Tassazione deposito in valuta superiori ai 51.645,69 euro

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

Venezia

Recuperiamo almeno l'inflazione
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Secondo quanto stabilito dalla Legge (DPR 22-12-1986 n.917 art 67, comma 1 lett. c-ter e comma 1-ter), la tassazione delle plusvalenze realizzate a fronte di operazioni in valuta è dovuta solo a condizione che, nell’anno solare, la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi continui, utilizzando per il calcolo della giacenza il cambio vigente all'inizio del periodo di riferimento cioè 1° gennaio (circolare ministeriale n. 165 del 24.6.1998).

Buongiorno.
Vorrei capire se la legge sopra riportata si applica anche per depositi e conti correnti in valuta aperti su banche diverse o vale solo per i depositi presenti sullo stesso istituto.
Cioè se ho 50'000 CHF in una banca e 50'000 CAD in un'altra banca per più di 7 giorni lavorativi devo pagare le eventuali plusvalenze?
Grazie
 
Secondo quanto stabilito dalla Legge (DPR 22-12-1986 n.917 art 67, comma 1 lett. c-ter e comma 1-ter), la tassazione delle plusvalenze realizzate a fronte di operazioni in valuta è dovuta solo a condizione che, nell’anno solare, la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro per almeno 7 giorni lavorativi continui, utilizzando per il calcolo della giacenza il cambio vigente all'inizio del periodo di riferimento cioè 1° gennaio (circolare ministeriale n. 165 del 24.6.1998).

Buongiorno.
Vorrei capire se la legge sopra riportata si applica anche per depositi e conti correnti in valuta aperti su banche diverse o vale solo per i depositi presenti sullo stesso istituto.
Cioè se ho 50'000 CHF in una banca e 50'000 CAD in un'altra banca per più di 7 giorni lavorativi devo pagare le eventuali plusvalenze?
Grazie


Da quanto è scritto nella norma, a mio avviso si evince che la tassazione opera cumulativamente su tutte le giacenze, anche se frazionate in banche diverse.
 
io ho come nominale $ 80k- e nominale try 30k
illuminatemi che nn ci ho capito nulla......:mmmm:
 
Signori buon giorno,

Qualcuno ha idea di cosa succede se un cliente fa trading in valute estere e non incorre mai, sommando tutti i suoi conti in questa condizione:

"La giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente presso tutti gli intermediari, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento, sia superiore a 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi continui."

Non si deve fare alcuna dichiarazione e quindi eventuali plusvalenze o minusvalenze non devono essere dichiarate?
Possibile? Mi sembra strano.

A ricordo una banca come Fineco che apriva e chiudeva posizione forex in giornata, in modo da non far mai verificare tale situazione, quando un cliente riportava un gain da una posizione, prelevava subito il 26% (regime amministrato).
Certo sembra che questa cosa dei 51.645,69 euro valga solo per il regime dichiarativo.

Oppure in ogni caso l' eventuale plusvalenza su un' operazione anche molto piccola sarà comunque soggetta alla tassazione del 26%?
Qualcuno ha qualche idea?
 
Signori buon giorno,

Qualcuno ha idea di cosa succede se un cliente fa trading in valute estere e non incorre mai, sommando tutti i suoi conti in questa condizione:

"La giacenza dei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente presso tutti gli intermediari, calcolata secondo il cambio vigente all’inizio del periodo di riferimento, sia superiore a 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi continui."

Non si deve fare alcuna dichiarazione e quindi eventuali plusvalenze o minusvalenze non devono essere dichiarate?
Possibile? Mi sembra strano.

A ricordo una banca come Fineco che apriva e chiudeva posizione forex in giornata, in modo da non far mai verificare tale situazione, quando un cliente riportava un gain da una posizione, prelevava subito il 26% (regime amministrato).
Certo sembra che questa cosa dei 51.645,69 euro valga solo per il regime dichiarativo.

Oppure in ogni caso l' eventuale plusvalenza su un' operazione anche molto piccola sarà comunque soggetta alla tassazione del 26%?
Qualcuno ha qualche idea?

L'utilizzo di giacenze di valute è sempre in regime dichiarativo.
Il limite di 51645,69 per 7 giorni lavorativi consecutivi è il limite sotto il quale la detenzione di valuta non è considerata speculativa e pertanto non deve essere effettuato il calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze
La verifica del superamento della soglia deve essere effettuato con riferimento a tutte le giacenze possedute su tutti i conti e non importa che io sia Long o short di valuta è comunque una giacenza anche lo short (in valore assoluto matematicamente parlando). Visto che le criptovalute fiscalmente sono state assimilate alle valute bisogna conteggiare anche loro.
In sostanza nel conteggio rientrano tutte le valute e le criptovalute di tutti i conti posseduti: si supera il limite bisogna calcolare le plus e le minus generate dall'utilizzo della valuta.
Parlo di Utilizzo perchè la norma fa riferimento ai prelievi di valuta, quindi anche una commissione in valuta è un'utilizzo di valuta.
E se non devo fare il calcolo? conservo i dati perché quando un giorno dovessi doverli fare devo ricostruire i costi a ritroso con la metodologia LIFO, se non riesco a ricostruire i costi di carico della valuta la norma mi da una scappatoia ma è molto più svantaggiosa.
 
