Intesa Sanpaolo Vita sta pagando?

maimo

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Buongiorno a tutti,
chiedo un'informazione per un'amica (ed anche per me, che mi sono fatto invischiare - per fortuna per un importo non elevato - in un loro prodotto... :wall:).

Ho un'amica a cui è appena morto il padre. Andando in banca ha scoperto di essere beneficiaria di una polizza vita - ramo I - con capitale a sei zeri.
Le avevano detto che sarebbe stata liquidata in una decina di giorni, poi quindici; ora sono passati i trenta, che la Compagnia si riserva per pagare, ma non ha ancora visto nulla. L'assistenza clienti le dice semplicemente che hanno ricevuto i documenti e che il pagamento è in sospeso; ma senza fornirle un motivo. La banca conferma e non sa dare risposte. La mia amica sta andando fuori di testa per l'ansia che con il pretesto della situazione internazionale, e in particolare del blocco delle transazioni con la Russia, possano spostare alle calende greche il pagamento.

Vorrei sapere, se qualcuno ne ha esperienza (non ho letto le specifiche condizioni di polizza; chiedo se sulla materia vi sia una normativa generale):
- se oltre alla normale procedura arbitrale/IVASS, ed eventualmente alla richiesta di un decreto ingiuntivo, la mia amica possa esperire altri percorsi fuori da quello strettamente giudiziale;
- se le polizze vita ramo I, a capitale garantito, sono comunque soggette alle fluttuazioni dei mercati (per tenerla buona, in banca le hanno detto che in questo momento le stanno facendo un favore a tardare la liquidazione, perché ne avrebbe una perdita consistente...);
- se una Compagnia non in condizioni di default possa accampare la scusa della situazione internazionale per non liquidare, o comunque per rinviare la prestazione.

Chiedo scusa se in queste domande ci fosse qualche inesattezza: io per primo ho sottoscritto, colpevolmente senza troppo leggere le condizioni e fidandomi del mio gestore, un loro prodotto (ma non ramo I, è una index linked di importo modesto perché il gestore mi diceva che "stava bene" nel mio paniere... :rolleyes:), e a parte la sua scarsa convenienza, che peraltro mi ritorna in altri benefits con la banca, mi roderebbe essere buggerato...
 
Buongiorno a tutti,
chiedo un'informazione per un'amica (ed anche per me, che mi sono fatto invischiare - per fortuna per un importo non elevato - in un loro prodotto... :wall:).

Ho un'amica a cui è appena morto il padre. Andando in banca ha scoperto di essere beneficiaria di una polizza vita - ramo I - con capitale a sei zeri.
Le avevano detto che sarebbe stata liquidata in una decina di giorni, poi quindici; ora sono passati i trenta, che la Compagnia si riserva per pagare, ma non ha ancora visto nulla. L'assistenza clienti le dice semplicemente che hanno ricevuto i documenti e che il pagamento è in sospeso; ma senza fornirle un motivo. La banca conferma e non sa dare risposte. La mia amica sta andando fuori di testa per l'ansia che con il pretesto della situazione internazionale, e in particolare del blocco delle transazioni con la Russia, possano spostare alle calende greche il pagamento.

Vorrei sapere, se qualcuno ne ha esperienza (non ho letto le specifiche condizioni di polizza; chiedo se sulla materia vi sia una normativa generale):
- se oltre alla normale procedura arbitrale/IVASS, ed eventualmente alla richiesta di un decreto ingiuntivo, la mia amica possa esperire altri percorsi fuori da quello strettamente giudiziale;
- se le polizze vita ramo I, a capitale garantito, sono comunque soggette alle fluttuazioni dei mercati (per tenerla buona, in banca le hanno detto che in questo momento le stanno facendo un favore a tardare la liquidazione, perché ne avrebbe una perdita consistente...);
- se una Compagnia non in condizioni di default possa accampare la scusa della situazione internazionale per non liquidare, o comunque per rinviare la prestazione.

Chiedo scusa se in queste domande ci fosse qualche inesattezza: io per primo ho sottoscritto, colpevolmente senza troppo leggere le condizioni e fidandomi del mio gestore, un loro prodotto (ma non ramo I, è una index linked di importo modesto perché il gestore mi diceva che "stava bene" nel mio paniere... :rolleyes:), e a parte la sua scarsa convenienza, che peraltro mi ritorna in altri benefits con la banca, mi roderebbe essere buggerato...

Non è sospeso il pagamento è in lavorazione ed hanno 30 gg di tempo da quando hanno acquisito la documentazione. Questa polizza con capitale caso morte a 6 zeri è :

. una temporanea caso morte
. una mista
. una a capitale differito

Il premio è stato versato in unica soluzione o attraverso aggiuntivi?
 
