ASSICURAZIONI; OPERARSI NEL PUBBLICO O NEL PRIVATO ( IN ITALIA E NEL NORD)?

  • Ecco la 60° Edizione del settimanale "Le opportunità di Borsa" dedicato ai consulenti finanziari ed esperti di borsa.

    Questa settimana abbiamo assistito a nuovi record assoluti in Europa e a Wall Street. Il tutto, dopo una ottava che ha visto il susseguirsi di riunioni di banche centrali. Lunedì la Bank of Japan (BoJ) ha alzato i tassi per la prima volta dal 2007, mettendo fine all’era del costo del denaro negativo e al controllo della curva dei rendimenti. Mercoledì la Federal Reserve (Fed) ha confermato i tassi nel range 5,25%-5,50%, mentre i “dots”, le proiezioni dei funzionari sul costo del denaro, indicano sempre tre tagli nel corso del 2024. Il Fomc ha anche discusso in merito ad un possibile rallentamento del ritmo di riduzione del portafoglio titoli. Ieri la Bank of England (BoE) ha lasciato i tassi di interesse invariati al 5,25%. Per continuare a leggere visita il link

MEGLIO OPERARSI NEL PUBBLICO O NEL PRIVATO ; PRO E CONTRO (nel nord italia?)

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asimpleplan

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Buonasera;

titolo eloquente; alla luce di tanti articoli di cronaca , "sentiti dire" e tattiche di "spavento" da parte di alcun assicuratori " a provvigione"(ovviamente NON sto parlando di autori del fol ma di alcuni agenti di filiali fisiche) può essere interessante rispondere alla semplice domanda del titolo;

ricordando che, si parla di ospedali pubblici nel nord (padova, milano) e quindi la domanda riguarda più l'area nordica.

Cioè in Italia, oggi , nel nord Italia quali sono i PRO e i CONTRO nell'operarsi nel pubblico e nel privato?

Alcuni autori infatti sottolineano che in Italia , alcuni ospedali del Nord sono il fiore all'occhiello della sanita' ( addirittura mondiale) quindi ci si chiede, perché pagare assicurazioni "grandi interventi chirurgici" quando il pubblico offre il " meglio".

Ma è veramente così?

Il problema delle liste di attesa è veramente insormontabile oppure ci sono altri meccanismi?

Salvo il caso di dentisti ( quasi tutti (?) vanno nel privato) per le altre specialita' meglio il pubblico?


E' realistico effettuare la distinzione un po brutale e manichea?

1) pubblico; si tende a velocizzare , a non spiegare, a "mandare via" a minimizzare

2) privato; si tende ad ascoltare, ad accogliere a parlare a proporre esami "moltiplicati" in centri di fiducia e magari anche operazioni che potrebbero essere irrilevanti

In tutto questo ci si mette la cronaca, con i tristi articoli acchiappa click che si basano su storie purtroppo vere.

" Lo avevano mandato a casa dicendo che era un semplice ma......"

" si ricovera in ospedale per .....giorni e contrae un batteria nell'intestino e poi...."
 
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Intanto dai un'occhiata qui:

http://dati.istat.it/index.aspx?queryid=29022

da cui puoi trarre molte conclusioni...

In estrema sintesi da qui si può vedere (su dati nazionali):

- che in Italia si spendono circa 47 mld annui per i ricoveri (tra ordinari e i day hospital);
- di questi di cui al punto precedente il 96% è veicolato dall'SSN e solo il restante 4% è pagato dai privati;
- riguardo all'area ambulatoriale (ovvero visite ed esami soprattutto) la spesa complessiva è pari a 36 mld;
- di questi di cui al punto precedente il 60% è finanziato dal settore pubblico, il 37% è pagato di tasca propria dalle famiglie e solo il restante 3% è pagato dalle assicurazioni (individuali e collettive);
- lascio a parte la spese per la LTC perchè non rientra nel discorso delle polizze sanitarie di rimborso spese mediche ed anche la voce sui medicinali e assimilabili perchè non coperti da praticamente nessuna polizza sanitaria.

