pandemonio

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il problema non è la velocità della tecnologia, ma la lentezza della mente umana. presto ci troveremo immersi in un'intelligenza più veloce dell'umana, che imprimerà alla vita una pressione cognitiva mai prima sperimentata. a quel punto, sarà la macchina a dettare i ritmi della conoscenza, così come quelli del lavoro e delle relazioni. la deflagrazione è già in atto e lo si nota soprattutto nella ricerca scientifica. l'approccio cibernetico ha completamente modificato i tempi e i modi della ricerca, che non sono più determinati dall'umano, ma dal cibernetico. così come nei magazzini di Amazon, dentro cui i ritmi della logistica artificiale stanno distruggendo ogni forma di lavoro - allo stesso modo, nei laboratori guidati dall'intelligenza delle macchine, la scienza quasi non appare più in grado di controllare le sequenze biochimiche messe in moto dalla velocità dei calcoli. così facendo, forme di vita vengono incessantemente replicate, manipolate, trasformate. alla presa con la velocità dell'intelligenza artificiale, anche la vita sta aggiornando le proprie mutazioni, producendo effetti collaterali, dentro cui nuove sequenza biochimiche prendono a proliferare senza più controllo alcuno
 
bella sta supercazzola, chapeau
 
il problema non è la velocità della tecnologia, ma la lentezza della mente umana. presto ci troveremo immersi in un'intelligenza più veloce dell'umana, che imprimerà alla vita una pressione cognitiva mai prima sperimentata. a quel punto, sarà la macchina a dettare i ritmi della conoscenza, così come quelli del lavoro e delle relazioni. la deflagrazione è già in atto e lo si nota soprattutto nella ricerca scientifica. l'approccio cibernetico ha completamente modificato i tempi e i modi della ricerca, che non sono più determinati dall'umano, ma dal cibernetico. così come nei magazzini di Amazon, dentro cui i ritmi della logistica artificiale stanno distruggendo ogni forma di lavoro - allo stesso modo, nei laboratori guidati dall'intelligenza delle macchine, la scienza quasi non appare più in grado di controllare le sequenze biochimiche messe in moto dalla velocità dei calcoli. così facendo, forme di vita vengono incessantemente replicate, manipolate, trasformate. alla presa con la velocità dell'intelligenza artificiale, anche la vita sta aggiornando le proprie mutazioni, producendo effetti collaterali, dentro cui nuove sequenza biochimiche prendono a proliferare senza più controllo alcuno

io lo trovo eccezionale...al netto di qualche intoppo di percorso,ci si dirige spediti verso un mondo che chiudera' l'epoca del lavoro,verso una ricerca scientifica che in 1 mese superera problemi che gli umani impiegano 30 anni...io vedo solo benefici incredibili.
 
io lo trovo eccezionale...al netto di qualche intoppo di percorso,ci si dirige spediti verso un mondo che chiudera' l'epoca del lavoro,verso una ricerca scientifica che in 1 mese superera problemi che gli umani impiegano 30 anni...io vedo solo benefici incredibili.
non c'è assolutamente nulla da fare: il pensiero e la mente si stanno separando. la mente si sta ancorando alla rete cibernetica, il pensiero al residuo estremo della vita spirituale. l'aveva visto bene Nietzsche, l'uomo sta per essere superato. siamo tutti dentro a una grande mutazione, da cui prenderà a svilupparsi una nuova specie. il reset non sarà climatico, come credono i buontemponi; sarà biochimico. nuovi geni, nuovi organismi, in grado di resistere all'enorme pressione messa in moto da nuove contaminazioni, ibridazioni, mutazioni. il covid è semplicemente il nuovo orizzonte, lungo cui la vita prende a sperimentare se stessa dentro l'arco del destino tecnologico. per ora, il grande campo di scontro appare drammaticamente il corpo. un corpo aggredito da più parti, continuamente rattoppato, clonato, violentato. corpo chimicamente contaminato, che la volontà di vita mantiene in precaria, instabile salute grazie ad innesti, mutilazioni, infinite reti biochimiche di sostegno. il covid è il nuovo campo d'azione, dentro il quale la cibernetica prova a sperimentare nuove forme di cura. ad ogni forma di cura, ovviamente, corrisponde una nuova forma d'ibridazione, dentro cui il corpo prende nuovamente a mutare. il percorso è circolare, esattamente come i grandi cicli naturali: vita-trasformazione-morte-vita-trasformazione. all'interno del ciclo, il nuovo paradigma dell'intelligenza sovrumana, da cui il nuovo umano prenderà di nuovo a vivere e trasformarsi
 
