IL CONSIGLIO DEL GENERALE A DRAGHI & C: "BRAVI, MA ORA ANDATE A MOSCA"

tutmosi

Nuovo Utente
Registrato
20/9/03
Messaggi
19.979
Punti reazioni
1.264
IL IL CONSIGLIO DEL GENERALE A DRAGHI & C: "BRAVI, MA ORA ANDATE A MOSCA"
IL Riformista18 Jun 2022Angela Nocioni

«Allungare di un migliaio di chilometri la trasferta e arrivare a Mosca». Ottima la missione di Draghi, Macron e Scholz a Kiev, «ma per far finire la guerra è con Putin che si deve parlare». Lo dice il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo interforze che raccomanda: «Non si può continuare ad ignorare la necessità di un rapporto di dialogo con la Russia. L'ostinata volontà di non trattare con il Cremlino non può far altro che mettere Mosca di fronte alla prospettiva di poter contare solo sulle sue forze per ottenere gli obiettivi che si è data in Ucraina e che considera per sé vitali. Questo allontana ogni prospettiva negoziale.
Se si vuole porre fine alla guerra sarebbe necessario non considerare solo Kiev quale interlocutore con cui rapportarsi, ma bisognerebbe andare anche a Mosca. Ci vorrebbe realismo. E anche un po' di umiltà». «Constatare l'impossibilità di essere considerata subito in una trattativa può portare la Russia ad alzare il prezzo. Vale a dire: se non c’è alternativa negoziale la guerra andrà avanti e questo potrebbe portare la Russia ad ampliare le sue ambizioni. Guardiamo ad Odessa. Credo che la città e il suo porto fossero considerate dal Cremlino all'inizio un possibile oggetto di scambio con l’Ucraina. Mosca si teneva la possibilità di dire: a te Ucraina lascio Odessa e quindi lo sbocco al mar Nero, e in cambio mi tengo Donbass, la Crimea e il tratto di terra che le unisce. Non potendo neppure proporre questo scambio e di fronte all’impossibilità di trattare né questo né altro il Cremlino potrebbe decidere di allargare i suoi obiettivi».

Ieri Putin a San Pietroburgo ha ritirato fuori la minacciosa teoria (sua e del presidente cinese Xi Jinping. descritta in una lunga dichiarazione programmatica firmata dai due a Pechino il 4 febbraio scorso) sull'inizio di una nuova era nelle relazioni internazionali. «L’era del mondo unipolare è finito» e questo cambiamento «è parte della storia» e «non è reversibile» ha detto Putin al Forum economico di San Pietroburgo.

Generale d’armata Marco Bertolini. Una vita militare alla testa delle forze speciali. Ex comandante del Comando Operativo Interforze e della Brigate Folgore. Guerra in Libano e guerra civile in Somalia. Sul viaggio a Kiev di Draghi, Marcon e Scholz dice il generale: «Pare si siano accorti che le chiacchiere sulla indispensabile vittoria di Zelensky non sono più sostenibili, anche se lo stesso Zelensky sembra rassegnato ad accettare i sacrifici che sta imponendo al suo popolo per un obiettivo difficilmente raggiungibile. Ma l’Ucraina è un paese sovrano e sta a Kiev scegliere fino a che punto battersi. Diverso invece è il caso dei sacrifici che le sue scelte impongono ai nostri paesi, estranei alle sue contese territoriali con la Russia, ed è forse questo che ha spinto Macron, Sholz, Draghi a raggiungere Kiev. Ma si tratta di una delegazione che si ostina a non voler parlare con Mosca e che non include l’unico che potrebbe cambiare la situazione: Biden.
O la sua spalla Johnson.
Se loro due continueranno a sostenere una guerra che non deve finire, temo che Zelensky la continuerà. Certamente l’ostinata volontà occidentale di non parlare con la Russia non può far altro che mettere Mosca di fronte alla prospettiva di poter contare solo sulle sue forze per ottenere obiettivi considerati di carattere vitale, come quelli dichiarati in Ucraina. E questo allontana ogni prospettiva negoziale. Insomma, se si vuole effettivamente por fine alla guerra sarebbe necessario non considerare solo Kiev come interlocutore col quale rapportarsi, ma bisognerebbe allungare di un migliaio di chilometri la trasferta ed andare anche a Mosca. Ci vorrebbe realismo, insomma. E un po’ d’umiltà che non si può esigere».

