Chiusura conto corrente UniCredit

manosk

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Buongiorno a tutti!

Dopo tanti anni ho deciso di chiudere il mio conto UniCredit: mi costa 10 euro al mese e non lo utilizzo mai, avendo da tempo spostato tutta la mia attività su Fineco.

Non ho alcun libretto di assegni, né carta di credito, solo il bancomat che ovviamente dovrò restituire (tagliato in due).

Mi chiedevo se per la chiusura devo andare necessariamente in filiale o posso inviare una raccomandata con la richiesta di chiusura, una fotocopia della carta d'identità e il bancomat annullato (nonché l'IBAN del nuovo conto per il trasferimento del saldo residuo). Il fatto è che non abito più nella città dove si trova la filiale di origine e quindi dovrei andarci apposta perdendo una mezza giornata.

Inoltre vorrei sapere cosa mi faranno firmare se vado in filiale, se ci sono dei moduli prestampati o delle formalità particolari.

Grazie in anticipo.
 
certo, raccomandata A/R va bene
 
penso che puoi anche consegnare, facendoti firmare per ricevuta, la lettera ad una dipendenza a te vicina.
 
Personalmente farei una raccomandata senza pensarci ;)
 
E vada per la raccomandata!

Ricapitolando, raccomandata AR con all'interno della busta:

- richiesta di chiusura conto firmata
- tessera bancomat tagliata in due
- fotocopia fronte/retro carta d'identità

Ultimo dubbio: devo allegare anche una fotocopia fronte/retro della tessera sanitaria (codice fiscale)?
 
E vada per la raccomandata!

Ricapitolando, raccomandata AR con all'interno della busta:

- richiesta di chiusura conto firmata
- tessera bancomat tagliata in due
- fotocopia fronte/retro carta d'identità

Ultimo dubbio: devo allegare anche una fotocopia fronte/retro della tessera sanitaria (codice fiscale)?

Non dovrebbe essere necessario, ma ad ogni modo, un foglio in più male non fa... Ricordati di aggiungere eventuale OTP fisico se ne sei in possesso altrimenti ti addebiteranno delle spese come se lo avessi smarrito.
 
Manosk, penso che solo la tua banca ri possa dire se la sola carta d'identità vada bene, anche se io per sicurezza metterei entrambe le copie.
Essendo interessato anche io, mi chiedevo:
- la raccomandata va inviata alla filiale o alla sede legale della banca?
- anziché chiudere il conto in questo modo non si può utilizzare il servizio trasferimento conto della nuova banca?
 
Non dovrebbe essere necessario, ma ad ogni modo, un foglio in più male non fa... Ricordati di aggiungere eventuale OTP fisico se ne sei in possesso altrimenti ti addebiteranno delle spese come se lo avessi smarrito.

Non ho il dispositivo OTP, ho una scheda formato bancomat con tanti numeri di 6 cifre da inserire per confermare le operazioni. Devo restituire anche quella?
 
Manosk, penso che solo la tua banca ri possa dire se la sola carta d'identità vada bene, anche se io per sicurezza metterei entrambe le copie.
Essendo interessato anche io, mi chiedevo:
- la raccomandata va inviata alla filiale o alla sede legale della banca?
- anziché chiudere il conto in questo modo non si può utilizzare il servizio trasferimento conto della nuova banca?

La raccomandata va inviata alla sede legale e non alla filiale di appartenenza, tuttavia se hai appena aperto un nuovo conto è molto più comodo usare il trasferimento della nuova banca, saranno loro a farsi carico di tutte le pratiche.

Non ho il dispositivo OTP, ho una scheda formato bancomat con tanti numeri di 6 cifre da inserire per confermare le operazioni. Devo restituire anche quella?

Onestamente non ti so rispondere con certezza, ma al posto tuo la invierei avendo cura di lasciare sul conto al max 50€ e solo nel caso in cui tu non abbia attivo alcun fido.
 
Raccomandata direttamente all'agenzia (le dipendenze di UniCredit che effettuano contatto col pubblico si chiamano agenzie, non filiali) oppure PEC. Siccome non credo che esista un indirizzo PEC dedicato, usa pure quello iscritto al registro delle imprese.
Non c'è bisogno di allegare un documento attestante il codice fiscale; riportarlo nel testo della comunicazione di recesso potrebbe essere utile.