Strepitoso.alcuni passaggi sono l inizio di nuove vie.ah riuscire a prendere il filo di certi bandoli
 
io lo trovo eccezionale...al netto di qualche intoppo di percorso,ci si dirige spediti verso un mondo che chiudera' l'epoca del lavoro,verso una ricerca scientifica che in 1 mese superera problemi che gli umani impiegano 30 anni...io vedo solo benefici incredibili.

una volta eliminate quelle 10 miliardi di scimmie sedicenti evolute che distruggono l'ecosistema e diventeranno inutili, sarà un mondo perfetto.
 
non c'è assolutamente nulla da fare: il pensiero e la mente si stanno separando. la mente si sta ancorando alla rete cibernetica, il pensiero al residuo estremo della vita spirituale. l'aveva visto bene Nietzsche, l'uomo sta per essere superato. siamo tutti dentro a una grande mutazione, da cui prenderà a svilupparsi una nuova specie. il reset non sarà climatico, come credono i buontemponi; sarà biochimico. nuovi geni, nuovi organismi, in grado di resistere all'enorme pressione messa in moto da nuove contaminazioni, ibridazioni, mutazioni. il covid è semplicemente il nuovo orizzonte, lungo cui la vita prende a sperimentare se stessa dentro l'arco del destino tecnologico. per ora, il grande campo di scontro appare drammaticamente il corpo. un corpo aggredito da più parti, continuamente rattoppato, clonato, violentato. corpo chimicamente contaminato, che la volontà di vita mantiene in precaria, instabile salute grazie ad innesti, mutilazioni, infinite reti biochimiche di sostegno. il covid è il nuovo campo d'azione, dentro il quale la cibernetica prova a sperimentare nuove forme di cura. ad ogni forma di cura, ovviamente, corrisponde una nuova forma d'ibridazione, dentro cui il corpo prende nuovamente a mutare. il percorso è circolare, esattamente come i grandi cicli naturali: vita-trasformazione-morte-vita-trasformazione. all'interno del ciclo, il nuovo paradigma dell'intelligenza sovrumana, da cui il nuovo umano prenderà di nuovo a vivere e trasformarsi

Concordo in parte, nel senso che ci sarà un limite a tale progresso.

Lo si vede già adesso che la natura si sta ribellando verso i suoi ospiti come lo fa il sistema immunitario nel corpo umano per distruggere ciò che è potenzialmente dannoso alla sopravvivenza.

La natura è più forte dell'uomo e provvederà a ristabilire l'equilibrio anche a costo dell'estinzione della razza umana.
 
non c'è assolutamente nulla da fare: il pensiero e la mente si stanno separando. la mente si sta ancorando alla rete cibernetica, il pensiero al residuo estremo della vita spirituale. l'aveva visto bene Nietzsche, l'uomo sta per essere superato. siamo tutti dentro a una grande mutazione, da cui prenderà a svilupparsi una nuova specie. il reset non sarà climatico, come credono i buontemponi; sarà biochimico. nuovi geni, nuovi organismi, in grado di resistere all'enorme pressione messa in moto da nuove contaminazioni, ibridazioni, mutazioni. il covid è semplicemente il nuovo orizzonte, lungo cui la vita prende a sperimentare se stessa dentro l'arco del destino tecnologico. per ora, il grande campo di scontro appare drammaticamente il corpo. un corpo aggredito da più parti, continuamente rattoppato, clonato, violentato. corpo chimicamente contaminato, che la volontà di vita mantiene in precaria, instabile salute grazie ad innesti, mutilazioni, infinite reti biochimiche di sostegno. il covid è il nuovo campo d'azione, dentro il quale la cibernetica prova a sperimentare nuove forme di cura. ad ogni forma di cura, ovviamente, corrisponde una nuova forma d'ibridazione, dentro cui il corpo prende nuovamente a mutare. il percorso è circolare, esattamente come i grandi cicli naturali: vita-trasformazione-morte-vita-trasformazione. all'interno del ciclo, il nuovo paradigma dell'intelligenza sovrumana, da cui il nuovo umano prenderà di nuovo a vivere e trasformarsi

