Tassazione, monitoraggio fiscale e IVAFE: cosa fare per il peer-to-peer lending?

Secondo me c'è talmente tanta confusione che la cosa migliore sarebbe presentare un interpello all'agenzia delle entrate, sia per quanto riguarda le piattaforme italiane (dove dall'articolo che hai postato c'è il dubbio se la ritenuta debba essere del 20 o del 26%), ma soprattutto per quelle estere, dove l'incertezza regna sovrana. Se qualcuno è disponibile a buttar giù un testo (dove deve essere indicata la "soluzione interpretativa dell'istante"), io mi rendo disponibile ad inviarla
 
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In teoria sì. In pratica io non saprei da che parte cominciare... comunque buona idea. OK!
 
Secondo me c'è talmente tanta confusione che la cosa migliore sarebbe presentare un interpello all'agenzia delle entrate, sia per quanto riguarda le piattaforme italiane (dove dall'articolo che hai postato c'è il dubbio se la ritenuta debba essere del 20 o del 26%), ma soprattutto per quelle estere, dove l'incertezza regna sovrana. Se qualcuno è disponibile a buttar giù un testo (dove deve essere indicata la "soluzione interpretativa dell'istante"), io mi rendo disponibile ad inviarla

apprezzo la tua proposta ma a pensarci bene la cosa migliore sarebbe qualche risposta da parte delle stesse società che dovrebbero chiarirci le idee...
ho fatto questo stesso appello di chiarezza altrove
ma per ora nulla
 
Ma la mintos - per fare un esempio - che ha investitori da decine e decine di Paesi, si può mettere a distinguere la reportistica in base al Paese dell'investitore? :mmmm:
 
Quindi se uno si fa un bonifico sul conto cosa succede?
 
Le nuove disposizioni sono efficaci a decorrere dal 1° gennaio 2018; pertanto, a partire da questa data, i proventi derivanti da prestiti erogati attraverso piattaforme peer to peer lending e percepiti da persone fisiche (non imprenditori) sono redditi di capitale e devono essere assoggettati a una ritenuta alla fonte a titolo d'imposta nella misura del 26%. La ritenuta è applicata dai gestori delle piattaforme.
Alla luce del nuovo assetto normativo, quindi, i proventi in esame non ricadono più all'interno del meccanismo impositivo progressivo dell'Irpef e non devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi del percettore.

qui il link: Proventi da peer to peer lending: analisi del nuovo regime fiscale_2 FiscoOggi.it

Quindi in teoria si dovrebbe occupare la piattaforma di fare tutto?
 
Sì, solo che il legislatore ha ragionato come se fossimo ancora nel 1965. Siamo in Italia e pretendiamo che le piattaforme siano registrate alla Consob.

Peccato che non siamo nel 1965, ma nel 2018. L'uomo è andato sulla Luna, è tornato, è caduto il muro di Berlino ed hanno inventato i computer: sicché le piattaforme possono legalmente risiedere anche all'isola di Pasqua e raccogliere denaro in Italia da italiani che con pochi clic in 5 minuti si ritrovano ad avere un account a 10.000 km da casa propria.

La domanda è: per la legge italiana, gli italiani che minxhia devono fare se hanno l'account su una piattaforma che ha sede in Lettonia e la Consob manco sa cosa è (e per inciso ha clienti da ogni parte del mondo, ognuno con la sua Consob)? E' pensabile che ogni piattaforma che ha clienti da 50-100 Paesi diversi, si occupi delle questioni fiscali dei clienti in 50-100 modalità diverse?

Buio fitto. Questo è il problema in sintesi.
 
Sì, solo che il legislatore ha ragionato come se fossimo ancora nel 1965. Siamo in Italia e pretendiamo che le piattaforme siano registrate alla Consob.

Peccato che non siamo nel 1965, ma nel 2018. L'uomo è andato sulla Luna, è tornato, è caduto il muro di Berlino ed hanno inventato i computer: sicché le piattaforme possono legalmente risiedere anche all'isola di Pasqua e raccogliere denaro in Italia da italiani che con pochi clic in 5 minuti si ritrovano ad avere un account a 10.000 km da casa propria.

La domanda è: per la legge italiana, gli italiani che minxhia devono fare se hanno l'account su una piattaforma che ha sede in Lettonia e la Consob manco sa cosa è (e per inciso ha clienti da ogni parte del mondo, ognuno con la sua Consob)? E' pensabile che ogni piattaforma che ha clienti da 50-100 Paesi diversi, si occupi delle questioni fiscali dei clienti in 50-100 modalità diverse?

Buio fitto. Questo è il problema in sintesi.

Quindi è meglio non prelevarli sti soldi per il momento..
 
