PEC per conto terzi

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Buongiorno a tutti, ho una casella PEC con firma digitale (Poste). Posso usarla per inviare una "raccomandata" a nome di mia moglie? O è strettamente personale?

Grazie
 
La PEC e la Firma Digitale sono due cose distinte, tant'è che puoi inviare via PEC un documento non firmato. Inviare dalla tua PEC equivale a recarsi in un Ufficio Postale e inviare una busta Raccomandata in cui tu figuri come mittente. Firmare digitalmente il contenuto equivale ad apporre la tua firma in calce alla lettera contenuta nella busta. Messa in questi termini, nel tuo caso specifico la cosa sarebbe accettabile da parte di chi riceve la mail? In generale direi di no, ma vi potrebbero essere eccezioni.
 
Grazie x la risposta. Mia moglie deve fare un reclamo contro un operatore telefonico. Magari posso scrivere io nome cognome ecc ecc per conto di mia moglie nome cognome dati ecc ecc intestataria della scheda xxxx ecc ecc allegando ovviamente scansione di un documento di mia moglie.
 
per un semplice reclamo direi che va bene... Magari fai firmare il reclamo a tua moglie e allega alla PEC il documento scansionato.
 
Io l'anno scorso ho mandato la disdetta del canone Rai di mia mamma anziana con la mia pec, poco dopo mi hanno risposto positivamente. :yes:
Naturalmente l'allegato era una normale lettera con sù la firma di mia mamma, io ho solo premesso che la inviavo a suo nome. ;)

:bye:
 
Io l'ho sempre mandata per conto di gentitori e/o parenti, usando la formula " in nome e per conto", e la cosa ha sempre trovato riscontro positivo, sia in semplici richieste sia nei reclami vari.
 
IW bank nel mio caso ha fatto la gnorri alla prima occasione (PEC inviata con firma autografa di mia sorella). Vediamo come va a finire. Io credo che la PEC identifichi più precisamente il mittente rispetto alla raccomandata: chiunque potrebbe andare anonimamente all'ufficio postale a spedire raccomandate a nome di altri, con la PEC no.
 
come fa la PEC ad identificare più precisamente il mittente ???

la mia PEC è zuccherino@postacertificata.it

semmai nel testo della PEC si dovrà specificare chiaramente le generalità del mittente
 
La PEC e' strettamente PERSONALE

Ho trovato questo thread, iniziato nel 2014, mentre cercavo informazioni per capire se una PEC è di utilizzo personale oppure se può essere usata da più persone.

Avendo poi trovato la risposta e constatando che in questo thread si davano informazioni sbagliate, ho voluto partecipare per contribuire a fare chiarezza, anche perché è possibile che certe questioni si siano definite solo successivamente al 2014, con l'evoluzione dell'uso della PEC e con una migliore definizione legislativa della stessa.

La prima cosa da tenere presente è che la PEC identifica il mittente, a prescindere dal nome usato per la casella di posta.
Uno può avere come indirizzo anche un nome di fantasia, ma alla fine è il gestore della casella che si rende garante della identità del mittente.
Per avere una casella PEC devono essere fornite tutte le informazioni personali, e sarà il gestore (Aruba, Poste, o chiunque altro) che garantirà (in caso di necessità) la corrispondenza tra indirizzo PEC e persona a cui è intestata.

Sul fatto che possa essere usata per inviare corrispondenza conto terzi, occorre ricordarsi che la PEC è la versione elettronica della raccomandata con avviso di ritorno.
Se viene richiesta una raccomandata quello che fa fede è il mittente della stessa, che viene riportato sul modulo che si compila all'invio e sulla cartolina che ritorna dopo la ricezione.

Inviare una raccomandata con un foglio firmato da Tizio, mentre la raccomandata la invia Caio, se dovessero esserci contestazioni del tipo "Signor Tizio, ma lei ha inviato la raccomandata?" e il sig. Tizio fa vedere la ricevuta intestata a Caio, direi che sia ovvio che risulterà che Tizio non abbia inviato alcuna raccomandata.

Questo fa si che utilizzare il nostro indirizzo di PEC per inviare comunicazioni per terzi, non avrebbe valore in caso di contestazione.

