Avidità!

tamerlano

Mi illumino d'immenso!
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Succedono cose strane. Oggi ho comprato a 23€ il biglietto secondo Rosso centrale per Milan-Torino. Lo stesso posto per il Porto costa 104€ :eekk: Ma che logica c'è in queste scelte :confused: Allora ho preso il primo settore di curva a 44€. Ma io ed i miei amici siamo fortunati perchè, essendo vecchi abbonati di prima della pandemia, siamo i primi a scegliere e troviamo i posti che vogliamo (pochi, tra l'altro, perchè non te li mettono tutti a disposizione, sola alcuni e si tengono gli altri per le fasi successive di vendita a prezzi maggiori... :rolleyes:
Sta di fatto che, come dice Serafini, perchè rischiare uno stadio semivuoto quando i tifosi sono la prima ed unica ricchezza di una squadra?! 44€ avrebbe dovuto essere il prezzo per la Champions e 23€ quello del campionato. Con le altre squadre come funziona? Ho paura che il Milan pensi che non passeranno il turno e cerchi di tirar su il più possibile.

LO STADIO (SEMIVUOTO), UN LUSSO PER SOLI RICCHI
Scritto il13 OTTOBRE 2021


di LUCA SERAFINI – Capitolo I. Le retromarce. Gli stadi hanno riaperto, in percentuali crescenti di accoglienza, in sicurezza post (?) pandemia (il punto di domanda è d’obbligo perché i calciatori continuano a prendere il Covid, non si capisce bene il motivo). Il prezzo dei biglietti è esagerato: Milan, Atalanta e Roma, tra pochissimo Lazio, Napoli e soprattutto Juve (contro cui è partita la protesta) sono già state costrette a retromarce più o meno brusche, più o meno pubbliche.

Capitolo II. La pandemia non c’entra. Il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali si è espressa proprio in queste ore sul caro-prezzi degli stadi: “La ripartenza per i club non è facile, ma veglieremo”. Non è vero: questa corsa sfrenata al soldo dei tifosi è datata, molto ma molto prima del Covid e della conseguente ripartenza. In un’inchiesta del 2004 (17 anni fa!) “Repubblica” scriveva: “Inesorabile e ostinata, la rivolta degli ultrà continua da mesi. Ma più degli scioperi delle curve, degli slogan e degli striscioni contro il carobiglietti e la tv onnivora, hanno potuto le cifre, inconfutabili: gli stadi italiani si stanno svuotando”. In uno studio del 2015 (6 anni fa!) “Panorama” rilanciava: “Il biglietto stadio in Italia (media 69 euro) è terzo dietro soltanto a Premier inglese (74) e Liga spagnola (70)”. In Germania, dove tuttora gli stadi sono sempre tutti pieni e dove gioca la squadra più seguita dal vivo al mondo, il Borussia Dortmund, il costo medio era 30 euro. Le proporzioni non sono rimaste le stesse: in questo momento specifico, i biglietti della serie A sono i più cari in Europa e quindi al mondo.

Capitolo III. L’ultima protesta. Scrive stamattina, 13 ottobre 2021, il “Messaggero” romano: “Il costo della passione sale. E l’aumento della capienza degli stadi dal 50 al 75% non sembra aver giocato in favore dei tifosi. L’ultimo grido arriva dal gruppo ultras della Roma dei Fedayn (‘Juve-Roma: 57 euro più commissione, non meritate la nostra passione’, lo striscione apparso nella giornata di ieri), che non hanno accettato di buon grado le tariffe per il settore ospiti dello Stadium . L’inflazione non ha però coinvolto solamente il club bianconero: la Lazio, ad esempio, ha ritenuto opportuno mettere in vendita gli ingressi (a tariffa intera) di curva per la sfida con l’Inter a 40 euro, in calo a quota 35 soltanto per gli ex abbonati.

