TFR o fondo pensione?

cloanto

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Con un futuro incerto e rischi di perdita del potere d'acquisto sareste disposti, entrando oggi nel mondo del lavoro, a non aderire ai fondi pensione ?
 

è molto più incerto il comportamento di un gestore del fondo pensione che il futuro
 
Con un futuro incerto e rischi di perdita del potere d'acquisto sareste disposti, entrando oggi nel mondo del lavoro, a non aderire ai fondi pensione ?

Che non vuol dire TFR o FP. Personalmente tengo il TFR in azienda, ma verso costantemente la quota massima deducibile annuale nel FP.
 
Con un futuro incerto e rischi di perdita del potere d'acquisto sareste disposti, entrando oggi nel mondo del lavoro, a non aderire ai fondi pensione ?

L'alternativa per te quale sarebbe? Dove investiresti la liquidità che non metti nel FP? (senza contare il bonus fiscale e la quota datoriale nei negoziali).
 
L'alternativa per te quale sarebbe? Dove investiresti la liquidità che non metti nel FP? (senza contare il bonus fiscale e la quota datoriale nei negoziali).

Lasciare tutto nel TFR. Era questa l'alternativa di cui parlavo.
 
Con un futuro incerto e rischi di perdita del potere d'acquisto sareste disposti, entrando oggi nel mondo del lavoro, a non aderire ai fondi pensione ?

se l'azienda per la quale lavori e' strutturata e ben amministrata io lo lascerei li.
 
Tfr e FP non devono necessariamente essere "nemici"
Ritengo ottima e ben strutturata la scelta di Nemor che ha lasciato il Tfr in azienda e nel contempo usufruisce delle opportunità di ottimizzazione fiscale e dei costi dei FP.
Il Tfr in azienda ci consente una protezione dell'inflazione fino al 6% utilizzando uno strumento più che sicuro, cosa non possibile con i FP dove per avere pari protezione bisogna utilizzare posizioni a rischio per lo meno medio medio/alto.
 
Tfr e FP non devono necessariamente essere "nemici"
Ritengo ottima e ben strutturata la scelta di Nemor che ha lasciato il Tfr in azienda e nel contempo usufruisce delle opportunità di ottimizzazione fiscale e dei costi dei FP.
Il Tfr in azienda ci consente una protezione dell'inflazione fino al 6% utilizzando uno strumento più che sicuro, cosa non possibile con i FP dove per avere pari protezione bisogna utilizzare posizioni a rischio per lo meno medio medio/alto.

1 Il TFR in azienda non lo lascerei mai per gli evidenti benefici fiscali dei fondi pensione che andrei a perdere, e se fossi obbligato, solo su grandi e solvibili aziende.
Le piccole aziende che devono liquidare 1/2 dipendenti vanno in crisi, qualcuna e' saltata pure...

2 Esistono ancora oggi fondi pensione chiusi e aperti con la linea a capitale garantito.
 
...Il Tfr in azienda ci consente una protezione dell'inflazione fino al 6%....

Magari....ogni anno la rivalutazione del TFR viene tassata al 17% (dal 2015) per cui non è vero che il TFR è protetto fino ad una inflazione del 6%.

Se applichi la tassazione annuale sulla rivalutazione scopri che il TFR ti protegge fino ad una inflazione del 3,3% (al lordo della tassazione separata la quale ti abbatte ulteriormente il TFR incassato, per RAL elevate anche del 30% dell'importo...).
 
Magari....ogni anno la rivalutazione del TFR viene tassata al 17% (dal 2015) per cui non è vero che il TFR è protetto fino ad una inflazione del 6%.

Se applichi la tassazione annuale sulla rivalutazione scopri che il TFR ti protegge fino ad una inflazione del 3,3% (al lordo della tassazione separata la quale ti abbatte ulteriormente il TFR incassato, per RAL elevate anche del 30% dell'importo...).

Certamente la tassazione svantaggia il Tfr ma non lo sottovaluterei utilizzandolo come "terza gamba" che mi da al momento un rendimento maggiore di ogni comparto a capitale garantito.
 
