La rivincita dei conti correnti, dei conti deposito e dei buoni fruttiferi postali

apalladi

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Quando si vuole investire ci sono delle classiche domande che vengono poste al cliente, ad esempio:
- qual è l'orizzonte temporale;
- qual è il livello di rischio tollerato (tradotto quanto sei disposto a perdere)
Poi ti vengono illustrati vari concetti, quali la volatilità di un investimento, i rendimenti degli anni precedenti, i costi di gestione (che sono sempre più bassi in confronto agli altri) , ecc...

Nessuno, e ribadisco nessuno, si sogna di dirti quanto avrebbe perso quel portafoglio durante la crisi del 1929 o durante la crisi del 2008/2009. E anche a me, purtroppo, non l'ha detto nessuno.
Essendo ignorante in materia economica mi sono affidato a Moneyfarm, in cui venivano illustrati tanti bei parametri a me comprensibili, visto che ho un soldi background universitario in matematico. Concetti come il Value at Risk, la deviazione standard (chiamata volatilità), mi facevano stare tranquillo. Il mio investimento prudente, entro un confidence level del 99%, non avrebbe perso più del 7.5% a detta dei documenti ufficiali di Moneyfarm.
Purtroppo la situazione reale è ben diversa. In sole 3 settimane io ho già perso l'11% e non vedo via d'uscita da questa crisi. Ormai sono pronto a vedere anche un -20% o un -25%, nel caso l'azionario mondiale dovesse scendere a -80%, cosa già accaduta dopo la crisi del 1929, quindi un evento decisamente possibile.
La borsa sta andando giù con una velocità mai vista in passato e forse sta davvero iniziando la crisi più grande della storia dell'umanità.
Oggi invidio coloro che non si sono fatti allettare da possibili guadagni del 3% o 4% annuo e si sono accontentati di quel 1% offerto dai conti deposito o dai buoni fruttiferi postali. Perché oggi chi ha soldi su un conto corrente o su un conto deposito o alle Poste può guardare al futuro con tranquillità. A noi altri invece aspettiamo tempi estremamente bui. Basti pensare che l'SP500 dopo la crisi del '29 ci mise 26 anni a tornare ai livelli pre crisi ...
 
Se parliamo di indici globali MSCI World o S&P 500 o MSCI Small Cap ,e altri, non è la prima volta che si verifica un crollo del loro valore ,crollo che si può definire sistemico,non sappiamo quando terminerà questa fase ma è certo che prima o poi il trend si invertirà e i valori raggiunti da questi indici prima della crisi saranno superati ,da ciò l’importanza di destinare i propri risparmi su questi investimenti avendo un orizzonte temporale lontano ; si può anche aggiungere che è proprio in queste fasi che si deve cominciare a pensare (non subito ma dai prossimi mesi) a fare acquisti dei titoli rappresentativi di questi indici per mediare le perdite comprando a un prezzo “a sconto” .
La crisi del 29 non è un evento da portare come esempio perché non tiene conto di due aspetti ,il primo le conoscenze economiche che quella crisi ha portato ,e il secondo è che dopo 10 anni scoppiò la seconda guerra mondiale
Quanto si sta verificando deve essere affrontato mantenendo la barra al centro : scelte dettate dalla paura possono trasformare le perdite potenziali attuali in perdite reali vendendo come i mercati testimoniano
 
Ultima modifica:
Quando si vuole investire ci sono delle classiche domande che vengono poste al cliente, ad esempio:
- qual è l'orizzonte temporale;
- qual è il livello di rischio tollerato (tradotto quanto sei disposto a perdere)
Poi ti vengono illustrati vari concetti, quali la volatilità di un investimento, i rendimenti degli anni precedenti, i costi di gestione (che sono sempre più bassi in confronto agli altri) , ecc...

