Licenziato per un post su facebook

Parla Riccardo: dopo 20 anni nell'ex Ilva, licenziato per un post su un film

“ con moglie, due figli a carico e mutuo sulle spalle, non so come andrò avanti da adesso”


Che mondo!

Ho letto. Il regista della fiction, Tognazzi, ha già rilasciato una dichiarazione in cui si dichiara allibito, sembra che un collega di lavoro di Riccardo anche lui inizialmente licenziato ma per un post analogo molto più pesante, sia stato riammesso dopo essersi scusato (mi scuso ma non trovo il link in cui se ne parlava)

Una cosa incredibile. Spero venga assunto in fretta da altri o che vinca il ricorso che ha già scritto di voler fare.
 
Ho letto. Il regista della fiction, Tognazzi, ha già rilasciato una dichiarazione in cui si dichiara allibito, sembra che un collega di lavoro di Riccardo anche lui inizialmente licenziato ma per un post analogo molto più pesante, sia stato riammesso dopo essersi scusato (mi scuso ma non trovo il link in cui se ne parlava)

Una cosa incredibile. Spero venga assunto in fretta da altri o che vinca il ricorso che ha già scritto di voler fare.



Il licenziamento per quel motivo è chiaramente illegale, lo dovranno riassumere.
 
Aspetto il commento di Black. Andrà sicuramente oltre le mie possibilità. Io posso dire che questo è fascismo dell'élite finanziaria globalista.E la sinistra si è venduta a loro! :yes:
 
non si sputa nel piatto dove si mangia.
una lezione ti sta solo bene.cmnq campa tranquillo che qualche decennio fa qualcuno ha veramente rischiato pur di far trovare la pappa pronta anche a gente come te che non se la merita proprio.:cool:
 
Il licenziamento per quel motivo è chiaramente illegale, lo dovranno riassumere.

ma infatti tanto rumore per nulla, ma poi siamo sicuri che è quello il motivo?

sarebbe convenuto se fosse stato assunto post jobs-act, svariate mensilità esentasse di indennizzo e naspi per 3 anni (visto che avrà più di 40 anni) :yes:
 
E' un pò di giorni che gira la notizia e l'azienda non ha smentito

Saremmo al delirio totale
 
"La storia vera accade a Taranto e la fantomatica acciaieria Ghisal altri non è che lo stabilimento siderurgico di Taranto........non mi meraviglio che i poteri forti si siano mossi per occultare l'ennesima tragedia che colpisce i bambini della nostra città............IN NOME DEL PROFITTO LA VITA DEI BAMBINI NON CONTA!"

Io invece razionalmente metto sul tavolo i seguenti punti:

1) Calunnia: Stai accusando la tua Azienda di essere responsabile della morte/malanno di N bambini (che sia vero o meno non è quello il punto, non lo stabilisci te su Facebook). I poteri forti che nascondono il tutto chi sono? Nomi e cognomi.

2) Diffamazione: Stai ovviamente ledendo l'immagine e la reputazione della tua Azienda.

3) Incoerenza: Il 15 del mese però lo stipendio lo prendi da quelli che secondo te fanno ammalare i bambini. Anzi, contribuisci pure essendo un dipendente. Dov'è la coerenza?

4) Stupidità: proprio perchè hai moglie, 2 figli a carico e mutuo sulle spalle che dovresti guardarti bene da calunniare e diffamare la tua azienda.

Sarà ma a me questi atteggiamenti non fanno pena, la gente si deve assumere la responsabilità delle proprie azioni e pagare per la propria stupidità e/o superficialità: cosa ti metti a parlare male condividendo post contro la tua azienda su un social? Sono quelli che ti pagano lo stipendio, se non ti sta bene quello che fanno ti licenzi.
Invece ci lavori, prendi lo stipendio e poi ti senti libero di fare il fenomeno sui social senza un briciolo di serietà e responsabilità morale verso il tuo datore di lavoro?

Abbiamo una cultura del lavoro pessima in Italia.
 
