cambio residenza - conti correnti e depositi / come segnalarlo

megliospenderlitutti

Nuovo Utente
Registrato
8/1/19
Messaggi
883
Punti reazioni
160
Può sembrare banale: in Italia, quando si cambia residenza (anche tra comuni diversi), non è previsto il rilascio di una nuova carta d'identità aggiornata e neppure l'aggiornamento sulla stessa (sia che sia la vecchia cartacea, che la nuova elettronica).

Per quanto riguarda la patente di guida, da alcuni anni non viene più fornito l'adesivo con il nuovo indirizzo da incollare sul documento.

E qui il problema: si cambia residenza e se ne da notizia alla banca dove si intrattiene il conto corrente o il conto deposito.

Ho notato, però, che almeno la maggior parte delle banche non si accontentano di una dichiarazione dell'interessato datata e firmata che attesti la circostanza.

Vogliono che la cosa sia "documentata": però, se la carta d'identità non viene riemessa, l'adesivo per la patente auto non esiste più e magari (come nel caso specifico) le bollette delle utenze della nuova abitazione sono intestate ad un altro familiare (moglie), come si fa a dimostrare alla banca l'avvenuto cambio di residenza ?

Bisogna chiedere un certificato di residenza al nuovo comune (tra l'altro, viene rilasciato solo in bollo per usi privati) ?

Sembra che almeno alcune di queste banche "cadano dalle nuvole" quando gli riferisci che i documenti non vengono aggiornati..... Qualcuno ha recentemente avuto esperienza sul punto ??
 
nel caso delle banche presso le quali ho i conti per alcune è bastato cambiare indirizzo in area riservata senza mandare nulla, per altre ho dovuto firmare loro modulo, per una - non ricordo quale, forse DB contocarta - ho dovuto mandare certificato di residenza ma ho chiesto in comune quello senza bollo ("rilascio in carta lbera" viene indicato per un uso che non ricordo ma costa solo 10-20 centesimi) e gli ho mandato quello sbattendomene le palle se c'era scritto "solo per uso blablabla".
 
Quando è capitato a me, mi hanno fatto compilare un foglio da re-inviare per email.
Ho dovuto allegare scansione di carta di identità (con indirizzo vecchio) solo per dimostrare che ero realmente io a fare la richiesta, ma l'indirizzo che poi è stato segnato è quello che ho scritto a mano sul loro foglio (ovvero la nuova residenza).
 
Nessun problema.

Come già detto, in molti casi basta modificare l'indirizzo da soli nell'area riservata. Rimane buona norma quando si cambia residenza farsi rilasciare dal Comune il certificato di cambio residenza - si puo' anche scaricare direttamente dal sito del Comune il Certificato di Residenza se muniti di SPID.
 
Nessun problema.

Come già detto, in molti casi basta modificare l'indirizzo da soli nell'area riservata. Rimane buona norma quando si cambia residenza farsi rilasciare dal Comune il certificato di cambio residenza - si puo' anche scaricare direttamente dal sito del Comune il Certificato di Residenza se muniti di SPID.

Presumo che ogni Comune faccia a sè.

Sicuramente tutti a richiesta possono fornirlo con il bollo bello salato.

Non penso inoltre che tutti i comuni forniscano quello online.
 
Ultima modifica:
Le legge prevede espressamente che queste situazioni (il luogo e data di nascita di nascita, cittadinanza, stato civile, stato di famiglia, l’iscrizione in albi ed elenchi di Pubbliche Amministrazioni ecc...) possano essere autocertificate.
Se banca che tu hai scelto non lo accetta (se realmente esistono) è segno che hai sbagliato "banca". Cambiala.
 
Le legge prevede espressamente che queste situazioni (il luogo e data di nascita di nascita, cittadinanza, stato civile, stato di famiglia, l’iscrizione in albi ed elenchi di Pubbliche Amministrazioni ecc...) possano essere autocertificate.

Non proprio.
La (le) norma/e che impropriamente citi (credo sia oggi tutto nel Decreto del presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445), è valida per i rapporti con una pubblica amministrazione (e gestori di servizi pubblici).
Per quanto riguarda i privati l’accettare o meno questa dichiarazione resta un fatto discrezionale.
Puoi ricorrere al cosiddetto "atto notorio", ma non risorlvi il problema burocratico.

Una interessante opportunità può essere la misconosciuta "Anagrafe Nazionale Popolazione Residente": Servizi al Cittadino – ANPR (ma sempre di autodichiarazione si tratta).
Oppure quelle amministrazioni comunali che consentono, oltretutto gratuitamente, di scaricare le certificazioni dal loro sito istituzionale.
 