Quindi, da questo cosa ne deduco?

In estrema sintesi ne deduco che per tutta l'area di pronto intervento e di grandi interventi la sanità pubblica copre la stragrande maggioranza della spesa, mentre per l'area delle visite specialistiche e delle cure ambulatoriali fa più fatica (le famose lunghe liste d'attesa si trovano proprio in quest'area). Però di solito l'area ambulatoriale è quella in cui le cure costano in modo molto più marginale e spesso capita, soprattutto se si è soggetti sani, che per risparmiare sulle visite specialistiche e su qualche esame inerente ad esse, si spende più di premio di quanto non si incassi in questi casi. Quindi, ne vale la pena? IMHO se sei residente al Nord la risposta secca è NO. Ci sono delle eccezioni, ovvero per esempio se non pesa e si può rientrare a costi accessibili (premio tra 0 e 300 euro annui) all'interno delle polizze collettive allora può essere uno strumento di tutela aggiuntiva se si ha la sfortuna di incappare proprio nella casistica sfigata in cui essere assicurati ti toglie le castagne dal fuoco (ma parliamo sicuramente di una casistica molto marginale, diciamo l'1% o forse meno).

Essere assicurati da altri vantaggi, ma più di comodità che "salvavita", per esempio poter usufruire di una camera privata e/o di strutture più comfortevoli.

Discorso dentistico ti posso riportare la mia casistica personale: essendo giovane e non avendo particolari necessità io per principio (pago le imposte fino all'ultimo centesimo) avevo deciso di utilizzare il servizio SSN (al cui interno operano dentisti che hanno anche il proprio studio privato, quindi non pecca in professionalità) e andavo una volta all'anno circa per una visita di routine di controllo e per la consueta seduta di igiene orale pagando il semplice ticket di 11 euro a visita. Purtroppo con il Covid sono saltati degli automatismi e per 2 anni ho saltato. Ora che sono coperto dalla polizza sanitaria collettiva aziendale che copre molto bene anche le spese dentistiche ho scelto un dentista professionale vicino a casa mia e passando dall'assicurazione non pago nulla (l'ultima volta la compagnia ha coperto la fattura di 137 euro). Questo ha senso perchè aderendo ad una polizza collettiva pago un premio annuo basso (intorno ai 300 euro), ma se dovessi avere una polizza privata mi costerebbe almeno 1000 euro annui e non la farei (e quindi mi pagherei di tasca mia le spese dentistiche e stop).

Un'ultima considerazione è di tipo quantitativo: ad oggi le polizze private raccolgono circa 2.2 mld di premi (e quindi erogano prestazioni per meno dovendo coprire spese e guadagnarci qualcosina) su circa 83 mld di spese per ricoveri+visite specialistiche quindi veicolano meno del 2-3% del totale...di questo 2.2 mld circa solo il 25% circa sono polizze individuali e il restante 75% sono polizze collettive. Questo significa che le compagnie assicurative in ambito "rimborso spese sanitarie" ad oggi rappresentano ancora una realtà molto marginale dell'intero quadro e in molti casi le pagano soprattutto le aziende (sono polizze collettive).
Qui per dati di dettaglio:

https://www.ania.it/documents/35135...b14e-9a1a4d0005e5?version=1.0&t=1631717136685
 
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Ringraziandoti del tuo contributo , ti chiedo se si riesca ad "operazionalizzare" il sentito dire che da anni "sento dire"



1) a) nel pubblico le visite sono spesso veloci, non ti guardano neanche, "catena di montaggio". Nelle storie dell'orrore di cronaca , il paziente viene dimesso anche se poi.....
b) non c'è mai lo stesso medico se vuoi farti "seguire" e nel caso trovi quello sbagliato .....

2) nel privato , sono più disponibili, anche se c'è una tendenza a ;
a) prescrivere più esami del necessario
b) suggerire spesse volte operazioni non rilevanti ( anche se di scarsa pericolosita')

sarebbe interessante trovare dati che supportano la "vox populi" oppure una serie di esperienze dirette e indirette che confermano o disconfermano queste osservazioni.
 
