Circolare di confindustria,si possono chiedere i danni al lavoratore senza greenpass

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Charlie

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La circolare alle imprese

Secondo Confindustria, si può chiedere il risarcimento dei danni ai lavoratori senza Green Pass

Il Messaggero riporta la comunicazione degli industriali agli associati, con i casi in cui la mancanza del certificato verde potrebbe causare problemi alle aziende. Intanto si stima che sono tra 2,5 e 3 milioni quelli senza passaporto vaccinale che da venerdì dovrebbero fare il tampone ogni 48 ore

I lavoratori del settore privato che non hanno il Green pass saranno assenti ingiustificati. Resteranno a casa senza stipendio, ma non potranno essere sanzionati o licenziati. Eppure potrebbero essere chiamati a risarcire i danni eventualmente causati all’impresa dal loro comportamento. L’indicazione – secondo quanto riporta il Messaggero – emerge dalle circolari operative inviate dalla Confindustria a tutti gli associati in vista dell’introduzione dell’obbligo di Green pass nel mondo del lavoro che scatterà venerdì prossimo.

«L’obbligo del Green Pass in corso di validità», scrive l’associazione degli industriali, «è essenziale per evitare il blocco delle attività: il mancato possesso del certificato valido», si legge ancora nel documento, «rischia di incidere sulla vita aziendale, oltre che sulla posizione dei singoli lavoratori. È evidente che ogni comportamento che dovesse recare danno all’impresa, ricadendo negativamente sull’organizzazione o sulla possibilità per l’azienda di far fronte ai propri obblighi contrattuali, legittima in ogni caso la reazione aziendale sul piano della richiesta del risarcimento dei danni». Insomma, il dipendente non potrà essere sanzionato o licenziato, ma se cagionerà un danno all’organizzazione aziendale sarà tenuto a risarcirlo.

Nelle circolari di Confindustria vengono anche citati una serie di esempi nei quali la mancanza del Green pass potrebbe causare dei problemi all’impresa. Come per esempio l’assenza di quei lavoratori che operano nella sicurezza degli impianti, dall’antincendio alla gestione dell’emergenza, che potrebbe creare il blocco di interi reparti produttivi. O ancora, l’assenza di manodopera altamente specializzata che potrebbe causare ritardi nella consegna delle commesse con la conseguenza per l’impresa di dover pagare pesanti penali. E ancora, i lavoratori che devono essere inviati in trasferta ma che per la mancanza del Green Pass non possono partire. Oppure negli appalti, quei dipendenti assunti per uno specifico progetto.

Il concetto viene ribadito anche nei documenti informativi per i dipendenti. Dopo aver chiarito che il lavoratore non si può licenziare, viene precisato comunque che «l’azienda si riserva di valutare le eventuali conseguenze negative delle scelte personali sull’organizzazione del lavoro e sull’attività produttiva».

I lavoratori, inoltre, dovranno comunicare settimanalmente in anticipo ai propri responsabili gli eventuali periodi in cui non saranno in possesso del Green pass. «Il possesso del Green pass valido o la sua mancanza», si legge nel documento di Confindustria, «possono incidere profondamente sulle scelte organizzative dell’azienda. Per organizzare e programmare adeguatamente e tempestivamente le attività produttive», spiega la circolare, «invitiamo tutti i lavoratori a comunicare settimanalmente al proprio responsabile tramite e-mail (e salvo ipotesi organizzative particolari che richiedono un maggior preavviso e che saranno preventivamente indicate, es. trasferte) eventuali periodi nei quali non saranno in possesso del Green pass».

Chi non effettuerà la comunicazione verrà considerato in possesso del certificato verde. Se dopo la verifica il dipendente risulterà non in possesso del Green pass, scatteranno le sanzioni previste dalla legge. Il lavoratore sarà quindi passibile di una sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro, oltre alla perdita della retribuzione per il periodo in cui non viene prodotto un certificato valido e alle sanzioni disciplinari.

I numeri dei lavoratori No Pass
Numeri ufficiali non ce ne sono e le cifre sui lavoratori senza Green Pass sono frutto di stime che possono variare.

Repubblica parla di un totale di 3 milioni di lavoratori sprovvisti del certificato, che da venerdì dovrebbero fare il tampone ogni 48 ore. Di questi, 2,5 milioni sono dipendenti: 344mila nel pubblico e 2,2 milioni nel privato. A cui si aggiungono 740mila autonomi. Il Sole 24 Ore scrive che sono 2,5 milioni i lavoratori che non si sono vaccinati, di cui 250mila nel pubblico.