"La storia vera accade a Taranto e la fantomatica acciaieria Ghisal altri non è che lo stabilimento siderurgico di Taranto........non mi meraviglio che i poteri forti si siano mossi per occultare l'ennesima tragedia che colpisce i bambini della nostra città............IN NOME DEL PROFITTO LA VITA DEI BAMBINI NON CONTA!"

Io invece razionalmente metto sul tavolo i seguenti punti:

1) Calunnia: Stai accusando la tua Azienda di essere responsabile della morte/malanno di N bambini (che sia vero o meno non è quello il punto, non lo stabilisci te su Facebook). I poteri forti che nascondono il tutto chi sono? Nomi e cognomi.

2) Diffamazione: Stai ovviamente ledendo l'immagine e la reputazione della tua Azienda.

3) Incoerenza: Il 15 del mese però lo stipendio lo prendi da quelli che secondo te fanno ammalare i bambini. Anzi, contribuisci pure essendo un dipendente. Dov'è la coerenza?

4) Stupidità: proprio perchè hai moglie, 2 figli a carico e mutuo sulle spalle che dovresti guardarti bene da calunniare e diffamare la tua azienda.

Sarà ma a me questi atteggiamenti non fanno pena, la gente si deve assumere la responsabilità delle proprie azioni e pagare per la propria stupidità e/o superficialità: cosa ti metti a parlare male condividendo post contro la tua azienda su un social? Sono quelli che ti pagano lo stipendio, se non ti sta bene quello che fanno ti licenzi.
Invece ci lavori, prendi lo stipendio e poi ti senti libero di fare il fenomeno sui social senza un briciolo di serietà e responsabilità morale verso il tuo datore di lavoro?

Abbiamo una cultura del lavoro pessima in Italia.
Che lui sia uno stupido che non si sia reso conto delle conseguenze è palese.
Ma da qui a licenziarlo ce ne passa, secondo me.
Considerando poi che ha una famiglia a carico.
Alla stupidità sua ha fatto seguito l’i.diozia di chi l’ha licenziato, secondo me.
 
"La storia vera accade a Taranto e la fantomatica acciaieria Ghisal altri non è che lo stabilimento siderurgico di Taranto........non mi meraviglio che i poteri forti si siano mossi per occultare l'ennesima tragedia che colpisce i bambini della nostra città............IN NOME DEL PROFITTO LA VITA DEI BAMBINI NON CONTA!"

Io invece razionalmente metto sul tavolo i seguenti punti:

1) Calunnia: Stai accusando la tua Azienda di essere responsabile della morte/malanno di N bambini (che sia vero o meno non è quello il punto, non lo stabilisci te su Facebook). I poteri forti che nascondono il tutto chi sono? Nomi e cognomi.

2) Diffamazione: Stai ovviamente ledendo l'immagine e la reputazione della tua Azienda.

3) Incoerenza: Il 15 del mese però lo stipendio lo prendi da quelli che secondo te fanno ammalare i bambini. Anzi, contribuisci pure essendo un dipendente. Dov'è la coerenza?

4) Stupidità: proprio perchè hai moglie, 2 figli a carico e mutuo sulle spalle che dovresti guardarti bene da calunniare e diffamare la tua azienda.

Sarà ma a me questi atteggiamenti non fanno pena, la gente si deve assumere la responsabilità delle proprie azioni e pagare per la propria stupidità e/o superficialità: cosa ti metti a parlare male condividendo post contro la tua azienda su un social? Sono quelli che ti pagano lo stipendio, se non ti sta bene quello che fanno ti licenzi.
Invece ci lavori, prendi lo stipendio e poi ti senti libero di fare il fenomeno sui social senza un briciolo di serietà e responsabilità morale verso il tuo datore di lavoro?

Abbiamo una cultura del lavoro pessima in Italia.

