Rampini: “Fermare Pechino”

fallugia

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Dell’intervista a Rampini mi ha colpito soprattutto un passo riguardante la debolezza dell’Occidente.

La debolezza cui si riferisce Rampini la si respira pure qui in AP.


"La Cina vuole l'''egemonia. Soffriremo la loro crisi come quella del 1929" - ilGiornale.it

La sua tesi di fondo è che siamo di fronte a una battaglia tra due sistemi di valori, uno dei quali (il nostro) ha perso ogni certezza...


«Questa è la debolezza dell'Occidente che mi spaventa di più. Nel libro racconto sulla base di esperienze personali, inclusi tre figli adottivi in Cina il sincero patriottismo che anima tanta parte dei giovani cinesi. Aggiungo una descrizione del confucianesimo dei Millennial: spirito di sacrificio, senso del dovere verso la comunità. In America, vedo lo specchio rovesciato. Mezza America di destra pensa che abbiamo un presidente illegittimo, un usurpatore, e qualche frangia estrema ha tentazioni eversive. A sinistra, la meglio gioventù descrive l'America come l'Impero del Male, l'inferno del razzismo, della xenofobia, del sessismo. Mentre Biden dovrebbe affrontare la sfida con Xi Jinping, i suoi pensano che il problema è l'America».
 
Dell’intervista a Rampini mi ha colpito soprattutto un passo riguardante la debolezza dell’Occidente.

La debolezza cui si riferisce Rampini la si respira pure qui in AP.


"La Cina vuole l'''egemonia. Soffriremo la loro crisi come quella del 1929" - ilGiornale.it

«Questa è la debolezza dell'Occidente che mi spaventa di più. Nel libro racconto sulla base di esperienze personali, inclusi tre figli adottivi in Cina il sincero patriottismo che anima tanta parte dei giovani cinesi. Aggiungo una descrizione del confucianesimo dei Millennial: spirito di sacrificio, senso del dovere verso la comunità. In America, vedo lo specchio rovesciato. Mezza America di destra pensa che abbiamo un presidente illegittimo, un usurpatore, e qualche frangia estrema ha tentazioni eversive. A sinistra, la meglio gioventù descrive l'America come l'Impero del Male, l'inferno del razzismo, della xenofobia, del sessismo. Mentre Biden dovrebbe affrontare la sfida con Xi Jinping, i suoi pensano che il problema è l'America».
E l'America e' gia' fortunata che non c'e' chi lecca il c. alla Cina, come qui da noi.
 
Qui stiamo ancora a provax e novax...
 
Qui stiamo ancora a provax e novax...
Anche quel dibattito secondo me mostra la nostra debolezza. Non credo in Cina ci sia un dibattito del genere (nonostante l’inefficacia del loro vaccino rispetto a quelli USA) ma potrei sbagliarmi.
 
ripeto: sullo scacchiere internazionale contiamo poco o nulla. L'Europa ha solo ricchezza pregressa posseduta da anziani
 
ripeto: sullo scacchiere internazionale contiamo poco o nulla. L'Europa ha solo ricchezza pregressa posseduta da anziani

Peccato che io stia diventando anziano...insomma, più o meno, ma di tutta questa ricchezza ancora non ho visto una bella cippa.
 
Questo personaggio tra il folclorico e il vanesio è il rappresentante anche per età avanzata dei propagandisti dei bollettini della disinformazione quando avevano il monopolio delle fake news. Oggi sono ridotti a call centers della propaganda dove prevalentemente dei citrulli pagati pochi cents fanno sguaiata propaganda per mettere insieme pranzo e cena. Nonostante tutto rivendicano il monopolio delle fake news.
Più che fermare Pechino dovrebbe essere fermato l'imperialismo predatorio e guerrafondaio occidentale, che ha trasformato pure il capitalismo in plutocrazia e fascismo.
L'occidente non ha più nulla da dire e proporre che non sia crony capitalism e colonizzazione, la deriva che ha preso è alquanto deludente. Anche gli schiavi liberi, dagli anni 70, per il timore che sviluppino critical thinking, i plutocrati li lobotomizzano.
All'occidente non resta che la guerra per distruggere.
 
Anche quel dibattito secondo me mostra la nostra debolezza. Non credo in Cina ci sia un dibattito del genere (nonostante l’inefficacia del loro vaccino rispetto a quelli USA) ma potrei sbagliarmi.

L'antigene genetico più propagandato è tedesco turco. Non sviluppato ma solo comperato da chi lo vende.
 
