No, da ex insegnante che si è ammazzato di lavoro per la scuola (e con qualche titolo di un certo peso nel proprio curriculum e nel riconoscimento di professionalità) mi sento di dirti che gli stipendi a fine carriera, almeno per le superiori, sono adeguati, tenendo conto della sicurezza del posto, dell'assenza di controlli sul proprio lavoro, delle condizioni in cui si trovano altri stipendiati a reddito fisso in altri settori, ecc.)
Dubito che sia una posizione condivisa tra molti miei colleghi, d'altronde sarei stato un pessimo sindacalista.....
Semmai sono gli stipendi di inizio carriera (veramente bassi) e la progressione (molto lenta) su cui si dovrebbe riflettere
A molti insegnanti che si sbattono, soprattutto nella seconda parte della carriera, basterebbero altri riconoscimenti, tipo una maggiore attenzione negli orari, nelle cattedre, nelle richieste di materiale scolastico, nella flessibilità sui permessi, nella tutela del proprio lavoro quando arrivano genitori sindacalisti dei figli, ecc.
Spesso (nel mio istituto tutto sommato per mia fortuna non era così, però, o almeno non lo è stato nei miei confronti) chi lavora di più viene premiato caricandolo di responsabilità (per compensare chi non se le assume e/o tira i remi in barca) e di rogne, senza tutelarlo o aiutarlo più di tanto (con la scusa che è serio, responsabile e non alza la voce, a differenza di altri), le rogne e le colpe per eventuali insuccessi sono sue, i meriti dei successi sono al contrario condivisi (e a volte riconosciuti più ad altri)
E' una delle tante ragioni per cui molti insegnanti seri, alla fine, dopo anni e anni di trombate, iniziano a chiudere il rubinetto, non fosse altro per rispetto di se stessi)