>>> Abbiamo una cultura del lavoro pessima in Italia <<<

sinceramente fino ad oggi non sapeva che in Italia abbiamo una Cultura :confused:
ne sapeva che abbiamo del Lavoro :wall:
visto che lo stato ha distrutto la magior parte delle Aziende con le Tasse per mandenere lo stato di farabondi e Ladri...:bow:
 
"La storia vera accade a Taranto e la fantomatica acciaieria Ghisal altri non è che lo stabilimento siderurgico di Taranto........non mi meraviglio che i poteri forti si siano mossi per occultare l'ennesima tragedia che colpisce i bambini della nostra città............IN NOME DEL PROFITTO LA VITA DEI BAMBINI NON CONTA!"

Io invece razionalmente metto sul tavolo i seguenti punti:

1) Calunnia: Stai accusando la tua Azienda di essere responsabile della morte/malanno di N bambini (che sia vero o meno non è quello il punto, non lo stabilisci te su Facebook). I poteri forti che nascondono il tutto chi sono? Nomi e cognomi.

2) Diffamazione: Stai ovviamente ledendo l'immagine e la reputazione della tua Azienda.

3) Incoerenza: Il 15 del mese però lo stipendio lo prendi da quelli che secondo te fanno ammalare i bambini. Anzi, contribuisci pure essendo un dipendente. Dov'è la coerenza?

4) Stupidità: proprio perchè hai moglie, 2 figli a carico e mutuo sulle spalle che dovresti guardarti bene da calunniare e diffamare la tua azienda.

Sarà ma a me questi atteggiamenti non fanno pena, la gente si deve assumere la responsabilità delle proprie azioni e pagare per la propria stupidità e/o superficialità: cosa ti metti a parlare male condividendo post contro la tua azienda su un social? Sono quelli che ti pagano lo stipendio, se non ti sta bene quello che fanno ti licenzi.
Invece ci lavori, prendi lo stipendio e poi ti senti libero di fare il fenomeno sui social senza un briciolo di serietà e responsabilità morale verso il tuo datore di lavoro?

Abbiamo una cultura del lavoro pessima in Italia.



Posso anche concordare, ma se lui ha calunniato lo decide un tribunale non la ditta, se ci fosse veramente la calunnia ci potrebbe stare anche i licenziamento, ma che quella fabbrica, a mio parere indispensabile all'Italia, faccia morire la gente di Taranto l'abbiamo sentita un sacco di volte sulle TV, i magistrati stessi hanno fatto chiudere la fabbrica per quello, vero o falso non lo so, ma la nocività sembra data come scontata da tanti.
Poi pretendere di colare 8 milioni di tonnellate d'acciaio senza inquinare, mi pare un arrampicarsi sugli specchi, se ti vogliono trovare inquinamento te lo trovano pure in un laboratorio artigiano, figurarsi in una mega fabbrica, ci sarebbe da indagare chi ha consentito che sorgesse una città attorno ad una mega attività simile, al tempo l'hanno fatta lì perché attorno non c'era niente.
 
Se dovessero licenziare tutti i bancari che parlano male delle banche, i medici che parlano male degli ospedali, gli insegnanti della scuola etc, rimarrebbero ben pochi dipendenti:D

Un conto è lo svolgimento delle proprie mansioni, un conto la propria visione personale dell'azienda, ente o ministero per cui si lavora: che è libera e sacrosanta, specie se non si è dirigenti e quindi responsabili delle loro scelte. Un operaio può ben non condividere le politiche dell'azienda per cui lavora, come un insegnante quelle della sua scuola, un dip pubblico del ministero o ente in cui lavora: sono pagati per svolgere il loro lavoro, non è che per un misero stipendio possono vendersi anche il cervello.

Qui poi l'identificazione dell'azienda non è automatica, trattandosi di fiction: è un giudizio generale, casomai è l'azienda che ha la coda di paglia.

Qui si torna all'Ottocento, occhio
 
Che lui sia uno stupido che non si sia reso conto delle conseguenze è palese.
Ma da qui a licenziarlo ce ne passa, secondo me.
Considerando poi che ha una famiglia a carico.
Alla stupidità sua ha fatto seguito l’i.diozia di chi l’ha licenziato, secondo me.

