L'enorme beffa delle minusvalenze (-23,08% dal 1° luglio 2014)

GiovanniG1

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26/6/14
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Buon giorno a tutti,

ho ricevuto dalla mia banca l'avviso che dal 1° luglio la mia minusvalenza verrà decurtata al 76,92%, una mazzata inaspettata su un risultato negativo che speravo di rimediare nel prossimo futuro.

Visto che veniamo da un periodo nefasto in cui tutti bene o male abbiamo accumulato delle perdite, questa ennesima "furbata" o meglio porcata del governo, passata in sordina visto che si parla solo dell'amento dal 20 al 26% sui guadagni, si trasforma in una mazzata da migliaia di Euro per i risparmiatori.. mentre c'è chi invece si lecca le dita.

Perchè chi ha venduto e quindi monetizzato la perdita deve essere più svantaggiato di chi lo farà dopo il 1° luglio? Io purtroppo l'ho fatto 4 mesi fa per ripulirmi il conto e mai mi sarei aspettato di perderla prima di 4 anni! E' assurdo e ingiusto!
Una cosa è essere avvertiti su un aumento di tasse e decidere di investire a posteriori, una cosa è "prelevare" soldi forzosamente e retroattivamente.

Mi chiedo se esistano vizi di incostituzionalità o di altre leggi in vigore rispetto al fatto che si cambiano regole in corso (quando vendi sai che la minus ti vale 4 anni, quindi la scelta dipende da questa informazione, è una specie di "contratto" tra te e lo stato), e rispetto al fatto che una riduzione così sostanziosa su atti IN ESSERE (e non su futuri investimenti che posso decidere di fare o non fare considerando gli aumenti) che significa in alcuni casi migliaia di euro possa essere rattificata con tanta facilità, senza tutela alcuna per il risparmiatore.

E' lecito tutto questo? E se si, entro che misure massime è possibile "rubare"? Qui parliamo di migliaia di euro! Cosa possiamo fare noi risparmiatori per tutelarci e impedire questo abuso?

Possiamo lamentarci tutti assieme? Class action?
Può un avvocato ricorrere alla Corte Costituzionale?

Grazie mille
Giovanni
 
è già successo al 31-12-2011 con il passaggio dal 12,5% al 20% grazie a monti e nessuno ha protestato

e quella volta le tue minus si sono ridotte al 62,5%

quindi magna tranquillo che anche stavolta non succede niente e il piccolo incassa e tace
 
Mi sfugge il problema. Tu hai maturato le minusvalenze quando "valevano" il 20%. Adesso te le riparametrano in modo che se fai guadagni al 26 le deducono correttamente. Faccio un paio di esempi:

Hai una minusvalenza di -100 da recuperare al 20% e fai un guadagno di 200 al 26% dopo il primo luglio.

Metodo uno:

Minusvalenza di 100 al 20%: perdita fiscale -20
Plusvalenza di 200 al 26%: utile fiscale di 52
Andrai a pagare 32

Metodo due (quello che usa Fineco, ma penso tutte le banche):

Minusvalenza di 100 al 20% viene ridotta a 76,92 (ma tassata al 26%)
Plusvalenza di 200
Netto di 123,08 su cui si applica la tassazione al 26%, ovvero 32 euro...

Vedendo questo secondo caso con il metodo uno:

Minusvalenza di 76,92 al 26%: perdita fiscale -20
Plusvalenza di 200 al 26%: utile fiscale di 52
Andrai a pagare 32
 
Grazie per le risposte, capisco che c'è un grande precedente (monti) e che quindi la cosa si complica..

Però io mi lamento del fatto che se avessi venduto dopo il 1° luglio avrei a disposizione tutta la minus, mentre ora no. Mannaggia a me che ho fatto pulizia senza sapere di questa vigliaccata.
Trovo ingiusto che uno che vende dopo il primo luglio gli stessi titoli sia trattato diversamente e oltretutto che qui siano in gioco migliaia di euro, non è il bollo che aumenta di 20€ tanto per capirci..
Grazie
 
C'è tempo fino a Lunedi per vendere al 20%

Il Sole di ieri parla di una comunicazione dell'agenzia delle entrate che chiarisce che è la data di vendita e NON QUELLA DI PAGAMENTO a determinare l'aliquota sulle plusvalenze ( 20 o 26% ).

PARDON : nella sezione BOND se ne discute più approfonditamente, sembra sia una cattiva interpretazione del sottotitolo dell'articolo del sole, BOH ?
 
Ultima modifica:
Il Sole di ieri parla di una comunicazione dell'agenzia delle entrate che chiarisce che è la data di vendita e NON QUELLA DI PAGAMENTO a determinare l'aliquota sulle plusvalenze ( 20 o 26% ).

