Tre persone che si avviano verso un campo con delle pale e altri attrezzi, ripresi da una videocamera di sorveglianza. È l’ultimo inquietante dettaglio che emerge sulla vicenda di Saman Abbas, la giovane pachistana scomparsa dalla sua abitazione di Novellara (Reggio Emilia) e che si era opposta alle nozze combinate che i genitori volevano imporle. I tre misteriosi personaggi ripresi dal dispositivo di sicurezza escono dalla casa di famiglia della giovane e vi fanno ritorno dopo circa tre ore. Un mistero che si aggiunge a un altro: l’intero nucleo familiare di Saman Abbas è improvvisamente partito per il Pakistan poco dopo la scomparsa della ragazza. La procura di Reggio Emilia ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di omicidio.
Le immagini inquadrano tre persone - con due pale e un secchio, con un sacchetto azzurro e un piede di ***** - dirette verso i campi sul retro della casa di Novellara, la sera del 29 aprile scorso, per rientrare circa dopo due ore e mezza. I fotogrammi sono agli atti dell’inchiesta. La Procura che coordina le indagini condotte dai carabinieri ha subito predisposto un piano di ricerca dei tre fuggitivi e ha cercato anche il corpo della giovane nelle immediate vicinanze della sua abitazione, anche mediante lo svuotamento dei canali di irrigazione. Sono stati impegnate anche le squadre cinofile e i vigili del fuoco ma al momento non è stato ancora rinvenuto nulla. «Le indagini proseguono per accertamenti e individuazione certa degli indagabili e della persona offesa anche all’estero. A tal fine sono già stati attivati i canali della cooperazione internazionale» dice la procuratrice capo di Reggio Emilia Isabella Chiesi.
Il contrasto tra la ragazza e i genitori andava avanti da anni. Saman, oltre un anno fa, era scappata in Belgio, rifugiandosi in casa di conoscenti proprio per sottrarsi al matrimonio combinato con un cugino che vive in Pakistan. Una volta tornata aveva denunciato padre e madre (che erano state anche indagati per costrizione e induzione al matrimonio); i servizi sociali del comune di Novellara e il tribunale dei minori avevano deciso di affidare la giovane a una comunità protetta nel Bolognese. «Saman ha contattato direttamente gli assistenti sociali quando ha avuto la certezza che ci fosse un biglietto di aereo per il Pakistan dove si sarebbe dovuto celebrare il matrimonio, e questo non è scontato», ha spiegato la sindaca di Novellare Elena Carletti. Dalla comunità tuttavia Saman si era allontanata volontariamente l’11 aprile scorso per fare ritorno a casa, forse solo per prelevare dei documenti; pareva che i rapporti si fossero rasserenati. Il 5 maggio i carabinieri e i servizi sociali vanno a cercarla a casa ma non trovano nessuno.
Nelle stesse ore anche l’intero nucleo familiare svanisce nel nulla. Ad accorgersene è il datore di lavoro del padre della ragazza, il titolare di una azienda agricola reggiana. «L’azienda agricola dove lavora il padre - racconta ancora la sindaca Carletti - ha cercato di rintracciarlo per chiudere alcuni depositi in vista del maltempo, ma il telefono risultava irraggiungibile. Dopo diversi tentativi il datore di lavoro ha parlato con un parente il quale ha riferito che la famiglia era dovuta rientrare in patria perché una zia non stava bene. Questo è stato l’alert che ha fatto scattare le indagini, anche perché il nome della ragazza non è presente in alcuna lista d’imbarco agli aeroporti».
gia obbligare una figlia, a cui dovresti volere piu bene che a te stesso, a far una cosa contro la sua volonta la dice lunga su quanto siano brave queste persone