Ringraziandoti del tuo contributo , ti chiedo se si riesca ad "operazionalizzare" il sentito dire che da anni "sento dire"



1) a) nel pubblico le visite sono spesso veloci, non ti guardano neanche, "catena di montaggio". Nelle storie dell'orrore di cronaca , il paziente viene dimesso anche se poi.....
b) non c'è mai lo stesso medico se vuoi farti "seguire" e nel caso trovi quello sbagliato .....

2) nel privato , sono più disponibili, anche se c'è una tendenza a ;
a) prescrivere più esami del necessario
b) suggerire spesse volte operazioni non rilevanti ( anche se di scarsa pericolosita')

sarebbe interessante trovare dati che supportano la "vox populi" oppure una serie di esperienze dirette e indirette che confermano o disconfermano queste osservazioni.

E' difficile risponderti, ognuno ha la sua esperienza personale e troverai sempre di tutto, da quello che passa dal privato e si lamenta perchè ha strapagato una visita per non essere attenzionato in modo professionale a quello che va nel pubblico e si trova benissimo a quell'altro che passa dal privato perchè ha i suoi professionisti di fiducia, etc.etc.

Per mia esperienza (o di parenti o di conoscenti):
Nel pubblico le visite sono più frettolose e meno professionali? Mediamente no, in ogni singolo caso specifico potrebbero essere meglio o peggio, dipende...
Nel pubblico i medici di riferimento cambiano? Sì, questo è tendenzialmente vero...ma questo è un minus o un plus? Magari essere visitato da dottori differenti garantisce un risultato superiore perchè un medico è in grado di "correggere" la rotta di un altro, se ti segue sempre lo stesso medico e capita che sbagli diagnosi e/o cure e quindi in tal caso sarebbe deleterio...
Nel privato sono più disponibili? Anche lì, dipende...di sicuro trovi maggior comfort, più gentilezza (forse), una maggior attenzione commerciale (certo, sei il loro cliente). Questo fa sì che tu venga curato meglio? Tendenzialmente no...
Nel privato c'è interesse a sovrafatturare e quindi ad effettuare prestazioni non necessarie? Sicuramente sì, i maggiori scandali degli ultimi anni a mia memoria hanno riguardato le cliniche private...

Il discorso visite specialistiche però IMHO deve essere ricondotto in un ambito corretto. Quanto pensi di spendere annualmente in sole visite specialistiche ed esami correlati? Sei un cronico?--->allora su quella malattia lì non ti assicura nessuno*, quindi o passi dall'SSN o dal privato (ma ti paghi tu le spese). Le uniche alternative sono le polizze collettive o, eventualmente, le mutue (che di norma non escludono malattie pregresse). Altre vie non ce ne sono...

*mio suocero (70 anni circa) fino a qualche anno fa spendeva 3k euro annui per una polizza di rimborso spese sanitarie e gli escludeva una marea di roba tra cui per esempio tutte le malattie inerenti il sistema cardiocircolatorio perchè affetto da sempre da pressione alta, quando gli è occorso una patologia congestizia è stato curato in modo RAPIDO (ricoverato in urgenza, stabilizzato e operato con doppio bypass in pochissimi giorni, ricovero ECCELLENTE (scarso a livello di comfort ospedaliero, quello sì) in ospedale pubblico perchè ovviamente la compagnia ha risposto "picche" alla richiesta di rimborso. Ma anche se la polizza avesse accordato la copertura non so se sarebbe andato nel privato (per fare un nome presso il Monzino di Milano che è centro di eccellenza per accidenti cardiovascolari) perchè il viaggio poteva essere un rischio se si fosse aggravato durante il trasporto, quindi...:cool:
Dopo questa esperienza ha capito che una polizzona del genere con mille clausole ed esclusioni non serviva più a nulla e negli ultimi anni non sentendosi sicuro a rinunciare del tutto ad essere assicurato si è riconvertito verso una copertura assicurativa più "leggera" riducendo il premio a 1,2k euro annui...:yes:
 
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