Il sacco di Roma

V.Raggi:

Ieri, come tanti di voi, ho visto su Rai3 l'inchiesta di Report “Il sacco di Roma”: un'indagine giornalistica, realizzata da Daniele Autieri, che ha portato alla luce cosa c’è dietro la gestione dei rifiuti nel Lazio e a Roma. Mi è venuto un nodo allo stomaco perché finalmente, seppur in ritardo, inizia ad emergere la verità.
Sono stata massacrata pubblicamente per cinque lunghi anni e ho ricevuto ogni tipo di accusa solo perché mi opponevo ad un “modello” di gestione dei rifiuti della Regione Lazio. Per anni abbiamo combattuto una guerra contro il malaffare e la criminalità organizzata che tiene sotto scacco la gestione dei rifiuti della Capitale degli italiani.
Mi preme, però, una precisazione nella ricostruzione degli avvenimenti. Come Giunta, abbiamo sempre puntato sulla differenziata. Non tutti sanno, ad esempio, che nel2018 eravamo riusciti a portare in due anni la differenziata al 70% in due Municipi coinvolgendo 500 mila abitanti (equivalenti e due medie città italiane). Con questi numeri avremmo realizzato il nostro programma, e Roma sarebbe stata libera dai rifiuti in strada. Ma, probabilmente, a qualcuno non andava bene...
I roghi criminali dell'impianto di trattamento dei rifiuti al Salario di fine 2018 (e da allora chiuso) e quello dell'impianto superstite di Rocca Cencia ad inizio 2019, ci hanno costretto a tornare indietro. Il personale che gestiva il “porta a porta” nei due municipi è stato dirottato per la gestione dell'emergenza nel resto della città ed abbiamo dovuto “annullare” il programma per la differenziata.
I due roghi e quello di migliaia di cassonetti hanno inciso non solo sullo smaltimento dei rifiuti ma sulla vita democratica di Roma e dei suoi cittadini.
La gestione dei rifiuti romana ha tanti protagonisti, ognuno con i propri interessi e le proprie simpatie politiche. E i cittadini che purtroppo si ritrovano ad essere vittime inconsapevoli di una narrazione strumentale e incompleta. Ricordo ancora che quando gli impianti andavano in fiamme, sui giornali a me veniva imputata la responsabilità per i mancati controlli, salvo dimenticare che “casualmente” le telecamere degli impianti di vigilanza erano state manomesse.
Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013 non sono mai state fornite valide alternative dalla Regione Lazio. A questo si aggiunge la chiusura di diverse discariche e impianti della Regione. Intanto c'è stata un'indagine della Procura che ha portato agli arresti della responsabile della direzione Rifiuti della Regione Lazio, per ipotesi di corruzione.
Negli anni abbiamo anche chiesto il commissariamento della Regione Lazio sui rifiuti (d'altronde lo è già per la provincia di Latina) per poterci liberare da vincoli a questo punto evidentemente non solo giuridici.
Questi sono i fatti.
L’inchiesta di Report ha reso pubbliche le innumerevoli richieste di aiuto che, come Giunta, avevamo rivolto alla Regione Lazio e al commissario degli impianti di trattamento dei rifiuti a Malagrotta. Poche risposte, tardive e precarie.
Sono stata attaccata per anni ma la verità sta finalmente venendo fuori. Volevo soltanto difendere la mia città dalla mala gestione che per decenni ha privato Roma e i suoi cittadini di un normale sistema di gestione del ciclo dei rifiuti. Eppure non si è alzata alcuna voce a difesa di Roma e della sua amministrazione. Intanto, noi abbiamo rimesso in regola i conti dell’Ama, la società che raccoglie i rifiuti in città: abbiamo trovato un buco per 250 milioni di euro nelle precedenti gestioni a partire dal 2003. Anche in questo caso silenzio.
Ora cosa si può fare? E' questa la domanda che si fanno tutti i cittadini. Grazie all'ordine che avevo riportato nei conti di Ama e del Comune, avevamo messo da parte un tesoretto di centinaia di milioni di euro e messo nero su bianco un piano da 340 milioni di euro con i quali Ama può ancora divenire proprietaria di impianti moderni di gestione dei rifiuti. Avevamo iniziato a comprare camion nuovi (quelli che finalmente si vedono in strada), assunto nuovi lavoratori e progettato la realizzazione di nuovi impianti.
Vedere la città ridotta così mi fa male.
I programmi ci sono. Si tratta soltanto di realizzarli e non tornare indietro.


