Putin non può ribaltare la situazione con forze di terra che non ha, né può mobilitarle certificando in Russia che è in mezzo a una guerra che va male.
Uno sostanziale stallo nelle operazioni che vedono ogni tanto mutamenti degli equilibri delle operazioni ma non la spallata che possa cambiare le cose. Nessuna delle forze
in campo può sperare di avere un risultato pieno, così come se lo augurano.
Non è mai tardi per un negoziato serio.
Donbass , si potrebbe considerare uno status particolare per queste terre, rispettoso anche dell’etnie russe che in alcune zone sono maggioranza.
Con garanzie anche internazionali sul fatto che non sarà inibita alcuna attività vitale per l’Ucraina a iniziare da quelle marittime, dei commerci, dello spostamento della popolazione.
Lo dice il buon senso. Del resto i risultati sul terreno oggi non autorizzi nessuno dei due contendenti a sperare in qualcosa più di questo.
L’esercito professionale russo si è dimostrato di qualità molto scadente nel fattore umano/motivazionale, sotto il profilo dottrinario e degli armamenti. A tutto questo bisogna sottrarre le forze decimate che sono rilevanti e il fatto che non possa esserci per loro un ricambio sostanziale. Un criterio giusto è un terzo che combatte, un terzo che si addestra e l’altro che riposa. Nel caso di Putin quasi tutte le forze operative sono state destinate al fronte e raschiare il fondo del barile non significa creare una capacità operativa significativa.
L'intelligence ha fallito nel fornire informazioni. L’esercito arranca perché fatto di militari senza esperienza, demotivati e poco addestrati. La flotta navale è stata umiliata, l’ aeronautica ha fallito… Cosa pensa oggi della “superpotenza” bellica russa?
Siamo cresciuti nella certezza che la Russia avesse un esercito inarrestabile. Avevamo sovrastimato le capacità dello strumento militare russo.
"Putin non puo rilanciare l'offensiva. Zelensky chiude a cessioni di territori? Non guarda in faccia la realta. Per un negoziato serio l'Italia non basta: servono i pesi massimi": intervista al generale Tricarico - Il Fatto Quotidiano