J. Sean Mallory
Giù la testa
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Quello attuale intendo, può essere sintetizzato in tre punti fondamentali:
- Leadership
- Incoerenza
- Comunicazione
Leadership: tramontato da un secolo il mito berlusconiano, si è sempre alla ricerca di una persona fortemente credibile e rappresentativa. Pensare che la Meloni possa essere il nuovo astro nascente è pura follia. Non ce la vedo alla presidenza del consiglio e sopratutto a rappresentare l'Italia in Europa o nelle relazioni con la Nato o con i paesi del G7. Troppo inadeguata e non sufficientemente preparata per tale ruolo.
Salvini, ai tempi del governo gialloverde, da ministro dell'interno, aveva palesato una buona autorità nello svolgere quel ruolo, ma si è bruciato con poco, in una commistione tra politica e vita privata, molte volte imbarazzante. Aggiungerei i suoi cambiamenti di umore all'interno del governo attuale che ne delineano una personalità poco credibile.
Forza Italia è sempre un partito padronale, tutto ruota attorno alla galassia berlusconiana, difendere questi interessi è il verbo principale, poi eventualmente, vengono quelli degli italiani.
Problema di leadership che viceversa non si pone per il centrosinistra che nel caso, firmerebbero ad occhi chiusi un assegno in bianco a Draghi.
Incoerenza: tre partiti, due al governo uno all'opposizione, penso che questo sia un forte segno di disorientamento per l'elettorato del centro destra. Non puoi votare Meloni e poi pensare di costruire una alleanza di governo con gli altri due soggetti politici, quando questi ultimi attualmente, fanno l'esatto opposto di quello che dice la Meloni. Semplicemente tutto imbarazzante.
Comunicazione: lo abbiamo visto con le elezioni comunali e l'esito di Milano e Roma con due personaggi, uno assolutamente sconosciuto, l'altro mediaticamente inguardabile.
Gli elettori del centro destra in massima parte si sono astenuti, mentre quelli del centrosinistra come sempre molto più fedeli al loro partito hanno vinto agevolmente le ultime elezioni.
Perciò, la comunicazione è un fattore importantissimo e ce lo ha insegnato Grillo col M5S che dal 2013 al 2018 è passato da zero al 30% di parlamentari. Perciò che vuol fare il centrodestra? Affidarsi ancora a un ultra ottantenne come Silvio? O puntare su un Salvini che è diventato l'incoerenza in persona? La Meloni recita discretamente il ruolo di opposizione, ma dal punto di vista mediatico non ha la capacità di catturare così tanti consensi.
Morale della favola: al centrodestra serve un talento che oggi come oggi non c'è in nessuno dei tre partiti, perciò anche invocare le elezioni secondo me sarebbe una partita persa in partenza.
Dovrebbero invece cercare disperatamente quel talento e leadership che manca, entro il 2023 o altrimenti rivedremo il csx al governo o nella peggiore delle ipotesi governi di larga intesa come quello attuale.
- Leadership
- Incoerenza
- Comunicazione
Leadership: tramontato da un secolo il mito berlusconiano, si è sempre alla ricerca di una persona fortemente credibile e rappresentativa. Pensare che la Meloni possa essere il nuovo astro nascente è pura follia. Non ce la vedo alla presidenza del consiglio e sopratutto a rappresentare l'Italia in Europa o nelle relazioni con la Nato o con i paesi del G7. Troppo inadeguata e non sufficientemente preparata per tale ruolo.
Salvini, ai tempi del governo gialloverde, da ministro dell'interno, aveva palesato una buona autorità nello svolgere quel ruolo, ma si è bruciato con poco, in una commistione tra politica e vita privata, molte volte imbarazzante. Aggiungerei i suoi cambiamenti di umore all'interno del governo attuale che ne delineano una personalità poco credibile.
Forza Italia è sempre un partito padronale, tutto ruota attorno alla galassia berlusconiana, difendere questi interessi è il verbo principale, poi eventualmente, vengono quelli degli italiani.
Problema di leadership che viceversa non si pone per il centrosinistra che nel caso, firmerebbero ad occhi chiusi un assegno in bianco a Draghi.
Incoerenza: tre partiti, due al governo uno all'opposizione, penso che questo sia un forte segno di disorientamento per l'elettorato del centro destra. Non puoi votare Meloni e poi pensare di costruire una alleanza di governo con gli altri due soggetti politici, quando questi ultimi attualmente, fanno l'esatto opposto di quello che dice la Meloni. Semplicemente tutto imbarazzante.
Comunicazione: lo abbiamo visto con le elezioni comunali e l'esito di Milano e Roma con due personaggi, uno assolutamente sconosciuto, l'altro mediaticamente inguardabile.
Gli elettori del centro destra in massima parte si sono astenuti, mentre quelli del centrosinistra come sempre molto più fedeli al loro partito hanno vinto agevolmente le ultime elezioni.
Perciò, la comunicazione è un fattore importantissimo e ce lo ha insegnato Grillo col M5S che dal 2013 al 2018 è passato da zero al 30% di parlamentari. Perciò che vuol fare il centrodestra? Affidarsi ancora a un ultra ottantenne come Silvio? O puntare su un Salvini che è diventato l'incoerenza in persona? La Meloni recita discretamente il ruolo di opposizione, ma dal punto di vista mediatico non ha la capacità di catturare così tanti consensi.
Morale della favola: al centrodestra serve un talento che oggi come oggi non c'è in nessuno dei tre partiti, perciò anche invocare le elezioni secondo me sarebbe una partita persa in partenza.
Dovrebbero invece cercare disperatamente quel talento e leadership che manca, entro il 2023 o altrimenti rivedremo il csx al governo o nella peggiore delle ipotesi governi di larga intesa come quello attuale.