Sul Recesso Brutale Unilaterale IMMOTIVATO ed ILLEGITTIMO di alcune banche online

tonifurente

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Sul Recesso Brutale Unilaterale IMMOTIVATO ed ILLEGITTIMO di alcune banche online quotate in borsa espressione dei maggiori gruppi bancari tradizionali [e.g. UNICREDIT (Fineco) ed MPS (Widiba)]

Cari amici,
oggi sottopongo al FOL Banking, carte di credito, conti deposito e correnti una delle questioni peggiori, tediose e più scottanti che sto – ahimè -sperimentando negli ultimi tempi.
A fronte di continue variazioni unilaterale dei contratti, inserite possibilmente in carattere 6 al termine degli estratti conti ed a cui gli istituiti bancari non danno adeguata pubblicità tramite gli innumerevoli canali di comunicazioni disponibili (contatto diretto, SMS, email, PEC etc), ho riscontrato direttamente e – purtroppo - sulla mia pelle (o meglio nelle mie tasche) che gli istituiti di credito hanno adottato una tecnica sbalorditiva, quanto distruttiva e frustrante per dissuadere i clienti più combattivi.

Oggi infatti anziché attendere che il cliente se ne vada - come tradizionalmente avviene - decidono loro tramite PEC o raccomandata AR, anticipata da e-mail, di recedere dal contratto.

Questo nonostante tu NON abbia nei loro confronti alcuna forma di apertura di credito (es. fido), conti in rosso o non movimentati, decesso, incapacità o fallimento del correntista: ragioni che normalmente autorizzano la banca a chiudere il conto.
Tutti i conti erano e sono in attivo al momento della chiusura.
Anzi in un conto c’erano quasi 100k in vincoli.

Tutte le banche hanno chiuso unilateralmente il conto corrente senza motivo, ossia senza indicare alcuna giustificazione. Io ritengo tale abuso di posizione dominate illegittimo oltre che lesivo della dignità del cliente.

La vera ragione di questo bizzarro ed unilatere comportamento è da addurre solo ed esclusivamente alla stizza che questi istituti di credito (generalmente Spa quotate solo recentemente in borsa, espressione online dei maggiori gruppi bancari tradizionali [e.g. UNICREDIT e MPS]) hanno a fornire risposte adeguate a quesiti specifici attraverso canali di comunicazione orizzontale, ovvero al di là del mero call-center di I o II livello che sia; normalmente e volutamente dotati di scarsa esperienza e debole capacità risolutiva.
Guai, dicasi GUAI ad interpellare la loro priamide dirigenziale. Guai a sollecitarli gli alti dirigenti. Essi si sentono sopra le parti.
Ma non lo sono. Questo è certo.


Nonostante io li abbia immediatamente messi in mora ed abbia presentato ricorso ad ABF entrambe le banche hanno proceduto a testa bassa nella loro convinzione, tronfie del fatto che ABF prima di giungere ad una sentenza impiega 360gg.
Nel frattempo, non essendoci un’autorità in grado di bloccare il processo di chiusura brutale del conto corrente da loro attivato, né una sorta di “provvedimento d’urgenza” con cui ABF o chicchessia possa rimandare la chiusura al pronunciamento della decisone arbitrale, ti ritrovi – come si sul dire - “****** e mazziato”.

Infatti le banche procedono tranquillamente a chiudere i tuoi conti correnti, disabilitano le carte, estinguono prematuramente vincoli di risparmio liquidando soltanto una minima parte del denaro che ci si aspettava dall’investimento. E se avevi richiesto rendicontazione annuale in PEC, ma loro non te l’hanno MAI applicata, ti sottraggono pure i soldi dei bolli trimestrali !
Questa è la gestione trasparente e brillante che tali banche hanno adottato (ovviamente vale nei confronti di chiunque provi ad oltrepassare il muro di gomma del call center dove tutte le richieste inevase, giacciono nel limbo del dimenticatoio).

Ovviamente il consumatore/cliente occupa una posizione di manifesta inferiorità e smisurata debolezza rispetto alla banca la qual, per un verso, si auto-danneggia ma, evidentemente, secondo i rispettivi direttori generali (che ben conosciamo), ciò è male minore rispetto al godimento - del tutto personale ed irrazionale - di vederti cacciato ed annientato.
Questa è la responsabilità sociale dei loro direttori generali, questa la predisposizione all’importanza del cliente.