e i romani.... muti.
 
V.Raggi:

Ieri, come tanti di voi, ho visto su Rai3 l'inchiesta di Report “Il sacco di Roma”: un'indagine giornalistica, realizzata da Daniele Autieri, che ha portato alla luce cosa c’è dietro la gestione dei rifiuti nel Lazio e a Roma. Mi è venuto un nodo allo stomaco perché finalmente, seppur in ritardo, inizia ad emergere la verità.
Sono stata massacrata pubblicamente per cinque lunghi anni e ho ricevuto ogni tipo di accusa solo perché mi opponevo ad un “modello” di gestione dei rifiuti della Regione Lazio. Per anni abbiamo combattuto una guerra contro il malaffare e la criminalità organizzata che tiene sotto scacco la gestione dei rifiuti della Capitale degli italiani.
Mi preme, però, una precisazione nella ricostruzione degli avvenimenti. Come Giunta, abbiamo sempre puntato sulla differenziata. Non tutti sanno, ad esempio, che nel2018 eravamo riusciti a portare in due anni la differenziata al 70% in due Municipi coinvolgendo 500 mila abitanti (equivalenti e due medie città italiane). Con questi numeri avremmo realizzato il nostro programma, e Roma sarebbe stata libera dai rifiuti in strada. Ma, probabilmente, a qualcuno non andava bene...
I roghi criminali dell'impianto di trattamento dei rifiuti al Salario di fine 2018 (e da allora chiuso) e quello dell'impianto superstite di Rocca Cencia ad inizio 2019, ci hanno costretto a tornare indietro. Il personale che gestiva il “porta a porta” nei due municipi è stato dirottato per la gestione dell'emergenza nel resto della città ed abbiamo dovuto “annullare” il programma per la differenziata.
I due roghi e quello di migliaia di cassonetti hanno inciso non solo sullo smaltimento dei rifiuti ma sulla vita democratica di Roma e dei suoi cittadini.
La gestione dei rifiuti romana ha tanti protagonisti, ognuno con i propri interessi e le proprie simpatie politiche. E i cittadini che purtroppo si ritrovano ad essere vittime inconsapevoli di una narrazione strumentale e incompleta. Ricordo ancora che quando gli impianti andavano in fiamme, sui giornali a me veniva imputata la responsabilità per i mancati controlli, salvo dimenticare che “casualmente” le telecamere degli impianti di vigilanza erano state manomesse.
Dopo la chiusura della discarica di Malagrotta nel 2013 non sono mai state fornite valide alternative dalla Regione Lazio. A questo si aggiunge la chiusura di diverse discariche e impianti della Regione. Intanto c'è stata un'indagine della Procura che ha portato agli arresti della responsabile della direzione Rifiuti della Regione Lazio, per ipotesi di corruzione.
Negli anni abbiamo anche chiesto il commissariamento della Regione Lazio sui rifiuti (d'altronde lo è già per la provincia di Latina) per poterci liberare da vincoli a questo punto evidentemente non solo giuridici.
Questi sono i fatti.
L’inchiesta di Report ha reso pubbliche le innumerevoli richieste di aiuto che, come Giunta, avevamo rivolto alla Regione Lazio e al commissario degli impianti di trattamento dei rifiuti a Malagrotta. Poche risposte, tardive e precarie.
Sono stata attaccata per anni ma la verità sta finalmente venendo fuori. Volevo soltanto difendere la mia città dalla mala gestione che per decenni ha privato Roma e i suoi cittadini di un normale sistema di gestione del ciclo dei rifiuti. Eppure non si è alzata alcuna voce a difesa di Roma e della sua amministrazione. Intanto, noi abbiamo rimesso in regola i conti dell’Ama, la società che raccoglie i rifiuti in città: abbiamo trovato un buco per 250 milioni di euro nelle precedenti gestioni a partire dal 2003. Anche in questo caso silenzio.
Ora cosa si può fare? E' questa la domanda che si fanno tutti i cittadini. Grazie all'ordine che avevo riportato nei conti di Ama e del Comune, avevamo messo da parte un tesoretto di centinaia di milioni di euro e messo nero su bianco un piano da 340 milioni di euro con i quali Ama può ancora divenire proprietaria di impianti moderni di gestione dei rifiuti. Avevamo iniziato a comprare camion nuovi (quelli che finalmente si vedono in strada), assunto nuovi lavoratori e progettato la realizzazione di nuovi impianti.
Vedere la città ridotta così mi fa male.
I programmi ci sono. Si tratta soltanto di realizzarli e non tornare indietro.