Ho una domanda,anzi chiedo un chiarimento a chi può rispondere.
Come detto,le plusvalenze valutarie vanno dichiarate se la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro per almeno 7 gg lavorativi.
Al 1/1/2018 ho sul multicurrency 100.000 dollari comprati al cambio 1,3,mantenuti tutto l’anno e venduti al cambio 1,1 al 1/1/2019 (quindi avrebbero generato eventuale plusvalenza).
In questo caso devo dichiarare la plusvalenza in dichiarazione?
Dopo la vendita non ho più fatto operazioni in valuta.
Il mio dubbio sorge perché nel 2020 non ho mantenuto la valuta per almeno 7 gg lavorativi,e per logica non dovrei dichiarare plusvalenze in dichiarazione. Pero’ mi sembra un escamotage troppo semplice e chiedo lumi a chi ne sa di più.
Grazie
 
ho un'ulteriore domanda da profano: la tassa annuale del 2x1000 calcolata sul patrimonio come viene gestita?
ringrazio anticipatamente per la risposta e per le risposte precedenti sui dividendi
 
Ho una domanda,anzi chiedo un chiarimento a chi può rispondere.
Come detto,le plusvalenze valutarie vanno dichiarate se la giacenza complessiva di tutti i depositi e conti correnti in valuta intrattenuti sia superiore a 51.645,69 euro per almeno 7 gg lavorativi.
Al 1/1/2018 ho sul multicurrency 100.000 dollari comprati al cambio 1,3,mantenuti tutto l’anno e venduti al cambio 1,1 al 1/1/2019 (quindi avrebbero generato eventuale plusvalenza).
In questo caso devo dichiarare la plusvalenza in dichiarazione?
Dopo la vendita non ho più fatto operazioni in valuta.
Il mio dubbio sorge perché nel 2020 non ho mantenuto la valuta per almeno 7 gg lavorativi,e per logica non dovrei dichiarare plusvalenze in dichiarazione. Pero’ mi sembra un escamotage troppo semplice e chiedo lumi a chi ne sa di più.
Grazie

Puoi chiamarlo escamotage, ma risponde perfettamente ai dettami della Legge.
Quindi niente dichiarazione. IMHO
 
ho un'ulteriore domanda da profano: la tassa annuale del 2x1000 calcolata sul patrimonio come viene gestita?
ringrazio anticipatamente per la risposta e per le risposte precedenti sui dividendi

Mi pare di capire che ti riferisci al patrimonio in valuta.
Il bollo del 2x1000 viene calcolato sul controvalore in euro al momento dell'applicazione del bollo e addebitato in euro.
 
Mi pare di capire che ti riferisci al patrimonio in valuta.
Il bollo del 2x1000 viene calcolato sul controvalore in euro al momento dell'applicazione del bollo e addebitato in euro.

si esatto, quella.quindi oltre a lasciarci dei soldi sul conto per non andare in rosso, non dovrei fare nulla: farebbe tutto de giro?
grazie
 
si esatto, quella.quindi oltre a lasciarci dei soldi sul conto per non andare in rosso, non dovrei fare nulla: farebbe tutto de giro?
grazie

Se sei in regime amministrato non devi fare nulla.
 
si esatto, quella.quindi oltre a lasciarci dei soldi sul conto per non andare in rosso, non dovrei fare nulla: farebbe tutto de giro?
grazie

Devi fare tu, DeGiro non fa nulla per te perchè è solo dichiarativo e oltretutto è un deposito titoli estero, quindi andrai a pagare l'IVAFE (sempre 0,2%) con F24 dopo aver portato in dichiarazione. Vai nel thread De Giro se hai dubbi.
 
Ultima modifica:
Mettiamo che uno venda un immobile in Svizzera per 100.000 CHF, riceve con bonifico il corrispettivo in franchi su conto in valuta e poi nei mesi successivi converta tutto in euro, realizzando una plusvalenza valutaria relativamente al tasso di cambio del giorno del ricevimento del bonifico.

Secondo voi è un'operazione con fini speculativi soggetta quindi a imposizione? Grazie


La Circolare Ministero Finanze n.165 del 24 giugno 1998, punto 2.2.3. dice:

[...] Con riferimento alle valute estere (lettera b) dell'elencazione che
precede), anch'esse, come gia' detto, previste nella nuova lettera c-ter), il
legislatore ha inteso assoggettare a imposizione solo le plusvalenze derivanti
dalla cessione a titolo oneroso delle valute di cui sia stata acquisita e
mantenuta la disponibilita' per fini di mero investimento.
Considerato tuttavia che sarebbe stato alquanto problematico accertare
di volta in volta quando la disponibilita' della valuta sia stata acquisita e
mantenuta per finalita' d'investimento finanziario, il legislatore ha
stabilito che tale finalita' deve ritenersi esistente per presunzione assoluta
di legge in due diverse ipotesi e cioe' nelle ipotesi in cui la valuta sia
stata ceduta a termine ovvero immessa su depositi o conti correnti.
Alla cessione a titolo oneroso della valuta il legislatore ha
equiparato anche il prelievo dal conto corrente o dal deposito. L'introduzione
di tale equiparazione e' giustificata dalla considerazione che quando la
valuta e' uscita dal conto corrente o dal deposito, non e' piu' possibile
stabilire se e in che momento essa e' stata successivamente ceduta.
 