Non è sospeso il pagamento è in lavorazione ed hanno 30 gg di tempo da quando hanno acquisito la documentazione. Questa polizza con capitale caso morte a 6 zeri è :

. una temporanea caso morte
. una mista
. una a capitale differito

Il premio è stato versato in unica soluzione o attraverso aggiuntivi?

Come dicevo i 30 gg dall'acquisizione dei documenti sono già passati; per quello la mia amica è nervosetta (e lo sarei anch'io :)), più che altro per la mancanza di risposte.
In banca le hanno fatto vedere lo storico della polizza, che risulta "annullata" alla data di acquisizione dei documenti, ma il pagamento è in stato "sospeso".
Non ho visto la polizza: so solo che era una Ramo I, non credo temporanea perché la durata era a vita, salvo riscatto da parte del contraente; insomma uno di quei prodotti che ti spacciano come forme di risparmio per eludere le varie finanziarie, che fin qui non le hanno considerate, e l'eventuale obbligo di legittima al decesso (la mia amica però è figlia unica). Il premio per una serie di deduzioni credo che abbia avuto almeno un versamento aggiuntivo, ma non ne sono sicuro.
 
Buongiorno a tutti,
chiedo un'informazione per un'amica (ed anche per me, che mi sono fatto invischiare - per fortuna per un importo non elevato - in un loro prodotto... :wall:).

Ho un'amica a cui è appena morto il padre. Andando in banca ha scoperto di essere beneficiaria di una polizza vita - ramo I - con capitale a sei zeri.
Le avevano detto che sarebbe stata liquidata in una decina di giorni, poi quindici; ora sono passati i trenta, che la Compagnia si riserva per pagare, ma non ha ancora visto nulla. L'assistenza clienti le dice semplicemente che hanno ricevuto i documenti e che il pagamento è in sospeso; ma senza fornirle un motivo. La banca conferma e non sa dare risposte. La mia amica sta andando fuori di testa per l'ansia che con il pretesto della situazione internazionale, e in particolare del blocco delle transazioni con la Russia, possano spostare alle calende greche il pagamento.

Vorrei sapere, se qualcuno ne ha esperienza (non ho letto le specifiche condizioni di polizza; chiedo se sulla materia vi sia una normativa generale):
- se oltre alla normale procedura arbitrale/IVASS, ed eventualmente alla richiesta di un decreto ingiuntivo, la mia amica possa esperire altri percorsi fuori da quello strettamente giudiziale;
- se le polizze vita ramo I, a capitale garantito, sono comunque soggette alle fluttuazioni dei mercati (per tenerla buona, in banca le hanno detto che in questo momento le stanno facendo un favore a tardare la liquidazione, perché ne avrebbe una perdita consistente...);
- se una Compagnia non in condizioni di default possa accampare la scusa della situazione internazionale per non liquidare, o comunque per rinviare la prestazione.

Chiedo scusa se in queste domande ci fosse qualche inesattezza: io per primo ho sottoscritto, colpevolmente senza troppo leggere le condizioni e fidandomi del mio gestore, un loro prodotto (ma non ramo I, è una index linked di importo modesto perché il gestore mi diceva che "stava bene" nel mio paniere... :rolleyes:), e a parte la sua scarsa convenienza, che peraltro mi ritorna in altri benefits con la banca, mi roderebbe essere buggerato...

Buongiorno @maimo, le compagnie da normativa hanno massimo 30 giorni di tempo per liquidare la polizza dal momento in cui ricevono la documentazione (naturalmente se questa è completa).
Situazione internazionale e blocco delle transazioni con la Russia non c'entrano nulla con la liquidazione della polizza che deve essere fatta.
Venendo alle tue domande:
- Ti suggerirei intanto di far sollecitare la banca mediante raccomandata o pec
- Non le stanno facendo nessun favore a non liquidare la polizza e nulla c'entrano le fluttuazioni dei mercati di questi giorni con una polizza RamoI
- No, una compagnia non può assolutamente accampare la scusa della situazione internazionale per non liquidare, o comunque per rinviare la prestazione. Se la documentazione è completa la compagnia è tenuta a liquidare la polizza.
 
Buongiorno @maimo, le compagnie da normativa hanno massimo 30 giorni di tempo per liquidare la polizza dal momento in cui ricevono la documentazione (naturalmente se questa è completa).
Situazione internazionale e blocco delle transazioni con la Russia non c'entrano nulla con la liquidazione della polizza che deve essere fatta.
Venendo alle tue domande:
- Ti suggerirei intanto di far sollecitare la banca mediante raccomandata o pec
- Non le stanno facendo nessun favore a non liquidare la polizza e nulla c'entrano le fluttuazioni dei mercati di questi giorni con una polizza RamoI
- No, una compagnia non può assolutamente accampare la scusa della situazione internazionale per non liquidare, o comunque per rinviare la prestazione. Se la documentazione è completa la compagnia è tenuta a liquidare la polizza.
Ti ringrazio dell'esaustività delle risposte; è quello che "a pelle" ho detto alla mia amica, ma non ero certo della specifica regolamentazione delle Ramo I.