e i romani.... muti.

E' la dimostrazione empirica (semmai ce ne fosse stato bisogno) che il problema non e' trovare buoni politici/onesti.
Il problema sono gli italiani. E Roma e' la pattumiera, a livello umano, della nazione.
Citta' corrotta che vive del passato, buona a far nulla se non a campare di rendita dei monumenti e delle amministrazioni/enti presenti.

La nostra capitale sarebbe dovuta essere Milano. Ne sono sempre stata convinta (sono pugliese e non ho mai vissuto ne a Milano ne a Roma, onde evitare fraintendimenti)
 
E' la dimostrazione empirica (semmai ce ne fosse stato bisogno) che il problema non e' trovare buoni politici/onesti.
Il problema sono gli italiani. E Roma e' la pattumiera, a livello umano, della nazione.
Citta' corrotta che vive del passato, buona a far nulla se non a campare di rendita dei monumenti e delle amministrazioni/enti presenti.

La nostra capitale sarebbe dovuta essere Milano. Ne sono sempre stata convinta (sono pugliese e non ho mai vissuto ne a Milano ne a Roma, onde evitare fraintendimenti)

Guarda che a Roma non ce so neanche più i romani. Da mo che Roma è finita e l'Italia tutta la sta seguendo

E poi Roma è divenuta una città terribilmente provinciale intrisa di un cattocomunismo che più vieto e bigotto non si può. Fidatevi, è peggio di un paese. Una miscela esplosiva che ben si associa alla burocrazia dilagante ed al servilismo.
 
Guarda che a Roma non ce so neanche più i romani. Da mo che Roma è finita e l'Italia tutta la sta seguendo

E poi Roma è divenuta una città terribilmente provinciale intrisa di un cattocomunismo che più vieto e bigotto non si può. Fidatevi, è peggio di un paese. Una miscela esplosiva che ben si associa alla burocrazia dilagante ed al servilismo.

Non fatico a crederci, vista la massiccia immigrazione verso la capitale del dopoguerra.
Noto in ogni caso, rimanendo al tema servilismo, che tutti quei nick che creavano ed animavano i thread contro la Raggi hanno disertato questo.
L'obiettivo di buttarla giu' e' ormai compiuto. Resta la domanda di chi o cosa fossero servi questi nick.
 
nessuno nella storia del costume, della politica e della vita sociale in senso lato è mai stato infamato tanto e da tanti come la raggi
né politici che ne hanno fatti di tutti i colori, né delinquenti comuni e mafiosi, un migliaio di treddoni pieni di contumelie sono stati spesi pure
sull'autorevole appi dove quanto a raffinatezza non ce lo mette in cùlò nessuno, e tutto questo a maggior ragione trattandosi di una donna
cosa che ha dato ulteriori argomenti di critica seria e ponderata ;)
 
ricordo molti sberleffi dei romani che hanno sempre sostenuto la fake che la raggi non ha fatto nulla per la differenziata... ma la verità non sta nelle fake...

