jump st. man
sparate sul pianista
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I no vax hanno fiducia che la risposta immunitaria del singolo organismo sia sufficiente. Credono che l'organismo ce la faccia a difendersi da solo (magari con l'aiuto di qualche farmaco, in ogni caso senza aiuti esterni troppo invasivi).
Il vaccino, secondo loro, non farebbe che alterare la risposta immunitaria del singolo organismo, producendo danni nella catena biochimica di controllo.
In soldoni, si presume che inoculare un agente patogeno molto aggressivo rappresenti un pericolo eccessivo per il proprio sistema biochimico di vita.
I no vax vivono nella convinzione che la cellula viva e si riproduca all'interno di una struttura biochimica "chiusa", che il singolo organismo tende a mantenere in costante equilibrio. La rottura dell'equilibrio è consentita, ma non è consentito l'afflusso d'informazioni dall'esterno, in quanto non compatibili con le caratteristiche biochimiche del singolo organismo pluricellulare.
Il no vax, insomma, crede nella capacità di sopravvivenza del singolo organismo, dentro cui vive e si riproduce la sua particolare identità. Tutto ciò che proviene da "fuori" egli lo vive come una possibile minaccia, come un probabile stato di alterazione del suo equilibrio biochimico.
Il no vax ha grande fiducia nelle proprie capacità di difesa e nello stesso tempo rifiuta ogni aiuto che vada ad aumentare quelle sue stesse capacità di difesa. Ce la faccio da solo, sembra dire, non ho bisogno di aiuto. Se mai, chiederò aiuto solo quando ne avrò bisogno.
Posizione che si basa tutta sulla convinzione che il proprio corpo sia troppo prezioso e delicato per essere sottomesso a forze sconosciute, di cui pochissimo ci fidiamo. Ci fidiamo però molto di noi stessi, confidiamo nella nostra capacità di difesa e di salute. Illusione quanto meno bizzarra, dal momento che proprio di quella capacità noi nulla sappiamo.
La vita è faccenda troppo misteriosa ed imprevedibile per poter essere controllata, difesa, misurata. La vita è trasformazione, mutazione, evoluzione. La vita non fa altro che mescolarsi ad altre vite, trasformarsi in nuova vita.
Vita che contagia altra vita, che continuamente si adatta dentro nuovi orizzonti, che senza sosta evolve e codifica nuovi messaggi, nuova informazione, nuove alterazioni.
Vax / no vax, non è questo il punto. In ogni caso, siamo tutti dentro a una nuova alterazione, che finirà per determinare nuove alterazioni, nuove catene d'informazione. Potremo anche non inocularci il vaccino, non cambierà quasi niente per il codice della vita di cui siamo tutti portatori. Una volta liberato il virus, sarà la vita stessa ad addomesticarlo, a trasformarlo e continuamente codificarlo.
Con o senza vaccino, semplicemente continuando a trasformare e manipolare frammenti più o meno alterati di vita, più o meno alterati di coscienza
Il vaccino, secondo loro, non farebbe che alterare la risposta immunitaria del singolo organismo, producendo danni nella catena biochimica di controllo.
In soldoni, si presume che inoculare un agente patogeno molto aggressivo rappresenti un pericolo eccessivo per il proprio sistema biochimico di vita.
I no vax vivono nella convinzione che la cellula viva e si riproduca all'interno di una struttura biochimica "chiusa", che il singolo organismo tende a mantenere in costante equilibrio. La rottura dell'equilibrio è consentita, ma non è consentito l'afflusso d'informazioni dall'esterno, in quanto non compatibili con le caratteristiche biochimiche del singolo organismo pluricellulare.
Il no vax, insomma, crede nella capacità di sopravvivenza del singolo organismo, dentro cui vive e si riproduce la sua particolare identità. Tutto ciò che proviene da "fuori" egli lo vive come una possibile minaccia, come un probabile stato di alterazione del suo equilibrio biochimico.
Il no vax ha grande fiducia nelle proprie capacità di difesa e nello stesso tempo rifiuta ogni aiuto che vada ad aumentare quelle sue stesse capacità di difesa. Ce la faccio da solo, sembra dire, non ho bisogno di aiuto. Se mai, chiederò aiuto solo quando ne avrò bisogno.
Posizione che si basa tutta sulla convinzione che il proprio corpo sia troppo prezioso e delicato per essere sottomesso a forze sconosciute, di cui pochissimo ci fidiamo. Ci fidiamo però molto di noi stessi, confidiamo nella nostra capacità di difesa e di salute. Illusione quanto meno bizzarra, dal momento che proprio di quella capacità noi nulla sappiamo.
La vita è faccenda troppo misteriosa ed imprevedibile per poter essere controllata, difesa, misurata. La vita è trasformazione, mutazione, evoluzione. La vita non fa altro che mescolarsi ad altre vite, trasformarsi in nuova vita.
Vita che contagia altra vita, che continuamente si adatta dentro nuovi orizzonti, che senza sosta evolve e codifica nuovi messaggi, nuova informazione, nuove alterazioni.
Vax / no vax, non è questo il punto. In ogni caso, siamo tutti dentro a una nuova alterazione, che finirà per determinare nuove alterazioni, nuove catene d'informazione. Potremo anche non inocularci il vaccino, non cambierà quasi niente per il codice della vita di cui siamo tutti portatori. Una volta liberato il virus, sarà la vita stessa ad addomesticarlo, a trasformarlo e continuamente codificarlo.
Con o senza vaccino, semplicemente continuando a trasformare e manipolare frammenti più o meno alterati di vita, più o meno alterati di coscienza