Magari fra un anno sono costretti a ricredersi, ma, si sa, un anno è lontano.
Qui si ragiona a brevissima distanza, nell’arco della settimana, dell mese con azioni di impatto immediato.
Poco importa se fra un anno perdi tutti i clienti. Tanto non sarà sicuramente così – penseranno i direttori generali e i loro immediati sottoposti !

Meglio la gallina oggi che le uova domani !
Questa è la dura legge di chi si quota in borsa e si snatura completamente dalla tutela ed attenzione alla propria clientela, anche quella storica, anche quella che ti tiene in piedi. Ormai hanno preso il largo le persone con manie di grandezza o peggio deliri di onnipotenza.

Eccomi qui a chiedere aiuto e consiglio sulle azioni da intraprendere e cominciare a raccogliere altre esperienze devastanti come la mia nell’ottica di capire cosa è successo dopo e come vi siete comportati.

Spero questo mio post possa aprire una breccia nel regime di omertà presente tra gli istituti bancari, grazie alla condivisione e all’aiuto reciproco degli utenti di questo forum.

Magari scopro che il recesso unilaterale e brutale per eccessive domande è una pratica più diffusa di quanto posso credere.
Magari invece scopro di essere il solo.

Spero sia questo il luogo ove aprire un ampio dibattito.
 
Sul Recesso Brutale Unilaterale IMMOTIVATO ed ILLEGITTIMO di alcune banche online quotate in borsa espressione dei maggiori gruppi bancari tradizionali [e.g. UNICREDIT (Fineco) ed MPS (Widiba)]

Cari amici,
oggi sottopongo al FOL Banking, carte di credito, conti deposito e correnti una delle questioni peggiori, tediose e più scottanti che sto – ahimè -sperimentando negli ultimi tempi.
A fronte di continue variazioni unilaterale dei contratti, inserite possibilmente in carattere 6 al termine degli estratti conti ed a cui gli istituiti bancari non danno adeguata pubblicità tramite gli innumerevoli canali di comunicazioni disponibili (contatto diretto, SMS, email, PEC etc), ho riscontrato direttamente e – purtroppo - sulla mia pelle (o meglio nelle mie tasche) che gli istituiti di credito hanno adottato una tecnica sbalorditiva, quanto distruttiva e frustrante per dissuadere i clienti più combattivi.

Oggi infatti anziché attendere che il cliente se ne vada - come tradizionalmente avviene - decidono loro tramite PEC o raccomandata AR, anticipata da e-mail, di recedere dal contratto.

Questo nonostante tu NON abbia nei loro confronti alcuna forma di apertura di credito (es. fido), conti in rosso o non movimentati, decesso, incapacità o fallimento del correntista: ragioni che normalmente autorizzano la banca a chiudere il conto.
Tutti i conti erano e sono in attivo al momento della chiusura.
Anzi in un conto c’erano quasi 100k in vincoli.

Tutte le banche hanno chiuso unilateralmente il conto corrente senza motivo, ossia senza indicare alcuna giustificazione. Io ritengo tale abuso di posizione dominate illegittimo oltre che lesivo della dignità del cliente.

La vera ragione di questo bizzarro ed unilatere comportamento è da addurre solo ed esclusivamente alla stizza che questi istituti di credito (generalmente Spa quotate solo recentemente in borsa, espressione online dei maggiori gruppi bancari tradizionali [e.g. UNICREDIT e MPS]) hanno a fornire risposte adeguate a quesiti specifici attraverso canali di comunicazione orizzontale, ovvero al di là del mero call-center di I o II livello che sia; normalmente e volutamente dotati di scarsa esperienza e debole capacità risolutiva.
Guai, dicasi GUAI ad interpellare la loro priamide dirigenziale. Guai a sollecitarli gli alti dirigenti. Essi si sentono sopra le parti.
Ma non lo sono. Questo è certo.


Nonostante io li abbia immediatamente messi in mora ed abbia presentato ricorso ad ABF entrambe le banche hanno proceduto a testa bassa nella loro convinzione, tronfie del fatto che ABF prima di giungere ad una sentenza impiega 360gg.
Nel frattempo, non essendoci un’autorità in grado di bloccare il processo di chiusura brutale del conto corrente da loro attivato, né una sorta di “provvedimento d’urgenza” con cui ABF o chicchessia possa rimandare la chiusura al pronunciamento della decisone arbitrale, ti ritrovi – come si sul dire - “****** e mazziato”.