Questo personaggio tra il folclorico e il vanesio è il rappresentante anche per età avanzata dei propagandisti dei bollettini della disinformazione quando avevano il monopolio delle fake news. Oggi sono ridotti a call centers della propaganda dove prevalentemente dei citrulli pagati pochi cents fanno sguaiata propaganda per mettere insieme pranzo e cena. Nonostante tutto rivendicano il monopolio delle fake news.
Più che fermare Pechino dovrebbe essere fermato l'imperialismo predatorio e guerrafondaio occidentale, che ha trasformato pure il capitalismo in plutocrazia e fascismo.
L'occidente non ha più nulla da dire e proporre che non sia crony capitalism e colonizzazione, la deriva che ha preso è alquanto deludente. Anche gli schiavi liberi, dagli anni 70, per il timore che sviluppino critical thinking, i plutocrati li lobotomizzano.
All'occidente non resta che la guerra per distruggere.



Francamente hai finito più per avvalorare la sua tesi che smontarla ... quantomeno per la parte secondo cui saremmo i peggior nemici di noi stessi ...

Il resto del mondo fa i propri interessi, mentre noi stiamo qua a imputarci la responsabilità di ogni male e l'onere del salvataggio del pianeta ...


E lo dico con tutta la simpatia che mi susciti nell'esserti scelto come nickname il nome del mio pinguino di madagascar preferito :sbonk:
 
Ho letto l'articolo di Rampini, sicuramente ci sarebbe molto da discutere sul patto AUKUS
e soprattutto sul fatto che gli alleati della Nato ne siano stati esclusi ... ma in questa arena
politica si parla troppo poco della Politica con la P maiuscola.
 
Dell’intervista a Rampini mi ha colpito soprattutto un passo riguardante la debolezza dell’Occidente.

La debolezza cui si riferisce Rampini la si respira pure qui in AP.


"La Cina vuole l'''egemonia. Soffriremo la loro crisi come quella del 1929" - ilGiornale.it

La sua tesi di fondo è che siamo di fronte a una battaglia tra due sistemi di valori, uno dei quali (il nostro) ha perso ogni certezza...


«Questa è la debolezza dell'Occidente che mi spaventa di più. Nel libro racconto sulla base di esperienze personali, inclusi tre figli adottivi in Cina il sincero patriottismo che anima tanta parte dei giovani cinesi. Aggiungo una descrizione del confucianesimo dei Millennial: spirito di sacrificio, senso del dovere verso la comunità. In America, vedo lo specchio rovesciato. Mezza America di destra pensa che abbiamo un presidente illegittimo, un usurpatore, e qualche frangia estrema ha tentazioni eversive. A sinistra, la meglio gioventù descrive l'America come l'Impero del Male, l'inferno del razzismo, della xenofobia, del sessismo. Mentre Biden dovrebbe affrontare la sfida con Xi Jinping, i suoi pensano che il problema è l'America».

dite Vampini che il problema è sempre stato l America non solo ora
 
Francamente hai finito più per avvalorare la sua tesi che smontarla ... quantomeno per la parte secondo cui saremmo i peggior nemici di noi stessi ...

Il resto del mondo fa i propri interessi, mentre noi stiamo qua a imputarci la responsabilità di ogni male e l'onere del salvataggio del pianeta ...


E lo dico con tutta la simpatia che mi susciti nell'esserti scelto come nickname il nome del mio pinguino di madagascar preferito :sbonk:

Probabilmente hai in parte ragione, il Rampini (che era diventato pure controcorrente un trampini), per età, pensione e tradizione non è uno degli attuali propagandisti a pochi cents dei call centers della disinformazione e propaganda.
E il titolo non l'ha fatto lui.
Resta il fatto che di economia e capitalismo ha due approssimative idee in croce e su quelle ha capitalizzato la sua vita.
L'astuzia della vecchia scuola era introdurre elementi controcorrente per differenziarsi, nonostante il contenuto semplicistico.
 
Anche quel dibattito secondo me mostra la nostra debolezza. Non credo in Cina ci sia un dibattito del genere (nonostante l’inefficacia del loro vaccino rispetto a quelli USA) ma potrei sbagliarmi.

In Cina non c'e' nessun dibattito. Di cosa stai parlando?
Se rompi le palle, anche un solo messaggio sbagliato sui social, ti arrivano a casa. Dobbiamo fare come loro?
 
Dell’intervista a Rampini mi ha colpito soprattutto un passo riguardante la debolezza dell’Occidente.

La debolezza cui si riferisce Rampini la si respira pure qui in AP.


"La Cina vuole l'''egemonia. Soffriremo la loro crisi come quella del 1929" - ilGiornale.it

La sua tesi di fondo è che siamo di fronte a una battaglia tra due sistemi di valori, uno dei quali (il nostro) ha perso ogni certezza...