L'amica in questione ha scoperto che la Compagnia ha eccepito l'illeggibilità del documento di identità per sospendere il pagamento: peccato che 1) in filiale sia stata comunque identificata dal direttore attraverso un modulo specifico riportante i dati del documento, 2) del documento in questione non è visibile la fotografia, tutti gli altri dati si leggono benissimo, e 3) nessuno si sia minimamente preoccupato di avvisare, né lei né il gestore di suo padre che ha inviato i documenti, ed abbiano semplicemente atteso che la cliente richiamasse... Anche per questa ragione, su mio consiglio e per non lasciare scuse il documento è stato inviato immediatamente via pec, e comunque ci sarebbero già i termini per un reclamo per la mancata comunicazione; ma volendo pensar bene, e non a manovre dilatorie, lasciamo un paio di giorni per vedere se gestiscono e liquidano; altrimenti, se pensano di far partire altri 30 giorni dall'invio della pec, lunedì al più tardi aprirà un reclamo con avviso di mora ed eventualmente, trattandosi di una grossa cifra, avanzerà una richiesta risarcitoria per il ritardo di gestione a loro imputabile. Ma presumiamo la buona fede, e attendiamo con fiducia...

N.B. comunque la storia del "favore" a non liquidare la polizza per le fluttuazioni me la sono segnata a futura memoria per quando cercheranno di vendere anche a me la qualunque...
 
N.B. comunque la storia del "favore" a non liquidare la polizza per le fluttuazioni me la sono segnata a futura memoria per quando cercheranno di vendere anche a me la qualunque...

Se è una ramo I non c'è nessuna fluttuazione e non c'entra nemmeno nulla l'impatto della situazione in Ucraina. E' una questione amministrativa, la tua amica deve sollecitare immediatamente la compagnia assicurativa (non la banca) eventualmente sporgendo reclamo (basta googlare Intesa Vita reclamo e ci sono le istruzioni).
 
Se è una ramo I non c'è nessuna fluttuazione e non c'entra nemmeno nulla l'impatto della situazione in Ucraina. E' una questione amministrativa, la tua amica deve sollecitare immediatamente la compagnia assicurativa (non la banca) eventualmente sporgendo reclamo (basta googlare Intesa Vita reclamo e ci sono le istruzioni).
Grazie, era quello che mi sembrava fosse lo specifico delle Ramo I, che hanno il capitale garantito; non a caso Intesa non le propone più. E sì, per aiutare l'amica mi sono guardato i vari recapiti compreso quello dei reclami. L'ho però invitata, prima di presentarlo, a lasciare due giorni di margine per vedere come si comportano, dato che presentare un reclamo oggi che ha appena inviato il documento rischia di essere intempestivo e controproducente (il reclamo può avere l'effetto temporaneo di "congelare tutto" in attesa che i dipartimenti si parlino).

Se il documento era per la Compagnia illeggibile, loro possono avere solo la responsabilità di non averlo comunicato per tempo (nel merito della leggibilità e argomenti surrettizi vari, si entra in un ginepraio); però possono sempre difendersi dicendo di avere gestito i documenti al 30mo giorno e di avere "tempestivamente" inviato una lettera che "a causa della pandemia in corso" è ancora in viaggio... Comunque, se in ipotesi la Compagnia sta attuando manovre dilatorie, certo la pec non lascia scampo: far partire ancora 30 giorni dal suo invio sarebbe per loro imbarazzante.

A parte però la "soddisfazione" postuma della sanzione che IVASS potrebbe comminare alla Compagnia in caso di ingiustificato ritardo, i 45 giorni di tempo lasciati per rispondere sono a mio avviso troppi per la posta in gioco. Molto più efficace la carta intestata, che in questi casi fa miracoli, corredata da adeguata richiesta risarcitoria sulla quale ci si può sbizzarrire di fantasia ad elencare i danni ricevuti dall'eventuale mora.
 
Grazie, era quello che mi sembrava fosse lo specifico delle Ramo I, che hanno il capitale garantito; non a caso Intesa non le propone più. E sì, per aiutare l'amica mi sono guardato i vari recapiti compreso quello dei reclami. L'ho però invitata, prima di presentarlo, a lasciare due giorni di margine per vedere come si comportano, dato che presentare un reclamo oggi che ha appena inviato il documento rischia di essere intempestivo e controproducente (il reclamo può avere l'effetto temporaneo di "congelare tutto" in attesa che i dipartimenti si parlino).

