Delitto di tampone Marco Travaglio Fq Sempre premesso che chi scrive è trivaccinato,

ennio1963

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Delitto di tampone
Marco Travaglio
Fq

Sempre premesso che chi scrive è trivaccinato, da vent’anni si fa pure l’antinfluenzale e si sottoporrà – ove prescritto dalle Autorità – anche all’eventuale settantatreesima dose, si spera sia consentita una domanda: ma di che dovrebbe rispondere Virginia Raggi, sorpresa da Repubblica nientemeno che a fare la coda per il tampone in farmacia? La presunta notizia viene diramata dalla libera stampa con toni scandalizzati mai usati per politici di qualunque partito (esclusi i 5Stelle) beccati a frodare il fisco per 368 milioni di dollari, o a rubare 49 milioni di euro allo Stato, o a farsi stipendiare da un assassino saudita, o a farsi rimborsare mutande verdi e cene private dai contribuenti. Fare la fila per il tampone, esercizio peraltro richiesto dallo Stato in una serie di casi, dovrebbe essere lodevole: sia perché, se nessuno lo facesse, non sapremmo nulla dei contagi; sia perché di politici in coda se ne vedono pochini.

Ma nel caso Raggi il tampone è un grave indizio di colpevolezza: l’ex sindaca, solo per essere contraria all’obbligo vaccinale (inesistente in quasi tutto il mondo), sarebbe “No vax” o “Ni vax”. Come se il tampone se lo facessero solo i non vaccinati e i vaccinati non si infettassero e non contagiassero (ma a queste fesserie non crede più nessuno: salvo il premier). E come se non vaccinarsi fosse vietato a tutti. Dal 1º febbraio sarà multato, anzi tassato, chi ha più di 50 anni e non si vaccina: purtroppo la Raggi ha 43 anni, dunque se non si vaccina non viola alcuna legge. E allora di che la chiamano a “rispondere” l’assessore D’Amato, il garrulo Calenda e i soliti piazzisti di Big Pharma? Vogliono sapere se è vaccinata? Ma lo sanno che la legge la stanno violando loro perché la Privacy vieta di diffondere notizie sulla salute e i trattamenti sanitari delle persone? Chi vuole divulgarle in proprio può farlo, ma nessuno può pretenderlo o farlo al suo posto. Invece da mesi, nel sonno del Garante, giornali, siti e tv spiattellano nomi, cognomi, diagnosi e terapie di privati cittadini malati di Covid (purché No vax) e ne annunciano la morte col compiaciuto sottotesto “Ben gli sta, tiè”. In tv si interrogano gli ospiti sulla loro salute e vaccinazione, costringendoli a rispondere per evitare cacce all’untore tipo Raggi. O tipo Djokovic, dipinto in mondovisione come un furbastro fuorilegge e costretto a “confessare” di aver preso il Covid a dicembre. Poi naturalmente tutti a fare i garantisti della privacy nell’unico caso in cui non c’entra: quello di un vecchio premier satiriaco il cui stato di salute (si fa per dire) da premier comprometteva l’immagine e la sovranità del suo Paese e ora lo rende incompatibile con il Tribunale, ma non con il Quirinale. È solo un’impressione, o stiamo diventando tutti matti?

:clap::clap::clap:
Il più grande giornalista nell'era Covid-19 OK!
 
'sto scribacchino e' una vergogna vivente
 
Colui che cercava chiunque si infilasse sotto le lenzuola di Silvio... Oggi per difendere Virginia parla di privacy... Ma siamo al top(o).
Grande Marcone.. letto ormai solo da percettori di divananza.. si e' adeguato a divanare anche lui.

PS: parla di Virginia Raggi, che con una giunta pentecatti monocolore per 5 anni e' riuscita a perdere la meta' dei voti rispetto a 5 anni prima ed e' arrivata ultima dietro anche a Calenda?
 
Delitto di tampone
Marco Travaglio
Fq

Sempre premesso che chi scrive è trivaccinato, da vent’anni si fa pure l’antinfluenzale e si sottoporrà – ove prescritto dalle Autorità – anche all’eventuale settantatreesima dose, si spera sia consentita una domanda: ma di che dovrebbe rispondere Virginia Raggi, sorpresa da Repubblica nientemeno che a fare la coda per il tampone in farmacia? La presunta notizia viene diramata dalla libera stampa con toni scandalizzati mai usati per politici di qualunque partito (esclusi i 5Stelle) beccati a frodare il fisco per 368 milioni di dollari, o a rubare 49 milioni di euro allo Stato, o a farsi stipendiare da un assassino saudita, o a farsi rimborsare mutande verdi e cene private dai contribuenti. Fare la fila per il tampone, esercizio peraltro richiesto dallo Stato in una serie di casi, dovrebbe essere lodevole: sia perché, se nessuno lo facesse, non sapremmo nulla dei contagi; sia perché di politici in coda se ne vedono pochini.