Complimenti per il thread. Hanno diffuso questo virus proprio per sperimentare nuove tecnologie orientandole alla creazione di un uomo nuovo.
 
una volta eliminate quelle 10 miliardi di scimmie sedicenti evolute che distruggono l'ecosistema e diventeranno inutili, sarà un mondo perfetto.
Alle volte, ti dirò, ho la sensazione che la razza aliena del pianeta davvero siamo noi. Il Giardino terrestre come laboratorio d'ingegneria genetica, Dio come Intelligenza superiore proveniente da altri mondi. Il frutto di quell'esperimento ancora qui, sulla Terra, ad interagire in forme patologiche con una biosfera misteriosa e imperscrutabile, in attesa della nave madre che ci riporti finalmente tra le braccia del Creatore
 
Alcuni hanno il pandemonio in testa intanto che aspettano la navicella.
 
mi sa che avete rivisto matrix iersera....
 
una volta eliminate quelle 10 miliardi di scimmie sedicenti evolute che distruggono l'ecosistema e diventeranno inutili, sarà un mondo perfetto.

Eh si, il guaio sono gli umani.......forse faranno in tempo a distruggere tutto e tutti....speriamo che l'intelligenza artificiale sia talmente intelligente da salvare
Il pianeta è gli altri animali......
 
Concordo in parte, nel senso che ci sarà un limite a tale progresso.

Lo si vede già adesso che la natura si sta ribellando verso i suoi ospiti come lo fa il sistema immunitario nel corpo umano per distruggere ciò che è potenzialmente dannoso alla sopravvivenza.

La natura è più forte dell'uomo e provvederà a ristabilire l'equilibrio anche a costo dell'estinzione della razza umana.

Anche io lo spero per l'uomo futuro, nonostante (io) stia entrando nel Regno dei Pioppi.
Il fatto stesso che si tolleri tutto ciò che ci viene somministrato con un pensiero che è scisso dal sentimento, che si tollerino tutte le minacce di guerre biologiche sul capo di tutta l'umanità dimostra che l'uomo moderno è giunto al punto in cui è opportuno interrogarsi sul suo equilibrio mentale.

Noi non siamo fatti per essere una cosa, nonostante tutte le soddisfazioni del consumismo, pena altrimenti che le energie vitali represse si manifestino in misure caotiche e distruttive.
 
non c'è assolutamente nulla da fare: il pensiero e la mente si stanno separando. la mente si sta ancorando alla rete cibernetica, il pensiero al residuo estremo della vita spirituale. l'aveva visto bene Nietzsche, l'uomo sta per essere superato. siamo tutti dentro a una grande mutazione, da cui prenderà a svilupparsi una nuova specie. il reset non sarà climatico, come credono i buontemponi; sarà biochimico. nuovi geni, nuovi organismi, in grado di resistere all'enorme pressione messa in moto da nuove contaminazioni, ibridazioni, mutazioni. il covid è semplicemente il nuovo orizzonte, lungo cui la vita prende a sperimentare se stessa dentro l'arco del destino tecnologico. per ora, il grande campo di scontro appare drammaticamente il corpo. un corpo aggredito da più parti, continuamente rattoppato, clonato, violentato. corpo chimicamente contaminato, che la volontà di vita mantiene in precaria, instabile salute grazie ad innesti, mutilazioni, infinite reti biochimiche di sostegno. il covid è il nuovo campo d'azione, dentro il quale la cibernetica prova a sperimentare nuove forme di cura. ad ogni forma di cura, ovviamente, corrisponde una nuova forma d'ibridazione, dentro cui il corpo prende nuovamente a mutare. il percorso è circolare, esattamente come i grandi cicli naturali: vita-trasformazione-morte-vita-trasformazione. all'interno del ciclo, il nuovo paradigma dell'intelligenza sovrumana, da cui il nuovo umano prenderà di nuovo a vivere e trasformarsi