Infatti le banche procedono tranquillamente a chiudere i tuoi conti correnti, disabilitano le carte, estinguono prematuramente vincoli di risparmio liquidando soltanto una minima parte del denaro che ci si aspettava dall’investimento. E se avevi richiesto rendicontazione annuale in PEC, ma loro non te l’hanno MAI applicata, ti sottraggono pure i soldi dei bolli trimestrali !
Questa è la gestione trasparente e brillante che tali banche hanno adottato (ovviamente vale nei confronti di chiunque provi ad oltrepassare il muro di gomma del call center dove tutte le richieste inevase, giacciono nel limbo del dimenticatoio).

Ovviamente il consumatore/cliente occupa una posizione di manifesta inferiorità e smisurata debolezza rispetto alla banca la qual, per un verso, si auto-danneggia ma, evidentemente, secondo i rispettivi direttori generali (che ben conosciamo), ciò è male minore rispetto al godimento - del tutto personale ed irrazionale - di vederti cacciato ed annientato.
Questa è la responsabilità sociale dei loro direttori generali, questa la predisposizione all’importanza del cliente.

Magari fra un anno sono costretti a ricredersi, ma, si sa, un anno è lontano.
Qui si ragiona a brevissima distanza, nell’arco della settimana, dell mese con azioni di impatto immediato.
Poco importa se fra un anno perdi tutti i clienti. Tanto non sarà sicuramente così – penseranno i direttori generali e i loro immediati sottoposti !

Meglio la gallina oggi che le uova domani !
Questa è la dura legge di chi si quota in borsa e si snatura completamente dalla tutela ed attenzione alla propria clientela, anche quella storica, anche quella che ti tiene in piedi. Ormai hanno preso il largo le persone con manie di grandezza o peggio deliri di onnipotenza.

Eccomi qui a chiedere aiuto e consiglio sulle azioni da intraprendere e cominciare a raccogliere altre esperienze devastanti come la mia nell’ottica di capire cosa è successo dopo e come vi siete comportati.

Spero questo mio post possa aprire una breccia nel regime di omertà presente tra gli istituti bancari, grazie alla condivisione e all’aiuto reciproco degli utenti di questo forum.

Magari scopro che il recesso unilaterale e brutale per eccessive domande è una pratica più diffusa di quanto posso credere.
Magari invece scopro di essere il solo.

Spero sia questo il luogo ove aprire un ampio dibattito.
 
Dal punto di vista legale non posso darti alcun consiglio sul da farsi.
Ti posso solo esprimere la mia solidarietà, anche se non ho compreso bene nello specifico il problema che hai avuto con tali banche, se non il fatto che sei stato particolarmente puntiglioso e "rompiscatole" nel cercare di far valere le tue ragioni.
 
Dal punto di vista legale non posso darti alcun consiglio sul da farsi.
Ti posso solo esprimere la mia solidarietà, anche se non ho compreso bene nello specifico il problema che hai avuto con tali banche, se non il fatto che sei stato particolarmente puntiglioso e "rompiscatole" nel cercare di far valere le tue ragioni.

Ecco caro Triais, proprio questo.
La colpa, " se ha senso chiamarla così" sarebbe quella, immagino. di aver chiesto spiegazioni motivazioni che la piramide dirigente ha mal digerito. Soprtutto per essere stat interpellata "direttamente".
Senza insultare nessuno ma esprimendo le proprie domande ed opinioni in merito a mancate azioni, creste sui prelievi introdotte unilateralmente, carte di pagamento per nulla o parzialmente funzionanti,e ricordando le proprie esperienze per certi atteggiamenti lesivi della dignità e della buona fede del cliente .

Nessun debito.

Solo risparmio investito in cd che hanno pure unilateralmente rescisso non applicando le condizioni di vincolo sottoscritte. Questa non l'avevo mai vista.
Comunque i conti dei danni sono stati fatti.
 
Nel contratto che hai firmato per aprire il c/c c'è scritto che è possibile il recesso da parte della banca in qualsiasi momento. E' inutile che ti dilunghi in reclami e ricorsi a ABF, perdi tempo tu e ne fai perdere a loro.

