E se smettessi di lavorare ?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

gattopallino

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Scusate se faccio questa domanda ( mia eta 48 anni ) assunto 01/90 presso telecomitalalia , prima 18 mesi come apprendista da un elettricista . Se fra 2 anni smettessi di lavorare ( rendita eredità ecc ecc ) quando a 66...67 anni in teoria dovrei andare in pensione percepire qualche forma di previdenza/pensione ? Oppure nulla ? GRAZIE
 
Scusate se faccio questa domanda ( mia eta 48 anni ) assunto 01/90 presso telecomitalalia , prima 18 mesi come apprendista da un elettricista . Se fra 2 anni smettessi di lavorare ( rendita eredità ecc ecc ) quando a 66...67 anni in teoria dovrei andare in pensione percepire qualche forma di previdenza/pensione ? Oppure nulla ? GRAZIE

Beh, onestamente ci ho pensato molte volte anche io a ritirarmi, però bisogna avere le spalle coperte, ovviamente. Rispondo io:

1) Io credo che ti puoi benissimo ritirare. Quando arrivi all'età per andare in pensione (che può variare in positivo e negativo) prendi la pensione che ti spetta. Non molto, credo, in tutta onestà.
2) Se hai dei redditi vari (case in affitto, redditi da investimenti) puoi si ritirarti e poi occuparti di altre cose a tempo pieno cosa che, facendo un lavoro normale, non puoi fare.
 
Scusate se faccio questa domanda ( mia eta 48 anni ) assunto 01/90 presso telecomitalalia , prima 18 mesi come apprendista da un elettricista . Se fra 2 anni smettessi di lavorare ( rendita eredità ecc ecc ) quando a 66...67 anni in teoria dovrei andare in pensione percepire qualche forma di previdenza/pensione ? Oppure nulla ? GRAZIE

Senza entrare nei dettagli, se uno ha circa 30 anni di contributi e circa 50 anni di età e può, grazie ad altre entrate, smettere di lavorare fa un grosso affare guadagnandoci in salute e in vita. Che uno abbia figli da aiutare o che voglia godersi la vita poco cambia.
E' vero che sei in una delle poche situazioni in cui hai un lavoro molto stabile e visto che hai versato tanto senza interruzioni l'assegno della pensione non sarà di quelli ridicoli che aspettano a molti altri, però sono altri 15 0 20 anni da aspettare, che a 50 anni non sono pochi.

Questo restando che poi a 66/67 anni come scrivi sopra l'assegno arriva comunque (ridotto ma arriva).

Una volta era la norma andare in pensione a 50 anni o anche prima, in poco tempo la norma sarà andarci a 70.
O non andarci proprio perché ti fanno schiattare al lavoro sotto una pioggia di :shit:
 
Senza entrare nei dettagli, se uno ha circa 30 anni di contributi e circa 50 anni di età e può, grazie ad altre entrate, smettere di lavorare fa un grosso affare guadagnandoci in salute e in vita. Che uno abbia figli da aiutare o che voglia godersi la vita poco cambia.
E' vero che sei in una delle poche situazioni in cui hai un lavoro molto stabile e visto che hai versato tanto senza interruzioni l'assegno della pensione non sarà di quelli ridicoli che aspettano a molti altri, però sono altri 15 0 20 anni da aspettare, che a 50 anni non sono pochi.

Questo restando che poi a 66/67 anni come scrivi sopra l'assegno arriva comunque (ridotto ma arriva).

Una volta era la norma andare in pensione a 50 anni o anche prima, in poco tempo la norma sarà andarci a 70.
O non andarci proprio perché ti fanno schiattare al lavoro sotto una pioggia di :shit:
Quindi secondo te i 30 anni di versamententi a 66/67 anni qualcosa dovrei percepire ?? Potrebbe essere il 50 % dell'assegno che mi spetterebbe se lavorassi sino a 67 anni ?
 
Ultima modifica:
Quindi secondo te i 30 anni di versamententi a 66/67 anni qualcosa dovrei percepire ??

Certamente!