Aggiungo poi due link, a due siti diversi, dove viene detto in modo esplicito che la PEC è ad uso personale, e non può essere usata conto terzi, proprio per il fatto che il gestore garantisce che il mittente è una specifica persona, e quindi la corrispondenza risulterà spedita da questa persona, a prescindere dall'eventuale documento allegato.

Domande frequenti sulla PEC o Posta Elettronica Certificata - LEGALPEC POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA - EMAIL CERTIFICATA - ACQUISTO nel quale si legge

Posso utilizzare la mia PEC per inviare dei messaggi ad Enti, aziende o società per conto di un parente o di un amico anche se consenziente?
Assolutamente no! La PEC ha valore perchè è nominativa e fa riferimento ai dati del titolare che l’ha registrata, quindi scrivendo ed inviando il messaggio a nome di "chiunque altro", ma dato che l'identità di questo "chiunque altro" non è stata accertata, di conseguenza, il messaggio non può avere alcun valore legale.


http://www.dirittierisposte.it/Schede/Rapporti-con-la-pa/Partecipazione-dei-cittadini/l_utilizzo_della_posta_elettronica_certificata_modalita_e_procedure_id1162717_art.aspx#Modalit%C3%A0%20di%20utilizzo%20del%20servizio nel quale si legge

L’uso del servizio di posta elettronica certificata è personale e riservato: non è consentito al cittadino utente di accedere ad un’utenza per conto di terzi o cedere la propria utenza a terzi. [...]

Spero di avere dato informazioni utili, soprattutto ai prossimi visitatori di questo thread.
 
[QUOTE
Spero di avere dato informazioni utili, soprattutto ai prossimi visitatori di questo thread.[/QUOTE]

Utilissime, congratulazioni per la chiarezza.
 
Mah, vi dico che se fosse come dici, le migliaia di PEC inviate ogni giorno da professionisti come avvocati e commercialisti per conto terzi sarebbero tutte inefficaci ...
Cosa che, evidentemente non è. Ti dirò di più. La legge ammette esplicitamente i depositi giudiziari di atti mediante PEC di soggetti diversi dall'avvocato titolare, quindi ...
 
Mah, vi dico che se fosse come dici, le migliaia di PEC inviate ogni giorno da professionisti come avvocati e commercialisti per conto terzi sarebbero tutte inefficaci ...
Cosa che, evidentemente non è. Ti dirò di più. La legge ammette esplicitamente i depositi giudiziari di atti mediante PEC di soggetti diversi dall'avvocato titolare, quindi ...
Quindi?? Si può??
 
L'amico Pollix a mio avviso sbaglia.
E' vero che la pec è nominativa e certifica anche il mittente, ma questo non porta alle conseguenze indicate da lui che confonde la certezza di un recapito con la sottoscrizione di un documento.

Se Tizio da un testo qualsiasi a Caio in modo certo e dimostrabile (es raccomandata, consegna a mano davanti a testimoni, pec, etc) si può solo dedurre che la consegna partita da Caio è arrivata a Tizio, ma non certo che Caio fosse d'accordo con quanto scritto nel testo!.

Faccio un esempio, Caio stampa due righe mediante cui dice che si impegna a dare 10€ a Caio, NON LE FIRMA, e poi invia il testo a Caio in modo tracciabile.
Potrà mai Caio pretendere il rispetto di questa promessa ? Ovviamente no, perchè manca la sottoscrizione, ovvero l'attestazione della volontà di Tizio ad obbligarsi.
Un qualsiasi testo privo di sottoscrizione non costituisce obbligazione nei confronti del mittente, in quanto facilmente ripudiabile dallo stesso.

Quindi se è vero che la pec fornisce la prova del mittente, ciò non basta a trasformare il messaggio in un'obbligazione.

Se invece Tizio sottoscrive il testo in una qualsiasi forma, ad esempio autografando il foglio, scansionandolo ed allegando copia di un documento, allora quel testo diventa un'obbligazione e resta da dimostrare solo la effettiva consegna a Caio.

In questo caso, ovviamente, non ha importanza che sia stato Tizio a spedire il messaggio, in quanto lo stesso contiene la prova opponibile a terzi che, a prescindere da chi lo abbia spedito, Tizio ne ha condiviso il contenuto.