Le legge prevede espressamente che queste situazioni (il luogo e data di nascita di nascita, cittadinanza, stato civile, stato di famiglia, l’iscrizione in albi ed elenchi di Pubbliche Amministrazioni ecc...) possano essere autocertificate.
Se banca che tu hai scelto non lo accetta (se realmente esistono) è segno che hai sbagliato "banca". Cambiala.

Per la verità, l'autocertificazione di cui tu parli vale soltanto nei confronti di pubblica amministrazione ed enti pubblici in genere.

Le banche sono aziende "private" (nella maggior parte dei casi società per azioni) e quindi non sono tenute -come soggetti privati- ad accettare autocertificazioni (possono farlo se lo vogliono, ma non sono obbligate).

I politici, in questo caso, quando stabilirono che la carta d'identità non deve essere nuovamente prodotta in caso di cambio di residenza (o anche quando legiferarono che veniva soppresso l'adesivo di aggiornamento alla patente), avrebbero dovuto porsi il problema che il cittadino -se gli viene richiesto da un privato- dovrà pure dimostrare che l'indirizzo non è più quello vecchio (senza per questo dover spendere decine di euro per farsi un certificato di residenza in bollo, che -nel caso di rapporti con "privati"- è l'unico che deve essere obbligatoriamente accettato dalla controparte).

E' vero che molte banche consentono -sul momento- di cambiare l'indirizzo direttamente online, ma poi -alcune di queste- chiedono di fornire una evidenza da cui ciò risulti comprovato.

Grazie comunque a tutti quelli che stanno rispondendo
 
Per la verità, l'autocertificazione di cui tu parli vale soltanto nei confronti di pubblica amministrazione ed enti pubblici in genere.

Le banche sono aziende "private" (nella maggior parte dei casi società per azioni) e quindi non sono tenute -come soggetti privati- ad accettare autocertificazioni (possono farlo se lo vogliono, ma non sono obbligate).

I politici, in questo caso, quando stabilirono che la carta d'identità non deve essere nuovamente prodotta in caso di cambio di residenza (o anche quando legiferarono che veniva soppresso l'adesivo di aggiornamento alla patente), avrebbero dovuto porsi il problema che il cittadino -se gli viene richiesto da un privato- dovrà pure dimostrare che l'indirizzo non è più quello vecchio (senza per questo dover spendere decine di euro per farsi un certificato di residenza in bollo, che -nel caso di rapporti con "privati"- è l'unico che deve essere obbligatoriamente accettato dalla controparte).

E' vero che molte banche consentono -sul momento- di cambiare l'indirizzo direttamente online, ma poi -alcune di queste- chiedono di fornire una evidenza da cui ciò risulti comprovato.

Grazie comunque a tutti quelli che stanno rispondendo

Io non ho scritto che "devono" accettare.... ho scritto di "scegliere chi accetta".
 
per esperienza diretta da poco ogni banca ha la sua procedura
 
Non proprio.
La (le) norma/e che impropriamente citi (credo sia oggi tutto nel Decreto del presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445), è valida per i rapporti con una pubblica amministrazione (e gestori di servizi pubblici).
Per quanto riguarda i privati l’accettare o meno questa dichiarazione resta un fatto discrezionale.
Puoi ricorrere al cosiddetto "atto notorio", ma non risorlvi il problema burocratico.

Una interessante opportunità può essere la misconosciuta "Anagrafe Nazionale Popolazione Residente": Servizi al Cittadino – ANPR (ma sempre di autodichiarazione si tratta).
Oppure quelle amministrazioni comunali che consentono, oltretutto gratuitamente, di scaricare le certificazioni dal loro sito istituzionale.
E' bello leggere di un intervento sulla autocertificazione sbagliato ...e consigliare l'autocertificazione :D
 
E' bello leggere di un intervento sulla autocertificazione sbagliato ...e consigliare l'autocertificazione :D

Sempre lieto di imparare qualcosa.
Dove sarebbe lo sbaglio?
oppure, se il tuo costrutto è equivoco, dovrei avrei *consigliato* l'autocertificazione?
 
per esperienza diretta da poco ogni banca ha la sua procedura

Infatti: è esattamente così. Ed è proprio questo il problema: se le leggi non avessero creato un quadro contraddittorio e poco chiaro (del tipo: io cittadino cambio residenza ma tu anagrafe pubblica non mi dai modo -almeno in via automatica e gratuita- di poterlo dimostrare. Al tempo stesso, però, i soggetti "privati" hanno il diritto di chiedermi di dimostrare/fornire evidenza di questo cambiamento e -verso questi ultimi- io non ho alcun diritto ad usare l'autocertificazione etc.), queste problematiche neppure si porrebbero.