Nessuno, e ribadisco nessuno, si sogna di dirti quanto avrebbe perso quel portafoglio durante la crisi del 1929 o durante la crisi del 2008/2009. E anche a me, purtroppo, non l'ha detto nessuno.
Essendo ignorante in materia economica mi sono affidato a Moneyfarm, in cui venivano illustrati tanti bei parametri a me comprensibili, visto che ho un soldi background universitario in matematico. Concetti come il Value at Risk, la deviazione standard (chiamata volatilità), mi facevano stare tranquillo. Il mio investimento prudente, entro un confidence level del 99%, non avrebbe perso più del 7.5% a detta dei documenti ufficiali di Moneyfarm.
Purtroppo la situazione reale è ben diversa. In sole 3 settimane io ho già perso l'11% e non vedo via d'uscita da questa crisi. Ormai sono pronto a vedere anche un -20% o un -25%, nel caso l'azionario mondiale dovesse scendere a -80%, cosa già accaduta dopo la crisi del 1929, quindi un evento decisamente possibile.
La borsa sta andando giù con una velocità mai vista in passato e forse sta davvero iniziando la crisi più grande della storia dell'umanità.
Oggi invidio coloro che non si sono fatti allettare da possibili guadagni del 3% o 4% annuo e si sono accontentati di quel 1% offerto dai conti deposito o dai buoni fruttiferi postali. Perché oggi chi ha soldi su un conto corrente o su un conto deposito o alle Poste può guardare al futuro con tranquillità. A noi altri invece aspettiamo tempi estremamente bui. Basti pensare che l'SP500 dopo la crisi del '29 ci mise 26 anni a tornare ai livelli pre crisi ...

Sui conti deposito, per la cronaca, ci sono anche diversi 3%, o più, in atto ancora per qualche anno, fine del mondo permettendo. :)
 
Se parliamo di indici globali MSCI World o S&P 500 o MSCI Small Cap ,e altri, non è la prima volta che si verifica un crollo del loro valore ,crollo che si può definire sistemico,non sappiamo quando terminerà questa fase ma è certo che prima o poi il trend si invertirà e i valori raggiunti da questi indici prima della crisi saranno superati ,da ciò l’importanza di destinare i propri risparmi su questi investimenti avendo un orizzonte temporale lontano ; si può anche aggiungere che è proprio in queste fasi che si deve cominciare a pensare (non subito ma dai prossimi mesi) a fare acquisti dei titoli rappresentativi di questi indici per mediare le perdite comprando a un prezzo “a sconto” .
La crisi del 29 non è un evento da portare come esempio perché non tiene conto di due aspetti ,il primo le conoscenze economiche che quella crisi ha portato ,e il secondo è che dopo 10 anni scoppiò la seconda guerra mondiale
Quanto si sta verificando deve essere affrontato mantenendo la barra al centro : scelte dettate dalla paura possono trasformare le perdite potenziali attuali in perdite reali vendendo come i mercati testimoniano


Ovviamente vendere adesso non ha più senso. Chi è uscito a metà Febbraio ha fatto veramente bingo. Ad esempio su un portafoglio di 100k un'uscita a Febbraio si traduce nell'avere in mano tra i 15k e i 40k in più al momento.
Il problema è che gli orizzontali temporali si allungano in modo indefinito rispetto agli obiettivi iniziali, perché per recuperare queste perdere (non pretendo più di guadagnarci qualcosa) ci vorranno anni, ammesso che ci sia effettivamente un rialzo alla fine di questa crisi.
 
Attualmente io sono esposto sul MSCI USA Small Cap ,questo indice è stato scelto nella consapevolezza che può offrire un rendimento medio atteso elevato ,più del Large Cap, ma con una varianza (rischio) maggiore ; il suo valore ha subito un crollo e mi aspetto una ulteriore caduta ma avevo considerato in passato questa possibilità : a ottobre 2018 decisi di vendere lo ETF MSCI World su cui avevo investito il 100% dei miei risparmi ,destinando la metà a deposito vincolati ,che saranno utilizzati in futuro (quando riterrò che il mercato avrà toccato il fondo) ad acquistare a un prezzo nettamente inferiore a quello di carico
Ovviamente il mio non vuole essere un consiglio di investimento ma solo una testimonianza di quelle che sono state le mie scelte passate e future
 
Propensione mia al rischio: ZERO :D

Ho attualmente il 95% del patrimonio (circa 170k) distribuito su 3 CD vincolati a lungo termine (tra 5 e 7 anni) con rendimento medio netto annuo del 2.3% ... valore "invidiabile" visti i tempi e il livello di rischio praticamente nullo (sempre sotto soglia FITD su ogni CD). E fino al 2024 dormo tranquillo, poi con le scadenze si valuterà la situazione e l'eventuale re-distribuzione anche altrove. Il restante 5% ovviamente è la liquidità per spese correnti (3k) + 5k di fondo imprevisti su CD libero (che aumenterà almeno a 10k entro fine anno).