>>> Abbiamo una cultura del lavoro pessima in Italia <<<

sinceramente fino ad oggi non sapeva che in Italia abbiamo una Cultura :confused:
ne sapeva che abbiamo del Lavoro :wall:
visto che lo stato ha distrutto la magior parte delle Aziende con le Tasse per mandenere lo stato di farabondi e Ladri...:bow:


Il rapporto di lavoro si basa su una cosa fondamentale: la fiducia.
Dopo una calunnia e una diffamazione, dove sta la fiducia?
Continuereste a far fare da babysitter alla tizia che sui social dice che siete dei pessimi genitori?
Perchè noi si parla bene, tanto l'azienda non è nostra, da pubblico di Forum si moralizza e si ragiona emotivamente su cose altrui....ma se l'azienda fosse vostra?
Continuereste ad affidargli le chiavi del magazzino?

Perchè dico che abbiamo una pessima cultura del lavoro? Perchè diamo per scontato che il lavoro ci spetti di diritto a prescindere.
"Ha una famiglia a carico".....embè? L'ILVA è un'azienda con degli azionisti o la Caritas?
Non spetta alle Aziende l'onere sociale, quello spetta allo Stato secondo il modello di società voluto dai propri cittadini. Se vuoi uno Stato Socialista dirai "Poverino, ha un mutuo moglie e figli...tieni una casa e un bonifico per campare" con risorse di tutti, se vuoiuno Stato Liberale dirai "La prossima volta ci starai più attento, ora ti consiglio di cercarti un lavoro se non vuoi dormire sotto i ponti".

Ripeto, diamo per scontato che il lavoro ci spetti di diritto e che l'Azienda sia obbligata a darti un bonifico sennò tu non sai come campare: sbagliato.
L'Azienda ti da un bonifico perchè compra da te il tuo tempo, la tua professionalità e la tua fiducia. E' un do ut des. Non un obbligo.
 
Ho letto. Il regista della fiction, Tognazzi, ha già rilasciato una dichiarazione in cui si dichiara allibito, sembra che un collega di lavoro di Riccardo anche lui inizialmente licenziato ma per un post analogo molto più pesante, sia stato riammesso dopo essersi scusato (mi scuso ma non trovo il link in cui se ne parlava)

Una cosa incredibile. Spero venga assunto in fretta da altri o che vinca il ricorso che ha già scritto di voler fare.

Non e' incredibile. Quando si parla di USA io ve lo dico sempre:
- Perche' te ne frega tanto?
- Perche' quel che succede da loro poi puntualmente arriva qua da noi.

Anche se stavolta se la cava, diventera' routine.
 
ma infatti tanto rumore per nulla, ma poi siamo sicuri che è quello il motivo?

sarebbe convenuto se fosse stato assunto post jobs-act, svariate mensilità esentasse di indennizzo e naspi per 3 anni (visto che avrà più di 40 anni) :yes:

No, non e' tanto rumore per nulla. Perche' magari lui ha il contratto regolare e riesce a rientrare. Un altro e' a TD
e non gli rinnovano il contratto.
O magari anche se rientra poi gliene fanno di tutti i colori.

Fermo restando, che d'ora in avanti, tutti i dipendenti di ILVA staranno attenti a cosa scrivono sui social.

Il risultato lo ottengono lo stesso.
 
E' un pò di giorni che gira la notizia e l'azienda non ha smentito

Saremmo al delirio totale

Per niente. E' quello che gia' succede negli USA su scala molto piu' grande.
Quel che succede la, il cuore dell'impero, poi arriva qua, nelle periferia.
 
Per niente. E' quello che gia' succede negli USA su scala molto piu' grande.
Quel che succede la, il cuore dell'impero, poi arriva qua, nelle periferia.