La politica fa tanti bla bla bla ma poi, quando si tratta di semplici problemi della vita di ogni giorno, il cittadino è lasciato a sé stesso di fronte alle lacune o alle contraddizioni della normativa

Quanto al suggerimento di @ntonio (cioé: scegliere la banca che accetta senza formalità e -quindi- cambiare banca solo per questo) può anche essere corretto ma -in pratica- è un po' troppo impegnativo e contorto (cambiare banca solo perché non ti hanno accettato la segnalazione di cambio di residenza senza formalità aggiuntive a quella della sola dichiarazione dell'interessato è naturalmente possibile ma mi sembra un po' "macchinoso" e foriero di altri adempimenti e scartoffie/cambio domiciliazioni/cambio indirizzo bonifici/cambio conti d'appoggio per conti deposito/ cambio carte, etc.).

Il problema è che la legislazione semplicemente non si è minimamente interessata delle più elementari conseguenze che sarebbero sòrte al cambio di indirizzo (una volta che ha stabilito che le carte d'identità non devono essere riemesse né aggiornate e che le patenti di guida non hanno più l'adesivo di aggiornamento). Ad esempio: mi hanno fatto storie anche alle Poste per ritirare una raccomandata in giacenza, visto che l'indirizzo non corrispondeva. Verrebbe quasi voglia di fingere di aver perso il documento e di farselo riemettere dal nuovo Comune con la residenza cambiata
 
La politica fa tanti bla bla bla ma poi, quando si tratta di semplici problemi della vita di ogni giorno, il cittadino è lasciato a sé stesso di fronte alle lacune o alle contraddizioni della normativa

Credo ci siano almeno un paio di equivoci...

Il cosiddetto "documento di identità" è -appunto la "prova" della propria identità, non altro.
Non è un certificato di residenza.
Tanto che altri documenti pienamente validi e riconosciuti (passaporto, patenti...) non l'hanno mai riportata o non la riportano più.

Ancora; la "novità" in realtà risale ad una trentina di anni addietro, e -se ricordo bene- si trattò di una circolare ministeriale (che "interpretava", non "novellava"). Quindi, al limite, si tratta più di burocrazia, che di politica.

Come burocrazia _stupida_ è quella dell'impegato postale che ti ha rifiutato la consegna della raccomandata.
Cosa avrebbe fatto di fronte al tuo passaporto?

Ritornando al caso, anche la richiesta che avanzano alcune banche, è due volte stupida a mio parere; vuoi perchè -talvolta- i documenti che loro chiedono possono essere incongrui (come hai fatto notare anche tu), vuoi perchè... potrebbero tranquillamente loro accertare la residenza interrogando l'anagrafe.

In breve, la prossima volta, per sottoscrivere un qualsiasi contratto (anche non bancario) NON usate la carta di identità!
 
Bisogna chiedere un certificato di residenza al nuovo comune (tra l'altro, viene rilasciato solo in bollo per usi privati) ?

Ribadità la stupidità della richiesta...

abbandonandomi alla mia serendipity, mi sono imbattuto in uno di quegli splendidi paradossi della nostra burocrazia...

Il portale dell'Automobilista - Attestato di Residenza

credo potrebbe essere utile

Se qualcono lo usa -per cortesia- faccia un filmato della reazione dell'impiegato di turno.
 
Credo ci siano almeno un paio di equivoci...

Il cosiddetto "documento di identità" è -appunto la "prova" della propria identità, non altro.
Non è un certificato di residenza.
Tanto che altri documenti pienamente validi e riconosciuti (passaporto, patenti...) non l'hanno mai riportata o non la riportano più.

Ancora; la "novità" in realtà risale ad una trentina di anni addietro, e -se ricordo bene- si trattò di una circolare ministeriale (che "interpretava", non "novellava"). Quindi, al limite, si tratta più di burocrazia, che di politica.

Come burocrazia _stupida_ è quella dell'impegato postale che ti ha rifiutato la consegna della raccomandata.
Cosa avrebbe fatto di fronte al tuo passaporto?

Ritornando al caso, anche la richiesta che avanzano alcune banche, è due volte stupida a mio parere; vuoi perchè -talvolta- i documenti che loro chiedono possono essere incongrui (come hai fatto notare anche tu), vuoi perchè... potrebbero tranquillamente loro accertare la residenza interrogando l'anagrafe.

In breve, la prossima volta, per sottoscrivere un qualsiasi contratto (anche non bancario) NON usate la carta di identità!


OK. Comunque, in particolare l'abolizione dell' "adesivo" per aggiornare l'indirizzo sulla "patente-auto" risale -questo lo so per certo- al 2013/2014: quindi non a una trentina di anni fa.

