jump st. man
sparate sul pianista
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il problema non è la velocità della tecnologia, ma la lentezza della mente umana. presto ci troveremo immersi in un'intelligenza più veloce dell'umana, che imprimerà alla vita una pressione cognitiva mai prima sperimentata. a quel punto, sarà la macchina a dettare i ritmi della conoscenza, così come quelli del lavoro e delle relazioni. la deflagrazione è già in atto e lo si nota soprattutto nella ricerca scientifica. l'approccio cibernetico ha completamente modificato i tempi e i modi della ricerca, che non sono più determinati dall'umano, ma dal cibernetico. così come nei magazzini di Amazon, dentro cui i ritmi della logistica artificiale stanno distruggendo ogni forma di lavoro - allo stesso modo, nei laboratori guidati dall'intelligenza delle macchine, la scienza quasi non appare più in grado di controllare le sequenze biochimiche messe in moto dalla velocità dei calcoli. così facendo, forme di vita vengono incessantemente replicate, manipolate, trasformate. alla presa con la velocità dell'intelligenza artificiale, anche la vita sta aggiornando le proprie mutazioni, producendo effetti collaterali, dentro cui nuove sequenza biochimiche prendono a proliferare senza più controllo alcuno