Il governo chiama McKinsey a scrivere il recovery plan.

  • Due nuove obbligazioni Societe Generale, in Euro e in Dollaro USA

    Societe Generale porta sul segmento Bond-X (EuroTLX) di Borsa Italiana due obbligazioni, una in EUR e una in USD, a tasso fisso decrescente con durata massima di 15 anni e possibilità di rimborso anticipato annuale a discrezione dell’Emittente.

    Per continuare a leggere visita questo LINK

Cranio

Nostalgico
Registrato
1/9/17
Messaggi
5.156
Punti reazioni
760
E via di solite presentazioni per problemi che tutti conoscono già. Sempre peggio.
Tra l'altro McK ha dovuto pagare centinaia di milioni qualche giorno fa in USA per la campagna sugli oppioidi

Temo faranno a pezzi il sistema sanitario per come lo conosciamo (assistenza universale).

Draghi chiama McKinsey e soci per il Recovery Plan - Il Fatto Quotidiano

Altro link interessante:

Wikileaks Italian 🇮🇹 (@Wikileaks_Ita): "Piano #EU consulenza #McKinsey #Concept1992
-Eliminazione totale di decenni di garanzie sociali e occupazionali
-Fine di sussidi statali, abbassare salari regioni depresse come le regioni siderurgiche
-svendita imprese statali per consentire razionalizzazione da parte dei privati" | nitter
 
Ultima modifica:
ho sentito dire "rimborso spese" ma va da sé che il guadagno lo faranno dopo vale a dire entrando in qualche modo nei gangli della gestione sei soldi.
 
Sch.ifo assoluto, sovranisti dove siete ?
 
E la lega dov'è
La destra non aveva il recovery già pronto?
 
Domanda che mi rendo conto ingenua, ma non era Draghi il massimo possibile nei conti, allora il suo plus quale sarebbe, se il lavoro devono farlo consulenti esterni.
 
Il governo si affida agli esperti McKinsey per il Recovery Plan - la Repubblica


ROMA. Sarà il gigante americano della consulenza strategica aziendale McKinsey ad affiancare il ministero dell’Economia nella stesura del Recovery Plan da presentare alla Commissione europea entro il prossimo 30 aprile.

Il contratto tra la società e il ministero è stato firmato nei giorni scorsi. È stato il Mef, guidato da Daniele Franco, a contattare McKinsey per accelerare la riscrittura del piano italiano e colmare i ritardi accumulati nei mesi scorsi. I tempi sono diventati ormai strettissimi. Dalla consulenza, McKinsey dovrebbe ricevere soltanto una sorta di rimborso spese. Ma i ritorni per la società di consulenza potrebbero esserci a valle dell’operazione, quando bisognerà mettere a terra tutti i progetti approvati.
Quella della consulenza affidata alle grandi società specializzate è una scelta abbastanza diffusa tra i governi di altri Paesi, molto meno in Italia. Anche se diversi gruppi aiutano i nostri singoli dicasteri in caso di processi complessi. Le stesse Regioni, per esempio, si sono affidate alla consulenza aziendale soprattutto nei piani di rientro dal debito.

È forse la prima volta, tuttavia, che gli americani di McKinsey lavorano con il governo italiano. Ma — a quanto risulta — di fronte alla richiesta del governo Draghi sarebbe stato difficile rifiutare.
Dunque si riparte con una collaborazione anche con il privato per scrivere il Piano italiano di ripresa e resilienza finanziato con i 209 miliardi del Next Generation Eu. Due le principali ragioni che hanno evidentemente spinto il governo a fare questa scelta: i tempi ormai ristretti — come detto — per rispettare la prima scadenza di fine aprile; e poi la scarsa attitudine della macchina burocratica di Via XX settembre (sede del ministero) ad affrontare con celerità un’operazione di politica economica di tali dimensioni.

Perché l’Europa non mette solo a disposizione dei governi le risorse ma impone vincoli precisi nella definizione dei progetti. I quali devono essere, da una parte, coerenti con i due obiettivi della transizione verso l’economia “verde” e della transizione in direzione della digitalizzazione, e dall’altra produrre effetti concreti sull’intero sistema in termini di crescita del Pil e dei livelli occupazionali. Le varie tranche (la prima, pari al 13 per cento del totale, potrebbe arrivare in estate se il Piano sarà approvato in tempo) saranno erogate solo dopo che sarà accertato dalla Commissione, e dagli altri Paesi membri, il rispetto di quelle condizioni.

Un processo inedito e molto complicato. Da qui la decisione del Mef di rafforzare lo schieramento. Gli uomini di McKinsey (dove ha lavorato per un decennio anche il ministro per la Transizione digitale, Vittorio Colao) affiancheranno la struttura del ministero guidata da Carmine Di Nuzzo. Sarà una collaborazione esclusivamente tecnica; le opzioni politiche, come è ovvio, saranno assunte in altre sedi. Con McKinsey si dovranno valutare i costi e l’impatto (seguendo le regole europee) dei diversi progetti. Il ministero ha chiesto al gruppo americano anche di esaminare eventuali progetti già realizzati in altri Paesi.

In questa corsa contro il tempo il governo italiano si è messo in una condizione simile a quella di un grande gruppo privato di fronte ad una nuova opportunità di business che non rientra però tra le sue attività core. Una scelta delicata destinata con molte probabilità a suscitare polemiche.


 
Domanda che mi rendo conto ingenua, ma non era Draghi il massimo possibile nei conti, allora il suo plus quale sarebbe, se il lavoro devono farlo consulenti esterni.

:clap:OK!
 
ci facciamo scrivere il piano dagli americani, incredibile
 
Domanda che mi rendo conto ingenua, ma non era Draghi il massimo possibile nei conti, allora il suo plus quale sarebbe, se il lavoro devono farlo consulenti esterni.

Il suo plus è quello di prenderli decenti i consulenti... mica possiamo far fare ste cose a chi si inventa il bonus rubinetti...
 
Il suo plus è quello di prenderli decenti i consulenti... mica possiamo far fare ste cose a chi si inventa il bonus rubinetti...

Già.
Il fatto che il piano sia da riscrivere non fa notizia per i grilloidi plaudenti.
L’idea che quello del governo Conte fosse scritto con i piedi (come anche segnalato dall’Europa) non li sfiora neanche.
 
immagino l'avesse fatto Conte,apriti cielo
 
Indietro