A tappe quanto più forzate si sta avvicinando il secondo momento in cui le probabilità di rottura dell'eurozona saranno di nuovo altissime.
Infatti la corsa dell'inflazione sta portando sia in USA adesso in UK al cambio di orizzonte della politica monetaria che diventerà restrittiva con conseguente aumento dei tassi, anche significativo.
La BCE su questo punto si è limitata soltanto ad annunciare la fine del programma di riacquisto dei titoli di stato ma ha lasciato la forward guidance intatta sui tassi in quanto presuppone una inflazione attorno al 2% già a fine 2022.
Chiaramente in Germania l'inflazione quasi al 6% sta facendo crescere l'insoddisfazione per una politica monetaria così accomodante.
E' estremamente probabile che la BCE più che credere all'inflazione al 2% creda molto più al fatto che eventuali aumenti dei tassi di interesse farebbero scoppiare i debiti pubblici dei paesi più indebitati ed al contempo portare l'eurozona direttamente in recessione.
Tutto questo creerebbe tensioni politiche estreme e considerato che paesi come l'Italia non si sono ripresi dalla crisi COVID, non si sono ripresi dalla crisi dei debiti sovrani del 2012-2013, non si sono ripresi, ancora, dalla crisi dei subprime, si potrebbe davvero innescare il breakup dell'eurozona.
Insomma stiamo andando spediti incontro al secondo tentativo di rottura, questo è poco ma è sicuro. (considerate che in caso di uscita i salari italiani avrebbero un crollo in dollari del 30% portandosi ai livelli di 2° mondo parte bassa)
Infatti la corsa dell'inflazione sta portando sia in USA adesso in UK al cambio di orizzonte della politica monetaria che diventerà restrittiva con conseguente aumento dei tassi, anche significativo.
La BCE su questo punto si è limitata soltanto ad annunciare la fine del programma di riacquisto dei titoli di stato ma ha lasciato la forward guidance intatta sui tassi in quanto presuppone una inflazione attorno al 2% già a fine 2022.
Chiaramente in Germania l'inflazione quasi al 6% sta facendo crescere l'insoddisfazione per una politica monetaria così accomodante.
E' estremamente probabile che la BCE più che credere all'inflazione al 2% creda molto più al fatto che eventuali aumenti dei tassi di interesse farebbero scoppiare i debiti pubblici dei paesi più indebitati ed al contempo portare l'eurozona direttamente in recessione.
Tutto questo creerebbe tensioni politiche estreme e considerato che paesi come l'Italia non si sono ripresi dalla crisi COVID, non si sono ripresi dalla crisi dei debiti sovrani del 2012-2013, non si sono ripresi, ancora, dalla crisi dei subprime, si potrebbe davvero innescare il breakup dell'eurozona.
Insomma stiamo andando spediti incontro al secondo tentativo di rottura, questo è poco ma è sicuro. (considerate che in caso di uscita i salari italiani avrebbero un crollo in dollari del 30% portandosi ai livelli di 2° mondo parte bassa)