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Apota
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Michela Allegri per "il Messaggero"
La promessa è quella di abolire la prostituzione, processando e sanzionando non solo gli sfruttatori, ma anche i clienti che si rivolgano a escort indipendenti. «Abbiamo preso un impegno che porterò a termine: ci batteremo per abolire la prostituzione, che schiavizza le donne»: la sfida è del premier spagnolo Pedro Sánchez e l'annuncio è stato dato a Valencia, durante il discorso di chiusura del quarantesimo congresso del Partito Socialista spagnolo (Psoe), di cui il capo del governo è leader da più di quattro anni. La proposta del partito che il premier ha definito «femminista», in un Paese dove il movimento è molto forte, prevede l'elaborazione di una legge che dichiari la prostituzione illegale, mettendo un freno alla depenalizzazione.
Attualmente, la pratica è consentita, purché non vi sia coercizione e non avvenga in spazi pubblici, anche se il favoreggiamento e lo sfruttamento sono ancora reato. Nel Paese, da quando l'attività è stata depenalizzata, c'è stato un vero e proprio boom, con circa 300mila prostitute attive. Da anni, però, la Spagna si trova ai vertici delle classifiche del business della prostituzione in Europa, con migliaia di donne costrette a vivere in condizioni di sfruttamento. Secondo stime basate sui dati delle Nazioni Unite, nel Paese iberico ci sono circa 350mila prostitute e quasi un uomo su quattro è disposto a pagare per fare sesso. La polizia spagnola calcola che oltre l'80 per cento delle donne che si prostituiscono sono forzate a farlo.
La promessa è quella di abolire la prostituzione, processando e sanzionando non solo gli sfruttatori, ma anche i clienti che si rivolgano a escort indipendenti. «Abbiamo preso un impegno che porterò a termine: ci batteremo per abolire la prostituzione, che schiavizza le donne»: la sfida è del premier spagnolo Pedro Sánchez e l'annuncio è stato dato a Valencia, durante il discorso di chiusura del quarantesimo congresso del Partito Socialista spagnolo (Psoe), di cui il capo del governo è leader da più di quattro anni. La proposta del partito che il premier ha definito «femminista», in un Paese dove il movimento è molto forte, prevede l'elaborazione di una legge che dichiari la prostituzione illegale, mettendo un freno alla depenalizzazione.
Attualmente, la pratica è consentita, purché non vi sia coercizione e non avvenga in spazi pubblici, anche se il favoreggiamento e lo sfruttamento sono ancora reato. Nel Paese, da quando l'attività è stata depenalizzata, c'è stato un vero e proprio boom, con circa 300mila prostitute attive. Da anni, però, la Spagna si trova ai vertici delle classifiche del business della prostituzione in Europa, con migliaia di donne costrette a vivere in condizioni di sfruttamento. Secondo stime basate sui dati delle Nazioni Unite, nel Paese iberico ci sono circa 350mila prostitute e quasi un uomo su quattro è disposto a pagare per fare sesso. La polizia spagnola calcola che oltre l'80 per cento delle donne che si prostituiscono sono forzate a farlo.