Qual è oggi la situazione della guerra sul terreno?

I principali attacchi russi sono tutti sull’area del Donbass, dove è concentrato lo sforzo principale russo dall’inizio della guerra. Severodonetsk sta per cadere e questo dovrebbe portare a un ulteriore allargamento dell’area sotto controllo russo, questo avrà una ripercussione sul campo generale anche per motivazioni semplicemente psicologiche. Dopo la caduta di Mariupol e di Kherson, se cade anche Severodonets - che sembrava la più forte roccaforte di resistenza ucraina - ci potrebbe essere una ripercussione anche sull’animo di chi combatte tra gli ucraini. Per ammissione stessa di Kiev si sa che le forze militari ucraine stanno subendo perdite enormi: dalle 500 alle mille perdite al giorno tra morti, feriti, prigionieri e disertori. E questo è un drenaggio di forze difficilmente sostenibile nel tempo. Negli altri settori di guerra il fronte pare abbastanza fermo, con limitati contrattacchi da parte ucraina che però non hanno la forza di trasformarsi in controffensiva, vale a dire in operazioni di ampia portata, per ripristinare il confine precedente.
È una battaglia in ritirata quella che sta conducendo l’Ucraina, è una battaglia offensiva anche se lenta quella che sta conducendo la Russia.

«È una battaglia in ritirata quella ucraina, è una battaglia offensiva anche se lenta quella russa. Guardare obiettivamente la carta geografica e non indulgere, con lo spirito del tifoso, nelle indignazioni nostrane per una guerra che consideriamo con una superficialità disarmante»

Sta ipotizzando che ora che Mosca sta vincendo la guerra alzerà il prezzo della pace?

Non credo che sia l’esito favorevole della guerra che potrebbe spingere Mosca ad alzare il prezzo. Sul fatto che la Russia avrebbe avuto la meglio sull’Ucraina non c’erano dubbi dall’inizio, anche da parte russa.
Quello che potrebbe spingere la Russia ad alzare il prezzo è la constatazione che da parte ucraina ma soprattutto da parte americana, e anche da parte dell’Unione europea, non c’è alcuna volontà di dialogo per arrivare a un accordo con la controparte russa per porre fine alle ostilità. Quest’accordo da era quello a cui puntava la Russia dall’inizio. Ma di fronte alla chiusura di ogni dialogo Mosca, dato il fatto che considera gli obiettivi che si è posta in Ucraina di carattere vitale – e sono di carattere vitale se consideriamo che in Crimea ha la flotta del Mar nero indispensabile per la Russia e se pensiamo che il Donbass ci sono risorse economiche oltre a una popolazione sostanzialmente russa- potrebbe portare la Russia ad alzare il prezzo. Vale a dire: se non c’è alternativa negoziale la guerra andrà avanti e questo potrebbe portare anche a ampliare le ambizioni della Russia. Con particolare riferimento ad Odessa.

Non è quasi inespugnabile Odessa?

Ritengo che Odessa inizialmente fosse considerata un possibile oggetto di scambio con l’Ucraina. Da parte di Mosca: a te Ucraina lascio Odessa e quindi lo sbocca al mar Nero e in cambio mi tengo Donbass, la Crimea e il tratto di terra che le unisce. Non potendo far accettare questo scambio e di fronte all’impossibilità di trattare ( e da questo punto di vista il fatto che il trio Draghi, Macron, Scholz continui ad ignorare ogni rapporto importante e strutturato con la Russia è significativo, lo sbilanciamento è significativo) potrebbe portare Mosca ad allargare i suoi obiettivi, anche se ritengo che Odessa rappresenti un osso troppo duro per le forze che sono in campo. Immagino che la Russia si imbarcherebbe nel rischio di attaccare Odessa solo se potesse contare su un fronte ucraino in crisi morale e pronto a crollare.

Le forze russe sono ridotte allo stremo o no?