Anche mio fratello ha lasciato il lavoro dopo 30 anni di contribuzione e prenderà la pensione fra circa 10 anni

Nel frattempo si arrangia "in nero" :wall:
 
Quindi secondo te i 30 anni di versamententi a 66/67 anni qualcosa dovrei percepire ?? Potrebbe essere il 50 % dell'assegno che mi spetterebbe se lavorassi sino a 67 anni ?

E' mia opinione che siano sufficienti 20 anni di contribuiti per avere la pensione di vecchiaia a 67 anni ma ovviamente con 30 anni prenderai un assegno superiore.

E' poi mia opinione che se hai 30 anni di contributi tu potresti versare i contribuiti volontari ogni anno per i prossimi 14 anni così che poi avrai 44 anni di contributi con i quali potrai andare in pensione prima dei 67 anni, a meno di nuove leggi per innalzare ancora gli anni di contributi necessari.
 
dovrebbero essere 20 anni di contributi il minimo per prendere la pensione al raggiungimento dell'età (stendiamo un velo pietoso sull'importo).
Poi logicamente visto come va il paese le cose possono cambiare, di sicuro non in meglio.
Secondo me la scelta migliore, se uno può permetterselo, è smettere di lavorare e gestire i propri investimenti a tempo pieno, se uno fa affidamento solo sulla pensione, a parte che davvero rischia di tirare le cuoia sul lavoro, potrebbe avere delle brutte sorprese.
Fino a 20 anni fa si andava in pensione (con un buon assegno paragonabile all'ultima busta) a 50 anni, e questo quelli che avevano lavorato "tanto", prima di allora c'era gente che andava in pensione a 40 anni.
Più si va avanti e più ci sarà da tirare la cinghia, chi prima s'attrezza meglio starà.
 
E' mia opinione che siano sufficienti 20 anni di contribuiti per avere la pensione di vecchiaia a 67 anni ma ovviamente con 30 anni prenderai un assegno superiore.

E' poi mia opinione che se hai 30 anni di contributi tu potresti versare i contribuiti volontari ogni anno per i prossimi 14 anni così che poi avrai 44 anni di contributi con i quali potrai andare in pensione prima dei 67 anni, a meno di nuove leggi per innalzare ancora gli anni di contributi necessari.

ma quanto costerebbero i contributi volontari per 14 anni? secondo me quella somma è meglio investirla diversamente che nella previdenza nazionale...
 
Vai al sito INPS e fai la simulazione del calcolo della pensione mettendo la data in cui pensi di smettere di lavorare, setti a zero il parametro di reddito per gli anni futuri e la rivalutazione e hai un'idea di quanto potrebbe spettarti di pensione.

C'è solo da essere certi che hai maturato il numero minimo di anni di contributi per ottenere la pensione.

Per il resto, smettere di lavorare - se il tuo lavoro non ti da soddisfazione - è la cosa migliore che si possa fare, se sai come impiegare il tuo tempo piacevolmente.
 
ma quanto costerebbero i contributi volontari per 14 anni? secondo me quella somma è meglio investirla diversamente che nella previdenza nazionale...

E' mia opinione che costerebbero 14 anni moltiplicati per i contributi annuali inps versati nell'ultimo anno di lavoro. Contributi totali, cioè quelli versati dal lavoratore più quelli versati dal datore di lavoro. Per un operaio comune con 30 anni di lavoro credo siano mediamente circa 8.000 Euro all'anno, ma direi dipenda dal livello retributivo dell'operaio e dal contratto di lavoro.

Quindi è mia opinione che i contributi volontari per 14 anni potrebbero essere 112.000 Euro (14 x 8.000), credo da versare a rate ogni 3 o 4 mesi per 14 anni, senza mai saltare una o più rate altrimenti la data della pensione slitterà in avanti di pari tempo saltato senza possibiltà di recupero.

Però c'è anche la legge APE che mi sembra stia per entrare in vigore per anticipare i tempi della pensione a 63 anni indipendentemete dai contributi però facendosi finanziare tramite l'inps con un prestito da una banca o da un'assicurazione.
 