@spike31: il discorso «una cosa in più male non fa» non vale più da quando è in vigore la legge 183/2011. Io sono un funzionario istruttore (istruttore direttivo per la precisione) in una pubblica amministrazione e da quando è in vigore questa legge non posso più istruire pratiche se un cittadino italiano o comunitario mi presenta certificati o attestati in originale; tutti gli stati, le qualità personali, gli atti e i fatti che intende comprovare, ad eccezione di notizie concernenti la salute, deve essere autocertificato (con dichiarazione sostitutiva di certificazione o atto notorio) ai sensi della legge 127/1997 e del DPR 445/2000, a pena di nullità della pratica. Al massimo gli posso chiedere, in caso di dubbio, qual è l'amministrazione dove sono conservati o archiviati i dati che lui sta dichiarando, al fine di effettuare i controlli di legge. Tali norme valgono anche per gli incaricati di pubblico servizio e che io sappia gli istituti di credito, perlomeno secondo un certo orientamento dottrinale, lo sono. Poi, sicuramente essendo privati saranno meno pedissequi nell'applicazione delle norme, sulle quali noi burocrati non possiamo transigere più di tanto.

Ovviamente si fa molto prima con il servizio di trasloco, ma se non sei cliente di nessuna banca che lo offra ti conviene farti un bel bonifico dall'home banking (salvo che questo comporti costi aggiuntivi).
Personalmente ho sempre lasciato a secco i conti da chiudere e, pur non avendo mai avuto fidi, mi hanno sempre abbuonato i piccoli scoperti che si sono generati in sede di liquidazione del rapporto, infatti l'estratto conto a scalare post-estinzione era sempre risultato in pareggio.
 
Ultima modifica:
Raccomandata direttamente all'agenzia (le dipendenze di UniCredit che effettuano contatto col pubblico si chiamano agenzie, non filiali) oppure PEC. Siccome non credo che esista un indirizzo PEC dedicato, usa pure quello iscritto al registro delle imprese.
Non c'è bisogno di allegare un documento attestante il codice fiscale; riportarlo nel testo della comunicazione di recesso potrebbe essere utile.

@spike31: il discorso «una cosa in più male non fa» non vale più da quando è in vigore la legge 183/2011. Io sono un funzionario istruttore (istruttore direttivo per la precisione) in una pubblica amministrazione e da quando è in vigore questa legge non posso più istruire pratiche se un cittadino italiano o comunitario mi presenta certificati o attestati in originale; tutti gli stati, le qualità personali, gli atti e i fatti che intende comprovare, ad eccezione di notizie concernenti la salute, deve essere autocertificato (con dichiarazione sostitutiva di certificazione o atto notorio) ai sensi della legge 127/1997 e del DPR 445/2000, a pena di nullità della pratica. Al massimo gli posso chiedere, in caso di dubbio, qual è l'amministrazione dove sono conservati o archiviati i dati che lui sta dichiarando, al fine di effettuare i controlli di legge. Tali norme valgono anche per gli incaricati di pubblico servizio e che io sappia gli istituti di credito, perlomeno secondo un certo orientamento dottrinale, lo sono. Poi, sicuramente essendo privati saranno meno pedissequi nell'applicazione delle norme, sulle quali noi burocrati non possiamo transigere più di tanto.

Ovviamente si fa molto prima con il servizio di trasloco, ma se non sei cliente di nessuna banca che lo offra ti conviene farti un bel bonifico dall'home banking (salvo che questo comporti costi aggiuntivi).
Personalmente ho sempre lasciato a secco i conti da chiudere e, pur non avendo mai avuto fidi, mi hanno sempre abbuonato i piccoli scoperti che si sono generati in sede di liquidazione del rapporto, infatti l'estratto conto a scalare post-estinzione era sempre risultato in pareggio.

Concordo pienamente, ma con una precisazione: a mio parere, il discorso dell'autocertificazone non vale per le banche, anche se le stesse svolgono in senso lato un "pubblico servizio". Certamente possono esserci orientamenti dottrinari che dicono il contrario, ma nella pratica le banche, come tutti i soggetti privati, rifiutano sistematicamente i dati autocertificati, a meno che non riguardino aspetti di scarsa importanza. E secondo me fanno benissimo...

