donazione tra coniugi

skin82

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La situazione è la seguente: appartamento posseduto al 50% dal marito e 50% dalla moglie, in stato di separazione dei beni.
Nel 2007 un coniuge dona all'altro il suo 50% (quindi l'altro coniuge ottiene la piena proprietà).
Quando l'appartamento può essere venduto a terzi senza problemi di sorta?
I coniugi hanno 2 figli.
Grazie fin d'ora per il vostro aiuto.
 
La situazione è la seguente: appartamento posseduto al 50% dal marito e 50% dalla moglie, in stato di separazione dei beni.
Nel 2007 un coniuge dona all'altro il suo 50% (quindi l'altro coniuge ottiene la piena proprietà).
Quando l'appartamento può essere venduto a terzi senza problemi di sorta?
I coniugi hanno 2 figli.
Grazie fin d'ora per il vostro aiuto.

C'è la possibilità di un'azione di riduzione da parte degli eredi: le banche difficilmente concederenno al futuro acquirente il mutuo.

Se fosse stata venduta metà della casa (ad un prezzo basso) non ci sarebbero stati problemi.
 
C'è la possibilità di un'azione di riduzione da parte degli eredi: le banche difficilmente concederenno al futuro acquirente il mutuo.

Se fosse stata venduta metà della casa (ad un prezzo basso) non ci sarebbero stati problemi.

ti ringrazio per la risposta

a questo punto come è meglio procedere? revoca della donazione?

e poi scusa la domanda che forse è banale, ma cosa significa "azione di riduzione"?
non cambia nulla il fatto che si tratta di 2 coniugi e che gli unici eredi di entrambi sono i 2 figli?
 
ti ringrazio per la risposta

a questo punto come è meglio procedere? revoca della donazione?

e poi scusa la domanda che forse è banale, ma cosa significa "azione di riduzione"?
non cambia nulla il fatto che si tratta di 2 coniugi e che gli unici eredi di entrambi sono i 2 figli?

so che ci sono delle banche che accettano di dare un mutuo previa fidejussione dei venditori. ma credo sia a discrezione della banca stessa concederlo.
 
ti ringrazio per la risposta

a questo punto come è meglio procedere? revoca della donazione?

e poi scusa la domanda che forse è banale, ma cosa significa "azione di riduzione"?
non cambia nulla il fatto che si tratta di 2 coniugi e che gli unici eredi di entrambi sono i 2 figli?

Vuol dire che gli eredi del coniuge che ha donato, fra qualche hanno potrebbero farsi vivi e pretendere la revoca della donazione.
Esiste un quota minima(detta quota di leggittima)a cui gli eredi hanno diritto anche contro la volontà del de cuius.
Prescrizione dell'azione di riduzione è 10 anni.(ma basta una semplice diffida per bloccare la prescrizione)
Se il coniuge non va d'accordo con i suoi congiunti l'unico modo per stare sicuri sarebbe la revoca della donazione e poi vendere la quota dell'immobile al coniuge, però deve risultare una transazione, cioè un passaggio di denaro altrimenti i parenti potrebbero intentare un'accertamento per simulazione(con buone probabilità di vincerlo) e sarebbe un bel pasticcio.
La legge non vede di buon occhio le donazioni
 
beh ci sono pochissime info e a risposta è dipende da tanti fattori,
ad ogni modo non vedo nessun problema a vendere alla fine la signora ha pieno titolo di proprietà sul bene e può disporne in qualsiasi modo (potrebbe però non trovare un acquirente),
Per le poche info intendo: il marito ha altri beni?
come è stata fatta la donazione?
nell'atto è scritto che il marito sta donando prima di tutto la parte disponibile e nel caso il valore ecceda quest'ultima il residuo è coperto con la quota leggittima?
inoltre riguardo la collazione e l'azione di riduzione se non ricordo male nel caso il bene sia stato venduto i coeredi sono liquidati in contanti o con l'assegnazione di altri beni al momento presenti nel patrimonio del de cuius e comunque è un azione che può essere fatto solo e unicamente alla morte del marito, ammesso e non concesso che muoia prima il marito (non voglio portar sfiga a nessuno ma bisogna considerare tutte le hp).
 