Capitolo IV. Il moralismo. Si legge qua e là che i tifosi dovrebbero starsene a casa in poltrona. Ridicolo monito in un Paese che lotta per le riaperture e ancora disconosce come il pallone sia in Italia la 5a filiera per fatturato, nonostante i piagnistei (per crisi al limite dell’irreversibilità, dovuta alla malagestione e non certo al Coronavirus o alle tasse) dei presidenti. Alcuni dei quali così sfacciati da voler bussare al Governo per agevolazioni e tagli fiscali. Senza pudore né vergogna. Anche l’intrattenimento, per chi non lo sapesse, è un’azienda: se ne accorsero persino i Lehman Brothers 2 secoli fa, pensando di sommarla al loro impero nato con il cotone e proseguito con le banche. Abbiamo il diritto di andare al cinema, a teatro, allo stadio e casomai anche di starcene davanti alla tv a prezzi ragionevoli. Riuscendo magari anche a vederla, la tv (vero, DAZN?).

Capitolo V. Conti in tasca. Dunque, ad oggi chi tifa per una squadra italiana che gioca anche una coppa europea e volesse portare il figlio ad assistere, diciamo ogni mese a 2 partite di campionato e una di coppa casalinghe, spenderebbe complessivamente un minimo di 240/270 euro, benzina caffé panino e bandiera per il bambino esclusi. Partite non di cartello, si intende, perché se si tratta di gare importanti il prezzo sale.

Capitolo V (finale di stagione). L’equazione. Mi sono sempre chiesto che senso abbia avere gli stadi mezzi vuoti con i biglietti che costano una fortuna: non sarebbe meglio abbassare il prezzo e portare più gente? Soluzione troppo semplice e disarmante per presidenti che non capiscono, non sentono, spendono 100 se incassano 80, vivono di plusvalenze farlocche, fidejussioni a vanvera, doppie proprietà vietate ma tollerate. Presidenti che hanno bilanci sfasciati nell’indifferenza della Finanza, dell’erario, dello Stato, dell’Agenzia delle entrate. Che fanno dell’Avion – simpatica espressione usata in Spagna per indicare, se letta al contrario, la formula vincente “No iva” – un sistema collaudato attraverso vari stratagemmi. Che arricchiscono procuratori, ma anche allenatori, giocatori e dirigenti. In qualche caso, tipo De Laurentiis, se stesso e la sua famiglia.

No, signori. La pandemia che abbiamo conosciuto noi standocene a casa o girando con le mascherine, è assai diversa da quella che da decenni ha infettato il nostro calcio: quella si chiama avidità. E anche in questo caso, laboratorio e pipistrello hanno poca importanza nelle indagini, ma la medesima complice responsabilità, annidata nei cervelli malati di chi detiene il potere
 
L'avidità è sempre quella dei signori che tirano calci alla palla e i loschi figuri che fanno grande opera di agenzia nel rappresentarli, perché le società sono sempre in perdita endemica.

Ergo se i biglietti costano un rene citofonare a Kessie & friends.
 
Succedono cose strane. Oggi ho comprato a 23€ il biglietto secondo Rosso centrale per Milan-Torino. Lo stesso posto per il Porto costa 104€ :eekk: Ma che logica c'è in queste scelte :confused: Allora ho preso il primo settore di curva a 44€. Ma io ed i miei amici siamo fortunati perchè, essendo vecchi abbonati di prima della pandemia, siamo i primi a scegliere e troviamo i posti che vogliamo (pochi, tra l'altro, perchè non te li mettono tutti a disposizione, sola alcuni e si tengono gli altri per le fasi successive di vendita a prezzi maggiori... :rolleyes:
Sta di fatto che, come dice Serafini, perchè rischiare uno stadio semivuoto quando i tifosi sono la prima ed unica ricchezza di una squadra?! 44€ avrebbe dovuto essere il prezzo per la Champions e 23€ quello del campionato. Con le altre squadre come funziona? Ho paura che il Milan pensi che non passeranno il turno e cerchi di tirar su il più possibile.