Se il documento era per la Compagnia illeggibile, loro possono avere solo la responsabilità di non averlo comunicato per tempo (nel merito della leggibilità e argomenti surrettizi vari, si entra in un ginepraio); però possono sempre difendersi dicendo di avere gestito i documenti al 30mo giorno e di avere "tempestivamente" inviato una lettera che "a causa della pandemia in corso" è ancora in viaggio... Comunque, se in ipotesi la Compagnia sta attuando manovre dilatorie, certo la pec non lascia scampo: far partire ancora 30 giorni dal suo invio sarebbe per loro imbarazzante.

A parte però la "soddisfazione" postuma della sanzione che IVASS potrebbe comminare alla Compagnia in caso di ingiustificato ritardo, i 45 giorni di tempo lasciati per rispondere sono a mio avviso troppi per la posta in gioco. Molto più efficace la carta intestata, che in questi casi fa miracoli, corredata da adeguata richiesta risarcitoria sulla quale ci si può sbizzarrire di fantasia ad elencare i danni ricevuti dall'eventuale mora.


Se il documento aveva la foto non visibile, non credo procedano con la liquidazione.
Comunque, se liquidano in ritardo, è previsto il pagamento di interessi, ma sono talmente esigui, che non si arricchisce la tua
amica e non va in fallimento l'assicurazione.
Il reclamo, da quel che dici, ha poco senso...diverso il discorso se dovessero passare 60 giorni, anzichè 30.
 
L'intento di farsi assistere da un legale è proprio quello di non arrivare al 60mo giorno per scoprirlo... E serve appunto (anche per scoraggiare eventuali comportamenti dilatori) per non ricevere solo gli interessi di legge, ma anche il risarcimento del danno (ad esempio, il lucro cessante conseguente al mancato investimento sui mercati in un momento di sconto come quello attuale), che quando la cifra da liquidare non è irrisoria può anche tradursi in qualcosa in più che noccioline...
 
L'amica in questione ha scoperto che la Compagnia ha eccepito l'illeggibilità del documento di identità per sospendere il pagamento: peccato che 1) in filiale sia stata comunque identificata dal direttore attraverso un modulo specifico riportante i dati del documento, 2) del documento in questione non è visibile la fotografia, tutti gli altri dati si leggono benissimo, e 3) nessuno si sia minimamente preoccupato di avvisare, né lei né il gestore di suo padre che ha inviato i documenti, ed abbiano semplicemente atteso che la cliente richiamasse... Anche per questa ragione, su mio consiglio e per non lasciare scuse il documento è stato inviato immediatamente via pec, e comunque ci sarebbero già i termini per un reclamo per la mancata comunicazione; ma volendo pensar bene, e non a manovre dilatorie, lasciamo un paio di giorni per vedere se gestiscono e liquidano; altrimenti, se pensano di far partire altri 30 giorni dall'invio della pec, lunedì al più tardi aprirà un reclamo con avviso di mora ed eventualmente, trattandosi di una grossa cifra, avanzerà una richiesta risarcitoria per il ritardo di gestione a loro imputabile. Ma presumiamo la buona fede, e attendiamo con fiducia...

Che la banca o l'assicurazione non ha avvertito la cliente è una questione e ci potrebbe anche stare di fare un reclamo (da valutare se fare reclamo sia alla banca sia alla assicurazione, ad entrambe e a una delle due), anche se occorre scrivere bene il contenuto del reclamo onde evitare risposte non soddisfacenti.
L'altra questione (diversa da quella che ho scritto sopra) è che se non c'è completezza documentale mi sa che l'iter parte dal giorno di ricevimento del documento che non si vedeva e non dal giorno di richiesta del riscatto.
Comunque per questa questione dovresti leggerti il prospetto informativo o altra documentazione per vedere se c'è scritto come funziona la proceduta di rimborso.
Qui secondo me prima di fare reclamo andrebbe letto la documentazione della polizza per capire da quando rimborsano. Non vorrei che i 30 gg iniziano dalla ricezione di tutta la documentazione e quindi dall'invio pec.
 