Certamente la tassazione svantaggia il Tfr ma non lo sottovaluterei utilizzandolo come "terza gamba" che mi da al momento un rendimento maggiore di ogni comparto a capitale garantito.

Vi è un ulteriore svantaggio fiscale nel TFR lasciato in azienda: viene liquidato ad ogni cambio lavoro compromettendo la magia dell'interesso composto.

Questo aspetto è poco discusso ma è diventato più incisivo con le nuove generazioni di lavoratori che sempre più di rado rimangono nella stessa azienda per tutta la vita lavorativa, caratterizzata da lavoro precario e frequenti cambi di azienda per cercare di crescere professionalmente.

Versare il TFR nel proprio FPN non ha invece questo svantaggio fiscale in quanto pur cambiando lavoro il TFR viene tassato solo a fine carriera (con tassazione agevolata fino al 9%) beneficiando pienamente della capitalizzazione composta.

Detto questo è indubbio che il 2021 e il 2022 rappresentino gli anni della riscossa del TFR in azienda (battuto facilmente dagli FP bilanciati negli ultimi 14 anni con inflazione FOIxT allo zero virgola), per cui chi si trovasse incidentalmente nella posizione di avere il TFR in azienda in questo momento può avere convenienza strategica a sfruttarne il momento di gloria (versando però le quote individuali in un FPA per beneficiare a tappo della deducibilità fiscale), differendo il trasferimento nel proprio FPN nel momento in cui l'inflazione tornerà ad essere sotto controllo delle banche centrali.
 
Vi è un ulteriore svantaggio fiscale nel TFR lasciato in azienda: viene liquidato ad ogni cambio lavoro compromettendo la magia dell'interesso composto.

Questo aspetto è poco discusso ma è diventato più incisivo con le nuove generazioni di lavoratori che sempre più di rado rimangono nella stessa azienda per tutta la vita lavorativa, caratterizzata da lavoro precario e frequenti cambi di azienda per cercare di crescere professionalmente.

Versare il TFR nel proprio FPN non ha invece questo svantaggio fiscale in quanto pur cambiando lavoro il TFR viene tassato solo a fine carriera (con tassazione agevolata fino al 9%) beneficiando pienamente della capitalizzazione composta.

Detto questo è indubbio che il 2021 e il 2022 rappresentino gli anni della riscossa del TFR in azienda (battuto facilmente dagli FP bilanciati negli ultimi 14 anni con inflazione FOIxT allo zero virgola), per cui chi si trovasse incidentalmente nella posizione di avere il TFR in azienda in questo momento può avere convenienza strategica a sfruttarne il momento di gloria (versando però le quote individuali in un FPA per beneficiare a tappo della deducibilità fiscale), differendo il trasferimento nel proprio FPN nel momento in cui l'inflazione tornerà ad essere sotto controllo delle banche centrali.


Ruppoli per stimolare nuove sinapsi..

. a chi serve questa PC
. perchè serve la PC
. perchè non cresce la PC
. perchè la collettività deve sopportare l'onere fiscale
. cosa c'entra il tfr con la PC se riguarda una minoranza di lavoratori






.
 
Ruppoli per stimolare nuove sinapsi..

. a chi serve questa PC
. perchè serve la PC
. perchè non cresce la PC
. perchè la collettività deve sopportare l'onere fiscale
. cosa c'entra il tfr con la PC se riguarda una minoranza di lavoratori

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Sono tutte domande legittime le tue, potresti ragionevolmente aprire un post dedicato illustrando scopi e obiettivi di un'ipotetica riforma della previdenza integrativa con tutti i pesi e contrappesi che la farebbero convergere verso quella che ritieni potrebbe essere la previdenza integrativa ideale per questo paese.

E' un tema alto, occorre mettersi dalla parte di chi decide le regole del gioco, di chi deve comprendere la ragion d'essere del secondo pilastro plasmandone l'impianto normativo in modo tale da incentivarlo nel rispetto delle limitate risorse economiche disponibili.

E' un cambio di prospettiva: mettersi dalla parte dei bottoni, immaginando di modellare la previdenza integrativa del futuro.
Potrebbe essere un esercizio stimolante per qualcuno per cui suppongo che avresti un riscontro con suggerimenti, correzioni e critiche costruttive.