Ma nel caso Raggi il tampone è un grave indizio di colpevolezza: l’ex sindaca, solo per essere contraria all’obbligo vaccinale (inesistente in quasi tutto il mondo), sarebbe “No vax” o “Ni vax”. Come se il tampone se lo facessero solo i non vaccinati e i vaccinati non si infettassero e non contagiassero (ma a queste fesserie non crede più nessuno: salvo il premier). E come se non vaccinarsi fosse vietato a tutti. Dal 1º febbraio sarà multato, anzi tassato, chi ha più di 50 anni e non si vaccina: purtroppo la Raggi ha 43 anni, dunque se non si vaccina non viola alcuna legge. E allora di che la chiamano a “rispondere” l’assessore D’Amato, il garrulo Calenda e i soliti piazzisti di Big Pharma? Vogliono sapere se è vaccinata? Ma lo sanno che la legge la stanno violando loro perché la Privacy vieta di diffondere notizie sulla salute e i trattamenti sanitari delle persone? Chi vuole divulgarle in proprio può farlo, ma nessuno può pretenderlo o farlo al suo posto. Invece da mesi, nel sonno del Garante, giornali, siti e tv spiattellano nomi, cognomi, diagnosi e terapie di privati cittadini malati di Covid (purché No vax) e ne annunciano la morte col compiaciuto sottotesto “Ben gli sta, tiè”. In tv si interrogano gli ospiti sulla loro salute e vaccinazione, costringendoli a rispondere per evitare cacce all’untore tipo Raggi. O tipo Djokovic, dipinto in mondovisione come un furbastro fuorilegge e costretto a “confessare” di aver preso il Covid a dicembre. Poi naturalmente tutti a fare i garantisti della privacy nell’unico caso in cui non c’entra: quello di un vecchio premier satiriaco il cui stato di salute (si fa per dire) da premier comprometteva l’immagine e la sovranità del suo Paese e ora lo rende incompatibile con il Tribunale, ma non con il Quirinale. È solo un’impressione, o stiamo diventando tutti matti?

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Si è messo avanti coi lavori...
Anche lui trivaccinato
Mi sembrava più giovane, avrà delle patologie
 
ennio scrive ed arrivano sempre i topolini al seguito

sembra il pifferaio magico ormai :fagiano:
 
Travaglio è uno dei pochi ancora capace di usare il proprio cervello
 
Travaglio è un ottimo giornalista. Ha tantissimi difetti che lo rendono a volte insopportabile, a volte forse si innamora molto di sé stesso, ma sul fatto che sia bravo non c'è molto da discutere.
 
Delitto di tampone
Marco Travaglio
Fq

Sempre premesso che chi scrive è trivaccinato, da vent’anni si fa pure l’antinfluenzale e si sottoporrà – ove prescritto dalle Autorità – anche all’eventuale settantatreesima dose, si spera sia consentita una domanda: ma di che dovrebbe rispondere Virginia Raggi, sorpresa da Repubblica nientemeno che a fare la coda per il tampone in farmacia? La presunta notizia viene diramata dalla libera stampa con toni scandalizzati mai usati per politici di qualunque partito (esclusi i 5Stelle) beccati a frodare il fisco per 368 milioni di dollari, o a rubare 49 milioni di euro allo Stato, o a farsi stipendiare da un assassino saudita, o a farsi rimborsare mutande verdi e cene private dai contribuenti. Fare la fila per il tampone, esercizio peraltro richiesto dallo Stato in una serie di casi, dovrebbe essere lodevole: sia perché, se nessuno lo facesse, non sapremmo nulla dei contagi; sia perché di politici in coda se ne vedono pochini.

Ma nel caso Raggi il tampone è un grave indizio di colpevolezza: l’ex sindaca, solo per essere contraria all’obbligo vaccinale (inesistente in quasi tutto il mondo), sarebbe “No vax” o “Ni vax”. Come se il tampone se lo facessero solo i non vaccinati e i vaccinati non si infettassero e non contagiassero (ma a queste fesserie non crede più nessuno: salvo il premier). E come se non vaccinarsi fosse vietato a tutti. Dal 1º febbraio sarà multato, anzi tassato, chi ha più di 50 anni e non si vaccina: purtroppo la Raggi ha 43 anni, dunque se non si vaccina non viola alcuna legge. E allora di che la chiamano a “rispondere” l’assessore D’Amato, il garrulo Calenda e i soliti piazzisti di Big Pharma? Vogliono sapere se è vaccinata? Ma lo sanno che la legge la stanno violando loro perché la Privacy vieta di diffondere notizie sulla salute e i trattamenti sanitari delle persone? Chi vuole divulgarle in proprio può farlo, ma nessuno può pretenderlo o farlo al suo posto. Invece da mesi, nel sonno del Garante, giornali, siti e tv spiattellano nomi, cognomi, diagnosi e terapie di privati cittadini malati di Covid (purché No vax) e ne annunciano la morte col compiaciuto sottotesto “Ben gli sta, tiè”. In tv si interrogano gli ospiti sulla loro salute e vaccinazione, costringendoli a rispondere per evitare cacce all’untore tipo Raggi. O tipo Djokovic, dipinto in mondovisione come un furbastro fuorilegge e costretto a “confessare” di aver preso il Covid a dicembre. Poi naturalmente tutti a fare i garantisti della privacy nell’unico caso in cui non c’entra: quello di un vecchio premier satiriaco il cui stato di salute (si fa per dire) da premier comprometteva l’immagine e la sovranità del suo Paese e ora lo rende incompatibile con il Tribunale, ma non con il Quirinale. È solo un’impressione, o stiamo diventando tutti matti?

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Il più grande giornalista nell'era Covid-19 OK!

francamente non ho capito perché Repubblica abbia messo alla gogna la Raggi

Anzi no, lo so: è una terrapiattista :o
 
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