Che la banca o l'assicurazione non ha avvertito la cliente è una questione e ci potrebbe anche stare di fare un reclamo (da valutare se fare reclamo sia alla banca sia alla assicurazione, ad entrambe e a una delle due), anche se occorre scrivere bene il contenuto del reclamo onde evitare risposte non soddisfacenti.
L'altra questione (diversa da quella che ho scritto sopra) è che se non c'è completezza documentale mi sa che l'iter parte dal giorno di ricevimento del documento che non si vedeva e non dal giorno di richiesta del riscatto.
Comunque per questa questione dovresti leggerti il prospetto informativo o altra documentazione per vedere se c'è scritto come funziona la proceduta di rimborso.
Qui secondo me prima di fare reclamo andrebbe letto la documentazione della polizza per capire da quando rimborsano. Non vorrei che i 30 gg iniziano dalla ricezione di tutta la documentazione e quindi dall'invio pec.
È proprio come dici tu. Dalle condizioni di polizza che mi ha letto al telefono, i 30 gg partirebbero dalla ricezione completa dei documenti, ed è questo il motivo per cui mi sono "allarmato". Ok, la banca (tramite necessario) non ha mandato tutti i documenti richiesti. La Compagnia attende 30 giorni, poi (forse) manda una lettera alla beneficiaria (e nulla al gestore che ha inviato i documenti) per dire che manca qualcosa. La beneficiaria non riceve nulla e telefona all’assistenza di Intesa Sanpaolo Vita che a voce le dice che manca il documento d’identità, che lei invia subito con pec. Supponiamo che il documento non sia l’unico mancante, e che l’operatore che ha risposto abbia omesso di citarne un altro: fra un mese ricominciamo da capo?

L'amica in questione risiede in mezzo alle campagne piacentine, e come tutte le persone semplici eredita dalla coscienza popolare il timore che le assicurazioni "non vogliano pagare"; rassicurarla sul fatto che prima o poi comunque pagheranno la sta facendo andare fuori di testa, insieme a tutto quello che un lutto si porta comunque con sé. Non penso che sia il caso di incoraggiarla spiegandole che a norma di condizioni di polizza deve aspettare e sperare che vada tutto bene per la liquidazione entro il prossimo mese.

Le condizioni di polizza non devono diventare un pretesto per consentire comportamenti dilatori da parte della Compagnia, soprattutto in un momento storico "sospetto" come quello attuale. Per questo la responsabilità nella mancata o tardiva comunicazione non è elemento secondario, a mio avviso, per una valutazione complessiva di merito, che sia per iter processuale o per semplice procedura IVASS. E per questo, presumendo la buona fede della Compagnia, ho comunque invitato ad attendere qualche giorno per vedere come si comportano. Per quanto riguarda il reclamo diretto nei confronti della banca, che comunque ha fornito il pretesto formale (se preferiamo, l’occasione) alla Compagnia per non liquidare, non se la sente per motivi di rapporti risalenti e consolidati col gestore del padre che ha inviato il documento illeggibile, anche se è certo che questo sarà il primo ad essere chiamato in causa dalla Compagnia per difendersi. Tutto si gioca sulla mancata comunicazione come elemento indiziario di una condotta formalmente corretta ma nel complesso censurabile, ed anche per questo ho suggerito un iter più incisivo di quello puramente "formalistico" del reclamo IVASS, ovviamente anche con la prospettiva di una richiesta risarcitoria.
 
Ultima modifica:
Anche nei pagamenti delle "cedole" si distinguono

Ciao.
Partecipo per condividere esperienza vissuta.
Aiuto una cugina molto in la' con gli anni, comprensibilmente svanita. Mi ricordo che ogni anno riceveva verso gennaio una "cedola" da una di queste polizze (un riscatto parziale, in sostanza). Vedo che nel 2020 e nel 2021 non riceve nulla. Non avendo io sottoscritto la polizza e non conoscendola, non ero certo ma con il consenso della cugina mi registro a nome suo online e verifico che effettivamente il riscatto c'e' stato e le somme sono "congelate".
Scrivo allora a Intesa Vita. Risposta: "Eh ma ha cambiato conto corrente e non sappiamo dove accreditare le somme". Il cambio CC era vero, ma nel 2018. Tanto e' vero che il riscatto del 2019 era stato regolarmente versato sul nuovo CC. Chiedo quindi spiegazioni. Risposta: "Eh ma vi abbiamo scritto lettera in via XXX" e indicano un indirizzo in Milano dove non abbiamo mai avuto interessi e conoscenze. Riscrivo, risposta: "Eh ma dovevate verificare voi i recapiti".
A questo punto, mettendo insieme che la polizza e' registrata sul CC, che il riscatto 2019 e' stato correttamente accreditato sul nuovo conto e che quindi pure i 2020 e 2021 potesserlo essere, che il resto della corrispondenza annuale arriva all'indirizzo di residenza di mia cugina TRANNE le contabili di riscatto e che l'indirizzo riportato e' per noi sconosciuto, faccio un reclamo.
Risposta: "Ha ragione, capita".
A questo punto riscrivo nuovamente e finalmente, senza che ci sia formale accettazione, procedono alla liquidazione delle cifre e degli interessi di legge sui riscatti 2020 e 2021. In sostanza, la loro mail mi e' arrivata a regolarizzo dei pagamenti avvenuti il giorno precedente.
E' stata dura ma l'ho vinta.
Certo che c'e' una sciatteria... non mi stupisco che ci siano polizze dormienti in Italia per milioni di euro, per non parlare di quelle "girate" inconsapevolmente ad amici/conoscenti dei promotori finanziari e riscattate all'insaputa dei legittimi designati.
 