«Questa è la debolezza dell'Occidente che mi spaventa di più. Nel libro racconto sulla base di esperienze personali, inclusi tre figli adottivi in Cina il sincero patriottismo che anima tanta parte dei giovani cinesi. Aggiungo una descrizione del confucianesimo dei Millennial: spirito di sacrificio, senso del dovere verso la comunità. In America, vedo lo specchio rovesciato. Mezza America di destra pensa che abbiamo un presidente illegittimo, un usurpatore, e qualche frangia estrema ha tentazioni eversive. A sinistra, la meglio gioventù descrive l'America come l'Impero del Male, l'inferno del razzismo, della xenofobia, del sessismo. Mentre Biden dovrebbe affrontare la sfida con Xi Jinping, i suoi pensano che il problema è l'America».

interessante che questo allarme sulla cina venga da rampini. dovrebbe anche dire che in italia la nostra sx è collaborazionista verso la cina.
LA crisi dei valori occidentali è dovuto ad una società estremamente permissivista e consumista dove tutti parlano dei diritti e nessuno dei doveri.
Siamo molli perchè cresciuti in un benessere malsano. Le generazioni passate han fatto sacrifici per avere qualcosa quelle odierne pensano che la colpa della loro inutilità e fallimento sia degli altri.
 
“PUTIN E XI JINPING CONVERGONO SU UNA DIAGNOSI: L'OCCIDENTE È IN UNA DECADENZA IRREVERSIBILE, CONFERMATA DAL NOSTRO CROLLO DI AUTOSTIMA” - FEDERICO RAMPINI: “CI CONSIDERANO UNA SOCIETÀ MOLLE, PERCHÉ PRIVA DI CERTEZZE. È LA SMOBILITAZIONE IDEOLOGICA DELL'OCCIDENTE: DA TEMPO CONCENTRATO NEL PROCESSARE SE STESSO, CRIMINALIZZARE LA PROPRIA STORIA, COLPEVOLIZZARSI PER GLI ORRORI DELL'IMPERIALISMO. SOLO IL PROPRIO, S'INTENDE: GLI IMPERIALISMI RUSSO O CINESE NON CONTANO - QUESTA SINDROME AUTO-DISTRUTTIVA È ACUTA IN AMERICA, TRA LA DESTRA FILO-PUTIN DI TRUMP E LA SINISTRA RADICALE DI BLACK LIVES MATTER




Federico Rampini per il “Corriere della Sera”

Perché Vladimir Putin ha deciso che questo è il momento giusto per scatenare una guerra nel cuore d'Europa? Che cosa unisce la sua visione all'analisi del mondo che fa Xi Jinping? E come mai l'Occidente è arrivato impreparato a una sfida tremenda? Un filo rosso unisce le risposte a questi interrogativi: è la caduta di autostima delle democrazie liberali, assediate dal proprio interno prima ancora che da formidabili avversari esterni.

Dietro la nostra sottovalutazione delle minacce di Putin negli anni passati, e ora dietro il pacifismo ipocrita «né con la Russia né con la Nato», affiora questo problema più generale, che ha contribuito a far precipitare l'aggressione contro l'Ucraina. È la smobilitazione ideologica dell'Occidente: da tempo concentrato nel processare se stesso, criminalizzare la propria storia, colpevolizzarsi per gli orrori dell'imperialismo. Solo il proprio, s' intende: gli imperialismi russo o cinese non contano. Se tutto il male del mondo è riconducibile a noi, perché avremmo dovuto vigilare su chi ci vuole mettere in ginocchio?


Per quale ragione avremmo dovuto irrobustire le difese sui confini orientali della Nato, se l'unico militarismo ad avere disseminato il pianeta di sofferenze è il nostro? La sindrome Questa sindrome auto-distruttiva è acuta in America. L'attentato alla democrazia americana è stato ben visibile nella presidenza filo-putiniana di Trump. Ancora qualche giorno fa, prima che arrivassero sui nostri schermi le immagini atroci di bombe e di morte in Ucraina, l'ex presidente repubblicano era intento a definire «Putin un genio, Biden un incapace».


Ora il partito repubblicano corregge il tiro e la sua corrente filo-russa è in imbarazzo, ma per troppo tempo questa destra ha descritto l'America come una democrazia truccata, dove gli altri vincono solo grazie ai brogli elettorali. Sul fronte opposto, il disprezzo per la liberaldemocrazia americana è speculare e simmetrico. Il movimento radicale dell'anti-razzismo, Black Lives Matter , da anni denuncia gli Stati Uniti come l'Impero del Male. Le sue analisi e i suoi slogan vengono regolarmente ripresi dalla propaganda russa e cinese.