Ultima modifica:
Prescrizione dell'azione di riduzione è 10 anni.(ma basta una semplice diffida per bloccare la prescrizione)

quindi nel 2017, trascorsi 10 anni, si potrebbe vendere l'appartamento senza problemi da parte delle banche, possibile acquirente, ecc.?

(ps. specifico che non è morto nessuno!)
 
quindi nel 2017, trascorsi 10 anni, si potrebbe vendere l'appartamento senza problemi da parte delle banche, possibile acquirente, ecc.?

(ps. specifico che non è morto nessuno!)

Hai fatto bene ad evidenziare questo punto sul quale avrei dovuto spiegarmi meglio, infatti la prescrizione è decennale ma decorre dall'apertura della successione, infatti il diritto del leggittimario matura solo in quel momento(non potrebbe maturare prima della morte del donante).
Credo che Esista poi una seconda prescrizione che prevede che tutte le azioni legali relative alla riduzione della successione (lo spossessamento)devono avere termine entro il 20 esimo anno, sempre a partire dall'apertura della successione
Quindi la donazione rimane una spada pendente sulla testa
Supponiamo che un terzo compri la casa con il 50% donato, gli eredi del donante farebbero ricorso per la riduzione, probabilmente lo vincerebbero, la casa andrebbe all'asta, l'acquirente eserciterebbe azione di regresso verso di voi.
L'unico modo(ma non mi sembra proprio il vostro caso)sarebbe che all'apertura della successione(appena deceduto il donante) gli eredi leggittimi rilasciassero un dichiarazione di rinuncia a quella parte di eredità, fatta sempre con atto pubblico, dal notaio (una sorta di liberatoria)

Cmq come diceva sopra arimiao, l'azione di riduzione(se c'è capienza)può essere fatta sui beni liquidi del donante-de cuius
 
Ultima modifica:
ma mi chiedo .. i soldi di questa compravendita a chi vanno? di fatto, nn legalmente ..
sono soldi che verrano dati ai figli o cmq usati per comprare beni ai figli?
oppure no?
non capisco come ci si possa trovare a fare una donazione e due anni dopo a vendere ..
forse una soluzione è donare la metà donata per metà ai figli in parti uguali
quindi a quel punto la donazione precedente tornerebbe ai futuri eredi e si cancella il rischio azione di riduzione
anche se .. in teoria il coniuge che ha donato potrebbe avere un altro figlio e i giochi sarebbero di nuovo aperti ..
revoca della donazione .. mi sa che è l'unica via di uscita
salvo patrimoni ingenti che allora è chiaro che questa metà di immobile è nella quota disponibile .. in tal caso credo si possa trovare una scrittura che tuteli tutti, vendiore, compratore e futuri eredi
 
ma mi chiedo .. i soldi di questa compravendita a chi vanno? di fatto, nn legalmente ..
sono soldi che verrano dati ai figli o cmq usati per comprare beni ai figli?
oppure no?
non capisco come ci si possa trovare a fare una donazione e due anni dopo a vendere ..
forse una soluzione è donare la metà donata per metà ai figli in parti uguali
quindi a quel punto la donazione precedente tornerebbe ai futuri eredi e si cancella il rischio azione di riduzione

Mi sembra che nessuno abbia parlato di figli,(gli eredi possono essere anche nipoti e fratelli) ma se anche ci fossero non è detto che il donante abbia intenzione di renderli proprietari di questa parte, non per sfiducia magari, ma perchè si pensa non abbiano la maturità necessaria per fare le scelte.(restando nel campo delle ipotesi)
Cmq concordo, unica soluzione sicura revoca della donazione, sarebbe bene però rifletterci prima di fare queste cose(non lo dico come rimprovero) perchè la donazione costa, non credo che il notaio abbia preteso meno di 2-3.000€
 
ringrazio tutti per le risposte e per i suggerimenti

purtroppo regna una grande ignoranza in questa materia e soprattutto persone "semplici" possono essere mal consigliate e non avere idea che con una donazione, anziché semplificare le cose, le complicano, e di molto...

grazie ancora per i chiarimenti!
 