Ciao.
Partecipo per condividere esperienza vissuta.
Aiuto una cugina molto in la' con gli anni, comprensibilmente svanita. Mi ricordo che ogni anno riceveva verso gennaio una "cedola" da una di queste polizze (un riscatto parziale, in sostanza). Vedo che nel 2020 e nel 2021 non riceve nulla. Non avendo io sottoscritto la polizza e non conoscendola, non ero certo ma con il consenso della cugina mi registro a nome suo online e verifico che effettivamente il riscatto c'e' stato e le somme sono "congelate".
Scrivo allora a Intesa Vita. Risposta: "Eh ma ha cambiato conto corrente e non sappiamo dove accreditare le somme". Il cambio CC era vero, ma nel 2018. Tanto e' vero che il riscatto del 2019 era stato regolarmente versato sul nuovo CC. Chiedo quindi spiegazioni. Risposta: "Eh ma vi abbiamo scritto lettera in via XXX" e indicano un indirizzo in Milano dove non abbiamo mai avuto interessi e conoscenze. Riscrivo, risposta: "Eh ma dovevate verificare voi i recapiti".
A questo punto, mettendo insieme che la polizza e' registrata sul CC, che il riscatto 2019 e' stato correttamente accreditato sul nuovo conto e che quindi pure i 2020 e 2021 potesserlo essere, che il resto della corrispondenza annuale arriva all'indirizzo di residenza di mia cugina TRANNE le contabili di riscatto e che l'indirizzo riportato e' per noi sconosciuto, faccio un reclamo.
Risposta: "Ha ragione, capita".
A questo punto riscrivo nuovamente e finalmente, senza che ci sia formale accettazione, procedono alla liquidazione delle cifre e degli interessi di legge sui riscatti 2020 e 2021. In sostanza, la loro mail mi e' arrivata a regolarizzo dei pagamenti avvenuti il giorno precedente.
E' stata dura ma l'ho vinta.
Certo che c'e' una sciatteria... non mi stupisco che ci siano polizze dormienti in Italia per milioni di euro, per non parlare di quelle "girate" inconsapevolmente ad amici/conoscenti dei promotori finanziari e riscattate all'insaputa dei legittimi designati.
Ma lo sai che anche al padre della mia amica è successa la stessa cosa? Me lo diceva proprio ieri a sostegno della sua inquietudine. Con l'aggravante che il padre non aveva cambiato banca, era la banca che ha soppresso la filiale e l'ha girato ad un'altra filiale. Per cui il primo anno ha reindirizzato il bonifico, poi fine. Il padre della mia amica però era presente a se stesso e se n'era accorto il mese dopo, quindi hanno risolto subito.
Certo che come diceva Andreotti...
 
Una cosa è evidente, in tutti i casi Intesa ci fa una figura di M... Semmai un AD dovesse mai leggere queste più che giustificate lamentele, "magari" sarebbe il caso di intervenire con i propri funzionari. Ma ci credete voi ? :confused:
 
Anzichè perdere tempo sul forum , per una polizza a 6 zeri, occorre rivolgersi ad una associazione consumatori o ad uno studio legale con tutta la documentazione in possesso .



. immediato reclamo scritto a Intesa Sanpaolo Vita S.p.A.

Gestione Reclami e Qualità del Servizio
Viale Stelvio 55/57
20159 Milano
fax +39.02.30.51.8072Chiama: +39.02.30.51.8072
indirizzo di posta elettronica: ufficioreclami@intesasanpaolovita.it
indirizzo di posta elettronica certificato: ufficioreclami@pec.intesasanpaolovita.it
 
Anzichè perdere tempo sul forum , per una polizza a 6 zeri, occorre rivolgersi ad una associazione consumatori o ad uno studio legale con tutta la documentazione in possesso .



. immediato reclamo scritto a Intesa Sanpaolo Vita S.p.A.

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indirizzo di posta elettronica: ufficioreclami@intesasanpaolovita.it
indirizzo di posta elettronica certificato: ufficioreclami@pec.intesasanpaolovita.it

Work in progress, dovresti saper leggere anche fra le righe...

Scrivere sul forum è tempo perso quando uno pensa di risolvere qui i suoi problemi (io volevo solo una conferma "al volo" sul regime di massima delle Ramo I, poi meglio approfondita per mio conto), non lo è se si condividono esperienze in modo da far capire ad altri cosa ci può essere (non necessariamente ci sia) dietro l'investimento che viene proposto, così da confrontarlo con le proprie motivazioni a contrarre.
 