Se tutte le banche ti chiudono il c/c un motivo ci sarà.............
 
Nel contratto che hai firmato per aprire il c/c c'è scritto che è possibile il recesso da parte della banca in qualsiasi momento. E' inutile che ti dilunghi in reclami e ricorsi a ABF, perdi tempo tu e ne fai perdere a loro.

Se tutte le banche ti chiudono il c/c un motivo ci sarà.............

Maxsp5, la clausola è chiaramente vessatoria e non contrattabile. Pertanto unilaterale e non condivisa.

Relativamente al motivo dimmelo tu. Se non me lo comunichi formalmente, io formalmente non lo so al di là di quello che ho scritto sopra.

Se loro perdono tempo, per me è soltanto una magra soddisfazione.
Di certo non è stata una mia volontà.
Al contrario, il vero e grave problema è la mia perdita di tempo, che non me lo restituisce nessuno.

Quanto all'esito tu hai esperienza in merito, visto che fai il solone ? O parli "pour parler"
OK la seconda
 
Ultima modifica:
Entrambe le parti possono tranquillamente recedere dal contratto , non vedo dove sia l’anomalia . La banca può recedere dandotene preavviso. Leggi quello che hai firmato all’apertura del conto
 
Entrambe le parti possono tranquillamente recedere dal contratto , non vedo dove sia l’anomalia . La banca può recedere dandotene preavviso. Leggi quello che hai firmato all’apertura del conto

Ma il recesso lo eserciti perchè ?
Al di là delle condizioni vessatorie ed unilaterali che ti fanno firmare, che dice la legislazione bancaria ?
C'era anche un vecchio post interrotto molti anni ordono
Chiusura coatta/d'ufficio dei conti: come funziona?
Raccomandata IwBank...comunicazione chiusura conto corrente...decorrenza immediata

3d completo => Raccomandata IwBank...comunicazione chiusura conto corrente...decorrenza immediata
 
Ultima modifica:
Maxsp5, la clausola è chiaramente vessatoria e non contrattabile. Pertanto unilaterale e non condivisa [...].

Il rapporto di conto corrente è un rapporto a tempo indeterminato e, non potendo i contratti vincolare 'a vita' i contraenti (sarebbe come un matrimonio senza possibilità di divorzio :terrore:), è prevista contrattualmente la possibilità di recedere dal rapporto per entrambe le parti.
Tale possibilità è del tutto legittima e regolata (oltre che nel contratto intercorso tra le parti) dall'art. 1845 del Codice Civile che specifica che tale recesso deve però rispettare dei tempi di preavviso:

Codice Civile - Art. 1845
"[...]Se l'apertura di credito è a tempo indeterminato, ciascuna delle parti può recedere dal contratto, mediante preavviso nel termine stabilito dal contratto, dagli usi o, in mancanza, in quello di quindici giorni."


tonifurente ha scritto:
[...]Quanto all'esito tu hai esperienza in merito, visto che fai il solone ?

Se questo 3d nasce solo per collezionare opinioni a tuo favore (peraltro in una sezione di diritto in cui le norme dovrebbero prevalere sulle opinioni :rolleyes:) mi sembra poco utile. :bye:
 
Dal punto di vista logico, come gli utenti sono liberi di aprire e chiudere conti correnti a loro piacimento senza dover dare spiegazioni a nessuno credo lo stesso possa valere per le banche.
Non sono a conoscenza di "obblighi" da parte di nessuno in tal senso.
Secondo me vale reciprocamente:
- se una banca si comporta male e non risponde alle mie richieste, se ha tassi bassi o condizioni non più convenienti o se semplicemente mi diventa antipatica io sono libero di chiudere il rapporto in qualsiasi momento
- se il cliente ha pendenze o è insolvente o crea problemi o semplicemente è rognoso o antipatico la banca può recedere dal contratto dandone opportuno preavviso
Credo sia normale, se ci sono leggi che obbligano le banche a tenere aperto un conto corrente anche contro la loro volontà citatele.
 
Maxsp5, la clausola è chiaramente vessatoria e non contrattabile. Pertanto unilaterale e non condivisa.

Tutto il contratto che hai firmato con la banca è unilaterale (per adesione), il che vuol dire che non puoi negoziarlo, o lo accetti tutto o non lo sottoscrivi. Non puoi, invece, dire che una clausola non sia condivisa, nel momento in cui aderisci al contratto.

