Apro un nuovo thread perché vedo che quello esistente in cui si affronta il tema delle tasse non è aggiornato da diversi mesi, sperando in questo modo di stimolare un proficuo confronto a riguardo.
Dal momento che sono entrato nel mondo delle criptovalute lo scorso anno, mi sto iniziando ad informare per sapere come muovermi per la dichiarazione dei redditi che si dovrà presentare il prossimo giugno.
Da quel che ho compreso, nonostante in Italia non ci sia una legge che regolamenti la fiscalità legata alle cripto, l'Agenzia delle Entrate si è espressa in alcuni interpelli stabilendo, tra le altre cose, l'assimilazione delle criptovalute alle valute estere. Sebbene ciò sia contrario a quanto recentemente asserito in una Direttiva dall'Unione Europea, in cui si afferma espressamente che alle cripto non può essere attribuito lo status giuridico di valuta o moneta, allo stato attuale per evitare eventuali futuri problemi (ad esempio cash out fra qualche anno di somme maggiori rispetto a quelle investite) mi pare di comprendere che sia preferibile dichiarare l'importo posseduto in cripto nel quadro RW, come si trattasse di acquisto di valuta estera. Anche se in questo caso non vedo come sia possibile determinare lo Stato estero da attribuire alle varie cripto, essendo esse per definizione "a-territoriali". Qualora poi il valore al 31/12 avesse superato per 7 giorni lavorativi continuativi i 51.645,69 euro, si dovrebbe anche dichiarare relativi ricavi o perdite. Insomma, chi ha investito in cripto nella prossima dichiarazione dovrebbe comportarsi come se avesse acquistato dollari o sterline.
Voi che ne pensate di tutto questo? Come vi muoverete o come vi siete mossi in passato per tutelarvi?
Dal momento che sono entrato nel mondo delle criptovalute lo scorso anno, mi sto iniziando ad informare per sapere come muovermi per la dichiarazione dei redditi che si dovrà presentare il prossimo giugno.
Da quel che ho compreso, nonostante in Italia non ci sia una legge che regolamenti la fiscalità legata alle cripto, l'Agenzia delle Entrate si è espressa in alcuni interpelli stabilendo, tra le altre cose, l'assimilazione delle criptovalute alle valute estere. Sebbene ciò sia contrario a quanto recentemente asserito in una Direttiva dall'Unione Europea, in cui si afferma espressamente che alle cripto non può essere attribuito lo status giuridico di valuta o moneta, allo stato attuale per evitare eventuali futuri problemi (ad esempio cash out fra qualche anno di somme maggiori rispetto a quelle investite) mi pare di comprendere che sia preferibile dichiarare l'importo posseduto in cripto nel quadro RW, come si trattasse di acquisto di valuta estera. Anche se in questo caso non vedo come sia possibile determinare lo Stato estero da attribuire alle varie cripto, essendo esse per definizione "a-territoriali". Qualora poi il valore al 31/12 avesse superato per 7 giorni lavorativi continuativi i 51.645,69 euro, si dovrebbe anche dichiarare relativi ricavi o perdite. Insomma, chi ha investito in cripto nella prossima dichiarazione dovrebbe comportarsi come se avesse acquistato dollari o sterline.
Voi che ne pensate di tutto questo? Come vi muoverete o come vi siete mossi in passato per tutelarvi?