È proprio come dici tu. Dalle condizioni di polizza che mi ha letto al telefono, i 30 gg partirebbero dalla ricezione completa dei documenti, ed è questo il motivo per cui mi sono "allarmato". Ok, la banca (tramite necessario) non ha mandato tutti i documenti richiesti. La Compagnia attende 30 giorni, poi (forse) manda una lettera alla beneficiaria (e nulla al gestore che ha inviato i documenti) per dire che manca qualcosa. La beneficiaria non riceve nulla e telefona all’assistenza di Intesa Sanpaolo Vita che a voce le dice che manca il documento d’identità, che lei invia subito con pec. Supponiamo che il documento non sia l’unico mancante, e che l’operatore che ha risposto abbia omesso di citarne un altro: fra un mese ricominciamo da capo?
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Magari non è il tuo caso ma ho dato un'occhiata alla pagina facebook di isp vita e già nel 2013 la gente si lamentava della lentezza del pagamento Vedi qui:
Facebook
Ripeto non è il tuo caso ma da un idea del modus operandi (già nel 2013).
Non so che dire se non che oltre al reclamo all'assicurazione ci sta bene anche un reclamo alla banca (filiale bancaria) vista la grave disattenzione nel non raccogliere tutta la documentazione necessaria per il riscatto e nel non avere avvertito.
Oltre a questo mi viene in mente (già detto peraltro da altri utenti) assistenza legale.
 
Aggiorno sull’evoluzione dei fatti, e non solo per rispondere a chi ha liquidato la questione come lo sfogo social di uno sprovveduto.

Dopo invio di reclamo da parte della mia amica e di avviso di mora tramite legale, la polizza è stata prontamente liquidata (2 giorni dalla ricezione degli atti).

L’importo della liquidazione è superiore al valore dei versamenti, decurtati del riscatto parziale periodico concordato all’origine dal contraente, ma inferiore (per circa 70000€) al valore nominale indicato dalla banca alla morte del de cuius (“favore” fatto dal direttore della banca alla mia amica, figlia unica, dato che la polizza non entra in asse ereditario e infatti, in presenza di coeredi, la banca si limita a dichiarare, in coerenza al documento sul saldo patrimoniale rilasciato a fini successori, solo i beni che entrano in asse; con qualche dubbio, viste le premesse da cui siamo partiti, su come poi vadano a rintracciare il beneficiario, se costui non si fa vivo… ma lasciamo perdere…).

Da questo minor valore è lecito supporre che anche le Ramo I, pur dovendo garantire il capitale versato, presentino un’oscillazione sull’eventuale plusvalenza: ora vediamo il prospetto di liquidazione che abbiamo richiesto, per capire se tale oscillazione sia stata “bloccata” al momento del decesso del contraente, o al momento della consegna dei documenti iniziali (avvio della pratica) oppure di quelli mancanti (documento d’identità). Le condizioni contrattuali qui non aiutano, e la risposta della Compagnia sarà utile per capire se un eventuale ritardo nella liquidazione abbia potuto accompagnarsi a un interesse in conflitto, legato allo specifico momento storico.

Il capitale “investito” in questo strumento ha comunque reso alla beneficiaria, in quindici anni, quindi tenendo conto anche di periodi con interessi monetari non a “zero virgola”, e anche del fatto che ci sono stati versamenti successivi al primo (il quale comunque costituiva l’80% di quanto versato nel complesso) lo 0,8% su base annua.

Ora attendiamo la risposta al reclamo e il prospetto di liquidazione per valutare un ricorso ad IVASS o ulteriori passi verso il giudice di merito.

Quanto sopra perché ciascuno tragga le proprie conclusioni in merito ad uno strumento di per sé poco trasparente alla luce della normativa vigente (e la pronuncia della Cassazione del 2016 ha solo modestamente arginato la possibilità di utilizzo delle polizze a scopi elusivi), che si presta a comportamenti poco trasparenti (e faticosi da ricostruire) non solo da parte di chi contrae, con rendimenti ridicoli, a fronte di una certa “viscosità “ (per usare un eufemismo) da parte della Compagnia nell’erogare la prestazione.

Ringrazio tutti per le informazioni fornite per meglio indirizzare le mie ricerche e così poter essere d’aiuto alla mia amica, che a sua volta vi ringrazia.
 
Aggiorno sull’evoluzione dei fatti, e non solo per rispondere a chi ha liquidato la questione come lo sfogo social di uno sprovveduto.

Dopo invio di reclamo da parte della mia amica e di avviso di mora tramite legale, la polizza è stata prontamente liquidata (2 giorni dalla ricezione degli atti).