Personalmente, non potendo incidere sulle regole del gioco, preferisco continuare a seguire il tema della previdenza integrativa da una prospettiva più pragmatica ovvero si prende atto che è basata su un impianto normativo e fiscale imposto (giusto o sbagliato che sia) e si cerca di individuare le strategie vincenti per massimizzare i singoli obiettivi previdenziali e/o finanziari.

La complessità normativa e fiscale degli FPN/FPA è tale da richiedere uno studio di mesi per capirli davvero, come dimostra il thread laboratorio che ha partorito il tool FPvsETF, per quanto mi riguarda c'è già abbastanza carne al fuoco essendo il tempo da spendere sul FOL una risorsa limitata...;)
 
Magari....ogni anno la rivalutazione del TFR viene tassata al 17% (dal 2015) per cui non è vero che il TFR è protetto fino ad una inflazione del 6%.

Se applichi la tassazione annuale sulla rivalutazione scopri che il TFR ti protegge fino ad una inflazione del 3,3% (al lordo della tassazione separata la quale ti abbatte ulteriormente il TFR incassato, per RAL elevate anche del 30% dell'importo...).

Beh ma quindi se la normativa rimanesse invariata, anche se ci fosse inflazione elevata per molti anni (dubito), la tassazione mi pare penalizzi non poco il TFR, specie all'erogazione.
Il 3,3% se ho capito bene è il valore x tale che 0,83( 0,75x+1.5) è pari a x, dico bene?
L'equivalente del 6% esentasse.

In verità però ho letto che è in fase di modifica (o quantomeno vorrebbero cambiare, non so come è andata a finire) la tassazione dei FP: si vorrebbe ridurre la fase di erogazione penalizzando in uscita, e applicando anziché il 9%, l'aliquota IRPEF. Questo sicuramente crea dubbi e rallenta le adesioni specie perché in molti casi la scelta è irreverisible.

Infine: ok per il 17% sulla rivalutazione, ma sbaglio o i FP pure sono soggetti a tassazione sui rendimenti, peraltro con aliquota maggiore pari a 20? Per caso tale aliquota scende se il comparto ha investimenti obbligazionari ?
 
Ultima modifica:
Beh ma quindi se la normativa rimanesse invariata, anche se ci fosse inflazione elevata per molti anni (dubito), la tassazione mi pare penalizzi non poco il TFR, specie all'erogazione.
Il 3,3% se ho capito bene è il valore x tale che 0,83( 0,75x+1.5) è pari a x, dico bene?
...

Corretto, poi ti aspetta sempre la mannaia del 25-30% ad ogni cambio lavoro, tosatura che evidentemente riduce severamente il montante finale del TFR netto disponibile.

Se investito in FP la tassazione annuale del TFR dipende dalla quota di titoli white list in portafoglio (tassati al 12,5%) mentre il resto è tassato al 20%.
Di fatto un FP bilanciato 60/40 subisce circa la stessa tassazione annuale del TFR (17%) ma il vantaggio fiscale più rilevante consiste nella tassazione unica finale al 9-15%.
 
Corretto, poi ti aspetta sempre la mannaia del 25-30% ad ogni cambio lavoro, tosatura che evidentemente riduce severamente il montante finale del TFR netto disponibile.

Se investito in FP la tassazione annuale del TFR dipende dalla quota di titoli white list in portafoglio (tassati al 12,5%) mentre il resto è tassato al 20%.
Di fatto un FP bilanciato 60/40 subisce circa la stessa tassazione annuale del TFR (17%) ma il vantaggio fiscale più rilevante consiste nella tassazione unica finale al 9-15%.

Certamente. Ma resta il problema che stando alle notizie recenti vogliono togliere il 9% di "premio fedeltà" (non so comeè andata a finire)
https://www.focusrisparmio.com/news/fondi-pensione-e-allarme-per-la-riforma-fiscale

Che fare?
Rimanere in FP e affiancare eventualmente i buoni fruttiferi over65?
 
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