soda caustica
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me ,lo sono chiesto oggi quando ho letto un pezzo che diceva che una inviata della stampa aveva intervistato il vicecomandante del battaglione Azov, estremamente critico nei confronti di Zelensky( per per ribadirlo a chi lo vede un eroe). mi sono chiesto: ma come ha fatto ad intervistarlo. la risposta l'ho avuta da un pezzo di oggi sul giornale " Il Tempo", un pezzo di Capuozzo. ed ho scoperto che oggi una delegazione Azov è uscita con la bandiera bianca per parlamentare. molto probabilmente hanno "merce di scambio" datrattare. e cosa potrebbe esseere? condivido il sospetto di Capuozzo: la sotto ci sono non solo azov e marine ucraini, ma anche occidentali, che metterebbero in totale imbarazzo Biden , Canada ed altri ed ecco perchè zelensky, a mio avviso e concordo ancora con Capuozzo, li vedrebbe meglio morti e far loro un monumento come eroi, che vivi a spiattellare che ci facevano americani, canadesi ecc ecc là sotto.
vi riporto il link, a me pare molto, molto interessante.
Quarta Repubblica, bomba di Toni Capuozzo: chi c'e con il battaglione Azov. Perche Putin non spiana tutto – Il Tempo
Quarta Repubblica, bomba di Toni Capuozzo: chi c'è con il battaglione Azov. Perché Putin non spiana tutto
Gli ucraini del battaglione Azov rimangono asserragliati nell’acciaieria Azovstal, divenuta luogo simbolo della guerra in Ucraina. I civili, prima intrappolati, sono adesso usciti con i corridoi umanitari ma nonostante questo le truppe russe di Vladimir Putin non attaccano. Perché? “La voce più volte ripetuta è che lì sotto ci sia non solo un laboratorio chimico, o resti, ma decine di uomini che non sono ucraini e non sono neanche russi, ma sarebbero occidentali,” è il sospetto di Toni Capuozzo circa le vicende legate all’acciaieria di Mariupol in Ucraina, centrale nello scenario di guerra delle ultime settimane.
Ospite della puntata di lunedì 9 maggio di Quarta Repubblica, il talk show politico condotto da Nicola Porro in prima serata su Rete4, il giornalista ostico inviato di guerra dice: “La cosa che mi incuriosisce è questo giallo che sappiamo tutti e di cui non parliamo perché camminiamo sulle uova per paura, legittima e doverosa, della propaganda russa”.
Capuozzo ha riportato in studio l’ipotesi secondo la quale sotto la tristemente nota acciaieria ci siano, oggi, soldati occidentali, delle forze speciali o dei servizi segreti. “Può essere una bugia messa in giro dalla propaganda russa – sottolinea Capuozzo -. Ieri è uscita una delegazione di questi dell’Azov con una bandiera bianca per parlamentare. Non essendoci più civili, perché tutti i civili sono riusciti a venir via, che cos'è che trattiene i russi da fare tabula rasa? E che cosa trattano?”.
Sono andate in onda recentemente delle interviste al vicecomandante del battaglione “Azov”, unità militare ucraina, nelle quali vengono raccontati i fatti con tono molto polemico nei confronti del presidente ucraino Zelensky, reo di non aver fatto abbastanza, di non aver supportato economicamente e logisticamente il battaglione. “È chiaro che Zelensky – evidenzia Capuozzo - preferirebbe degli eroi morti per farci dei monumenti che dei reduci probabilmente critici nei suoi confronti e sconfitti.” E dunque, qual è la moneta di scambio che ha il battaglione Azov per evitare la resa? “Il fatto che ci siano degli occidentali. Se ci sono degli americani, degli inglesi e si dice perfino degli italiani, da quanto tempo sono lì?” chiede in studio il giornalista.
vi riporto il link, a me pare molto, molto interessante.
Quarta Repubblica, bomba di Toni Capuozzo: chi c'e con il battaglione Azov. Perche Putin non spiana tutto – Il Tempo
Quarta Repubblica, bomba di Toni Capuozzo: chi c'è con il battaglione Azov. Perché Putin non spiana tutto
Gli ucraini del battaglione Azov rimangono asserragliati nell’acciaieria Azovstal, divenuta luogo simbolo della guerra in Ucraina. I civili, prima intrappolati, sono adesso usciti con i corridoi umanitari ma nonostante questo le truppe russe di Vladimir Putin non attaccano. Perché? “La voce più volte ripetuta è che lì sotto ci sia non solo un laboratorio chimico, o resti, ma decine di uomini che non sono ucraini e non sono neanche russi, ma sarebbero occidentali,” è il sospetto di Toni Capuozzo circa le vicende legate all’acciaieria di Mariupol in Ucraina, centrale nello scenario di guerra delle ultime settimane.
Ospite della puntata di lunedì 9 maggio di Quarta Repubblica, il talk show politico condotto da Nicola Porro in prima serata su Rete4, il giornalista ostico inviato di guerra dice: “La cosa che mi incuriosisce è questo giallo che sappiamo tutti e di cui non parliamo perché camminiamo sulle uova per paura, legittima e doverosa, della propaganda russa”.
Capuozzo ha riportato in studio l’ipotesi secondo la quale sotto la tristemente nota acciaieria ci siano, oggi, soldati occidentali, delle forze speciali o dei servizi segreti. “Può essere una bugia messa in giro dalla propaganda russa – sottolinea Capuozzo -. Ieri è uscita una delegazione di questi dell’Azov con una bandiera bianca per parlamentare. Non essendoci più civili, perché tutti i civili sono riusciti a venir via, che cos'è che trattiene i russi da fare tabula rasa? E che cosa trattano?”.
Sono andate in onda recentemente delle interviste al vicecomandante del battaglione “Azov”, unità militare ucraina, nelle quali vengono raccontati i fatti con tono molto polemico nei confronti del presidente ucraino Zelensky, reo di non aver fatto abbastanza, di non aver supportato economicamente e logisticamente il battaglione. “È chiaro che Zelensky – evidenzia Capuozzo - preferirebbe degli eroi morti per farci dei monumenti che dei reduci probabilmente critici nei suoi confronti e sconfitti.” E dunque, qual è la moneta di scambio che ha il battaglione Azov per evitare la resa? “Il fatto che ci siano degli occidentali. Se ci sono degli americani, degli inglesi e si dice perfino degli italiani, da quanto tempo sono lì?” chiede in studio il giornalista.