Secondo Confindustria, si puo chiedere il risarcimento dei danni ai lavoratori senza Green Pass - Linkiesta.it
 
La circolare alle imprese

Secondo Confindustria, si può chiedere il risarcimento dei danni ai lavoratori senza Green Pass

Il Messaggero riporta la comunicazione degli industriali agli associati, con i casi in cui la mancanza del certificato verde potrebbe causare problemi alle aziende. Intanto si stima che sono tra 2,5 e 3 milioni quelli senza passaporto vaccinale che da venerdì dovrebbero fare il tampone ogni 48 ore

I lavoratori del settore privato che non hanno il Green pass saranno assenti ingiustificati. Resteranno a casa senza stipendio, ma non potranno essere sanzionati o licenziati. Eppure potrebbero essere chiamati a risarcire i danni eventualmente causati all’impresa dal loro comportamento. L’indicazione – secondo quanto riporta il Messaggero – emerge dalle circolari operative inviate dalla Confindustria a tutti gli associati in vista dell’introduzione dell’obbligo di Green pass nel mondo del lavoro che scatterà venerdì prossimo.

«L’obbligo del Green Pass in corso di validità», scrive l’associazione degli industriali, «è essenziale per evitare il blocco delle attività: il mancato possesso del certificato valido», si legge ancora nel documento, «rischia di incidere sulla vita aziendale, oltre che sulla posizione dei singoli lavoratori. È evidente che ogni comportamento che dovesse recare danno all’impresa, ricadendo negativamente sull’organizzazione o sulla possibilità per l’azienda di far fronte ai propri obblighi contrattuali, legittima in ogni caso la reazione aziendale sul piano della richiesta del risarcimento dei danni». Insomma, il dipendente non potrà essere sanzionato o licenziato, ma se cagionerà un danno all’organizzazione aziendale sarà tenuto a risarcirlo.

Nelle circolari di Confindustria vengono anche citati una serie di esempi nei quali la mancanza del Green pass potrebbe causare dei problemi all’impresa. Come per esempio l’assenza di quei lavoratori che operano nella sicurezza degli impianti, dall’antincendio alla gestione dell’emergenza, che potrebbe creare il blocco di interi reparti produttivi. O ancora, l’assenza di manodopera altamente specializzata che potrebbe causare ritardi nella consegna delle commesse con la conseguenza per l’impresa di dover pagare pesanti penali. E ancora, i lavoratori che devono essere inviati in trasferta ma che per la mancanza del Green Pass non possono partire. Oppure negli appalti, quei dipendenti assunti per uno specifico progetto.

Il concetto viene ribadito anche nei documenti informativi per i dipendenti. Dopo aver chiarito che il lavoratore non si può licenziare, viene precisato comunque che «l’azienda si riserva di valutare le eventuali conseguenze negative delle scelte personali sull’organizzazione del lavoro e sull’attività produttiva».

I lavoratori, inoltre, dovranno comunicare settimanalmente in anticipo ai propri responsabili gli eventuali periodi in cui non saranno in possesso del Green pass. «Il possesso del Green pass valido o la sua mancanza», si legge nel documento di Confindustria, «possono incidere profondamente sulle scelte organizzative dell’azienda. Per organizzare e programmare adeguatamente e tempestivamente le attività produttive», spiega la circolare, «invitiamo tutti i lavoratori a comunicare settimanalmente al proprio responsabile tramite e-mail (e salvo ipotesi organizzative particolari che richiedono un maggior preavviso e che saranno preventivamente indicate, es. trasferte) eventuali periodi nei quali non saranno in possesso del Green pass».

Chi non effettuerà la comunicazione verrà considerato in possesso del certificato verde. Se dopo la verifica il dipendente risulterà non in possesso del Green pass, scatteranno le sanzioni previste dalla legge. Il lavoratore sarà quindi passibile di una sanzione amministrativa da 600 a 1.500 euro, oltre alla perdita della retribuzione per il periodo in cui non viene prodotto un certificato valido e alle sanzioni disciplinari.

I numeri dei lavoratori No Pass
Numeri ufficiali non ce ne sono e le cifre sui lavoratori senza Green Pass sono frutto di stime che possono variare.

Repubblica parla di un totale di 3 milioni di lavoratori sprovvisti del certificato, che da venerdì dovrebbero fare il tampone ogni 48 ore. Di questi, 2,5 milioni sono dipendenti: 344mila nel pubblico e 2,2 milioni nel privato. A cui si aggiungono 740mila autonomi. Il Sole 24 Ore scrive che sono 2,5 milioni i lavoratori che non si sono vaccinati, di cui 250mila nel pubblico.