E' mia opinione che costerebbero 14 anni moltiplicati per i contributi annuali inps versati nell'ultimo anno di lavoro. Contributi totali, cioè quelli versati dal lavoratore più quelli versati dal datore di lavoro. Per un operaio comune con 30 anni di lavoro credo siano mediamente circa 8.000 Euro all'anno, ma direi dipenda dal livello retributivo dell'operaio e dal contratto di lavoro.

Quindi è mia opinione che i contributi volontari per 14 anni potrebbero essere 112.000 Euro (14 x 8.000), credo da versare a rate ogni 3 o 4 mesi per 14 anni, senza mai saltare una o più rate altrimenti la data della pensione slitterà in avanti di pari tempo saltato senza possibiltà di recupero.

Però c'è anche la legge APE che mi sembra stia per entrare in vigore per anticipare i tempi della pensione a 63 anni indipendentemete dai contributi però facendosi finanziare tramite l'inps con un prestito da una banca o da un'assicurazione.

se consideriamo 112.000 € penso che ci sarebbero modi ben migliori di investirli che non in contributi volontari. Piuttosto li metterei in un portafoglio etf globale 80% obbligazionario e 20% azionario, o in immobili da affittare in Germania o alle Canarie gestiti da agenzia in loco.
 
se consideriamo 112.000 € penso che ci sarebbero modi ben migliori di investirli che non in contributi volontari. Piuttosto li metterei in un portafoglio etf globale 80% obbligazionario e 20% azionario, o in immobili da affittare in Germania o alle Canarie gestiti da agenzia in loco.

Mi dovete scusare,ma state facendo discorsi senza capo ne coda.Partiamo dal presupposto che i primi contributi sono stati versati negli anni 90,quindi tutti con il criterio contributivo.Consideriamo che in questi ultimi 10 anni il pil è diminuito e che dunque questi contributi siano al palo.

Cio' posto occorre chiedersi quanti sono questi contributi oggi, e quanta pensione daranno fra 20 anni,tenendo presente che la pensione sarà di 5.700,00 ogni 100k.

Poi occorre considerare che lavorando in nero,occorre restare in nero anche con l'inps,ma chi darebbe lavoro senza fattura nell'ambito della attività finora svolta.Ultima nota nota l'ape social prevede almeno 30 anni di contributi,quindi non c'èntra

Il mio consiglio :ma tieniti stretto questo lavoro senza fartelo scappare,siamo seri.
 
qui non si parla di lavorare in nero, si parla di amministrare i propri investimenti a tempo pieno invece di continuare col lavoro tradizionale, e chi può permetterselo (fortuna e bravura sua) secondo me fa bene.
Il fulcro del discorso è se val la pena lavorare o meno anche se ci si può permettere di non farlo, certo se a uno il proprio lavoro piace, non pesa e gli permette di stare bene può continuare serenamente, ma se a uno il proprio lavoro pesa può pensare di rinunciarvi, specie dopo i 50 anni che il logoramento è più veloce.
Il discorso dei contributi è molto relativo nell'ottica di una condizione che permette di vivere con i frutti dei propri investimenti. Per avere in busta tra vent'anni 200 o 300 euro in più non vale la pena lavorare dai 50 ai 70 se ci si può permettere di non farlo e se il lavoro è "pesante".
Poi non bisogna sottovalutare che chi lascia il lavoro deve stare attento a mantenersi attivo e "stimolato" altrimenti rischia di invecchiare prima del tempo per il lasciarsi andare, e questo avviene soprattutto per gli uomini, ma questo è un altro discorso.
 
Più che altro Gattopallino ha fatto una domanda precisa e null'altro, per cui se e come amministrerà i suoi soldi nel frattempo e di quanti liquidi dispone sono cose che sono state aggiunte dagli altri utenti e che non centrano con la domanda posta da chi ha iniziato il thread.