Qui in Europa abbiamo tutt'altra concezione del lavoro e del suo ruolo sociale, secoli di costruzione di welfare lo dimostrano, mentre loro andavano in tutt'altra direzione

Abbiamo da sempre preso strade decisamente diverse, su questo come su altri aspetti della vita sociale e politica, quindi questo tuo teorema è tutto da rivedere:D
 
Posso anche concordare, ma se lui ha calunniato lo decide un tribunale non la ditta, se ci fosse veramente la calunnia ci potrebbe stare anche i licenziamento, ma che quella fabbrica, a mio parere indispensabile all'Italia, faccia morire la gente di Taranto l'abbiamo sentita un sacco di volte sulle TV, i magistrati stessi hanno fatto chiudere la fabbrica per quello, vero o falso non lo so, ma la nocività sembra data come scontata da tanti.
Poi pretendere di colare 8 milioni di tonnellate d'acciaio senza inquinare, mi pare un arrampicarsi sugli specchi, se ti vogliono trovare inquinamento te lo trovano pure in un laboratorio artigiano, figurarsi in una mega fabbrica, ci sarebbe da indagare chi ha consentito che sorgesse una città attorno ad una mega attività simile, al tempo l'hanno fatta lì perché attorno non c'era niente.

L'Azienda lo licenzia per giusta causa perchè secondo lei sono venuti meno le condizioni di fiducia a seguito di post denigratori su Facebook che hanno leso l'immagine dell'Azienda.
E' previsto dal CCNL e dal Codice Civile.


Se dovessero licenziare tutti i bancari che parlano male delle banche, i medici che parlano male degli ospedali, gli insegnanti della scuola etc, rimarrebbero ben pochi dipendenti:D

Un conto è lo svolgimento delle proprie mansioni, un conto la propria visione personale dell'azienda, ente o ministero per cui si lavora: che è libera e sacrosanta, specie se non si è dirigenti e quindi responsabili delle loro scelte. Un operaio può ben non condividere le politiche dell'azienda per cui lavora, come un insegnante quelle della sua scuola, un dip pubblico del ministero o ente in cui lavora: sono pagati per svolgere il loro lavoro, non è che per un misero stipendio possono vendersi anche il cervello.

Qui poi l'identificazione dell'azienda non è automatica, trattandosi di fiction: è un giudizio generale, casomai è l'azienda che ha la coda di paglia.

Qui si torna all'Ottocento, occhio

Intanto col benaltrismo non si va da nessuna parte.
La propria visione dell'azienda non è libera e sacrosanta.

Sentenza n. 1173/1986 della suprema Corte
«Il comportamento del lavoratore, consistente nella divulgazione di fatti ed accuse, ancorché vere, obiettivamente idonee a ledere l'onore o la reputazione del datore di lavoro, esorbita dal legittimo esercizio del diritto di critica, quale espressione del diritto di libera manifestazione del proprio pensiero, e può configurare un fatto illecito, e quindi anche consentire il recesso del datore di lavoro ove l'illecito stesso risulti incompatibile con l'elemento fiduciario necessario per la prosecuzione del rapporto, qualora si traduca in una condotta che sia imputabile al suo autore a titolo di dolo o di colpa, e che non trovi, per modalità ed ambito delle notizie fornite e dei giudizi formulati, adeguata e proporzionale giustificazione nell'esigenza di tutelare interessi di rilevanza giuridica almeno pari al bene oggetto dell'indicata lesione».
 
Qui in Europa abbiamo tutt'altra concezione del lavoro e del suo ruolo sociale, secoli di costruzione di welfare lo dimostrano, mentre loro andavano in tutt'altra direzione

Abbiamo da sempre preso strade decisamente diverse, su questo come su altri aspetti della vita sociale e politica, quindi questo tuo teorema è tutto da rivedere:D

Sicuro: spiegalo ai milioni col contratto a TD .... quelli chi li difendera' se non gli rinnovano il contratto? Non penserai mica
che glielo diranno esplicitamente ogni volta che li cacciano per un post sui social, vero?
 
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