Ropami
No pain no gain
- Registrato
- 21/1/11
- Messaggi
- 1.915
- Punti reazioni
- 34
Buona sera a tutti.
Il titolo è eloquente.
Il regime con la più alta efficienza sembra essere usato da pochi. Come mai?
Forse perché pochi soggetti che scrivono nei forum ed investono nei mercati finanziari sono profittevoli nel lungo periodo?
Forse per la straordinaria complicazione del fisco in Italia (probabile).
Vorrei cercare di fare un minimo di chiarezza con questa discussione e quindi vi chiedo gentilmente di evitare interventi inutili e che non diano alcuno spunto per la discussione stessa.
Io vorrei iniziare da una cosa che davo per scontata ma che forse scontata non è:
quasi tutti sono in regime amministrato con una banca o un broker. Se vengono a sapere che il regime dichiarativo è più conveniente potrebbe venir loro da pensare che sia meglio passare a quest' ultimo (tenendo anche conto dei costi che questo passaggio può avere).
Detto ciò iniziamo dai quesiti basilari, e se vorrete rispondere vi prego provate anche a citare le vostre fonti (norme di legge, esperienza personale, commercialisti, CAF etc. etc.).
I vari regimi sono tra loro "compensabili"?
Se sono in regime amministrato, il caso più comune e prima della fine dell' anno chiedo al intermediario la certificazione delle minusvalenze, posso dall' anno successivo andare ad inserire quelle minusvalenze nel Quadro RT del modello unico e compensarle con un regime dichiarativo in futuro (ovviamente sempre entro quattro anni più l' anno nel quale le minusvalenze stesse sono state generate!).
Esempio:
Anno 2015
Sono in regime amministrato con la banca XYZ ed a fine anno mi trovo con una minusvalenza di euro 3.000.
Decido di chiudere il dossier titoli con la suddetta banca e chiedo entro la fine dello stesso anno (2015) la certificazione delle minusvalenze, che avranno scadenza 31/12/2019.
Anno 2016
Decido di passare al regime dichiarativo con l' intermediario ABC. In quell' anno ottengo un profitto di euro 1.200 (in redditi diversi) ed l' intermediario non trattiene nulla.
Anno 2017
Faccio il mio 730 e lo completo con il quadro RT del modello unico, poiché sono in regime dichiarativo.
Posso inserire in questa sezione di unico i 3.000 euro di minusvalenze del anno 2015 (amministrato) ed le plusvalenze di 1.200 euro dell' anno 2016 (dichiarativo) in modo da andare a compensare in parte le minusvalenze?
Alla fine dovrei avere da parte 1.800 euro di minusvalenze con scadenza 31/12/2019.
_____________________________________________________________________________________________________
Oltre a questo vorrei anche che si possano scambiare idee ed esempi, se qualcuno è in grado di proporli, sul sistema LIFO per il calcolo delle plusvalenze nel sistema dichiarativo ed anche una lista di ciò che produce "redditi diversi" che permettono la compensazione delle minusvalenze precedenti ed i "redditi da capitale" che non lo permettono.
Il titolo è eloquente.
Il regime con la più alta efficienza sembra essere usato da pochi. Come mai?
Forse perché pochi soggetti che scrivono nei forum ed investono nei mercati finanziari sono profittevoli nel lungo periodo?
Forse per la straordinaria complicazione del fisco in Italia (probabile).
Vorrei cercare di fare un minimo di chiarezza con questa discussione e quindi vi chiedo gentilmente di evitare interventi inutili e che non diano alcuno spunto per la discussione stessa.
Io vorrei iniziare da una cosa che davo per scontata ma che forse scontata non è:
quasi tutti sono in regime amministrato con una banca o un broker. Se vengono a sapere che il regime dichiarativo è più conveniente potrebbe venir loro da pensare che sia meglio passare a quest' ultimo (tenendo anche conto dei costi che questo passaggio può avere).
Detto ciò iniziamo dai quesiti basilari, e se vorrete rispondere vi prego provate anche a citare le vostre fonti (norme di legge, esperienza personale, commercialisti, CAF etc. etc.).
I vari regimi sono tra loro "compensabili"?
Se sono in regime amministrato, il caso più comune e prima della fine dell' anno chiedo al intermediario la certificazione delle minusvalenze, posso dall' anno successivo andare ad inserire quelle minusvalenze nel Quadro RT del modello unico e compensarle con un regime dichiarativo in futuro (ovviamente sempre entro quattro anni più l' anno nel quale le minusvalenze stesse sono state generate!).
Esempio:
Anno 2015
Sono in regime amministrato con la banca XYZ ed a fine anno mi trovo con una minusvalenza di euro 3.000.
Decido di chiudere il dossier titoli con la suddetta banca e chiedo entro la fine dello stesso anno (2015) la certificazione delle minusvalenze, che avranno scadenza 31/12/2019.
Anno 2016
Decido di passare al regime dichiarativo con l' intermediario ABC. In quell' anno ottengo un profitto di euro 1.200 (in redditi diversi) ed l' intermediario non trattiene nulla.
Anno 2017
Faccio il mio 730 e lo completo con il quadro RT del modello unico, poiché sono in regime dichiarativo.
Posso inserire in questa sezione di unico i 3.000 euro di minusvalenze del anno 2015 (amministrato) ed le plusvalenze di 1.200 euro dell' anno 2016 (dichiarativo) in modo da andare a compensare in parte le minusvalenze?
Alla fine dovrei avere da parte 1.800 euro di minusvalenze con scadenza 31/12/2019.
_____________________________________________________________________________________________________
Oltre a questo vorrei anche che si possano scambiare idee ed esempi, se qualcuno è in grado di proporli, sul sistema LIFO per il calcolo delle plusvalenze nel sistema dichiarativo ed anche una lista di ciò che produce "redditi diversi" che permettono la compensazione delle minusvalenze precedenti ed i "redditi da capitale" che non lo permettono.