Ci troviamo in una situazione surreale per quanto riguarda le forze russe, fin dall’inizio si parlava di migliaia di perdite russe abbandonate per strada e non si sentiva mai dare una valutazione delle perdite ucraine. Il triste conto dei morti è facilitato dal fatto che i morti si trovano sul terreno quindi sono facilmente controllabili da chi osservi la situazione. Fino ad ora non si quantificavano le perdite militari ucraine, perdite che invece per ammissione dello stesso Zelensky sono significativee. Ovviamente le perdite russe per quanto alte possano essere non possono essere confrontabili con quelle ucraine. Kiev oltre ad aver perso posizioni strategiche importanti ha perso anche un quantitativo di forze non indifferenti
C’è una propaganda che torna sempre fin dall’inizio della guerra, dice che i russi non sono poi così temibili come si pensava. Ritratto non credibile a mio avviso. Il fronte interno russo al momento sta tenendo, l’opinione pubblica russa non mostra crepe preoccupanti per il Cremlino, Le forze russe sono in grado di proseguire offensiva continua e quindi anche determinante. Per gli elementi che abbiamo sono esagerate le voci sulle perdite russe. E fa pensare l’ammissione di Zelensky delle grosse perdite che l’Ucraina sta subendo. Quella ammissione è un elemento importante, che diverrà sempre più importante nei prossimi giorni.

PressReader.com - Giornali da tutto il mondo
 
ma se ieri al forum di San Pietroburgo, a quei 3 li ha chiamati Quisling...

''l'UE ha perso totalmente la sua sovranità politica, le sue elitè ballano al ritmo di qualcun altro...etc...etc...''
 
perche'? e' forse un giudizio sbagliato? cq non e' che se non ce lo ricordava putino non ce ne eravamo accorti eh.
 
Generale, si goda il lauto stipendio che le paghiamo e lasci perdere la politica, non sembra ferrato
 
Si va da chi si vuol convincere e si pensa di poterlo fare, non da chi si sa che non si muoverà neanche di un passo, perdere tempo non piace a nessuno anche se quei tre sono campioni indiscussi nel campo.
 
perche'? e' forse un giudizio sbagliato? cq non e' che se non ce lo ricordava putino non ce ne eravamo accorti eh.
La domanda è: ma Putin vuole trattare o semplicemente parlare con qualcuno? A me pare di no o almeno non ci sono indizi visto che il telefono lo ha anche lui e potrebbe prendere l'iniziativa.
Macron era a Mosca ogni giorno prima dell'invasione e non ha risolto niente, anzi, è stato mezzo sbeffeggiato.
Ad oggi dopo tre mesi di invasione la Russia non ha ancora dichiarato i suoi obiettivi, qunidi di cosa dovrebbero parlare i tre leader europei o chiunque altro con Putin?
 
La domanda è: ma Putin vuole trattare o semplicemente parlare con qualcuno? A me pare di no o almeno non ci sono indizi visto che il telefono lo ha anche lui e potrebbe prendere l'iniziativa.
Macron era a Mosca ogni giorno prima dell'invasione e non ha risolto niente, anzi, è stato mezzo sbeffeggiato.
Ad oggi dopo tre mesi di invasione la Russia non ha ancora dichiarato i suoi obiettivi, qunidi di cosa dovrebbero parlare i tre leader europei o chiunque altro con Putin?


questo e' il problema piu' grosso ,ci siamo messi nella m...a da soli con le super sanzioni , poi forniamo e blateriamo che forniremo armi fino alla vittoria finale ,cosa ci aspettiamo ? che putino alzi il telefono per chiedere grazia ? se veramente fosse per andare per le terre, non scommetterei un euro per il ns futuro , il problema e' nostro ,e' dura ,ma i nostri eroi andranno a mosca sui ceci e va bene cosi' perche' sono stati stupidi e non all'altezza della sedia che occupano..
 
ma se ieri al forum di San Pietroburgo, a quei 3 li ha chiamati Quisling...

''l'UE ha perso totalmente la sua sovranità politica, le sue elitè ballano al ritmo di qualcun altro...etc...etc...''

Ma tu credi davvero di vivere in uno Stato indipendente O che -In generale- le nazioni europee siano indipendenti...

Chiedo per capire se c'è possibilità di dialogo con te..

No perché se credi davvero che l'Europa o l'Italia siano padrone in casa loro... è inutile discutere.
 