I talkshow in lingua inglese di RT (Russian Tv) e Radio Sputnik, i due maggiori organi di propaganda putiniana, pullulavano di ospiti della sinistra radicale americana: attivisti di Black Lives Matter e docenti vetero-marxisti con cattedra nei campus universitari dove domina il pensiero politically correct. La colpa collettiva L'unico genocidio del quale si parla nelle scuole americane non è quello che Putin vorrebbe compiere contro il popolo ucraino, secondo Zelenski: è quello che la sola razza bianca ha perpetrato ai danni dei nativi.


Il razzismo, secondo la Critical Race Theory insegnata nelle scuole pubbliche, è una colpa collettiva che soltanto i bianchi devono ammettere ed espiare. Tra la destra eversiva che diede o giustificò l'assalto al Campidoglio il 6 gennaio 2021, e la sinistra sovversiva che ha predicato l'odio contro le forze dell'ordine, l'America era troppo dilaniata dalle proprie guerre di religione, per avvistare un assalto esterno ormai imminente.

Le strategie diverse Putin e Xi Jinping hanno strategie diverse ma convergono su una diagnosi: l'Occidente è in una decadenza irreversibile, confermata dal nostro crollo di autostima. Quando il patriarca ortodosso prende le difese di Putin, non è solo l'erede di un'alleanza storica fra la religione e gli Zar, è anche il capo spirituale di un mondo che ci considera una società molle, perché ormai priva di certezze.

Le analisi di Pechino sono identiche. Quando l'amministrazione Biden critica gli abusi contro i diritti umani a Hong Kong o nello Xinjiang, la risposta cinese cita Black Lives Matter, o le requisitorie della sinistra «no border» di Alexandria Ocasio-Cortez che accusa l'America per tutte le ingiustizie planetarie.


Ora Putin sembra aver ottenuto il risultato opposto ai suoi desideri: pare abbia risvegliato davvero l'unità dell'Occidente, il nostro amor proprio e la volontà di difendere la democrazia. La coesione fra Europa e Stati Uniti ha sorpreso tutti. L'arsenale di sanzioni economiche messe in campo è senza precedenti. I tedeschi cominciano a prendere sul serio la difesa e il progetto di esercito comune europeo potrebbe uscire da un letargo trentennale. Si sentono annunciare svolte energetiche drastiche per ridurre la dipendenza insostenibile dalla Russia.


Forse l'aggressione all'Ucraina è stato uno shock salutare, l'inizio di una presa di coscienza, perfino di una rinascita. L'asse Putin e Xi scommettono contro questo scenario. Colpisce il linguaggio della Cina, che pure ha molto da perdere nell'immediato da una guerra che destabilizza l'economia globale. «Non importa quanto la situazione internazionale sia precaria e pericolosa - dice il ministro degli Esteri Wang Yi - Cina e Russia manterranno la concentrazione strategica e la loro partnership per la nuova era». Mosca e Pechino sembrano convinte che dietro la nostra apparente unità, ben presto l'opportunismo del business da una parte, e le nostre fazioni anti-occidentali dall'altra, torneranno a dividerci.
 
l'europa è morta..siamo vecchi deboli e siamo molto pochi...verremo inglobati senza troppa fatica..nessuno ci aiuterà...
 
Rampini conosce bene la Cina, ci ha vissuto a lungo, sa quello che dice: mette in guardia dalla loro espansione da quando ancora tutti ne ridevano.

Però non può accomunare Russia e Cina sul discorso della decadenza dell'Occidente: i cinesi credono fermamente nel loro sistema perchè sono diventati realmente una potenza da massa di stracciòni che erano, putin non aveva capito una mazza e concordo sulle conclusioni del pezzo.

Negare che la Cina è e sarà sempre più protagonista sulla scena mondiale non ha senso, lo si vede anche in questi giorni: senza di loro non se ne esce, comunque vada la guerra.

Però Tremonti ha detto una cosa importante, di recente, che deve far riflettere: la Cina sembra gli Usa di un secolo fa, potenza emergente inarrestabile, però nel secolo scorso tutti volevano essere americani, vivere come loro, la loro musica, il cinema, lo stile di vita.

Adesso solo i cinesi vogliono essere cinesi:D, ed il potere non è dato solo dal Pil, dalle armi, dal nucleare, è anche un fatto culturale: l'egemonia si realizza così, non certo bombardando e terrorizzando la gente
 
basta riportare le produzioni qui e la Cina crolla in un mese ma nemmeno una fabbrica di mascherine hanno impiantato...
 
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