Scusate se faccio questa domanda ( mia eta 48 anni ) assunto 01/90 presso telecomitalalia , prima 18 mesi come apprendista da un elettricista . Se fra 2 anni smettessi di lavorare ( rendita eredità ecc ecc ) quando a 66...67 anni in teoria dovrei andare in pensione percepire qualche forma di previdenza/pensione ? Oppure nulla ?
 
qui non si parla di lavorare in nero, si parla di amministrare i propri investimenti a tempo pieno invece di continuare col lavoro tradizionale, e chi può permetterselo (fortuna e bravura sua) secondo me fa bene.
Il fulcro del discorso è se val la pena lavorare o meno anche se ci si può permettere di non farlo, certo se a uno il proprio lavoro piace, non pesa e gli permette di stare bene può continuare serenamente, ma se a uno il proprio lavoro pesa può pensare di rinunciarvi, specie dopo i 50 anni che il logoramento è più veloce.
Il discorso dei contributi è molto relativo nell'ottica di una condizione che permette di vivere con i frutti dei propri investimenti. Per avere in busta tra vent'anni 200 o 300 euro in più non vale la pena lavorare dai 50 ai 70 se ci si può permettere di non farlo e se il lavoro è "pesante".
Poi non bisogna sottovalutare che chi lascia il lavoro deve stare attento a mantenersi attivo e "stimolato" altrimenti rischia di invecchiare prima del tempo per il lasciarsi andare, e questo avviene soprattutto per gli uomini, ma questo è un altro discorso.

Intanto mi riferivo all'intervento di Riccardo,il quale consiglia: sicuro che puoi, lo ha fatto mio fratello con 30 anni di contributi e nel frattempo si arrangia in nero.

Ora che il passo lo abbia fatto il fratello di Riccardo,è una scelta personale e non c'è niente da criticare,da criticare c'è invece il fatto che lavorerà in nero,quindi il nero c'entra a prescindere dal resto.

Poi ci sei tu che consigli di ritirarsi e badare ai propri investimenti senza conoscere entità e cespiti,questo è il fulcro se vuoi dare consigli...e poi continui il discorso dei contributi e molto relativoma come fai ad affermarlo sulla base di che.

Tornando a gattopallino,qui i casi sono 2 o pallino si scopre benestante a 48 anni e potrà vivere di rendita o gattopallino è sempre stato benestante ed ha lavorato per impiegare in qualche modo il tempo che passa,anziche badare ai propri investimenti come tu dici senza sapere.

Concludendo o gattopallino espone in chiaro la sua situazione personale e patrimoniale,e si ragiona su dati certi o il consiglio di tenersi stretto il lavoro è più che sensato e fondato....della serie nel dubbio astieniti.
 
Intanto mi riferivo all'intervento di Riccardo,il quale consiglia: sicuro che puoi, lo ha fatto mio fratello con 30 anni di contributi e nel frattempo si arrangia in nero.

Ora che il passo lo abbia fatto il fratello di Riccardo,è una scelta personale e non c'è niente da criticare,da criticare c'è invece il fatto che lavorerà in nero,quindi il nero c'entra a prescindere dal resto.

Poi ci sei tu che consigli di ritirarsi e badare ai propri investimenti senza conoscere entità e cespiti,questo è il fulcro se vuoi dare consigli...e poi continui il discorso dei contributi e molto relativoma come fai ad affermarlo sulla base di che.

Tornando a gattopallino,qui i casi sono 2 o pallino si scopre benestante a 48 anni e potrà vivere di rendita o gattopallino è sempre stato benestante ed ha lavorato per impiegare in qualche modo il tempo che passa,anziche badare ai propri investimenti come tu dici senza sapere.

Concludendo o gattopallino espone in chiaro la sua situazione personale e patrimoniale,e si ragiona su dati certi o il consiglio di tenersi stretto il lavoro è più che sensato e fondato....della serie nel dubbio astieniti.

Eh NO ! Ti riferivi proprio a Gattopallino, poveretto, tanto che nell’altro thread specifici tutto per bene :

Nella sez legal e diritto cè una discussione dove un tale dopo 18 di contributi ed impiego in telecom,pone il quesito,ma se mi licenzio e lavoro in nero,a 66 anni avrò maturato una pensione che pi permettera una vecchiaia serena,seguono commenti e dritte.

