Poichè seguo da qualche mese la cosa, condivido di seguito quello che so.
- Frog Nation non è una piattaforma, bensì una community di utenti DeFi che utilizza (e quindi si riconosce in) un ecosistema di piattaforme DeFI (e relativi tokens): Abracadabra (tramite il token SPELL, e la stablecoin decentralizzata MIM), Popsicle Finance, Wonderland (token TIME), e a breve anche Sushiswap che verrà trasformato in un exchange decentralizzato con order book.
- L'ideatore e creatore di tale ecosistema di piattaforme è l'italiano Daniele Sesta, che negli ultimi mesi è diventato uno dei personaggi più conosciuti e apprezzati nel mondo DeFi.
- Ciascuna delle piattaforme sopra menzionate svolge un ruolo ben specifico nell'ecosistema (e nella mente di Sesta) in quanto l'idea finale è di mettere a disposizione degli utenti tutte le funzioni tipiche della finanza tradizionale, in un ecosistema però decentralizzato. Pertanto, c'è il lending, il borrowing, e il trading in leva (su Abracadbra), ci sono i pool di liquidità (Popsicle finance), c'è la DAO (Wonderland), tra poco ci sarà appunto anche l'exchange decentralizzato (Sushiswap), e in futuro ci saranno anche le opzioni e i derivati (da capire su quale piattaforma).
- Essendo Frog Nation una community (la community che utilizza tali piattaforme) non ha senso che vi sia un token, e lo stesso Sesta ha detto che tale token non è in programma.
Consiglio a tutti di informarsi e leggere un pò di cose sulle suddette piattaforme e di ascoltare qualche intervista a Sesta (abbiamo anche il vantaggio che è italiano, per cui spesso nelle interviste in italiano si sbottona un pò di più e confida in anticipo qualche news, rispetto a quando invece lo intervistano gli americani). Alcuni forse esagerando lo definiscono una sorta di visionario, certamente a mio parere è un personaggio che ha le idee molto chiare su cosa vuole ottenere e conosce benissimo il mondo della DeFi. Proprio per la sua vasta conoscenza di questo mondo, nonostante spesso faccia un pò il caz***ne, quando parla di DeFi sono in pochi a stargli dietro, e gli stessi intervistatori spesso si perdono nei ragionamenti. Personalmente mi piace molto ascoltarlo parlare, e già mi ritengo soddisfatto quando riesco a capire un 60% di quello che spiega.