l'idea secondo me e' giusta..non mi piace che pero' si continua a ragionare con paradigmi umani..qui addirittura mette le specifiche(biochimica,cibernetica bla bla bla)...ma che cosa ne vuol sapere una mente umana doe si andra' a parare fra qualche anno,poi decennio e poi fra qualche millennio e poi fra miliardi di millenni..

parla del post umano ragionando da umano...
e poi fra qulche decennio saremo tutti morti,machissenefrega di quello che sara' la storia,e' bello viverla.
 
l'idea secondo me e' giusta..non mi piace che pero' si continua a ragionare con paradigmi umani
il problema, infatti, è proprio questo: paradigmi umani dentro un contesto cibernetico. più ci sforziamo di aggiustare il tiro della conoscenza, più il contesto ci porta per i suoi sentieri, lungo i quali le strutture della conoscenza tendono a collassare. collassano proprio perchè ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno, laddove la vita tende a fagocitare la coscienza e anche tutte le strutture cognitive, che a quella coscienza si legano. proprio per questo che Nietzsche parlava di superuomo. fino a quando la biochimica della vita non prenderà possesso della biochimica della mente avremo pur sempre a che fare con uomini pensanti, proprio per questo dissociati dalle forze e dai cicli d'energia della natura. la natura non ragiona in termini di vita e di morte, esattamente come ragionano gli umani. la natura non ragiona, si trasforma. è questo il problema che ci sta portando a contatto con la fine della civiltà, intesa come regno della ragione e di tutti i suoi linguaggi del controllo. la vita ci sta sommergendo, ma ancora noi ragioniamo in termini di vita e morte, inizio e fine, tempo e spazio assoluti. la vita non vive e muore in questo tipo di architettura. ci viviamo (e, soprattutto, ci moriamo) noi umani. la vita non vive nè muore, semplicemente si trasforma. è questo l'orizzonte verso cui ci stiamo dirigendo
 
il problema, infatti, è proprio questo: paradigmi umani dentro un contesto cibernetico. più ci sforziamo di aggiustare il tiro della conoscenza, più il contesto ci porta per i suoi sentieri, lungo i quali le strutture della conoscenza tendono a collassare. collassano proprio perchè ci stiamo avvicinando al punto di non ritorno, laddove la vita tende a fagocitare la coscienza e anche tutte le strutture cognitive, che a quella coscienza si legano. proprio per questo che Nietzsche parlava di superuomo. fino a quando la biochimica della vita non prenderà possesso della biochimica della mente avremo pur sempre a che fare con uomini pensanti, proprio per questo dissociati dalle forze e dai cicli d'energia della natura. la natura non ragiona in termini di vita e di morte, esattamente come ragionano gli umani. la natura non ragiona, si trasforma. è questo il problema che ci sta portando a contatto con la fine della civiltà, intesa come regno della ragione e di tutti i suoi linguaggi del controllo. la vita ci sta sommergendo, ma ancora noi ragioniamo in termini di vita e morte, inizio e fine, tempo e spazio assoluti. la vita non vive e muore in questo tipo di architettura. ci viviamo (e, soprattutto, ci moriamo) noi umani. la vita non vive nè muore, semplicemente si trasforma. è questo l'orizzonte verso cui ci stiamo dirigendo


ah ecco.allora credo che correrò a vaccinarmi.non vorrei rimanere il solo o tra i pochissimi a rimanere umano.
 
come disse tanto tempo fa galimberti

non sono le macchine asservite all'uomo
ma l'uomo alle macchine
da tempo
purtroppo

almeno dall'uomo comune
 
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