Quindi è meglio non prelevarli sti soldi per il momento..

Non basta. A questa domanda qualcuno ti risponde che hai un modo creativo di concepire le questioni fiscali.

Perché anche se non li riporti sul tuo c/c, quelli sono comunque soldi tuoi che stanno avendo un rendimento.

In pratica, se ti iscrivi a 10 piattaforme e metti 100 euro su ciascuna è come se avessi altri 10 conti correnti sparsi per il mondo e siccome stai avendo un rendimento - mettiamo del 10% - su questi rendimenti devi pagare le imposte.

Quindi, per ognuno di questi conti che ti frutta 10 euro in fondo all'anno, devi pagare 2,60 euro. Ma la piattaforma lettone o estone o lituana se ne infischia di questo e ti dice: "Io ti do il lordo, poi vedi tu", allora devi farlo tu con la dichiarazione dei redditi.

Sul come compilarla ci sono diverse teorie...

E poi c'è la questione monitoraggio fiscale e IVAFE.
 
Ho scritto una bozza che potrebbe essere inviata all'Agenzia delle Entrate per avere un loro riscontro ufficiale. Se qualcuno è disponibile, provate a darci un'occhiata, fatemi sapere se è il caso di correggere/aggiungere/togliere qualcosa, e fate tutte le osservazioni che riterrete opportune... Poi vedremo cosa fare. Grazie!
 

Allegati

  • Bozza interpello.pdf
    50,3 KB · Visite: 213
Ottimo @P2Plending, appena posso me lo leggo con calma. Per caso, sai se nella nuova legge di stabilità ci sono novità in merito a questo tema?
 
Ho scritto una bozza che potrebbe essere inviata all'Agenzia delle Entrate per avere un loro riscontro ufficiale. Se qualcuno è disponibile, provate a darci un'occhiata, fatemi sapere se è il caso di correggere/aggiungere/togliere qualcosa, e fate tutte le osservazioni che riterrete opportune... Poi vedremo cosa fare. Grazie!

Ho letto la bozza, comunque tutte le testate economiche e gli esperti hanno confermato che per gli investimenti nel social lending (di società che operano in Italia), gli interessi vengono tassati alla fonte al 26%, la società funge da sostituto d'imposta e non vanno più dichiarati, come negli anni precedenti al rigo D2-1. Per le società estere, non ci sono dettagli ... attendiamo la risposta al tuo interpello ufficiale.
 
Che poi non ho capito una cosa... pensavo che per applicare il 26% fosse necessario essere iscritti al registro della Consob, ma scopro che Housers e October (ex Lendix) non sono iscritte.

Qui il registro (sezione ordinaria e sezione speciale), c'è Walliance, c'è Concrete ma non c'è October né Housers. E quindi? :mmmm:

Ci sono altri registri a cui è possibile essere iscritti per poter applicare la ritenuta al 26%?
 
Che poi non ho capito una cosa... pensavo che per applicare il 26% fosse necessario essere iscritti al registro della Consob, ma scopro che Housers e October (ex Lendix) non sono iscritte.

Qui il registro (sezione ordinaria e sezione speciale), c'è Walliance, c'è Concrete ma non c'è October né Housers. E quindi? :mmmm:

Ci sono altri registri a cui è possibile essere iscritti per poter applicare la ritenuta al 26%?

La legge di bilancio per l'anno 2018 (legge 207/2017) prevede che applichino la ritenuta le societa' iscritte all'albo degli intermediari finanziari di cui all'articolo 106 del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, o da istituti di pagamento rientranti nell'ambito di applicazione dell'articolo 114 del medesimo testo unico di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993, autorizzati dalla Banca d'Italia
 
Ho cercato l'albo invano. Hai un link?
 
Ho cercato l'albo invano. Hai un link?

Io ho trovato questi 2, non sono sicurissimo che siano gli elenchi corretti ma credo di sì. Sfogliando velocemente ho trovato Smartika, Soisy e Prestiamoci. Altre piattaforme non usano istituti di pagamento esteri (come Lemon Way se non sbaglio)? Non so come funzioni in quel caso onestamente. Se vuoi provare a fare ricerche più approfondite, io ho scaricato questi pdf da qui Banca d'Italia - Albi ed elenchi

Vedi l'allegato Art. 106.pdf
Vedi l'allegato Istituti pagamento.pdf
 
su crowdestate tassato al 26% l'importo percepito come interessi su progetto italiano (oltre a circa il 5% come "tassa" crowdestate); per quanto riguarda una vendita su marcketplate di un progetto estone, ricevuto importo senza nessuna tassazione, ci penserò a maggio come esporre sul 730 questi 3 € guadagati.
 
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