Secondo Confindustria, si puo chiedere il risarcimento dei danni ai lavoratori senza Green Pass - Linkiesta.it

lo spazio per cadere nel ridicolo non è mai vuoto ...
 
se lo dice confindustria con una sua circolare c'è da crederci,speriamo che almeno al governo facciano finta di comandare loro ed emanino loro una direttiva meglio sarebbe una legge.:p
 
Certo, le circolari di confindustria sono fonte normativa autorevolissima :asd::asd::asd:

Sti dittatorelli della repubblica delle banane stanno diventando dei grandissimi comici
 
mi aspetto una contro-circolare dei sindacati in cui si dice che i lavoratori senza GRIN PAZZ possono starsene a casa, in panciolle, a stipendio pieno
e anche con buono pasto al posto della mensa aziendale
 
mi aspetto una contro-circolare dei sindacati in cui si dice che i lavoratori senza GRIN PAZZ possono starsene a casa, in panciolle, a stipendio pieno
e anche con buono pasto al posto della mensa aziendale

A me sembra tutto normale, se provochi un danno all'azienda in maniera colposa se non addirittura dolosa, non rispettando le misure sanitarie (i lavoratori hanno diritto a lavorare in sicurezza), ho tutto il diritto di chiederti i danni in tribunale. Che poi si possano ottenere sentenze favorevoli la vedo dura, visto che i giudici del lavoro sono quasi sempre a favore del lavoratore contro le imprese (e lo Stato) e spesso contro ogni evidenza.
 
A me sembra tutto normale, se provochi un danno all'azienda in maniera colposa se non addirittura dolosa, non rispettando le misure sanitarie (i lavoratori hanno diritto a lavorare in sicurezza), ho tutto il diritto di chiederti i danni in tribunale. Che poi si possano ottenere sentenze favorevoli la vedo dura, visto che i giudici del lavoro sono quasi sempre a favore del lavoratore contro le imprese (e lo Stato) e spesso contro ogni evidenza.

nel vostro chiosco dei panini non dovreste avere problemi lavorando prevalentemente all'esterno
 
A me sembra tutto normale, se provochi un danno all'azienda in maniera colposa se non addirittura dolosa, non rispettando le misure sanitarie (i lavoratori hanno diritto a lavorare in sicurezza), ho tutto il diritto di chiederti i danni in tribunale. Che poi si possano ottenere sentenze favorevoli la vedo dura, visto che i giudici del lavoro sono quasi sempre a favore del lavoratore contro le imprese (e lo Stato) e spesso contro ogni evidenza.

ma quindi si puo' chiedere danni anche se uno mangia un panino troppo grasso ?

ma dai su
 
ma quindi si puo' chiedere danni anche se uno mangia un panino troppo grasso ?

ma dai su

Ma questa è la posizione di Confindustria, mica la mia. La questione non mi riguarda, da me sono tutti vaccinati da mesi...noi siamo gente pratica :o
 
A me sembra tutto normale, se provochi un danno all'azienda in maniera colposa se non addirittura dolosa, non rispettando le misure sanitarie (i lavoratori hanno diritto a lavorare in sicurezza), ho tutto il diritto di chiederti i danni in tribunale. Che poi si possano ottenere sentenze favorevoli la vedo dura, visto che i giudici del lavoro sono quasi sempre a favore del lavoratore contro le imprese (e lo Stato) e spesso contro ogni evidenza.

non hai capito, il risarcimento che questi fenomeni pensano di poter chiedere (in realtà la circolare è un evidente tentaativo di spaventare i dipendenti senza gp) non è per il mancato rispetto delle misure sanitarie (ingresso in azienda senza gp o mancato uso mascherina per dire), ma per i danni (blocco produttivo) causati dall'assenza di dipendente essenziale privo di gp e che decida di restarsene a casa, cioè decida di RISPETTARE la legge optando per non andare a lavorare e restare sospeso senza stipendio.

tra l'altro il dipendente potrebbe anche NON riuscire ad avere il green pass (mancanza di farmacie con disponibilità di tamponi), e dato che è di dominio pubblico che le farmacie son sovraccariche di prenotazioni, la (LEGITTIMA) assenza non sarebbe nemmeno volontaria o comunque sarebbe non imputabile al lavoratore.