IL IL CONSIGLIO DEL GENERALE A DRAGHI & C: "BRAVI, MA ORA ANDATE A MOSCA"
IL Riformista18 Jun 2022Angela Nocioni

«Allungare di un migliaio di chilometri la trasferta e arrivare a Mosca». Ottima la missione di Draghi, Macron e Scholz a Kiev, «ma per far finire la guerra è con Putin che si deve parlare». Lo dice il generale Marco Bertolini, ex comandante del Comando operativo interforze che raccomanda: «Non si può continuare ad ignorare la necessità di un rapporto di dialogo con la Russia. L'ostinata volontà di non trattare con il Cremlino non può far altro che mettere Mosca di fronte alla prospettiva di poter contare solo sulle sue forze per ottenere gli obiettivi che si è data in Ucraina e che considera per sé vitali. Questo allontana ogni prospettiva negoziale.
Se si vuole porre fine alla guerra sarebbe necessario non considerare solo Kiev quale interlocutore con cui rapportarsi, ma bisognerebbe andare anche a Mosca. Ci vorrebbe realismo. E anche un po' di umiltà». «Constatare l'impossibilità di essere considerata subito in una trattativa può portare la Russia ad alzare il prezzo. Vale a dire: se non c’è alternativa negoziale la guerra andrà avanti e questo potrebbe portare la Russia ad ampliare le sue ambizioni. Guardiamo ad Odessa. Credo che la città e il suo porto fossero considerate dal Cremlino all'inizio un possibile oggetto di scambio con l’Ucraina. Mosca si teneva la possibilità di dire: a te Ucraina lascio Odessa e quindi lo sbocco al mar Nero, e in cambio mi tengo Donbass, la Crimea e il tratto di terra che le unisce. Non potendo neppure proporre questo scambio e di fronte all’impossibilità di trattare né questo né altro il Cremlino potrebbe decidere di allargare i suoi obiettivi».

Ieri Putin a San Pietroburgo ha ritirato fuori la minacciosa teoria (sua e del presidente cinese Xi Jinping. descritta in una lunga dichiarazione programmatica firmata dai due a Pechino il 4 febbraio scorso) sull'inizio di una nuova era nelle relazioni internazionali. «L’era del mondo unipolare è finito» e questo cambiamento «è parte della storia» e «non è reversibile» ha detto Putin al Forum economico di San Pietroburgo.

Generale d’armata Marco Bertolini. Una vita militare alla testa delle forze speciali. Ex comandante del Comando Operativo Interforze e della Brigate Folgore. Guerra in Libano e guerra civile in Somalia. Sul viaggio a Kiev di Draghi, Marcon e Scholz dice il generale: «Pare si siano accorti che le chiacchiere sulla indispensabile vittoria di Zelensky non sono più sostenibili, anche se lo stesso Zelensky sembra rassegnato ad accettare i sacrifici che sta imponendo al suo popolo per un obiettivo difficilmente raggiungibile. Ma l’Ucraina è un paese sovrano e sta a Kiev scegliere fino a che punto battersi. Diverso invece è il caso dei sacrifici che le sue scelte impongono ai nostri paesi, estranei alle sue contese territoriali con la Russia, ed è forse questo che ha spinto Macron, Sholz, Draghi a raggiungere Kiev. Ma si tratta di una delegazione che si ostina a non voler parlare con Mosca e che non include l’unico che potrebbe cambiare la situazione: Biden.
O la sua spalla Johnson.
Se loro due continueranno a sostenere una guerra che non deve finire, temo che Zelensky la continuerà. Certamente l’ostinata volontà occidentale di non parlare con la Russia non può far altro che mettere Mosca di fronte alla prospettiva di poter contare solo sulle sue forze per ottenere obiettivi considerati di carattere vitale, come quelli dichiarati in Ucraina. E questo allontana ogni prospettiva negoziale. Insomma, se si vuole effettivamente por fine alla guerra sarebbe necessario non considerare solo Kiev come interlocutore col quale rapportarsi, ma bisognerebbe allungare di un migliaio di chilometri la trasferta ed andare anche a Mosca. Ci vorrebbe realismo, insomma. E un po’ d’umiltà che non si può esigere».

Qual è oggi la situazione della guerra sul terreno?