Mi sembra che nessuno abbia parlato di figli,(gli eredi possono essere anche nipoti e fratelli) ma se anche ci fossero non è detto che il donante abbia intenzione di renderli proprietari di questa parte, non per sfiducia magari, ma perchè si pensa non abbiano la maturità necessaria per fare le scelte.(restando nel campo delle ipotesi)
Cmq concordo, unica soluzione sicura revoca della donazione, sarebbe bene però rifletterci prima di fare queste cose(non lo dico come rimprovero) perchè la donazione costa, non credo che il notaio abbia preteso meno di 2-3.000€

sì, ma non sono solo i figli e coniuge (e relativi eredi per rappresentazione) con la legittima? o mi sbaglio?
se uno non ha figli e fa una donazione, un domani muore e sono morti già i genitori, si spera per lui, quindi ha erede la sorella, tale sorella potrebbe fare azione di riduzione vs la donazione fatta a suo tempo ad altro soggetto?
sia in caso di testamento che in mancanza?
ammettiamo infatti che nel testamento lasci tutto, mi pare proprio sia possibile in tali casi, sempre al tizio/tizia cui ha donato ?
 
sì, ma non sono solo i figli e coniuge (e relativi eredi per rappresentazione) con la legittima? o mi sbaglio?
se uno non ha figli e fa una donazione, un domani muore e sono morti già i genitori, si spera per lui, quindi ha erede la sorella, tale sorella potrebbe fare azione di riduzione vs la donazione fatta a suo tempo ad altro soggetto?
sia in caso di testamento che in mancanza?
ammettiamo infatti che nel testamento lasci tutto, mi pare proprio sia possibile in tali casi, sempre al tizio/tizia cui ha donato ?

Si hai ragione, la quota di legittima spetta solo agli ascendenti, coniuge discendenti (genitori e figli) ma non ai fratelli(collaterali)
Quindi la soluzione sarebbe (in questo caso) fare testamento
 
ammettiamo non abbia fatto testamento
la sorella, unica, sarebbe erede universale essendo i genitori morti e non avendo nè figli nè coniuge superstite
la donazione fatta in passato ad un amico, per dire, potrebbe essere oggetto di riduzione?
 
ammettiamo non abbia fatto testamento
la sorella, unica, sarebbe erede universale essendo i genitori morti e non avendo nè figli nè coniuge superstite
la donazione fatta in passato ad un amico, per dire, potrebbe essere oggetto di riduzione?

In questo caso si
 
ammettiamo non abbia fatto testamento
la sorella, unica, sarebbe erede universale essendo i genitori morti e non avendo nè figli nè coniuge superstite
la donazione fatta in passato ad un amico, per dire, potrebbe essere oggetto di riduzione?

In questo caso si

Sei sicuro? Secondo me l'azione di riduzione è proponibile solo per lesione della legittima.

Un erede non legittimario non può proporre azione di riduzione, in quanto la donazione in vita è di fatto equivalente ad un testamento che destina parte dei beni ad un erede diverso. Solo gli eredi necessari possono proporre azione di riduzione e solo se la donazione eccede la quota disponibile.
 
Sei sicuro? Secondo me l'azione di riduzione è proponibile solo per lesione della legittima.

Un erede non legittimario non può proporre azione di riduzione, in quanto la donazione in vita è di fatto equivalente ad un testamento che destina parte dei beni ad un erede diverso. Solo gli eredi necessari possono proporre azione di riduzione e solo se la donazione eccede la quota disponibile.

Hai ragione,OK! sono stato troppo precipitoso, la sorella prenderebbe tutta l'eredità libera che rimanesse, ma non i beni che sono stati donati
e dire che avevo specificato sopra che i collaterali non hanno diritto alla legittima:wall:
 
Buongiorno, riprendo questa vecchia discussione perchè anch'io sarei interessato ad una cosa del genere, finalizzata o con donazione o con vendita a trasferire la piena titolarità dell'immobile a me o mia moglie per una convenienza fiscale. Si tratta esattamente dell'attuale prima casa cointestata al 50%, che andremmo successivamente ad affittare con un coniuge che resterebbe quindi privo di redditi ed a carico fiscalmente sull'altro.
Rinnovo quindi la domanda:
meglio vendita o donazione?
Ci sono pericoli che l'Agenzia delle Entrate contesti il passaggio di proprietà per eludere le tasse?
Grazie
 
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