PARDON : nella sezione BOND se ne discute più approfonditamente, sembra sia una cattiva interpretazione del sottotitolo dell'articolo del sole, BOH ?
i bond già da giovedì mattina scambiano con rateo al 26%
 
Grazie per le risposte, capisco che c'è un grande precedente (monti) e che quindi la cosa si complica..

Però io mi lamento del fatto che se avessi venduto dopo il 1° luglio avrei a disposizione tutta la minus, mentre ora no. Mannaggia a me che ho fatto pulizia senza sapere di questa vigliaccata.
Trovo ingiusto che uno che vende dopo il primo luglio gli stessi titoli sia trattato diversamente e oltretutto che qui siano in gioco migliaia di euro, non è il bollo che aumenta di 20€ tanto per capirci..
Grazie

dovrebbe essere la stessa cosa:

a giugno avevi 1000 euro di minusvalenze per un credito d'imposta di 200 eur

oggi (le stesse 1000)
te le hanno rettificate a 770 ma hanno sempre lo stesso credito d'imposta 200 eur
770*0,26/100 =200
 
dovrebbe essere la stessa cosa:

a giugno avevi 1000 euro di minusvalenze per un credito d'imposta di 200 eur

oggi (le stesse 1000)
te le hanno rettificate a 770 ma hanno sempre lo stesso credito d'imposta 200 eur
770*0,26/100 =200

quindi se in un futuro molto lontano (oltre che improbabile) si tornasse all'aliquota del 20%, le ipotetiche minus di 770 le rettificherebbero a 1000.:D
 
Potete rispondere a questo? se faccio 1000 di munusvalenze al 30/6 valgono 770, se vendo lo stesso titolo allo stesso prezzo l'1/7 ho 1000 di minusvalenze. Giusto?
Tutto questo vi sembra altrettanto normale?
 
La minusvalenza e' quanto hai perso sul trade. Non dipende dal regime fiscale.

Invece l'effetto della minusvalenza e' cancellare una plusvalenza di uguale importo e quindi farti risparmiare le tasse che avresti dovuto pagare altrimenti.
Questo risparmio lui si che dipende dal regime fiscale.
 
E invece non è così.. perchè la minus che ho maturato non vale più come ieri ma il 23% in meno..
 
E' un metodo contabile per semplificare i calcoli. Altrimenti ti devi ricordare quali minus sono state conseguite con l'imposta al 20% e quali al 26%.
 
E' un metodo contabile per semplificare i calcoli. Altrimenti ti devi ricordare quali minus sono state conseguite con l'imposta al 20% e quali al 26%.

Non e' un metodo contabile ma una tassa sulle perdite. Piu' si e' venduto in perdita e piu' viene tassato.

La minusvalenza e' una perdita, non ha nulla a che vedere con l'aliquota di tassazione. Se lo stato dice che si puo' riportare questa perdita per tre anni vuol dire che qualsiasi guadagno viene compensato con la perdita, se risulta un attivo allora viene poi tassato al 20% fino al 30 giugno e al 26% dopo.

E' come se una societa' al 30 giugno e' in perdita e poi pareggia entro fine anno, ma siccome l'aliquota dell'IRPEG e' stata cambiata a inizio luglio la perdita registrata a fine giugno vale di meno... e' assurdo.

In questo modo chi ha venduto un'azione in perdita ricomprando integralmente un'altra azione che poi si e' rivalutata, se arriva in pareggio (il tutto nello stesso anno fiscale) deve comunque pagare una tassa sull'utile che non ha avuto.
 
Mi sfugge il problema. Tu hai maturato le minusvalenze quando "valevano" il 20%. Adesso te le riparametrano in modo che se fai guadagni al 26 le deducono correttamente. Faccio un paio di esempi:

Hai una minusvalenza di -100 da recuperare al 20% e fai un guadagno di 200 al 26% dopo il primo luglio.

Metodo uno:

Minusvalenza di 100 al 20%: perdita fiscale -20
Plusvalenza di 200 al 26%: utile fiscale di 52
Andrai a pagare 32

Metodo due (quello che usa Fineco, ma penso tutte le banche):

Minusvalenza di 100 al 20% viene ridotta a 76,92 (ma tassata al 26%)
Plusvalenza di 200
Netto di 123,08 su cui si applica la tassazione al 26%, ovvero 32 euro...