I principali attacchi russi sono tutti sull’area del Donbass, dove è concentrato lo sforzo principale russo dall’inizio della guerra. Severodonetsk sta per cadere e questo dovrebbe portare a un ulteriore allargamento dell’area sotto controllo russo, questo avrà una ripercussione sul campo generale anche per motivazioni semplicemente psicologiche. Dopo la caduta di Mariupol e di Kherson, se cade anche Severodonets - che sembrava la più forte roccaforte di resistenza ucraina - ci potrebbe essere una ripercussione anche sull’animo di chi combatte tra gli ucraini. Per ammissione stessa di Kiev si sa che le forze militari ucraine stanno subendo perdite enormi: dalle 500 alle mille perdite al giorno tra morti, feriti, prigionieri e disertori. E questo è un drenaggio di forze difficilmente sostenibile nel tempo. Negli altri settori di guerra il fronte pare abbastanza fermo, con limitati contrattacchi da parte ucraina che però non hanno la forza di trasformarsi in controffensiva, vale a dire in operazioni di ampia portata, per ripristinare il confine precedente.
È una battaglia in ritirata quella che sta conducendo l’Ucraina, è una battaglia offensiva anche se lenta quella che sta conducendo la Russia.

«È una battaglia in ritirata quella ucraina, è una battaglia offensiva anche se lenta quella russa. Guardare obiettivamente la carta geografica e non indulgere, con lo spirito del tifoso, nelle indignazioni nostrane per una guerra che consideriamo con una superficialità disarmante»

Sta ipotizzando che ora che Mosca sta vincendo la guerra alzerà il prezzo della pace?

Non credo che sia l’esito favorevole della guerra che potrebbe spingere Mosca ad alzare il prezzo. Sul fatto che la Russia avrebbe avuto la meglio sull’Ucraina non c’erano dubbi dall’inizio, anche da parte russa.
Quello che potrebbe spingere la Russia ad alzare il prezzo è la constatazione che da parte ucraina ma soprattutto da parte americana, e anche da parte dell’Unione europea, non c’è alcuna volontà di dialogo per arrivare a un accordo con la controparte russa per porre fine alle ostilità. Quest’accordo da era quello a cui puntava la Russia dall’inizio. Ma di fronte alla chiusura di ogni dialogo Mosca, dato il fatto che considera gli obiettivi che si è posta in Ucraina di carattere vitale – e sono di carattere vitale se consideriamo che in Crimea ha la flotta del Mar nero indispensabile per la Russia e se pensiamo che il Donbass ci sono risorse economiche oltre a una popolazione sostanzialmente russa- potrebbe portare la Russia ad alzare il prezzo. Vale a dire: se non c’è alternativa negoziale la guerra andrà avanti e questo potrebbe portare anche a ampliare le ambizioni della Russia. Con particolare riferimento ad Odessa.

Non è quasi inespugnabile Odessa?

Ritengo che Odessa inizialmente fosse considerata un possibile oggetto di scambio con l’Ucraina. Da parte di Mosca: a te Ucraina lascio Odessa e quindi lo sbocca al mar Nero e in cambio mi tengo Donbass, la Crimea e il tratto di terra che le unisce. Non potendo far accettare questo scambio e di fronte all’impossibilità di trattare ( e da questo punto di vista il fatto che il trio Draghi, Macron, Scholz continui ad ignorare ogni rapporto importante e strutturato con la Russia è significativo, lo sbilanciamento è significativo) potrebbe portare Mosca ad allargare i suoi obiettivi, anche se ritengo che Odessa rappresenti un osso troppo duro per le forze che sono in campo. Immagino che la Russia si imbarcherebbe nel rischio di attaccare Odessa solo se potesse contare su un fronte ucraino in crisi morale e pronto a crollare.

Le forze russe sono ridotte allo stremo o no?

Ci troviamo in una situazione surreale per quanto riguarda le forze russe, fin dall’inizio si parlava di migliaia di perdite russe abbandonate per strada e non si sentiva mai dare una valutazione delle perdite ucraine. Il triste conto dei morti è facilitato dal fatto che i morti si trovano sul terreno quindi sono facilmente controllabili da chi osservi la situazione. Fino ad ora non si quantificavano le perdite militari ucraine, perdite che invece per ammissione dello stesso Zelensky sono significativee. Ovviamente le perdite russe per quanto alte possano essere non possono essere confrontabili con quelle ucraine. Kiev oltre ad aver perso posizioni strategiche importanti ha perso anche un quantitativo di forze non indifferenti
C’è una propaganda che torna sempre fin dall’inizio della guerra, dice che i russi non sono poi così temibili come si pensava. Ritratto non credibile a mio avviso. Il fronte interno russo al momento sta tenendo, l’opinione pubblica russa non mostra crepe preoccupanti per il Cremlino, Le forze russe sono in grado di proseguire offensiva continua e quindi anche determinante. Per gli elementi che abbiamo sono esagerate le voci sulle perdite russe. E fa pensare l’ammissione di Zelensky delle grosse perdite che l’Ucraina sta subendo. Quella ammissione è un elemento importante, che diverrà sempre più importante nei prossimi giorni.

