app di tracciamento Covid-19 (Immuni)

In un punto trovo una criticità: " il suo medico le prescrive un test tramite tampone per verificare l’eventuale presenza del coronavirus. Francesca effettua il test, passa un giorno e viene contattata da un operatore sanitario".

Ecco..... passa un giorno e viene contattata ....... da quello che si legge per avere un tampone oltre poi per il risultato altro che un giorno. Questi hanno visto troppe serie televisive.:wall:
 
un caso che conosco, poi risultato contagioso asintomatico, ha richiesto circa una settimana per l'esito. Credo che questi siano i tempi richiesti con le risorse attuali... Leggo che attualmente si effettuano più di 60.000 tamponi al giorno e si spera di arrivare a 90.000. A logica, l'utilizzo dell'app di tracciamento dovrebbe permettere di utilizzarli in modo più efficiente (più mirato verso i positivi), certo andrebbe affiancato impiegando più risorse per le interviste di tracciamento manuale... magari 'sti c***o di "navigator" che sono lì a casa pagati per non fare una m*****a.
 
Io lavoro per un gruppo di strutture sanitarie.

La tempistica da circa un mese è richiesta/accettazione/test/consegna -> esito 2 max 3 gg complessivi

però richiediamo noi, andiamo noi a ritirare i tamponi, li fa il personale interno, lo consegniamo noi al laboratorio, risposta via mail e poi arrivano i fogli cartacei.

Ma questa velocità è per via del settore sanitario che è prioritario, gli altri aspettano...

Le richieste dei medici di base per il personale in "domiciliazione coatta" per la ricerca negatività fatta dai medici di base o dal medico competente era più lungo.

Quella roba di "passa in giorno" mi sembra fantascienza.
 
In un punto trovo una criticità: " il suo medico le prescrive un test tramite tampone per verificare l’eventuale presenza del coronavirus. Francesca effettua il test, passa un giorno e viene contattata da un operatore sanitario".

Ecco..... passa un giorno e viene contattata ....... da quello che si legge per avere un tampone oltre poi per il risultato altro che un giorno. Questi hanno visto troppe serie televisive.:wall:

Concordo.
Quando avrò una febbre superiore ai 37.5 chiamerò il mio medico di base. Poi vedremo quello che succede. Con la conseguente trafila burocratica. Perchè stuzzicare il cane inutilmente?
 
Ma da dove si scarica sto "immuni"?

L'ho cercato sullo store del mio telefonino, ho inserito (a voce) "IMMUNI"
ma il sistema non trova niente. Dove sto sbagliando? :eek:

Eppure di app. ne ho scaricate ancora e tutte funzionano bene. :confused:
 
che modello di telefono e versione Android hai?
 
purtroppo ti servirebbe almeno Android 6. L'app utilizza delle primitive del sistema operativo sviluppate appositamente da Google/Apple per rendere fattibile il tracciamento dei contatti. Google ha rilasciato queste modifiche solo per gli Android dalla versione 6 in su (attualmente si sta sviluppando la 11).
 
purtroppo ti servirebbe almeno Android 6. L'app utilizza delle primitive del sistema operativo sviluppate appositamente da Google/Apple per rendere fattibile il tracciamento dei contatti. Google ha rilasciato queste modifiche solo per gli Android dalla versione 6 in su (attualmente si sta sviluppando la 11).

Ah! Ecco perché. Allora m'attrezzo per un altro prossimo virus, per esempio uno che metta allegria. :)
 
fai bene....:) anche perché la frequenza con cui si presentano le epidemie in giro per il mondo sta aumentando.
 
L'ho installata, perfetta, pare non ci sia, prima avevo quella della Lombardia (una cagata pazzesca) pesante e rompiscatole.
 
c'è chi ha fatto un confronto fra le autorizzazioni richieste da Immuni e quelle richieste da Facebook...
Eppure ci son state mille volte più paturnie su privacy e autorizzazioni per Immuni che per Facebook... :rolleyes:
 