Per le clausole vessatorie vediti cosa dice l'art. 1341 c.c. e l'art. 33 del codice del consumo. Il punto che può interessare il tuo caso, direi, è se c'è stato da parte della banca un preavviso nel termine ragionevole che deve aver previsto nel contratto (può recedere senza preavviso in caso di giustificato motivo, ma da quello che scrivi non hanno addotto motivi).
 
Una banca ha il diritto di chiudere qualsiasi conto in maniera immediata, ma in tal caso deve giustificare la chiusura spiegandone i motivi, oppure dando il preavviso previsto da contratto (o da norme di legge, nel caso improbabile nel contratto non sia presente nessun termine preciso).
Per cui, se la banca ha rispettato queste norme, fare un ricorso mi sembra tempo (e soldi...) sprecato, altrimenti ha un senso, fermo restando che in ogni caso ci si può aspettare una multa alla banca o un eventuale rimborso dei danni subiti, il conto non lo riaprono...
Ovviamente anche se hanno rispettato i termini di legge per il recesso, resta il fatto che in fase di chiusura devono comunque fare i conti corretti, dare gli interessi corretti, fare pagare i bolli corretti ecc...
 
Non mi è chiaro: perchè avrebbero recesso?
 
Il rapporto di conto corrente è un rapporto a tempo indeterminato e, non potendo i contratti vincolare 'a vita' i contraenti (sarebbe come un matrimonio senza possibilità di divorzio :terrore:), è prevista contrattualmente la possibilità di recedere dal rapporto per entrambe le parti.
Tale possibilità è del tutto legittima e regolata (oltre che nel contratto intercorso tra le parti) dall'art. 1845 del Codice Civile che specifica che tale recesso deve però rispettare dei tempi di preavviso:

Codice Civile - Art. 1845
"[...]Se l'apertura di credito è a tempo indeterminato, ciascuna delle parti può recedere dal contratto, mediante preavviso nel termine stabilito dal contratto, dagli usi o, in mancanza, in quello di quindici giorni."




Se questo 3d nasce solo per collezionare opinioni a tuo favore (peraltro in una sezione di diritto in cui le norme dovrebbero prevalere sulle opinioni :rolleyes:) mi sembra poco utile. :bye:

Mai sia FogONline.
Mai detto e mai pensato.
Delle opinioni favorevoli o contrarie non ci faccio nulla.
Mettiamo che i tempi del recesso dell'iniziale denuncia, quella che fa testo, NON siano state quelli di legge (che poi quali sono ) ?
Mettiamo poi che la banca abbia svincolato dei vincoli prematuramente ed unilateralmente senza rispettare i tempi di recesso.

Poi siamo realmente CERTI e SICURI che la banca possa recedere SENZA un plausibile e giustificato motivo ?
Così fosse al primo sgarbo o dissapore qualsiasi istituto di credito ti potrebbe cacciare su 2 piedi.
Sei giallo, via, sei bianco, via , sei verde, rimani etc.

Qui si vuole andare all'esegesi del cd. RECESSO AD NUTUM.
Corretto ?
C'è stata arbitrarietà, parzialità od abuso ?
Come si fa a sapere ? Chi lo stabilisce ?

Io non sono un leguleio ma siccome ti vedo preparato puoi andare a fondo .
Spero tu possa contribuire. :wall::wall::wall::wall::wall::wall::wall:
 
Tutto il contratto che hai firmato con la banca è unilaterale (per adesione), il che vuol dire che non puoi negoziarlo, o lo accetti tutto o non lo sottoscrivi. Non puoi, invece, dire che una clausola non sia condivisa, nel momento in cui aderisci al contratto.

Per le clausole vessatorie vediti cosa dice l'art. 1341 c.c. e l'art. 33 del codice del consumo. Il punto che può interessare il tuo caso, direi, è se c'è stato da parte della banca un preavviso nel termine ragionevole che deve aver previsto nel contratto (può recedere senza preavviso in caso di giustificato motivo, ma da quello che scrivi non hanno addotto motivi).