PressReader.com - Giornali da tutto il mondo

assolutamente d'accordo con il generale. ma in europa ed in usa abbiamo dei politici/politicanti che valgono ZERO.
 
[/B]

questo e' il problema piu' grosso ,ci siamo messi nella m...a da soli con le super sanzioni , poi forniamo e blateriamo che forniremo armi fino alla vittoria finale ,cosa ci aspettiamo ? che putino alzi il telefono per chiedere grazia ? se veramente fosse per andare per le terre, non scommetterei un euro per il ns futuro , il problema e' nostro ,e' dura ,ma i nostri eroi andranno a mosca sui ceci e va bene cosi' perche' sono stati stupidi e non all'altezza della sedia che occupano..

non vero il tuo discorso, VERISSIMO!
 
Generale, si goda il lauto stipendio che le paghiamo e lasci perdere la politica, non sembra ferrato

bravo, certo, come no, le cose militari mica sono importanti, sono fondamentali le chiacchiere di macron, sholtz e draghi. mamma mia come siete messi!
 
Generale, si goda il lauto stipendio che le paghiamo e lasci perdere la politica, non sembra ferrato
ma possibile che ogni volta che parla un generale, qui viene sbertucciato dai vari ...............Napoleone per aver combattuto e vinto quasi sempre, con metodo scientifico e spesso in condizioni di inferiorità; non è stato solo uno stratega,ma pure un tattico ed un organizzatore dal plotone al Corpo d'Armata . Si deve inoltre considerare che aveva a disposizione lo scarso materiale umano del soldato francese. 2)Giulio Cesare per gli stessi motivi di Napoleone, ma era avvantaggiato dall'avere dalla sua il soldato romano. 3)Alessandro Magno per aver distrutto un impero immenso ed aver portato i suoi uomini oltre i confini del mondo conosciuto. 4)Gengis Khan,non lo metto prima degli altri,solo perché si è trovato a combattere per lo più in territori spopolati e in condizioni di superiorità di mezzi. 5)Annibale, il miglior tattico di sempre ed il miglior comandante in battaglia,nonché l'inventore della guerra di movimento. 6)Orazio Nelson, non ha mai perso una battaglia e Trafalgar è un capolavoro di tattica ed abnegazione. 7)Guderian/Von Maistenn, per aver inventato la sistemistica nelle operazioni militari, coordinando fanteria,carri ed aerei. 8)Yi Sun Sin , grandissimo tattico navale riuscì più volte a sconfiggere il Giappone in condizioni dì inferiorità grazie a tattiche innovative e a significative evoluzioni tecnologiche. 9)Doenitz, perché con gli U-boot ha quasi vinto una guerra ed ha tenuto operativa fino all'armistizio la sua armata subacquea mentre la Germania si disfaceva. 10) Raimondo Montecuccoli , grande stratega e pianificatore, praticamente un Napoleone del '600.===========ma andate a hahahahhareeeeeeeeeeeeeee, capiscioni!
 