Ultima modifica:
Mettiamo che uno venda un immobile in Svizzera per 100.000 CHF, riceve con bonifico il corrispettivo in franchi su conto in valuta e poi nei mesi successivi converta tutto in euro, realizzando una plusvalenza valutaria relativamente al tasso di cambio del giorno del ricevimento del bonifico.

Secondo voi è un'operazione con fini speculativi soggetta quindi a imposizione? Grazie
Beh ... se uno mantiene per qualche mese il corrispettivo in valuta, magari l'intenzione e' quella di cambiare in euro quando l'operazione risulta conveniente. Se poi c'e' effettivamente una plusvalenza, allora e' difficile pensare che non si sia trattato di "investimento finanziario".
 
Beh ... se uno mantiene per qualche mese il corrispettivo in valuta, magari l'intenzione e' quella di cambiare in euro quando l'operazione risulta conveniente. Se poi c'e' effettivamente una plusvalenza, allora e' difficile pensare che non si sia trattato di "investimento finanziario".

Il dubbio nasceva dal fatto che l'acquisizione di valuta estera è conseguenza indiretta di una vendita, leggermente diverso dal vendere deliberatamente euro e comprare franchi a fini di investimento. Difficile si possa pensare che uno venda un immobile extra UE con il solo intento di speculare sul cambio. Stesso discorso i frontalieri che ricevono lo stipendio in franchi.

Penso che, sopra i 51mila per più di 7 giorni, il passaggio cruciale sia questo:

Considerato tuttavia che sarebbe stato alquanto problematico accertare
di volta in volta quando la disponibilita' della valuta sia stata acquisita e
mantenuta per finalita' d'investimento finanziario, il legislatore ha
stabilito che tale finalita' deve ritenersi esistente per presunzione assoluta
di legge in due diverse ipotesi e cioe' nelle ipotesi in cui la valuta sia
stata ceduta a termine ovvero immessa su depositi o conti correnti
.

Quindi se ho capito bene il passaggio in grassetto: anche se indirettamente, anche senza intenti speculativi, è considerato investimento.
 
Ultima modifica:
Ma se uno ha 10k chf e 70k eur , se cambia i chf in eur paga plusvalenza o no ? Se leggete bene la norma il dubbio si pone.
In oltre , se io ricevo salario in chf e prelevo cash chf dal conto su quei prelievi devo pagare plusvalenza ?
 
Ma se uno ha 10k chf e 70k eur , se cambia i chf in eur paga plusvalenza o no ? Se leggete bene la norma il dubbio si pone.
In oltre , se io ricevo salario in chf e prelevo cash chf dal conto su quei prelievi devo pagare plusvalenza ?

Quale dubbio si pone? 10k chf è inferiore alla soglia.
 
La legge dice somma di tutti i depositi.
Non specifica se in valuta estera o meno.
 
Ultima modifica:
La legge dice somma di tutti i depositi.
Non specifica se in valita estera o meno.

“Per evitare tuttavia di attrarre a tassazione fattispecie non significative, con la disposizione di cui al comma 1-ter dell'art. 81 del TUIR e' stato previsto - in attuazione della norma di delega che consentiva l'introduzione di franchigie - che la tassazione delle derivanti dalla cessione di valute rivenienti da depositi e conti correnti si ha solo nel caso in cui la giacenza in valuta nei depositi e conti correnti complessivamente intrattenuti dal contribuente sia superiore a 100 milioni di lire per almeno sette giorni lavorativi continui nel periodo d'imposta in cui la plusvalenza e' stata realizzata. Il valore in lire della giacenza in valuta va calcolato secondo il cambio vigente all'inizio del periodo di riferimento, e cioe' al 1 gennaio dell'anno in cui si verifica il presupposto di tassazione (prelievo), verificando altresi' che in tale anno la anzidetta giacenza si sia protratta per almeno sette giorni lavorativi continui. Resta inteso che, qualora non risulti integrata la condizione precedentemente individuata, non si rendono deducibili neppure le minusvalenze eventualmente realizzate.“

Circolare del 24/06/1998 n. 165 - Min. Finanze - Dip. Entrate Aff. Giuridici Serv. III

Riordino della disciplina dei redditi di capitale e dei redditi diversi. Decreto Legislativo 21 novembre 1997, n. 461.
 
Anche eur è una valuta , o sbaglio ?
 
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