ODIO anche il solo pensiero di affidare i miei risparmi alla speculazione o all'irrazionalità dei mercati, lo stipendio me lo "sudo" troppo e di conseguenza do' un grande valore a ogni cifra risparmiata via via negli anni, per questo non accetto l'idea di trattare i miei soldi come fossero quelli del monopoli... per cosa? Per puntare a potenziali rendimenti del 4, 6, 10 o 20+ % annui? Fortunatamente, per i miei obiettivi e stili di vita, non ho bisogno di arrivare a tanto, mi basta il mio tranquillo 2% netto, quindi non me ne importa nulla del mancato guadagno potenziale... al contrario, di darebbe MOLTO più fastidio ritrovarmi i valori di rendimento scritti prima ma col segno meno davanti... :rolleyes: ... senza sapere quando e se verranno mai recuperati... anche perchè a me non serve a nulla sapere che "tanto storicamente l'azionario sale sempre", sì, ma ci può mettere anche vent'anni per farlo dopo un crollo dei valori, e se io ho BISOGNO di avere il patrimonio integro al 100% e di una determinata entità fra 5-10 anni, mi attacco al katz...

L'unica volta (2016) in cui ho voluto provare il "mondo" dei mercati azionari, ne sono uscito con una perdita complessiva di soli 450 euro (su 10k) ... cifra relativamente piccola, ma sufficiente a farmi capire che non ero portato a reggere lo stress e ad avere la pazienza di aspettare il recupero... che poi è arrivato qualche mese dopo, ma col senno di poi son capaci tutti :rolleyes: ... c'è chi sta ancora aspettando invano, anche per titoli italiani definiti solidi, di ritornare ai valori pre-2008, e di anni intanto ne sono passati 12 :asd:
 
Il problema è che gli orizzontali temporali si allungano in modo indefinito rispetto agli obiettivi iniziali, perché per recuperare queste perdere (non pretendo più di guadagnarci qualcosa) ci vorranno anni, ammesso che ci sia effettivamente un rialzo alla fine di questa crisi.

Senza dimenticare che, per recuperare una perdita ad esempio del -50% non basta fare +50 ... ma serve fare +100% ... campa cavallo!.
 
Considera che il 7.5% di volatilita' e' considerata annua non intra anno
 
Ho chiuso a inizio anno il mio dossier titoli dove il mio "consulente" mi ha fatto investire parte del capitale. Mi sono reso conto che il mio profilo di rischio è rasente allo 0 e non avrei voluto farmi diventare il sangue amaro per momenti come questi.
Sono le classiche domande che ci si pone: propensione al rischio bassa? Orizzonte temporale "corto" (e qua ci sarebbe da aprire un'altra parentesi)? Conto deposito, rendimenti potenzialmente più contenuti e rischio nullo.
 
Considera che il 7.5% di volatilita' e' considerata annua non intra anno

Eh ma la volatilità del mio investimento era davvero bassa, intorno al 3%, perché ho scelto il portafoglio 2 Moneyfarm, che è 25% azionario e 75% obbligazionario. Il Value at Risk era del 7.5% entro una probabilità del 99%. Questi valori si sono dimostrati totalmente inaffidabili durante la crisi
 
Eh ma la volatilità del mio investimento era davvero bassa, intorno al 3%, perché ho scelto il portafoglio 2 Moneyfarm, che è 25% azionario e 75% obbligazionario. Il Value at Risk era del 7.5% entro una probabilità del 99%. Questi valori si sono dimostrati totalmente inaffidabili durante la crisi