LO STADIO (SEMIVUOTO), UN LUSSO PER SOLI RICCHI
Scritto il13 OTTOBRE 2021


di LUCA SERAFINI – Capitolo I. Le retromarce. Gli stadi hanno riaperto, in percentuali crescenti di accoglienza, in sicurezza post (?) pandemia (il punto di domanda è d’obbligo perché i calciatori continuano a prendere il Covid, non si capisce bene il motivo). Il prezzo dei biglietti è esagerato: Milan, Atalanta e Roma, tra pochissimo Lazio, Napoli e soprattutto Juve (contro cui è partita la protesta) sono già state costrette a retromarce più o meno brusche, più o meno pubbliche.

Capitolo II. La pandemia non c’entra. Il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali si è espressa proprio in queste ore sul caro-prezzi degli stadi: “La ripartenza per i club non è facile, ma veglieremo”. Non è vero: questa corsa sfrenata al soldo dei tifosi è datata, molto ma molto prima del Covid e della conseguente ripartenza. In un’inchiesta del 2004 (17 anni fa!) “Repubblica” scriveva: “Inesorabile e ostinata, la rivolta degli ultrà continua da mesi. Ma più degli scioperi delle curve, degli slogan e degli striscioni contro il carobiglietti e la tv onnivora, hanno potuto le cifre, inconfutabili: gli stadi italiani si stanno svuotando”. In uno studio del 2015 (6 anni fa!) “Panorama” rilanciava: “Il biglietto stadio in Italia (media 69 euro) è terzo dietro soltanto a Premier inglese (74) e Liga spagnola (70)”. In Germania, dove tuttora gli stadi sono sempre tutti pieni e dove gioca la squadra più seguita dal vivo al mondo, il Borussia Dortmund, il costo medio era 30 euro. Le proporzioni non sono rimaste le stesse: in questo momento specifico, i biglietti della serie A sono i più cari in Europa e quindi al mondo.

Capitolo III. L’ultima protesta. Scrive stamattina, 13 ottobre 2021, il “Messaggero” romano: “Il costo della passione sale. E l’aumento della capienza degli stadi dal 50 al 75% non sembra aver giocato in favore dei tifosi. L’ultimo grido arriva dal gruppo ultras della Roma dei Fedayn (‘Juve-Roma: 57 euro più commissione, non meritate la nostra passione’, lo striscione apparso nella giornata di ieri), che non hanno accettato di buon grado le tariffe per il settore ospiti dello Stadium . L’inflazione non ha però coinvolto solamente il club bianconero: la Lazio, ad esempio, ha ritenuto opportuno mettere in vendita gli ingressi (a tariffa intera) di curva per la sfida con l’Inter a 40 euro, in calo a quota 35 soltanto per gli ex abbonati.

Capitolo IV. Il moralismo. Si legge qua e là che i tifosi dovrebbero starsene a casa in poltrona. Ridicolo monito in un Paese che lotta per le riaperture e ancora disconosce come il pallone sia in Italia la 5a filiera per fatturato, nonostante i piagnistei (per crisi al limite dell’irreversibilità, dovuta alla malagestione e non certo al Coronavirus o alle tasse) dei presidenti. Alcuni dei quali così sfacciati da voler bussare al Governo per agevolazioni e tagli fiscali. Senza pudore né vergogna. Anche l’intrattenimento, per chi non lo sapesse, è un’azienda: se ne accorsero persino i Lehman Brothers 2 secoli fa, pensando di sommarla al loro impero nato con il cotone e proseguito con le banche. Abbiamo il diritto di andare al cinema, a teatro, allo stadio e casomai anche di starcene davanti alla tv a prezzi ragionevoli. Riuscendo magari anche a vederla, la tv (vero, DAZN?).

