti prendere in considerazione la possibilita' di aprire un conto in valuta estera e amen.... se invece temi una patrimoniale, allora e' diverso
Sì, diciamo che l'uscita dall'euro per un eventuale default dell'Italia è lo scenario che mi preoccupa di più.
Aprire un conto corrente in valuta estera comporta 3 cose:
1) seguire l'andamento di una valuta estera (cosa abbastanza difficile per un novellino)
2) i costi di gestione di un tale conto
3) l'incertezza della solvibilità della banca (se la banca fallisce perché trascinata dal fallimento dello stato non credo ci sia differenza se il mio CC era in € o in $)

Tutti problemi che con il contante invece non si pongono, ma mi pare di capire che non esistono soluzioni. In pratica il denaro guadagnato non lo puoi conservare in casa, anche se legale e non frutto di attività in nero.


Ma al netto di tutto il buono fruttifero conserva la sua tracciabilità?
Certo se lo stato fallisce i problemi sopra citati rimangono, ma il buono ha una tassazione minore rispetto al conto corrente, lo posso sciogliere quando voglio (a differenza del buono del tesoro) recuperando l'intero capitale e non ha costi di gestione (sempre a differenza di un conto corrente). L'unica cosa che voglio sapere è se rimane la tracciabilità. Cioè se io ogni mese faccio un buono di 1000€ come faccio a dimostrare che quei 1000€ vengono dal mio stipendio? E viceversa ovvero quando vado a ritirare il buono magari fra 6 anni la banca come fa a sapere che quei soldi sono frutto di risparmio?.

Provo a spiegarmi. Se ad es io guadagno 1400€, questi mi vengono accreditati su conto corrente. Ogni mese decido che 400€ li spendo e 1000€ li prelevo e li metto via facendo un buono postale a scadenza di 3 anni. In pratica sul mio CC ci sarà sempre poco o niente, mentre il mio portafoglio "titoli postali" incrementerà pian piano. Dopo 3 anni io avrei circa 36.000 (12x1000€x3anni)+ eventuali interessi maturati. Mettiamo che io fra 3 anni voglio versare una caparra per una casa, dovrò andare in posta, prendere tutti i 36.000 e versali sul CC.
A quel punto io come faccio a dimostrare la liceità di quei soldi?
Non so se riesco a spiegarmi, ho fatto più volte la stessa domanda, mi è chiaro che finché il buono rimane buono è tracciabile, ma dopo che è stato incassato tale tracciabilità rimane? Dovrei tenere un registro "contabile"? Tipo, il giorno 3 del mese scrivo che ho prelevato 1000 dal bancomat e il giorno 4 ho fatto il buono?
Questo sarebbe sufficiente?
 
Ultima modifica:
Ti stai facendo delle paranoie veramente assurde.
Una volta che il tuo stipendio è stato accreditato nel conto corrente, tutto il resto non conta.
Hai paura che ti chiedano da dove proviene il denaro per la caparra? La risposta è semplice: ho uno stipendio regolare, una parte la spendo e una parte la risparmio. Semplice.
 
Ti stai facendo delle paranoie veramente assurde.
Sì fino a che poi non succedono cose le cose nel mondo reale
Una volta che il tuo stipendio è stato accreditato nel conto corrente, tutto il resto non conta.
Hai paura che ti chiedano da dove proviene il denaro per la caparra? La risposta è semplice: ho uno stipendio regolare, una parte la spendo e una parte la risparmio. Semplice.
Certo sarebbe semplice se lo stato non invertisse l'onere della prova!
Perché alla fine loro si aspettano che uno tenga tutto sul c/c.
Già ieri mi sono incavolato perché il datore di lavoro si è rifiutato di accreditarmi lo stipendio sul mio C/C e mi ha obbligato ad aprire una posta pay evolution per riceve il mio stipendio. Vedi sarebbero semplici tante cose, ma poi nella realtà nessuna lo è davvero.
Perché se lo stato ha fame, non va mai dai veri evasori (historia magistra vitae est), ma va dal popolino, e se bussa a casa mia e mi chiede di dimostrare da dove derivano i soldi di un mio versamento io non posso fare spalluce e rispondere "ho uno stipendio regolare, una parte la spendo e una parte la risparmio", sia perché non è vero che ho uno stipendio regolare (da qui la mia fortissima propensione a mettere via quasi tutto quello che guadagno), sia perché poi a fare spallucce saranno loro perché non sono in grado di dimostrare niente.
Io ho letto di contestazioni di donazioni anche di 500€, 1000€, perché in contanti da parte di parenti, quindi non venirmi a dire "semplice" o "paranoie".
La legge è lì.
Io ho fatto due domande e a parte il resto di considerazioni personali, non ho ancora visto ombra di risposta, non che uno sia tenuto a sapermi rispondere per carità, però se uno chiede se la cintura di sicurezza la deve allacciare anche dietro le risposte non possono essere "ti fai paranoie" ma "sì"/"no"/"non lo so".

Quindi il buono postale mantiene la sua tracciabilità una volta incassato?
Sì/No
Se c'è qualcuno che lo sa bene, se no pace amen.

C'è possibilità di custodire contanti e dimostrarne la provenienza lecita?
Sì (e magari mi spiegate come)/No.