E poi bisogna considerare anche le procedure interne delle banche. Pensa che CheBanca!, all'apertura di un conto, mi chiese di inviare nuovamente le fotocopie della carta d'identità e del codice fiscale, perché io, pensando di fare una cosa buona, avevo messo tutto su uno stesso foglio: volevano due fogli separati!
 
Raccomandata direttamente all'agenzia (le dipendenze di UniCredit che effettuano contatto col pubblico si chiamano agenzie, non filiali) oppure PEC. Siccome non credo che esista un indirizzo PEC dedicato, usa pure quello iscritto al registro delle imprese.
Non c'è bisogno di allegare un documento attestante il codice fiscale; riportarlo nel testo della comunicazione di recesso potrebbe essere utile.

@spike31: il discorso «una cosa in più male non fa» non vale più da quando è in vigore la legge 183/2011. Io sono un funzionario istruttore (istruttore direttivo per la precisione) in una pubblica amministrazione e da quando è in vigore questa legge non posso più istruire pratiche se un cittadino italiano o comunitario mi presenta certificati o attestati in originale; tutti gli stati, le qualità personali, gli atti e i fatti che intende comprovare, ad eccezione di notizie concernenti la salute, deve essere autocertificato (con dichiarazione sostitutiva di certificazione o atto notorio) ai sensi della legge 127/1997 e del DPR 445/2000, a pena di nullità della pratica. Al massimo gli posso chiedere, in caso di dubbio, qual è l'amministrazione dove sono conservati o archiviati i dati che lui sta dichiarando, al fine di effettuare i controlli di legge. Tali norme valgono anche per gli incaricati di pubblico servizio e che io sappia gli istituti di credito, perlomeno secondo un certo orientamento dottrinale, lo sono. Poi, sicuramente essendo privati saranno meno pedissequi nell'applicazione delle norme, sulle quali noi burocrati non possiamo transigere più di tanto.

Ovviamente si fa molto prima con il servizio di trasloco, ma se non sei cliente di nessuna banca che lo offra ti conviene farti un bel bonifico dall'home banking (salvo che questo comporti costi aggiuntivi).
Personalmente ho sempre lasciato a secco i conti da chiudere e, pur non avendo mai avuto fidi, mi hanno sempre abbuonato i piccoli scoperti che si sono generati in sede di liquidazione del rapporto, infatti l'estratto conto a scalare post-estinzione era sempre risultato in pareggio.

Ottima spiegazione, non si finisce mai di imparare! Sinceramente nella pratica non mi sono mai trovato male fornendo qualche dato in più come il CF forse proprio perchè, come dici, i privati sono meno pedissequi nell'applicazione di alcune norme di legge. Ad ogni modo credo che il buon senso dell'operatore di turno al massimo gli avrebbe semplicemente cestinato il foglio contenente copia del CF perchè non necessario senza bloccare la pratica, ma questa è solo una mia idea, ciò non toglie che evidentemente la legge dice un'altra cosa.
 
Concordo pienamente, ma con una precisazione: a mio parere, il discorso dell'autocertificazone non vale per le banche, anche se le stesse svolgono in senso lato un "pubblico servizio". Certamente possono esserci orientamenti dottrinari che dicono il contrario, ma nella pratica le banche, come tutti i soggetti privati, rifiutano sistematicamente i dati autocertificati, a meno che non riguardino aspetti di scarsa importanza. E secondo me fanno benissimo...
Attenzione: per pubblico servizio non si intende quello svolto da un locale pubblico così definito dal TULPS (cioè in sostanza un qualsiasi posto aperto al pubblico), ma quello svolto per conto dello Stato o di altra P.A. in regime concessorio o con un contratto di servizio. Essendo il servizio svolto da privati con autorizzazioni e licenze (dunque non concessioni e senza contratti di servizio), non dovrebbe l'attività bancaria un pubblico servizio, ma parte della dottrina ritiene che sia tale perché si svolge sotto la vigilanza di una pubblica autorità, quale è la Banca d'Italia, e secondo i suoi dettami. A volerla dire tutta, a me questa spiegazione non convince, infatti ritengo che i servizi bancari siano in tutto e per tutto servizi svolti da privati in regime di libero mercato e dunque di concorrenza (salvo quello di Poste italiane S.p.A.), ma nelle spiegazioni devo essere esaustivo.
Comunque, fatti salvi i casi di omocodia (sgamabili facilmente effettuando la verifica sul sito dell'Agenzia delle entrate), il codice fiscale è una di quelle cose di poco conto che possono essere autocertificate. In questo caso, poi, il cliente è stato identificato a monte all'apertura del rapporto. Qui si tratta semplicemente di avere la ragionevole certezza che l'atto di recesso provenga da lui (e per questo basta il documento di riconoscimento) e che siano presenti dei dati utili a risalire alla sua posizione, anche di controllo (e per questo è utile specificare il codice fiscale).