è come se ti chiedessero i danni perché ti prendi aspettativa o sei in malattia (reale) o ti dimetti dando solo i 15 giorni di preavviso da contratto, perché l'imprenditore non riesce a sostituirti in tempo.
non ha senso.

è l'imprenditore che deve organizzarsi per evitare il possibile danno derivante dall'assenza di un dipendente, assenza che in caso di malattia potrebbe essere improvvisa e di durata non prevedibile, per esempio.

quindi basta avvisare il datore di lavoro con un paio di giorni di anticipo che non si ha il green pass (AL MOMENTO) e non si sa se riuscirà ad avere (CAUSA INTASAMENTO FARMACIE) e si è a posto
 
Certo, le circolari di confindustria sono fonte normativa autorevolissima :asd::asd::asd:

Sti dittatorelli della repubblica delle banane stanno diventando dei grandissimi comici


meriterebbero di essere subissati di tasse ancora, ancora e ancora...

fino allo svenimento...:D:D
 
A me sembra tutto normale, se provochi un danno all'azienda in maniera colposa se non addirittura dolosa, non rispettando le misure sanitarie (i lavoratori hanno diritto a lavorare in sicurezza), ho tutto il diritto di chiederti i danni in tribunale. Che poi si possano ottenere sentenze favorevoli la vedo dura, visto che i giudici del lavoro sono quasi sempre a favore del lavoratore contro le imprese (e lo Stato) e spesso contro ogni evidenza.

E' una tesi che è una cag.at.a pazzesca.

La legge dice che il lavoratore senza green pass viene sospeso dal lavoro ma non licenziato. Quindi lui non può lavorare per un provvedimento legislativo quindi non può essere responsabile per eventuali problemi aziendali atteso che applica una norma cogente.

Con la circolare di confindustria ci si pulisce il c.u.lo e chi parla non è un lavoratore dipendente ma solo uno che cerca di evitare di buttare il cervello all'ammasso.
 
Ma questa è la posizione di Confindustria, mica la mia. La questione non mi riguarda, da me sono tutti vaccinati da mesi...noi siamo gente pratica :o

da me l'unico fuori legge sono io perche' mi e' scaduto il gp sabato scorso :rolleyes:
avendo avuto il covid sono molto piu' sicuro dei vaccinati
ma le leggi son leggi :o

si sta esagerando charlie
e confindustria magari fa anche il suo mestiere
e' la mitica cgil ad essere assente, o presente solo per farsi fare le carezze da draghi
dopo una legge che ti sospende il lavoro e lo stipendio se non ti allinei...

ragazzi son cose grosse...

bisognerebbe provare ad uscire da questo loop e ritrovare un briciolo di lucidita' per capire che putt.anate si stanno mettendo in campo
 
Altra cosa ovviamente è se il dipendente si reca in azienda senza green pass e causa un focolaio, forse in quel caso ci sarebbero gli estremi anche se l'azienda è coresponsabile per culpa in vigilando atteso che è tenuta a controllare.
 
A me sembra tutto normale, se provochi un danno all'azienda in maniera colposa se non addirittura dolosa, non rispettando le misure sanitarie (i lavoratori hanno diritto a lavorare in sicurezza), ho tutto il diritto di chiederti i danni in tribunale. Che poi si possano ottenere sentenze favorevoli la vedo dura, visto che i giudici del lavoro sono quasi sempre a favore del lavoratore contro le imprese (e lo Stato) e spesso contro ogni evidenza.

Perchè ti lanci in analisi sballate?
Ti fai del male da solo.

I protocolli sanitari non c'entrano una mazza, si parla di green pass.
GP che si può ottenere in vari modi ma che potresti non riuscire ad ottenere per tempo se, banalmente, la farmacia dove ti rechi per il tampone dovesse avere dei problemi.
Per fortuna Confindustria non fa certo giurisprudenza
 
non hai capito, il risarcimento che questi fenomeni pensano di poter chiedere (in realtà la circolare è un evidente tentaativo di spaventare i dipendenti senza gp) non è per il mancato rispetto delle misure sanitarie (ingresso in azienda senza gp o mancato uso mascherina per dire), ma per i danni (blocco produttivo) causati dall'assenza di dipendente essenziale privo di gp e che decida di restarsene a casa, cioè decida di RISPETTARE la legge optando per non andare a lavorare e restare sospeso senza stipendio.

tra l'altro il dipendente potrebbe anche NON riuscire ad avere il green pass (mancanza di farmacie con disponibilità di tamponi), e dato che è di dominio pubblico che le farmacie son sovraccariche di prenotazioni, la (LEGITTIMA) assenza non sarebbe nemmeno volontaria o comunque sarebbe non imputabile al lavoratore.