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c'è chi ha fatto un confronto fra le autorizzazioni richieste da Immuni e quelle richieste da Facebook...
Eppure ci son state mille volte più paturnie su privacy e autorizzazioni per Immuni che per Facebook... :rolleyes:
Su quello non c’è il minimo dubbio. Ma va detto che l’app di Immuni ha avuto una storia travagliata e inizialmente stava andando in una direzione molto diversa. Nelle prime fasi l’app NON era pensata per sfruttare il protocollo di Apple e Google, che sfrutta unicamente il Bluetooth, ma era pensata per agire utilizzando dati molto più sensibili come gps e wifi, inviando poi i dati ad un server statale. Era quindi possibile localizzare con precisione la singola persona e non era neppure chiaro per quanto tempo i dati sarebbero rimasti in mano allo stato. E’ vero che qui non siamo in Cina, ma è anche vero che le nazioni molto spesso si prendono grossi poteri a causa di emergenze in atto, giustificandoli come atti di emergenza, e poi quei poteri se li tengono anche ad emergenza finita. Basti pensare ai vari dittatori che si prendono poteri straordinari a causa di questo o quell’evento, e poi quei poteri se li tengono per sempre.
L’app era stata oggetto di critiche per la mancanza di privacy quindi il governo ha fatto retromarcia e ha deciso di aderire al protocollo progettato da Apple e Google. Viene sfruttato unicamente il Bluetooth, non c’è geolocalizzazione e non è possibile risalire all’identità delle singole persone, di fatto l’app ora è molto diversa da come era partita. Attualmente il lavoro di tracciamento è svolto unicamente dal protocollo Apple-Google, Immuni non è altro che un “interfaccia” grafica per quel protocollo, che praticamente fa tutto il lavoro. E che, essendo stato progettato dai due colossi in persona, indubbiamente funziona molto meglio di qualsiasi altro protocollo progettato da altri. Attualmente l’utilizzo dell’app è oggettivamente privo di rischi per la privacy, resta il problema della percentuale molto bassa di persone che userà l’app. Per un tracciamento dei possibili contagi davvero utile dovrebbe essere installata sul 60-70% degli smartphone, percentuale che, in assenza di obbligo, è assolutamente irraggiungibile. L’utilizzo dell’app andrebbe imposto, come succede in Cina: hanno un app sviluppata da loro (ovviamente con molte meno garanzia per la privacy) che genera un “semaforo” verde o rosso, a seconda se si sia considerati a rischio o meno. L’entrata in praticamente qualsiasi posto (metropolitana, supermercato, qualsiasi tipo di attività commerciale) è soggetta al fatto di inquadrare un QR code all’entrata e mostrare il colore del semaforo, si entra solo col verde.
Una cosa del genere da noi sarebbe forse inapplicabile, ma concettualmente non è distante dal fatto di misurare la febbre all’entrata del supermercato e permettere l’entrata o meno
 
quella del 60-70% detta così è una balla ricorrente in rete... lo studio originale in realtà dice che secondo il modello sviluppato serve una adozione del 56% per far estinguere completamente l'epidemia (ipotizzando anche di tenere in quarantena gli ultrasettantenni che non usano smartphone). Con adozione minore si otterrebbero risultati via via minori, come suggerisce anche il buon senso a chi come noi non è un esperto. Resta il fatto che finora sono state scaricate solo 3 milioni di istanze... sono state avanzate varie spiegazioni: ignoranza, percezione che il pericolo sia passato, scarso senso civico, opposizioni di bassa lega, scarsa informazione, etc... Probabilmente un mix di tutto ciò. In Germania una app praticamente uguale sta andando a gonfie vele. Forse anche da noi, se si verificasse un ritorno massiccio a contagi e morti, vedremmo i numeri aumentare e portarsi in linea con quelli tedeschi.
 

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Lo spettacolare fallimento delle app contro il coronavirus

il buon Riccardo Luna fa il punto sulle app di tracciamento...

Il fallimento su scala globale delle app per contrastare il Covid-19 è la prima vera sconfitta del digitale rispetto agli esseri umani, e insieme la certificazione della grave crisi delle democrazie: il coronavirus infatti sembrava in qualche modo aver ricompattato popolo ed elite, ma evidentemente è stata una illusione [...]

Un giorno dovremo cercare di capire perché la civiltà più digitale di tutti i tempi, fatta di persone che ogni minuto su Internet mandano 41 milioni di messaggi fra Messenger e Whatsapp, guardano 4.5 milioni di video su YouTube e 1 milione su Twitch, fanno 3.8 milioni di ricerche su Google e scaricano 390 mila app (al minuto), dovremo provare a capire perché l'homo digitalis si sia rifiutato di scaricare una app che teoricamente dovrebbe salvarci la vita [...]

Come tutti i fallimenti anche questo ci insegna qualcosa e ci lascia qualcosa: abbiamo imparato cos'è il contact tracing, di cui prima ignoravamo l'esistenza; e abbiamo riscoperto l'importanza della privacy, che fin qui abbiamo regalato alla Silicon Valley. Cosa ci lascia? In Italia e non solo da noi, una app funzionante e ben fatta. Se ci sarà una seconda ondata sappiamo da dove ripartire.
 
Cosa ci lascia? In Italia e non solo da noi, una app funzionante e ben fatta. Se ci sarà una seconda ondata sappiamo da dove ripartire

e qui sbaglia, le API fatte da google ed apple possono anche andar bene, può anche andar bene immuni, il problema è il sistema che sta dietro dopo che vengono rilevati i contagi. L'app può anche segnalarmi che sono entrato in contatto con un positivo al covid, ma se poi io vado alla asl e il tampone non me lo fanno e mi dicono "stai a casa 14 giorni e poi si vede" che senso ha? molti non hanno scaricato l'app perché sanno che tutto l'ambaradan che ci deve essere dietro almeno in Italia non c'è
 
esattamente il motivo per cui non l'ho installata, sebbene sia ottima e secondo il MIT la migliore insieme a quella dell'Islanda.
 
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