E poi bisogna considerare anche le procedure interne delle banche. Pensa che CheBanca!, all'apertura di un conto, mi chiese di inviare nuovamente le fotocopie della carta d'identità e del codice fiscale, perché io, pensando di fare una cosa buona, avevo messo tutto su uno stesso foglio: volevano due fogli separati!
Quello dipende dagli scanner e dall'elasticità mentale di chi ci lavora; a me hanno semplicemente scansionato più volte e dunque quando l'operatore apre il file del documento di identità gli esce anche la tessera sanitaria e viceversa (visto con i miei occhi in una filiale).
Ricòrdati che le procedure non possono mai violare la legge: se la consuetudine dev'essere secundum legem o praeter legem, figuriamoci la prassi.
 
Ottima spiegazione, non si finisce mai di imparare! Sinceramente nella pratica non mi sono mai trovato male fornendo qualche dato in più come il CF forse proprio perchè, come dici, i privati sono meno pedissequi nell'applicazione di alcune norme di legge. Ad ogni modo credo che il buon senso dell'operatore di turno al massimo gli avrebbe semplicemente cestinato il foglio contenente copia del CF perchè non necessario senza bloccare la pratica, ma questa è solo una mia idea, ciò non toglie che evidentemente la legge dice un'altra cosa.
Insomma. Io sono un pubblico funzionario e dunque sono titolare di una potestà autoritativa, e ogni atto che emano è soggetto al sindacato del Tar, se chiunque vi abbia interesse vi ricorra. Se facessi di testa mia l'amministrazione si ritroverebbe con una marea di atti annullati. Buon senso sì, ma entro i limiti di discrezionalità che la legge stessa mi conferisce e, comunque, tenendo conto che la potestà è il diritto-dovere di compiere atti nell'interesse altrui: in questo caso, in quanto pubblico ufficiale debbo svolgerli nell'interesse della amministrazione cui appartengo (o afferisco, in caso di comando).
 
Ho richiesto chiusura del conto tramite il servizio trasferiemento conto di altra banca. SDD passati già di la da qualche giorno. Confermate che per legge sono 12gg lavorativi per chiusura?
 
No ; i 12 giorni sono prescritti per la portabilità dei servizi bancari ,per quanto riguarda i tempi massimi di chiusura generalmente sono indicati nel FI e nel contratto e variano a seconda dei servizi/prodotti sottoscritti ,ad esempio,se si ha una carta di credito i giorni necessari perché la banca proceda al estinzione del conto possono arrivare a 60 ,se invece avevi la sola carta di debito possono anche essere inferiori ai 12 giorni obbligatori per l’espletamento della portabilità
 
solo conto con SDD e bancomat. domani dovrebbe essere l'ultimo giorno
 
Aggiorno la situazione: vedendo che non chiudevano il conto e per paura che mi addebitassero il canone ho svuotato il conto 29/03. Non ricordavo che a inizio mese si paga il canone per il mese precedente e dunque effettivamente quello glielo devo. Secondo voi conviene faccia di nuovo un bonifico sul conto (a quel punto dovrò pagare anche il canone per il mese di Aprile solo perchè loro non lo hanno chiuso prima?) o conviene lasci lo scoperto e passa allo sportello a saldare?....magari chiedono altre spese per pagamento allo sportello?

p.s: visto che non vedo l'ultimo bonifico che doveva essere accreditato il 30/03, è possibile sia stato bloccato perchè sono sotto di quei 7€ di canone?
 
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