mcord
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Uno di loro è un pluripregiudicato quarantottenne che, nel 2001, si era reso responsabile di un attentato al Tempio della Concordia di Agrigento e di un altro alla metropolitana di Milano, oltre che altri due falliti attentati riconducibili a fanatismo religioso (nel 2001 l’uomo si era convertito all’Islam).
In particolare, a Milano aveva lasciato una bombola di gas in uno zainetto, fatta scoppiare (per fortuna non ci furono vittime né feriti, solo alcuni agenti lievemente intossicati dal fumo e molto panico), mentre ad Agrigento, sempre con le stesse modalità, aveva fatto esplodere una bombola di gas da campeggio sui gradini del tempio della Concordia. Anche in quel caso, nessuna vittima e nessun ferito, ma solo qualche danno superficiale ai gradini del tempio.
In entrambi i casi l’uomo aveva lasciato delle lenzuola con scritte in arabo e in italiano che inneggiavano all’islam.
A settembre scorso, lo stesso personaggio aveva danneggiato con vernice rossa la scogliera di Punta Bianca ad Agrigento. Per gli attentati di Agrigento e Milano era stato condannato in via definitiva a 16 anni nel 2006: trascorse un periodo di detenzione nelle carceri siciliane (con un tentativo di evasione nel marzo del 2012 a Ragusa) ed era tornato in libertà poco prima dell’atto vandalico a Punta Bianca, che risale al novembre del 2020.
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