è come se ti chiedessero i danni perché ti prendi aspettativa o sei in malattia (reale) o ti dimetti dando solo i 15 giorni di preavviso da contratto, perché l'imprenditore non riesce a sostituirti in tempo.
non ha senso.

è l'imprenditore che deve organizzarsi per evitare il possibile danno derivante dall'assenza di un dipendente, assenza che in caso di malattia potrebbe essere improvvisa e di durata non prevedibile, per esempio.

Bravo, l'hai spiegato molto meglio di me :D
Carlo sta difendendo una circolare che non ha capito, dovrebbe rileggerla meglio.
 
non hai capito, il risarcimento che questi fenomeni pensano di poter chiedere (in realtà la circolare è un evidente tentaativo di spaventare i dipendenti senza gp) non è per il mancato rispetto delle misure sanitarie (ingresso in azienda senza gp o mancato uso mascherina per dire), ma per i danni (blocco produttivo) causati dall'assenza di dipendente essenziale privo di gp e che decida di restarsene a casa, cioè decida di RISPETTARE la legge optando per non andare a lavorare e restare sospeso senza stipendio.

tra l'altro il dipendente potrebbe anche NON riuscire ad avere il green pass (mancanza di farmacie con disponibilità di tamponi), e dato che è di dominio pubblico che le farmacie son sovraccariche di prenotazioni, la (LEGITTIMA) assenza non sarebbe nemmeno volontaria o comunque sarebbe non imputabile al lavoratore.

è come se ti chiedessero i danni perché ti prendi aspettativa o sei in malattia (reale) o ti dimetti dando solo i 15 giorni di preavviso da contratto, perché l'imprenditore non riesce a sostituirti in tempo.
non ha senso.

è l'imprenditore che deve organizzarsi per evitare il possibile danno derivante dall'assenza di un dipendente, assenza che in caso di malattia potrebbe essere improvvisa e di durata non prevedibile, per esempio.

finira' che gli imprenditori con un briciolo di cervello ed amor proprio faranno lavorare anche senza green pass
facendosi carico del rischio e delle eventuali multe di qualche zelante rappresentante di queste brillanti istituzioni

per altro mia moglie che fa le buste paga di mestiere
mi dice che non e' ancora chiarto chi dovrebbe controllare certe cose
pare che per ora ci sia un generico riferimento al "prefetto"

fra la burocrazia creata ed imposta e certe regole
penso che siamo veramente nel mondo dei matti
 
Altra cosa ovviamente è se il dipendente si reca in azienda senza green pass e causa un focolaio, forse in quel caso ci sarebbero gli estremi anche se l'azienda è coresponsabile per culpa in vigilando atteso che è tenuta a controllare.

secondo me l'unica accortezza per il dipendente senza GP è avvisare per tempo il datore di lavoro, visto che il contratto di lavoro, come tutti i contratti, va eseguito secondo buona fede.

chi pensa di andare a lavorare a singhiozzo 2 giorni si e 1 no a seconda della disponibilità del tampone verificata in concreto la sera prima un richiamo disciplinare come minimo lo rischia e se lo merita pure.

se invece avvisi con un preavviso decente e ti fai sospendere eserciti un opzione legittima e non possono chiederti di certo un danno perché non riescono / possono sostituirti con altri colleghi, neoassunti o straordinari.
 
secondo me l'unica accortezza per il dipendente senza GP è avvisare per tempo il datore di lavoro, visto che il contratto di lavoro, come tutti i contratti, va eseguito secondo buona fede.

chi pensa di andare a lavorare a singhiozzo 2 giorni si e 1 no a seconda della disponibilità del tampone verificata in concreto la sera prima un richiamo disciplinare come minimo lo rischia e se lo merita pure.

se invece avvisi con un preavviso decente e ti fai sospendere eserciti un opzione legittima e non possono chiederti di certo un danno perché non riescono / possono sostituirti con altri colleghi, neoassunti o straordinari.

questo è un altro discoro, atteso che dei meccanismi elusivi che denotano mala fede possono essere oggetto di sanzione, anche se ovviamente parliamo di cose opinabili e con esito incerto in sede giudiziaria.
La circolare di confindustria è una cosa assurda che un sindacato serio stigmatizzerebbe subito, ma il sindacato italiano è oramai da tempo un accozzaglia di magnoni.
 
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