Personalmente non investirei sul mercato obbligazionario tramite ETF o titoli obbligazionari nel senso che per un risparmiatore italiano ordinario tra un investimento in Obbligazioni e uno in Conti di Deposito è sicuramente preferibile il secondo per il fatto che le obbligazioni ,pur seguendo leggi deterministiche a differenza delle azioni ,possono determinare perdite in conto capitale quanto le azioni anche se in misura inferiore ; la mia opinione è che è preferibile utilizzare gli ETF solo per i mercati azionari mentre ,soprattutto da quando i tassi di interesse sono crollati ,utilizzare i conti di depositi come riserva di liquidità da destinare ,se rientra nei propri obbiettivi,al riacquisto periodico di ETF azionari
 
Ultima modifica:
Quello che dici ha perfettamente senso. Al momento io vivo in Germania e non posso aprire un conto deposito italiano. In Germania i tassi sui conti deposito sono ridicoli, vanno dallo 0.01% al 0.20%. Per questo motivo mi sono lasciato tentare da Moneyfarm. Il portafoglio 2 aveva generato una rendimento lordo annuo del 3.3% (considera che in Germania non paghi le tasse sugli interessi fino ad una certa soglia). Per cui un rendimento del 3% annuo, a fronte di una bassa volatilità e di un VAR del 7.5%, mi andava più che bene. Purtroppo non appena è crollato il mercato mi sono reso conto che le cose non erano così come me le avevano descritte e quando ho provato a vendere tutto ero già sotto di 3000€. L'unica nota positiva è che ho investito 1/3 dei miei risparmi con Moneyfarm, mentre il restante 2/3 è al sicuro. Almeno non rischio la bancarotta immediata !
 
Purtroppo sappiamo che i tassi di interesse in Italia sono bassi ma sicuramente ,anche se ovviamente il bicchiere può essere visto o mezzo pieno o mezzo vuoto,non lo sono quanto lo sono in Germania
 
Quando si vuole investire ci sono delle classiche domande che vengono poste al cliente, ad esempio:
- qual è l'orizzonte temporale;
- qual è il livello di rischio tollerato (tradotto quanto sei disposto a perdere)
Poi ti vengono illustrati vari concetti, quali la volatilità di un investimento, i rendimenti degli anni precedenti, i costi di gestione (che sono sempre più bassi in confronto agli altri) , ecc...

Nessuno, e ribadisco nessuno, si sogna di dirti quanto avrebbe perso quel portafoglio durante la crisi del 1929 o durante la crisi del 2008/2009. E anche a me, purtroppo, non l'ha detto nessuno.
Essendo ignorante in materia economica mi sono affidato a Moneyfarm, in cui venivano illustrati tanti bei parametri a me comprensibili, visto che ho un soldi background universitario in matematico. Concetti come il Value at Risk, la deviazione standard (chiamata volatilità), mi facevano stare tranquillo. Il mio investimento prudente, entro un confidence level del 99%, non avrebbe perso più del 7.5% a detta dei documenti ufficiali di Moneyfarm.
Purtroppo la situazione reale è ben diversa. In sole 3 settimane io ho già perso l'11% e non vedo via d'uscita da questa crisi. Ormai sono pronto a vedere anche un -20% o un -25%, nel caso l'azionario mondiale dovesse scendere a -80%, cosa già accaduta dopo la crisi del 1929, quindi un evento decisamente possibile.
La borsa sta andando giù con una velocità mai vista in passato e forse sta davvero iniziando la crisi più grande della storia dell'umanità.
Oggi invidio coloro che non si sono fatti allettare da possibili guadagni del 3% o 4% annuo e si sono accontentati di quel 1% offerto dai conti deposito o dai buoni fruttiferi postali. Perché oggi chi ha soldi su un conto corrente o su un conto deposito o alle Poste può guardare al futuro con tranquillità. A noi altri invece aspettiamo tempi estremamente bui. Basti pensare che l'SP500 dopo la crisi del '29 ci mise 26 anni a tornare ai livelli pre crisi ...

Avevi studi con laurea in economia o similari? Che orizzonte ha questo investimento?
 
