Un quotidiano locale ha pubblicato la lettera di un residente nella Bassa e che di conseguenza conosce molto bene i piddini.
Signor direttore,
ho sentito, durante una trasmissione televisiva, un noto direttore di un noto quotidiano nazionale, celebrare, con la sua voce blesa e pacata , il" progressismo dei progressisti" di sinistra .Da Voltaire in poi, tutto quello che sa di superamento della tradizione assapora di progressismo. Ora voglio sottoporre ad un esame (pacato ma attento)il programma progressista del PD sotto l'egida di Letta.
1) voto ai sedicenni
2) porti indiscriminatamente aperti ( avanti! c'è posto e lavoro per tutti)
3) Ius soli (con conseguenze problematiche, in prospettiva - non poi così tanto lontana vista la composizione delle classi scolastiche -per quanto riguarda la dimensione culturale - sociale. Tra qualche anno ,con lo Ius soli attivo si avranno ,inevitabilmente, degli islamici con nazionalità italiana per cui con la possibilità di accedere alla politica - non so se qualche progressista riesca a cogliere il carattere della situazione - E questo con tutto il rispetto per le diverse etnie.
4) patrimoniale
5) adeguamento catastale
6) contributo ai diciottenni
7) legge Zan ( col rischio di complicare ancora di più la situazione a carico degli omotransessuali )
8) liberalizzazione della cannabis
9) togliere il porto d'armi ai privati ( andatelo a spiegare agli orefici )
10) assoggettamento dei sindacati al Governo Progressista ,come è successo durante la "marcia sulla CGIL" da parte di tre c.....ni fascistoidi , i quali non aspettavano altro per farsi un poco di pubblicità gratuita.
A tutto questo quadro di progressismo di sinistra si aggiunga la mania ossessiva compulsiva per il Fascismo usata , con molta arguzia propagandistica ( lo riconosco ) quando si è sotto elezioni.
Insomma, se questo è il quadro programmatico del PD, vorrei capire come si possa parlare di " progresso " socioeconomico.
Sinceramente ammiro i sinistri per la loro tenacia e fedeltà e senso di affiliazione al Partito, vuoi per comprensibile interesse ,vuoi per tradizione familiare, qualunque sia il progetto e il programma proposto.
Per non parlare della negazione del " populismo " e del " sovranismo " per cui dovremmo essere sempre sottomessi, in silenzio alla UE.
Un tempo , il Santo Lenin ,di venerata memoria assieme a Marx, parlava di " autocritica ".
Mi rendo conto solo ora ( si fa per dire ) che intendeva l'autocritica destinata agli altri.
Cosa gli avranno fatto per farlo arrabbiare così tanto?