Capitolo V. Conti in tasca. Dunque, ad oggi chi tifa per una squadra italiana che gioca anche una coppa europea e volesse portare il figlio ad assistere, diciamo ogni mese a 2 partite di campionato e una di coppa casalinghe, spenderebbe complessivamente un minimo di 240/270 euro, benzina caffé panino e bandiera per il bambino esclusi. Partite non di cartello, si intende, perché se si tratta di gare importanti il prezzo sale.

Capitolo V (finale di stagione). L’equazione. Mi sono sempre chiesto che senso abbia avere gli stadi mezzi vuoti con i biglietti che costano una fortuna: non sarebbe meglio abbassare il prezzo e portare più gente? Soluzione troppo semplice e disarmante per presidenti che non capiscono, non sentono, spendono 100 se incassano 80, vivono di plusvalenze farlocche, fidejussioni a vanvera, doppie proprietà vietate ma tollerate. Presidenti che hanno bilanci sfasciati nell’indifferenza della Finanza, dell’erario, dello Stato, dell’Agenzia delle entrate. Che fanno dell’Avion – simpatica espressione usata in Spagna per indicare, se letta al contrario, la formula vincente “No iva” – un sistema collaudato attraverso vari stratagemmi. Che arricchiscono procuratori, ma anche allenatori, giocatori e dirigenti. In qualche caso, tipo De Laurentiis, se stesso e la sua famiglia.

No, signori. La pandemia che abbiamo conosciuto noi standocene a casa o girando con le mascherine, è assai diversa da quella che da decenni ha infettato il nostro calcio: quella si chiama avidità. E anche in questo caso, laboratorio e pipistrello hanno poca importanza nelle indagini, ma la medesima complice responsabilità, annidata nei cervelli malati di chi detiene il potere

Io ho speso €19 per Milan-Torino secondo arancio laterale.

Lo stesso posto sarebbe costato €79 col Porto ( o forse 109 non ricordo) ...la guardo in tv KO!
 
L'avidità è sempre quella dei signori che tirano calci alla palla e i loschi figuri che fanno grande opera di agenzia nel rappresentarli, perché le società sono sempre in perdita endemica.

Ergo se i biglietti costano un rene citofonare a Kessie & friends.

Scusa, ma ciò che dici non esiste. Tu puoi chiedere tutti i soldi che vuoi, ma se nessuno te li dà.....
Hanno cominciato gli spagnoli con la legge che detassava gli stipendi dei calciatori. Ne parlava Galliani che già allora diceva di non poter competere. Tra l'altro Real e Barca si è visto come hanno fatto a pagare certi stipendi: facendo un mare di debiti il Barca e vendendo la Ciudad Deportiva al centro di Madrid per 500 milioni, il Real.
Senza dimenticare che i proventi TV in Spagna non vengono divisi equamente tra tutti, ma vanno per la maggior parte a Barca e Real.
In pratica, non ci sono regole uguali per tutti o, in certi casi (compensi ai procuratori) manco ci sono regole, e questo provoca disparità inique e spreco di soldi.
La colpa, alla fin della fiera, è soprattutto di Uefa e Fifa. Ma mungere i tifosi è sempre la scelta più stupida KO!
:bye:
 
finché trovano i polli ehm I tifosi che li foraggiano fanno bene
 
Scusa, ma ciò che dici non esiste. Tu puoi chiedere tutti i soldi che vuoi, ma se nessuno te li dà.....
Hanno cominciato gli spagnoli con la legge che detassava gli stipendi dei calciatori. Ne parlava Galliani che già allora diceva di non poter competere. Tra l'altro Real e Barca si è visto come hanno fatto a pagare certi stipendi: facendo un mare di debiti il Barca e vendendo la Ciudad Deportiva al centro di Madrid per 500 milioni, il Real.
Senza dimenticare che i proventi TV in Spagna non vengono divisi equamente tra tutti, ma vanno per la maggior parte a Barca e Real.
In pratica, non ci sono regole uguali per tutti o, in certi casi (compensi ai procuratori) manco ci sono regole, e questo provoca disparità inique e spreco di soldi.
La colpa, alla fin della fiera, è soprattutto di Uefa e Fifa. Ma mungere i tifosi è sempre la scelta più stupida KO!
:bye:

Sono d'accordo sul sottolineato, ma in generale sul resto no.