Quello che dici ha perfettamente senso. Al momento io vivo in Germania e non posso aprire un conto deposito italiano. In Germania i tassi sui conti deposito sono ridicoli, vanno dallo 0.01% al 0.20%. Per questo motivo mi sono lasciato tentare da Moneyfarm. Il portafoglio 2 aveva generato una rendimento lordo annuo del 3.3% (considera che in Germania non paghi le tasse sugli interessi fino ad una certa soglia). Per cui un rendimento del 3% annuo, a fronte di una bassa volatilità e di un VAR del 7.5%, mi andava più che bene. Purtroppo non appena è crollato il mercato mi sono reso conto che le cose non erano così come me le avevano descritte e quando ho provato a vendere tutto ero già sotto di 3000€. L'unica nota positiva è che ho investito 1/3 dei miei risparmi con Moneyfarm, mentre il restante 2/3 è al sicuro. Almeno non rischio la bancarotta immediata !

Ciao, ma il risparmiatore risk free cosa fa in Germania se i conti deposito danno cosi' poco?
 
Avevi studi con laurea in economia o similari? Che orizzonte ha questo investimento?

Ha un orizzonte di 5 anni ma proprio ieri ho parlato con un consulente Moneyfarm e mi ha detto che non ritiene realistico un recupero in questo periodo, aggiungendo che non è possibile escludere un ulteriore crollo nelle prossime settimane.
 
Ha un orizzonte di 5 anni ma proprio ieri ho parlato con un consulente Moneyfarm e mi ha detto che non ritiene realistico un recupero in questo periodo, aggiungendo che non è possibile escludere un ulteriore crollo nelle prossime settimane.


In realtà il tizio con cui hai parlato non ha la minima idea di quello che succederà da qui a 3 giorni :D... ti dice che "non è possibile escludere un ulteriore crollo" perché A) se il crollo c'è lui te lo aveva detto… B) se il crollo non c'è, tu sarai comunque felice…

Idem per il recupero nei 5 anni… tra 10 giorni esce una cura ed bam… fine del problema…

Purtroppo nell'ultimo periodo si vendevano azioni come fossero caramelle… i vari QE e un decennio toro avevano abbassato molto la percezione del rischio nel risparmiatore…
 
In realtà il tizio con cui hai parlato non ha la minima idea di quello che succederà da qui a 3 giorni :D... ti dice che "non è possibile escludere un ulteriore crollo" perché A) se il crollo c'è lui te lo aveva detto… B) se il crollo non c'è, tu sarai comunque felice…

Idem per il recupero nei 5 anni… tra 10 giorni esce una cura ed bam… fine del problema…

Purtroppo nell'ultimo periodo si vendevano azioni come fossero caramelle… i vari QE e un decennio toro avevano abbassato molto la percezione del rischio nel risparmiatore…

stessa situazione negli anni 1998 - 1999 - 2000,
guadagnavi con qualunque azione, titolo o fondi
:bye:
 
In realtà il tizio con cui hai parlato non ha la minima idea di quello che succederà da qui a 3 giorni :D... ti dice che "non è possibile escludere un ulteriore crollo" perché A) se il crollo c'è lui te lo aveva detto… B) se il crollo non c'è, tu sarai comunque felice…

Idem per il recupero nei 5 anni… tra 10 giorni esce una cura ed bam… fine del problema…

Purtroppo nell'ultimo periodo si vendevano azioni come fossero caramelle… i vari QE e un decennio toro avevano abbassato molto la percezione del rischio nel risparmiatore…

Si, l'ho pensato anch'io. In ogni caso diversi econimisti si aspettano un ulteriore crollo fra il 30% e il 50% da ciò che leggo sul web, quindi potrebbe essere anche un buon momento per uscire e rientrare più tardi, nel tentativo di limitare i danni. Il discorso dei 5 anni forse si basa sul fatto che un portafoglio Moneyfarm oggi è ai livelli del 2015. Una persona che ha investito nel 2015 oggi si ritrova con un rendimento pari a 0 (anzi negativo, considerando tasse e la fee di Moneyfarm)
 
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