Mi preme, però, una precisazione nella ricostruzione degli avvenimenti. Come Giunta, abbiamo sempre puntato sulla differenziata. Non tutti sanno, ad esempio, che nel2018 eravamo riusciti a portare in due anni la differenziata al 70% in due Municipi coinvolgendo 500 mila abitanti (equivalenti e due medie città italiane). Con questi numeri avremmo realizzato il nostro programma, e Roma sarebbe stata libera dai rifiuti in strada. Ma, probabilmente, a qualcuno non andava bene...
I roghi criminali dell'impianto di trattamento dei rifiuti al Salario di fine 2018 (e da allora chiuso) e quello dell'impianto superstite di Rocca Cencia ad inizio 2019, ci hanno costretto a tornare indietro. Il personale che gestiva il “porta a porta” nei due municipi è stato dirottato per la gestione dell'emergenza nel resto della città ed abbiamo dovuto “annullare” il programma per la differenziata.


e ormai come solito, i romani? muti!
 
E' la dimostrazione empirica (semmai ce ne fosse stato bisogno) che il problema non e' trovare buoni politici/onesti.
Il problema sono gli italiani. E Roma e' la pattumiera, a livello umano, della nazione.
Citta' corrotta che vive del passato, buona a far nulla se non a campare di rendita dei monumenti e delle amministrazioni/enti presenti.

La nostra capitale sarebbe dovuta essere Milano. Ne sono sempre stata convinta (sono pugliese e non ho mai vissuto ne a Milano ne a Roma, onde evitare fraintendimenti)

Foto pliz?:o
 
nessuno nella storia del costume, della politica e della vita sociale in senso lato è mai stato infamato tanto e da tanti come la raggi
né politici che ne hanno fatti di tutti i colori, né delinquenti comuni e mafiosi, un migliaio di treddoni pieni di contumelie sono stati spesi pure
sull'autorevole appi dove quanto a raffinatezza non ce lo mette in cùlò nessuno, e tutto questo a maggior ragione trattandosi di una donna
cosa che ha dato ulteriori argomenti di critica seria e ponderata ;)

Perche' quando vai contro la narrativa ufficiale del sistema, il sistema ti schiccia e la gente ti abbandona.
Una situazione parallela mi sembra di vederla con la dottoressa Balanzoni:
Radiata dall'''Ordine dei medici la dottoressa no vax Barbara Balanzoni
E' stata radiata dall'ordine dei medici per aver messo in dubbio ed esser andata contro la narrativa ufficiale sui vaccini.
Molte delle due esternazioni, oggi si sono rivelate comprovate.
E teniamo presente che in passato medici che spaccavano le ossa ai pazienti per 'allenarsi' o guadagnare piu' soldi, o altri condannati per corruzione (corrotti da case farmaceutiche) che hanno causato la morte di migliaia di persone per epatite e HIV non sono stati radiati.


La Raggi ha cercato ripulire Roma dal sistema clientelare e di corruzione sui municipalizzate.
La gente anziche' supportarla l'ha abbandonata. L'onesta' non paga, certo non paga in Italia.
 
Come si sostiene metaforicamente nel libro 1984 di Orwell: quando tutti saranno Komunisti nel cervello, non ci sarà più bisogno del partito komunista.

In Italia oramai tantissimi cervelli sono "andati&cotti", che poi è appunto la mission della sinistra di governo e di potere: "rimbambire il popolo"....perciò va tutto bene.
E andrà sempre meglio.
 
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