In tale fattispecie rientrano tutti gli usi della pec in favore di soggetti diversi dal mittente, dove non c'entra nulla l'accesso alle credenziali da parte di terzi, come erroneamente indica Pollix.

Semplicemente Tizio, non disponendo di una pec, da il suo foglio firmato, scansionato e corredato dal proprio documento a Sempronio che lo invia a Caio.

Chiunque potrà verificare che Caio abbia ricevuto il messaggio, chiunque potrà verificare che il messaggio conteneva le volontà di Tizio, per cui chi lo abbia spedito resta del tutto ininfluente
 
Ho inviato di persona personalmente (Catarella cit.) :D con la mia PEC (nomecognome) numero 6 (sei) richieste di insinuazione al passivo, per una procedura fallimentare, sottoscritte da altrettanti soggetti ovviamente diversi da me.
Tutte le richieste sono state accettate dal Giudice in sede di udienza. Direi che se non fosse possibile inviare per conto terzi le avrebbe respinte tutte.
 
Grazie per le utili informazioni

Sei stato chiaro ed esaustivo, grazie
 
Ho inviato di persona personalmente (Catarella cit.) :D con la mia PEC (nomecognome) numero 6 (sei) richieste di insinuazione al passivo, per una procedura fallimentare, sottoscritte da altrettanti soggetti ovviamente diversi da me.
Tutte le richieste sono state accettate dal Giudice in sede di udienza. Direi che se non fosse possibile inviare per conto terzi le avrebbe respinte tutte.

Ma sei un avvocato che agisce a seguito di incarico o un cittadino qualunque?
 
Ma sei un avvocato che agisce a seguito di incarico o un cittadino qualunque?

Non so se sono "qualunque", anche se direi di no, visto che i "cittadini qualunque" manco sanno allacciarsi le scarpe :D cmq non sono avvocato.

Ad ogni modo come disse Trapattoni: "Noi non compriamo uno qualunque per fare qualunquismo".

Buon proseguimento.
 
Non so se sono "qualunque", anche se direi di no, visto che i "cittadini qualunque" manco sanno allacciarsi le scarpe :D cmq non sono avvocato.

Ad ogni modo come disse Trapattoni: "Noi non compriamo uno qualunque per fare qualunquismo".

Buon proseguimento.

io invece sono un cittadino qualunque, tuttora intento (in età avanzata) ad imparare ad allacciarmi le scarpe, quindi mi perdonerai l'uso della parola qualunque, anche se, da persona "non qualunque", ti sarebbe stato agevole coglierne, nel contesto, il significato.

sostanzialmente, a mio avviso il nocciolo del problema è: può il destinatario, avendone l'interesse, far valere la validilità di una pec ricevuta per conto di terzi?
 
sostanzialmente, a mio avviso il nocciolo del problema è: può il destinatario, avendone l'interesse, far valere la validilità di una pec ricevuta per conto di terzi?

il destinatario può sicuramente rifiutare la comunicazione inviata per conto terzi dato che la PEC è certificata "solo" per il reale intestatario...

quindi resta piena facoltà del destinatario accettare o meno...non certo un obbligo...
personalmente ho utilizzato la mia PEC per gestire pratiche di famigliari verso enti pubblici e sempre a buon fine...
ma probabilmente solo perchè il destinatario riteneva corretta-valida la documentazione dei famigliari che allegavo alla comunicazione...
 
il destinatario può sicuramente rifiutare la comunicazione inviata per conto terzi dato che la PEC è certificata "solo" per il reale intestatario...

quindi resta piena facoltà del destinatario accettare o meno...non certo un obbligo...
personalmente ho utilizzato la mia PEC per gestire pratiche di famigliari verso enti pubblici e sempre a buon fine...
ma probabilmente solo perchè il destinatario riteneva corretta-valida la documentazione dei famigliari che allegavo alla comunicazione...

o magari anche perchè il destinatario non aveva interesse a rifiutarla.

cmq grazie per la risposta, la questione era stata chiarita all'epoca della introduzione della pec, pensavo solo che fosse intervenuto un orientamento giurisprudenziale più favorevole.
 
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