Poi io preferisco farmi una paranoia in più prima che dopo.
La grecia e cipro sono lì da vedere. O ci siamo già dimenticati di quando hanno chiuso i rubinetti del bancomat?
Questo governo ha già parlato di fare ulteriore spesa, per cui il default potrebbe essere dietro l'angolo, pertanto non è così paranoico o assurdo, non ti scrivono mica sul giornale "domani l'Italia fallisce", per cui uno il giorno prima va a ritirare i soldi. 27 anni fa fecero nottetempo un prelievo forzoso dai conti correnti, allora fu il 6x1000, ma chi sa cosa potrebbe accadere ora?

E comunque nel diritto, quando sei davanti ad un pubblico ufficiale o in aula di tribunale, non esistono paranoie, non esiste nemmeno il buon senso, il tutto si riduce a "hai il sedere coperto o non ce l'hai", per questo io chiedo e faccio domande.
 
per i punti 1 e 3, se apri un conto in franchi svizzeri, a meno di improbabili scenari al limite della fantascienza, sei apposto, il punto 3 fa parte del gioco


Sì, diciamo che l'uscita dall'euro per un eventuale default dell'Italia è lo scenario che mi preoccupa di più.
Aprire un conto corrente in valuta estera comporta 3 cose:
1) seguire l'andamento di una valuta estera (cosa abbastanza difficile per un novellino)
2) i costi di gestione di un tale conto
3) l'incertezza della solvibilità della banca (se la banca fallisce perché trascinata dal fallimento dello stato non credo ci sia differenza se il mio CC era in € o in $)

Tutti problemi che con il contante invece non si pongono, ma mi pare di capire che non esistono soluzioni. In pratica il denaro guadagnato non lo puoi conservare in casa, anche se legale e non frutto di attività in nero.


Ma al netto di tutto il buono fruttifero conserva la sua tracciabilità?
Certo se lo stato fallisce i problemi sopra citati rimangono, ma il buono ha una tassazione minore rispetto al conto corrente, lo posso sciogliere quando voglio (a differenza del buono del tesoro) recuperando l'intero capitale e non ha costi di gestione (sempre a differenza di un conto corrente). L'unica cosa che voglio sapere è se rimane la tracciabilità. Cioè se io ogni mese faccio un buono di 1000€ come faccio a dimostrare che quei 1000€ vengono dal mio stipendio? E viceversa ovvero quando vado a ritirare il buono magari fra 6 anni la banca come fa a sapere che quei soldi sono frutto di risparmio?.

Provo a spiegarmi. Se ad es io guadagno 1400€, questi mi vengono accreditati su conto corrente. Ogni mese decido che 400€ li spendo e 1000€ li prelevo e li metto via facendo un buono postale a scadenza di 3 anni. In pratica sul mio CC ci sarà sempre poco o niente, mentre il mio portafoglio "titoli postali" incrementerà pian piano. Dopo 3 anni io avrei circa 36.000 (12x1000€x3anni)+ eventuali interessi maturati. Mettiamo che io fra 3 anni voglio versare una caparra per una casa, dovrò andare in posta, prendere tutti i 36.000 e versali sul CC.
A quel punto io come faccio a dimostrare la liceità di quei soldi?
Non so se riesco a spiegarmi, ho fatto più volte la stessa domanda, mi è chiaro che finché il buono rimane buono è tracciabile, ma dopo che è stato incassato tale tracciabilità rimane? Dovrei tenere un registro "contabile"? Tipo, il giorno 3 del mese scrivo che ho prelevato 1000 dal bancomat e il giorno 4 ho fatto il buono?
Questo sarebbe sufficiente?
 
A quanto pare le tue preoccupazioni sono le mie sfortunate vicende reali, ho letto tutto il tuo topic e l'unico consiglio che ti posso dare (da quello che ho letto nelle mie varie ricerche) è quello di aprire subito un conto e di versare l'intera somma in tuo possesso in vari step da 500€ a volta in 2 o 3 mesi cosi da non allarmare il fisco che potrebbe crearti problemi se effettui un versamento unico di 9000€, comprensivi dei 6000€ del buono postale + i 3000€ che hai "sotto il materasso".
Se una persona non vuole mettere i propri risparmi in banca, trovo davvero ingiusto che sia obbligato a farlo, parliamo di cifre irrisorie che non arrivano a 10000€ come nel tuo e nel mio caso, purtroppo è davvero un mondo pieno di gente dedita solo a fregare il prossimo e le persone non informate su certi aspetti della finanza hanno paura di rimanere fregati, questo potrebbe essere un motivo per cui non tutti vogliono depositare il proprio denaro in una banca che pensa solo al proprio profitto, infatti tutte le banche con i soldi delle persone, fanno investimenti e creano il loro profitto.
 
Ultima modifica:
Giusto per fare un esempio, nel tuo caso vuoi comprare un auto e devi concludere un'affare veloce altrimenti il proprietario che accetta solo contante la vende ad un'altro in coda dopo di te, se hai già la somma in denaro disponibile "sotto il materasso" la prendi e fai il tuo affare, ma se invece li devi prima andare a ritirare in banca e magari per ipotesi la banca non puoi darti l'itera somma in quel momento ma ti chiede di ritornare il giorno seguente per il restante, tu perdi l'affare.
Per non parlare del rischio di uscire dalla banca con tutto quel contate con te, non sono un esperto di statistiche ma di sicuro è più quotato un furto al di fuori della banca che quello in casa.
 
Giusto per fare un esempio, nel tuo caso vuoi comprare un auto e devi concludere un'affare veloce altrimenti il proprietario che accetta solo contante la vende ad un'altro in coda dopo di te ................

Il tuo esempio regge solo se si tratta di un'auto di modesto valore: non sono consentite transazioni in contanti, nemmeno fra privati, per importi pari o superiori a 3.000 euro.
 
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