E le circolari ministeriali vengono spesso emesse proprio per sopperire a quei casi dove purtroppo il legislatore (quindi: la politica fatta in parlamento) è stato vago e ha lasciato lacune che si prestano a incerte interpretazioni: qui interviene la burocrazia che -a volte- fa persino peggio della politica... e il cittadino rimane invischiato in questo genere di situazioni
 
........Ad esempio: mi hanno fatto storie anche alle Poste per ritirare una raccomandata in giacenza, visto che l'indirizzo non corrispondeva....

Se la cosa può "farti piacere", (in tema di stupidità burocratica messa in atto da "solerti dipendenti"), ti riporto cosa è successo a me circa un anno fa per farmi rilasciare lo SPID alla Posta : nel primo ufficio postale presso il quale mi ero recato, mi sono visto rifiutare la richiesta dello SPID, perché avevo la tessera sanitaria (sulla quale è riportato il codice fiscale), scaduta (tra l'altro non me ne ero accorto).
Secondo l'impiegata postale (che appunto mi rifiutò la richiesta), sarei dovuto andare in un'agenzia AdE (o all'ASL) e chiedere non solo l anuova tessera sanitaria ma anche il "nuovo codice fiscale" !!!!
Con il nuovo codice (mi disse : "anche provvisorio/cartaceo") lei avrebbe proceduto ad attivarmi la procedura per lo SPID; è evidnete che manco ho risposto, e cercavo di fare mente locale su dove poteva essere ubicato un altro ufficio postale, cosa che ho poi fatto ed usando la stessa identica tessera sanitaria ho ottenuto lo SPID.

Un dettaglio : alla "solerte dipendente" delle Poste, avevo consegnato al posto della CI la CMD (ritengo sia l'equivalente di ciò che nel sito dell'AdE definiscono CNS) sulla quale è riportato il codice fiscale, ma la "integerrima" dipendente delle Poste mi disse che non conosceva quel documento (che comunque ha un'impostazione grafica e non solo, uguale alla CIe ed comunque emessa da un ministero ritengo di pari livello a quello che rilascia la CIe), e quindi per lei non era un "valido documento di riconoscimento ai fini dell'identità personale".

.... Tra le varie cose, feci anche "timidamente" osservare che ero titolare di c/c postale e che quindi quegli stessi identici dati che mi richiedeva (quindi anche il COD FIS) poteva verificarli dai miei dati residenti nel loro database una volta avvenuta la mia identificazione; ma si sa che non bisogna mai portarsi a livello di chi gioca a fare lo s.tupido : quello ci batte perché è allenato a farlo.
 
Quanto al suggerimento di @ntonio (cioé: scegliere la banca che accetta senza formalità e -quindi- cambiare banca solo per questo) può anche essere corretto ma -in pratica- è un po' troppo impegnativo e contorto (cambiare banca solo perché non ti hanno accettato la segnalazione di cambio di residenza senza formalità aggiuntive a quella della sola dichiarazione dell'interessato è naturalmente possibile ma mi sembra un po' "macchinoso" e foriero di altri adempimenti e scartoffie/cambio domiciliazioni/cambio indirizzo bonifici/cambio conti d'appoggio per conti deposito/ cambio carte, etc.).

Cioè io dovrei cambiare banca in base a questo elemento irrilevante ?

Dovrei scegliere magari da subito una banca in base alle proprie politiche relative al cambio residenza dei propri Clienti ?

No dai... dimmi che mi stai prendendo in giro...

P.S.:
È come andare ad acquistare una Ferrari e valutare l'acquisto in base al bagagliaio.
 
Ultima modifica:
Ho un figlio residente all estero e quindi iscritto all aire.

Visto che ha con me due vincoli pluriennali, non ho comunicato alla banca la variazione di residenza. Poco male, credo.

Quali conseguenze, invece, se mio figlio aprisse un cc italiano ex novo, avendo la patente e la tessera sanitaria italiane in corso di validità?
Certo che dovrebbe dichiarare, nel modulo di apertura, di risiedere in Italia quando non è varrò.

Non per reddito cittadinanza, non per evasione fiscale, nessun illecito fiscale, ma solo per aprire un vincolo in un deposito a risparmio della banca, sul quale verrebbero pagare tasse e bollo.
So che non si può fare ma, in caso di nessun problema durante il periodo di vincolo, rischierebbe qualcosa?
 
Io ho cambiato residenza nel 2015 e fino al 2022 ho avuto la carta d’identità riportante il vecchio indirizzo, negli anni ho aperto diversi conti e per dimostrare la nuova residenza mi è bastato inviare foto della tessera elettorale riportante il nuovo indirizzo.
 
Indietro