Fondo pensione vol. 7


E continui:

Mi son dimenticato di dire che il tipo ha 48 anni.Questo tipo non dice non voglio fare più niente, dice mi metto a lavorare in nero per 20 anni e gliela metto in quel posto allo Stato,perchè quei contributi già versati mi basteranno

Fondo pensione vol. 7
 
Ultima modifica:
Intanto mi riferivo all'intervento di Riccardo,il quale consiglia: sicuro che puoi, lo ha fatto mio fratello con 30 anni di contributi e nel frattempo si arrangia in nero.

Ora che il passo lo abbia fatto il fratello di Riccardo,è una scelta personale e non c'è niente da criticare,da criticare c'è invece il fatto che lavorerà in nero,quindi il nero c'entra a prescindere dal resto.

Poi ci sei tu che consigli di ritirarsi e badare ai propri investimenti senza conoscere entità e cespiti,questo è il fulcro se vuoi dare consigli...e poi continui il discorso dei contributi e molto relativoma come fai ad affermarlo sulla base di che.

Tornando a gattopallino,qui i casi sono 2 o pallino si scopre benestante a 48 anni e potrà vivere di rendita o gattopallino è sempre stato benestante ed ha lavorato per impiegare in qualche modo il tempo che passa,anziche badare ai propri investimenti come tu dici senza sapere.

Concludendo o gattopallino espone in chiaro la sua situazione personale e patrimoniale,e si ragiona su dati certi o il consiglio di tenersi stretto il lavoro è più che sensato e fondato....della serie nel dubbio astieniti.

se un utente in un passaggio marginale di un commento dice che suo fratello lavora in nero non mi sembra la parte principale del 3D.

Il fatto che uno chieda se può smettere di lavorare con 28 / 30 anni di contributi per occuparsi d'altro da ad intendere che abbia un patrimonio investito che gli permetta di campare, che sia di 200K, 500K o 1000K poco cambia secondo me il punto fondamentale è il cambiamento di vita da lavoratore dipendente a investitore che percepirà comunque una pensione (qualsiasi, tanto non saranno un granchè comunque le pensioni) a 68 o 70 anni o quando sarà l'età a suo tempo.

Il discorso dei contributi è relativo per chi ha una discreta rendita, per chi non ce l'ha invece conteranno anche i 100 euro al mese. Comunque non pensiate che tra 20 anni si vada in pensione come ci si andava 10 o 15 anni fa e con la stessa qualità della vita. Saranno pensioni poco più che di sussistenza visto il numero di pensionati e di chi paga i contributi.
 
Scusate se faccio questa domanda ( mia eta 48 anni ) assunto 01/90 presso telecomitalalia , prima 18 mesi come apprendista da un elettricista . Se fra 2 anni smettessi di lavorare ( rendita eredità ecc ecc ) quando a 66...67 anni in teoria dovrei andare in pensione percepire qualche forma di previdenza/pensione ? Oppure nulla ? GRAZIE

E chi lo sà? nessuno , il mio caso :dovevo in teoria andare in pensione il 1 giugno 2013 ,poi arriva la Signora Elsa Fornero e a pochi mesi dalla pensione mi dice che la mia pensione è rimandata a data da destinarsi ...per fortuna che ero un esodato se nò...Morale della favola , con queste benedette pensioni non cè regola che tenga , continuano a cambiare le regole del gioco a partita già iniziata questi fetenti.
 
se un utente in un passaggio marginale di un commento dice che suo fratello lavora in nero non mi sembra la parte principale del 3D.

Il fatto che uno chieda se può smettere di lavorare con 28 / 30 anni di contributi per occuparsi d'altro da ad intendere che abbia un patrimonio investito che gli permetta di campare, che sia di 200K, 500K o 1000K poco cambia secondo me il punto fondamentale è il cambiamento di vita da lavoratore dipendente a investitore che percepirà comunque una pensione (qualsiasi, tanto non saranno un granchè comunque le pensioni) a 68 o 70 anni o quando sarà l'età a suo tempo.