Eastto Mentat, il punto è questo.
Preavviso di 2 mesi dalla ricezione.
Mi hanno mandato una PEC, e non il cd. Supporto Durevole ripetutamente citato nel contratto.
Poi mi hanno svincolato unilateralmente tutti i vincoli in essere, nemmeno 3gg dopo, giusto perché erano stati diffidati e messi in mora relativamente alla corresponsione. Ovviamente con lo svincolo unilaterale, hanno determinato grave danno e pregiudizio economico.
In pratica gli impegni me li sono presi solo io, la banca si è assolutamente posta in condizione di fare ciò che vuole.

:specchio::specchio::specchio::specchio::specchio:
 
Ultima modifica:
Che una banca chiuda un conto per ripicca è già difficile ,considerato che negli affari a guidare le scelte sono solo i “soldi” ,che lo facciano contemporaneamente in due mi pare molto improbabile
Comunque senza conoscere in modo dettagliato le vicende che hanno portato alla chiusura dei rapporti si possono fare solo valutazioni di ordine generale e queste portano a dire ,come hanno fatto altri ,che rimane diritto della banca rescindere da un contratto secondo le modalità previste dalla legge
 
Ultima modifica:
[...]Poi siamo realmente CERTI e SICURI che la banca possa recedere SENZA un plausibile e giustificato motivo ?
[...]Io non sono un leguleio

Non sono leguleio neanch'io :no:, ma cerco di sintetizzare.

Contratti di durata indeterminata
Sono soggetti al libero recesso da entrambe le parti semplicemente rispettando un tempo di preavviso (sono contratti di questo tipo il conto corrente bancario, la carta di credito, etc...). La 'giusta causa' (se e quando c'è) solleva solo la banca dal rispetto del tempo di preavviso ma non è obbligatoria se il preavviso è rispettato. I tempi sono quelli indicati negli Art. 1845 e 1855 del Codice Civile o, se più favorevoli al cliente, quelli specificati nel contratto stipulato con la banca.

Se sono stati rispettati i tempi mi sembra difficile poter contestare con successo il recesso dell'istituto su conto e carte.

Contratti di durata determinata
In questo caso, per il recesso, c'è obbligo da parte della banca di addurre la 'giusta causa' e dettagliarla (non genericamente) nella comunicazione di recesso.

I vincoli probabilmente rientrano nei contratti a durata determinata (ma è una mia opinione) e quindi, se sono stati unilateralmente svincolati dalla banca con comunicazione di recesso, la 'giusta causa' avrebbe dovuto essere dettagliata nella comunicazione.

In ogni caso ti suggerisco di esaminare lo storico dei ricorsi ad ABF su questo tema (li trovi nel sito cercando per oggetto) per farti un'idea delle linee guida seguite dall'Arbitro in questi casi.
 
Ma il recesso lo eserciti perchè ?
Al di là delle condizioni vessatorie ed unilaterali che ti fanno firmare, che dice la legislazione bancaria ?
C'era anche un vecchio post interrotto molti anni ordono
Chiusura coatta/d'ufficio dei conti: come funziona?
Raccomandata IwBank...comunicazione chiusura conto corrente...decorrenza immediata

3d completo => Raccomandata IwBank...comunicazione chiusura conto corrente...decorrenza immediata

Se vogliono chiudono , basta rispettino i termini. Semplicemente sarai diventato un cliente indesiderato, il perché lo sai solo te
 
Possono farlo e più sono grandi più si sentono intoccabili. Di certo avrai toccato qualche nervo scoperto e il
manager rampante (o il suo leccapiedi di turno) avrà deciso di passare "all'arma fine di mondo" cioè chiusura
immediata del rapporto.

Sono stato testimone di uno spiacevole episodio tra una cliente piuttosto nervosa e agitata e gli impiegati
in una grossa banca e la cosa è proseguita con l'intervento del direttore che dopo qualche minuto e visto
che la cosa stava diventando una sceneggiata ha dato ordine di chiudere all'istante il conto della signora.
Poteva farlo e lo ha fatto.

L'alternativa è fare loro causa con buona probabilità di veder riconosciute le proprie ragioni....
e chi aspetta qualche lustro spendendo tempo e denaro ... sì, ciao core! :rolleyes:
 
Questa legge mi sembra veramente indifendibile.

Io ho ancora CD al 2.50 %, non mi piace per niente pensare che me li possano chiudere di ufficio, ne avrebbero fra l'altro un significativo beneficio.
 
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