ma possibile che ogni volta che parla un generale, qui viene sbertucciato dai vari ...............Napoleone per aver combattuto e vinto quasi sempre, con metodo scientifico e spesso in condizioni di inferiorità; non è stato solo uno stratega,ma pure un tattico ed un organizzatore dal plotone al Corpo d'Armata . Si deve inoltre considerare che aveva a disposizione lo scarso materiale umano del soldato francese. 2)Giulio Cesare per gli stessi motivi di Napoleone, ma era avvantaggiato dall'avere dalla sua il soldato romano. 3)Alessandro Magno per aver distrutto un impero immenso ed aver portato i suoi uomini oltre i confini del mondo conosciuto. 4)Gengis Khan,non lo metto prima degli altri,solo perché si è trovato a combattere per lo più in territori spopolati e in condizioni di superiorità di mezzi. 5)Annibale, il miglior tattico di sempre ed il miglior comandante in battaglia,nonché l'inventore della guerra di movimento. 6)Orazio Nelson, non ha mai perso una battaglia e Trafalgar è un capolavoro di tattica ed abnegazione. 7)Guderian/Von Maistenn, per aver inventato la sistemistica nelle operazioni militari, coordinando fanteria,carri ed aerei. 8)Yi Sun Sin , grandissimo tattico navale riuscì più volte a sconfiggere il Giappone in condizioni dì inferiorità grazie a tattiche innovative e a significative evoluzioni tecnologiche. 9)Doenitz, perché con gli U-boot ha quasi vinto una guerra ed ha tenuto operativa fino all'armistizio la sua armata subacquea mentre la Germania si disfaceva. 10) Raimondo Montecuccoli , grande stratega e pianificatore, praticamente un Napoleone del '600.===========ma andate a hahahahhareeeeeeeeeeeeeee, capiscioni!

sono dei poveretti, se un generale li smentisce con le sue conoscenze VERE sul campo, loro , dai loro divani, si permettono di sbertucciarlo. . poi votano Letta
 
...si è visto che fine hanno fatto i paracadutisti russi a Hostomel; conquistare, resistere ed ASPETTARE...con equipaggiamento leggero; con gli ucraini armati fino ai denti che li stavano aspettando...con lui che auspicava l'ammutinamento tra le file ucraine(si vede che aveva pagato a qualcuno ma questo qualcuno ha fatto il doppio gioco o è stato neutralizzato dagli ucraini).

Su questa vicenda bellica avvenuta all'inizio del conflitto il generale non si è espresso?
 
ma possibile che ogni volta che parla un generale, qui viene sbertucciato dai vari ...............Napoleone per aver combattuto e vinto quasi sempre, con metodo scientifico e spesso in condizioni di inferiorità; non è stato solo uno stratega,ma pure un tattico ed un organizzatore dal plotone al Corpo d'Armata . Si deve inoltre considerare che aveva a disposizione lo scarso materiale umano del soldato francese. 2)Giulio Cesare per gli stessi motivi di Napoleone, ma era avvantaggiato dall'avere dalla sua il soldato romano. 3)Alessandro Magno per aver distrutto un impero immenso ed aver portato i suoi uomini oltre i confini del mondo conosciuto. 4)Gengis Khan,non lo metto prima degli altri,solo perché si è trovato a combattere per lo più in territori spopolati e in condizioni di superiorità di mezzi. 5)Annibale, il miglior tattico di sempre ed il miglior comandante in battaglia,nonché l'inventore della guerra di movimento. 6)Orazio Nelson, non ha mai perso una battaglia e Trafalgar è un capolavoro di tattica ed abnegazione. 7)Guderian/Von Maistenn, per aver inventato la sistemistica nelle operazioni militari, coordinando fanteria,carri ed aerei. 8)Yi Sun Sin , grandissimo tattico navale riuscì più volte a sconfiggere il Giappone in condizioni dì inferiorità grazie a tattiche innovative e a significative evoluzioni tecnologiche. 9)Doenitz, perché con gli U-boot ha quasi vinto una guerra ed ha tenuto operativa fino all'armistizio la sua armata subacquea mentre la Germania si disfaceva. 10) Raimondo Montecuccoli , grande stratega e pianificatore, praticamente un Napoleone del '600.===========ma andate a hahahahhareeeeeeeeeeeeeee, capiscioni!

Mettici anche Eugenio di Savoia
 
Considerate che questi sono generali che hanno fatto gran parte carriera quando Putin veniva frequentemente in Italia, e per tanti motivi, c'era un altro clima.
 
Faceva meno caldo, accidenti.

a palazzo chigi chi c'era fino al 2011?; chi ha fatto il pdc nel 1994 e poi soprattutto dal 2001?
Chi nomina sempre l'incontro bush-putin di Pratica di Mare?
Le NOMINE degli alti ufficiali, agli incarichi più prestigiosi, sono strettamente legate alla politica in Italia.
Ma anche in russia...

Erano momenti differenti... come dice la Taverna.
 
Indietro