Generali-Cattolica, le mosse del Leone: il perché dell’alleanza (e il ruolo di Warren Buffett) - Corriere.it
Generali-Cattolica, le mosse del Leone: il perché dell'alleanza (e il ruolo di Warren Buffett) L’a di Assicurazioni Generali Philippe Donnet
Alleanza Generali-Cattolica. Industriale e finanziaria. Il Leone diventerà socio di riferimento della Cattolica Assicurazioni sottoscrivendo una tranche riservata da 300 milioni dell’aumento di capitale da 500 che sarà approvato dall’assemblea degli azionisti della compagnia veronese (26 giugno in prima e 27 in seconda convocazione).
Ciò significa che Generali salirà intorno al 25% del capitale di Cattolica. Ancora però non c’è nulla di ufficiale nè commenti dai due gruppi. In mattinata però potrebbero arrivare comunicazioni ai mercati. Ieri in serata si sono susseguite indiscrezioni sull’operazione che — secondo varie fonti — ha un forte contenuto industriale. I punti di forza di Cattolica nei settori danni, salute, nell’asset management e nella riassicurazioni si integrerebbero molto bene con gli analoghi (ma ben più consistenti) comparti del gruppo triestino.
Sarebbero già stati ipotizzati una serie di accordi industriali da sviluppare e che nelle proiezioni, garantirebbero un immediato ritorno economico.
Ma è chiaro che l’intesa finanziaria è quella a maggior impatto immediato, quanto meno nelle attese della Borsa. Se davvero, come confermato da più fonti, Generali è pronta a mettere 300 milioni nell’alleanza questo vuol dire che l’aumento di Cattolica è «blindato» e le preoccupazioni sorte dopo la lettera dell’Ivass svaniscono.
Cattolica ha reagito alla notizia con un gran balzo in Borsa: giovedì, a inizio contrattazioni, a Piazza Affari il titolo faceva segnare +43,77% a 5,19 euro