nickanonimo72
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Nel settembre scorso l’Unione Europea aveva annunciato il Chips Act, un programma che puntava a rendere l’Europa meno dipendente dalla produzione estera di semiconduttori e, in futuro, autosufficiente. Il progetto si basava su tre elementi: la ricerca sui semiconduttori, la creazione di un piano europeo collettivo per migliorare la capacità produttiva e, infine, l’istituzione di un framework per partnership e cooperazioni internazionali.
Sembra però che, nonostante gli sforzi dell’Unione Europea, l’indipendenza nei semiconduttori sia impossibile. Secondo quanto dichiarato da Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, le più grandi fonderie di semiconduttori come Samsung, Intel e TSMC, spendono circa 30 miliardi di dollari l’anno per spese in conto capitale, più diversi altri miliardi per ricerca e sviluppo. L’Europa, se volesse diventare completamente indipendente, dovrebbe spendere oltre 150 miliardi di dollari in 5 anni in incentivi, agevolazioni fiscali e aiuti diretti. Secondo il Commissario, non solo le possibilità di successo sarebbero comunque molto limitate, ma investimenti del genere sono del tutto impossibili. motivo per cui l’UE continuerà ad appoggiarsi alle compagnie estere.
Sembra però che, nonostante gli sforzi dell’Unione Europea, l’indipendenza nei semiconduttori sia impossibile. Secondo quanto dichiarato da Margrethe Vestager, Commissario europeo per la concorrenza, le più grandi fonderie di semiconduttori come Samsung, Intel e TSMC, spendono circa 30 miliardi di dollari l’anno per spese in conto capitale, più diversi altri miliardi per ricerca e sviluppo. L’Europa, se volesse diventare completamente indipendente, dovrebbe spendere oltre 150 miliardi di dollari in 5 anni in incentivi, agevolazioni fiscali e aiuti diretti. Secondo il Commissario, non solo le possibilità di successo sarebbero comunque molto limitate, ma investimenti del genere sono del tutto impossibili. motivo per cui l’UE continuerà ad appoggiarsi alle compagnie estere.