In Italia nel corso dell'ultimo decennio prendendo in analisi i bilanci delle squadre di serie a (diciamo quelle di alto profilo) tutte le società sono in perdita sistematica da far rabbrividire e stanno vagamente in piedi a colpi di plusvalenze fittizie, di aumenti di capitale e di prestiti.

In Spagna il barcellona è al collasso, mentre il Real chiude sempre i suoi bilanci con un utile prossimo allo zero (andrebbe analizzato, ovviamente, ma per esperienza personale quando il bilancio chiude molto vicino allo zero in termini di utile, è un bilancio "ritagliato" su misura). In tutto questo per circa 25 anni fra il 90 e il 2016 real e barca hanno goduto di aiuti di Stato indebiti per stare in piedi.

In Germania la struttura è totalmente diversa e comunque l'unica grande realtà è il B. Monaco, con il Dortmund che va via via ridimensionandosi rispetto al recente passato.

Sulla Francia stendo un velo che è meglio, sappiamo tutti che alla fine c'è il PSG e poi il nulla, e il PSG è un water per scaricare denaro, non certo per produrlo.

Non ho mai avuto tempo di prendere visione della struttura di ricavi della Premier, che è un mondo a parte (e onestamente mi incuriosisce, vorrei approfondire).

Ora, premier a parte che ripeto, va approfondita, cosa si evince da tutto quanto sopra? Che il calcio in Europa non "produce" denaro, bensì lo brucia. Se gli azionisti delle società di calcio traessero profitto dalle loro società e alzassero i prezzi dei biglietti, seguirei perfettamente il discorso di chi sostiene che spremono i tifosi per loro tornaconto. Invece no, perché non fanno profitto.
Dunque dove vanno a finire questi extra denari che vengono chiesti ai tifosi? A migliorare gli stadi decrepiti? No. A migliorare la qualità del servizio di trasmissione (chiedere a Dazn)? No. A rendere lo spettacolo migliore (io oggi mi esalto per Diaz, con tutto il bene che gli voglio, 15 anni fa vedevo Kakà)? No.

Quindi dove vanno questi soldi? Nelle tasche di procuratori e calciatori.

Possiamo dire che so, che i manager vengono pagati di più che una volta? Posso essere d'accordo, ma quanto pesa questa cosa? 1% del totale delle voci di costo.

Alla fine di tutta questa tiritera pazzesca basta vedere dove vanno a finire i soldi, né più né meno.
Oggi il biglietto costa il doppio di qualche anno fa? Ok soldi in più pagati dai tifosi. Oggi l'ultimo degli scarpari in rosa guadagna quello che guadagnava una colonna portante di una squadra del 2005? I soldi finiscono lì.

Premier a parte, non ci sono squadre meglio messe di altre.
Tutti stanno pagando i calciatori molto più di quello che "producono" con i soldi dei tifosi.
 
la risposta è semplicissima...
 
finché trovano i polli ehm I tifosi che li foraggiano fanno bene


Già , e anche quelli che fanno il mutuo per vedere il calcio in tv.Sarebbe ora di tornare con i piedi per terra , gente strapagata che non vale una pippata di tabacco.
 
finché trovano i polli ehm I tifosi che li foraggiano fanno bene

Esatto.
Così come era inconcepibile l abbonamento in curva Sud a quasi 700 EUR a Venaria.
Ma i polli abbondano
 
Ed ancora... aspetta che prima o poi vi facciano un impianto nuovo e vedi che bordate... Son matti... Spendevo mi pare 3.500 lire per andarmi a vedere Platini contro Maradona, che bei tempi...
 
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