L’importo della liquidazione è superiore al valore dei versamenti, decurtati del riscatto parziale periodico concordato all’origine dal contraente, ma inferiore (per circa 70000€) al valore nominale indicato dalla banca alla morte del de cuius (“favore” fatto dal direttore della banca alla mia amica, figlia unica, dato che la polizza non entra in asse ereditario e infatti, in presenza di coeredi, la banca si limita a dichiarare, in coerenza al documento sul saldo patrimoniale rilasciato a fini successori, solo i beni che entrano in asse; con qualche dubbio, viste le premesse da cui siamo partiti, su come poi vadano a rintracciare il beneficiario, se costui non si fa vivo… ma lasciamo perdere…).

Da questo minor valore è lecito supporre che anche le Ramo I, pur dovendo garantire il capitale versato, presentino un’oscillazione sull’eventuale plusvalenza: ora vediamo il prospetto di liquidazione che abbiamo richiesto, per capire se tale oscillazione sia stata “bloccata” al momento del decesso del contraente, o al momento della consegna dei documenti iniziali (avvio della pratica) oppure di quelli mancanti (documento d’identità). Le condizioni contrattuali qui non aiutano, e la risposta della Compagnia sarà utile per capire se un eventuale ritardo nella liquidazione abbia potuto accompagnarsi a un interesse in conflitto, legato allo specifico momento storico.

Il capitale “investito” in questo strumento ha comunque reso alla beneficiaria, in quindici anni, quindi tenendo conto anche di periodi con interessi monetari non a “zero virgola”, e anche del fatto che ci sono stati versamenti successivi al primo (il quale comunque costituiva l’80% di quanto versato nel complesso) lo 0,8% su base annua.

Ora attendiamo la risposta al reclamo e il prospetto di liquidazione per valutare un ricorso ad IVASS o ulteriori passi verso il giudice di merito.

Quanto sopra perché ciascuno tragga le proprie conclusioni in merito ad uno strumento di per sé poco trasparente alla luce della normativa vigente (e la pronuncia della Cassazione del 2016 ha solo modestamente arginato la possibilità di utilizzo delle polizze a scopi elusivi), che si presta a comportamenti poco trasparenti (e faticosi da ricostruire) non solo da parte di chi contrae, con rendimenti ridicoli, a fronte di una certa “viscosità “ (per usare un eufemismo) da parte della Compagnia nell’erogare la prestazione.

Ringrazio tutti per le informazioni fornite per meglio indirizzare le mie ricerche e così poter essere d’aiuto alla mia amica, che a sua volta vi ringrazia.

Buongiorno @maimo,
Non conosco i valori e provo a ipotizzare che il valore nominale indicato dalla banca alla morte del de cuius fosse al lordo della tassazione sulla plusvalenza mentre il valore accreditato sia naturalmente al netto della stessa.
Se si tratta di polizza di Ramo I pura il capitale non oscilla, a tale scopo sarebbe interessante avere sotto mano la nota informativa del prodotto
 
Buongiorno @maimo,
Non conosco i valori e provo a ipotizzare che il valore nominale indicato dalla banca alla morte del de cuius fosse al lordo della tassazione sulla plusvalenza mentre il valore accreditato sia naturalmente al netto della stessa.
Se si tratta di polizza di Ramo I pura il capitale non oscilla, a tale scopo sarebbe interessante avere sotto mano la nota informativa del prodotto
Ciao @mikamike, anch'io ho ipotizzato la tassazione, ma i conti non tornano anche facendo diverse ipotesi; come non tornano sulla tassazione applicata in occasione del riscatto annuale della polizza, dove è stata indicata una tassazione corrispondente a poco più dell'1% del capitale liquidato, che non ritrovo neppure facendo riferimento al valore totale (valore residuo + riscatti parziali già erogati) né al rendimento annuo con riferimento alla gestione separata; percentuale poi confermata nel documento di sintesi annuale, dove con una simulazione viene anche indicato (solo negli ultimi anni) il patrimonio che verrebbe liquidato al netto delle imposte in caso di riscatto totale.

Qui di sicuro la mia ignoranza in materia non aiuta: per questo ho fatto richiesta del prospetto di liquidazione analitico, ovvero con la specifica della tassazione applicata e del rendimento della gestione separata degli ultimi anni, per cercare di capirci qualcosa di più. Nel caso l'importo mancante fosse di tassazione, questa sarebbe di circa il 3% sul valore nominale indicato alla morte del de cuius.

In ogni caso la percentuale di rendimento netto, che è quella che conta ai fini dell'eventuale investimento per quelli ignoranti in materia come il padre della mia amica, e pure come me che pure ho una scolarità da non buttare, è quella che ho indicato sopra, e si allinea approssimativamente a quella indicata nel medesimo documento annuale di rendicontazione. Ma nella simulazione presente sul foglio informativo, rilasciato al cliente agricoltore 80enne prima della firma, era indicato un rendimento indicativo del 4,5%, e minimo dell'1%...
 
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