Vedendo questo secondo caso con il metodo uno:

Minusvalenza di 76,92 al 26%: perdita fiscale -20
Plusvalenza di 200 al 26%: utile fiscale di 52
Andrai a pagare 32

SI A LIVELLO DI TASSAZIONE LA COSA RIMANE NEUTRA ma cio' che non trovo giusto e' che una minus maturata nel 2014 nel 2018 venga prescritta.quello e' un vero furto dello stato.PERCHE'?ME LO SPIEGHI?ALLORA ANCHE LA PLUSVALENZA DOPO 4 ANNI CHE MANTENGO IL TITOLO NON DOVREBBE ESSERE TASSATA.
 
Non e' un metodo contabile ma una tassa sulle perdite. Piu' si e' venduto in perdita e piu' viene tassato.

La minusvalenza e' una perdita, non ha nulla a che vedere con l'aliquota di tassazione. Se lo stato dice che si puo' riportare questa perdita per tre anni vuol dire che qualsiasi guadagno viene compensato con la perdita, se risulta un attivo allora viene poi tassato al 20% fino al 30 giugno e al 26% dopo.

E' come se una societa' al 30 giugno e' in perdita e poi pareggia entro fine anno, ma siccome l'aliquota dell'IRPEG e' stata cambiata a inizio luglio la perdita registrata a fine giugno vale di meno... e' assurdo.

In questo modo chi ha venduto un'azione in perdita ricomprando integralmente un'altra azione che poi si e' rivalutata, se arriva in pareggio (il tutto nello stesso anno fiscale) deve comunque pagare una tassa sull'utile che non ha avuto.
:no: :no:

sei molto fuori strada :eek:

la COMPENSAZIONE riguarda proprio l'imposta, NON la perdita, quello che hai perso lo hai perso PUNTO
 
SI A LIVELLO DI TASSAZIONE LA COSA RIMANE NEUTRA ma cio' che non trovo giusto e' che una minus maturata nel 2014 nel 2018 venga prescritta.quello e' un vero furto dello stato.PERCHE'?ME LO SPIEGHI?ALLORA ANCHE LA PLUSVALENZA DOPO 4 ANNI CHE MANTENGO IL TITOLO NON DOVREBBE ESSERE TASSATA.
:yes: :yes:

è molto giusto quello che dici anche a mio parere, non capisco anche io il senso del limite dei quattro anni alla compensazione, se non quello di una ingiustizia legale :eek: :angry:

altra cosa che trovo ingiusta è la possibilità di compensare solo redditi diversi mentre i redditi di capitale sono sempre e comunque soggetti alla tassa anche quando vendiamo in perdita obbligazioni su cui è maturato del rateo cedolare KO! :angry:

ecco su questi due punti dovremmo avere una maggiore equità :yes::rolleyes:
 
:no: :no:

sei molto fuori strada :eek:

la COMPENSAZIONE riguarda proprio l'imposta, NON la perdita, quello che hai perso lo hai perso PUNTO

Ho capito il ragionamento dello stato, ma e' come se lo stato dicesse ad una impresa che le perdite di esercizio riguardano l'imposta e se sei in perdita a meta' anno dovrai pagare anche se arrivi in pareggio. Facessero una cosa del genere la dichiarerebbero incostituzionale subito, e penso che sia incostituzionale anche questa sulle minusvalenze.

Potrebbero fare questo ragionamento tra esercizi fiscali differenti, come avviene per la tassazione degli utili ordinari, ma cosi' com'e' e' incostituzionale.
 
Sarà che sono poco pratico di queste cose, ma io tutte queste lamentele (sia in quest'occasione che nella precedente), faccio fatica a capirle appieno.

Cioè: io compro un titolo, successivamente lo vendo in gain, su quanto guadagnato lo stato mi chiede una percentuale (come fosse l'IVA su un prodotto, etc).
Dopodiché io posso anche vendere un titolo in perdita, al che non devo niente a nessuno (continuando il paragone con l'IVA, il prodotto si è rotto).

Senonché, sulla perdita lo stato mi fa uno sconto sui guadagni futuri, permettendomi di pagare meno tasse (un po' come la garanzia sul prodotto che si rompe, che non è perenne, ma vale solo qualche anno).

A mio avviso, quindi, il conteggio delle minusvalenze è un'agevolazione e uno dovrebbe essere contento che ci sia la compensazione con le minusvalenze, perché il fatto che si perda soldi oggi non ha alcun legame con i possibili guadagni futuri.

Se poi l'aliquota sulle rendite (ahinoi) aumenta, credo sia normale l'adeguamento delle minusvalenze, nel senso che la minusvalenza generata all'aliquota vecchia impatta sul nuovo gain tanto quanto impatterebbe una minusvalenza generata dalla nuova aliquota.

Se così non fosse suppongo che si creerebbe una sorta di zona grigia, dove chi è abile coi conti può sfruttare il cambio di tassazione generando minus che poi valgono di più.

Ecco, io la intendo così.
Sbaglio forse?
 
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