Il discorso dei contributi è relativo per chi ha una discreta rendita, per chi non ce l'ha invece conteranno anche i 100 euro al mese. Comunque non pensiate che tra 20 anni si vada in pensione come ci si andava 10 o 15 anni fa e con la stessa qualità della vita. Saranno pensioni poco più che di sussistenza visto il numero di pensionati e di chi paga i contributi.

Separiamo i fatti dalle opinioni Riccardo dice testualmente:

Certamente!

Anche mio fratello ha lasciato il lavoro dopo 30 anni di contribuzione e prenderà la pensione fra circa 10 anni

Nel frattempo si arrangia "in nero"


Questo non è un intervento marginale,lo diventa perchè nessuno degli intervenuti,si chieda su cosa si fonda quel certamente rivolto a gattopallino,nessuno dice ma perche' deve leccare la sarda lavorando in nero, per almeno 10 anni se ha un lavoro regolare,qui della rendita presunta non c'è manco l'ombra c'è solo una visione eticamente sbagliata .

Tu continui a sparacchiare numeri completamente inventati,non so da dove li prendi e cosa cerchi di dimostrare,forse non hai bene inteso che se a 67 anni con l'inps occorrono 100k per 5.700 di pensione lorda , a 48 anni sostituire uno stipendio medio di 30 k occorrono cespiti per almeno 2milioni,come ordine di grandezza,oppure cominciare ad erodere il capitale.

Si può fare, non dico di no,ma a certe condizioni e pagando tasse e contributi se dovuti.Di fatto gattopallino e riccardo sono spariti e con loro la anche la certezza di pervenire a conclusioni plausibili.
 
Separiamo i fatti dalle opinioni Riccardo dice testualmente:

Certamente!

Anche mio fratello ha lasciato il lavoro dopo 30 anni di contribuzione e prenderà la pensione fra circa 10 anni

Nel frattempo si arrangia "in nero"


Questo non è un intervento marginale,lo diventa perchè nessuno degli intervenuti,si chieda su cosa si fonda quel certamente rivolto a gattopallino,nessuno dice ma perche' deve leccare la sarda lavorando in nero, per almeno 10 anni se ha un lavoro regolare,qui della rendita presunta non c'è manco l'ombra c'è solo una visione eticamente sbagliata .

Tu continui a sparacchiare numeri completamente inventati,non so da dove li prendi e cosa cerchi di dimostrare,forse non hai bene inteso che se a 67 anni con l'inps occorrono 100k per 5.700 di pensione lorda , a 48 anni sostituire uno stipendio medio di 30 k occorrono cespiti per almeno 2milioni,come ordine di grandezza,oppure cominciare ad erodere il capitale.

Si può fare, non dico di no,ma a certe condizioni e pagando tasse e contributi se dovuti.Di fatto gattopallino e riccardo sono spariti e con loro la anche la certezza di pervenire a conclusioni plausibili.

Il fatto che uno scriva che suo fratello lavora in nero è marginale perché il tema della discussione è (era) "posso smettere di lavorare a circa 50 anni con circa 30 di contributi gestendo una rendita/eredità e percepire poi, raggiunta l'età di diritto, la pensione?". E la risposta dovrebbe vertire sul fatto principale: "dopo 30 anni di contributi uno riceve una pensione?" sì OGGI uno con 20 anni di contributi, al raggiungimento dell'età ha diritto alla pensione. Poi come uno gestisca il suo patrimonio quando si è ritirato dal lavoro e di quanti soldi ha bisogno per campare sono affari suoi. C'è chi con 200K investiti in immobili all'estero ha una rendita dell'8% e con questi 16K annui vive più che decorosamente e chi con 1000K investiti al 2% non riesce a sbarcare il lunario, ma questo è un altro discorso.
Se poi ci si infervora perché c'è chi se ne approfitta e non paga le tasse sono d'accordissimo anch'io che sia sbagliato, lesivo della comunità (e anche molto irritante), ma il post di partenza non dice "mi licenzio per lavorare in nero". Immagino che ci siano già molte discussioni su come combattere l'evasione fiscale e i furbetti.
 
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