Sciopero nazionale degli insegnanti il 1 marzo contro il governo Draghi

galimba

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Appena letto sulla bacheca dell'app della scuola.
Contro il possibile allungamento delle. lezioni fino al 30 giugno, così c'è scritto, indetto da Sisa

Eh già.
 
vita dura
 
Qual è la novità? Nuovo ministro, nuovo sciopero

Qualcuno davvero pensa che sia lo sfortunato ministro dell'istruzione di turno, il problema?

La scuola è irriformabile, perchè QUALSIASI proposta, QUALSIASI, verrebbe bocciata dalla casta della scuola

c'è poco da fare.
 
hanno vinto il concorso:

stipendio obbligatorio, lavoro facoltativo :o
 
E li vacciniamo oppure lasciamo che si prendano il covid per curare gli str.i figli enipoti vostri?
 
Porelli... lavorano troppo e poi devono andare in ferie.
Fosse per me potrebbero fare sciopero per un mese a fila. Con la DAD hanno ampiamente dimostrato la grande ed enorme ignoranza tecnologica e informatica che impazza in questi personaggi strapagati e incapaci.
Che schifo....
 
quando hai la certezza dello stipendio e del posto fisso te ne freghi di tutto e di tutti e pensi solo ai c. tuoi
 
quando hai la certezza dello stipendio e del posto fisso te ne freghi di tutto e di tutti e pensi solo ai c. tuoi

e godono perché scaricano tutto su quelli che hanno la certezza di dover lavorare e l'incertezza di prendere uno stipendio perché devono pagare il loro ...
 
quando hai la certezza dello stipendio e del posto fisso te ne freghi di tutto e di tutti e pensi solo ai c. tuoi

lungi da me difendere questa gente, ma quello che hai scritto non ha senso, chi non ha il posto fisso non pensa prima di tutto ai qazzi propri? tutti questi altruisti in giro non li vedo...
 
No comment....:rolleyes:


Insulti da tutta italia


«Tesoro, vai da un bravo terapeuta». Sui social l’odio dei prof per Anita, la 12enne anti-Dad

La studentessa aveva detto: «Preferisco la classe alle vacanze, abbiamo perso troppo tempo». Risultato, oltre 1100 commenti al veleno. La preside Patriarca: «È vergognoso che alcuni professori usino la rete in questo modo»

di Chiara Sandrucci



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Parole di insegnanti, anche sgrammaticate. Insulti piovuti da tutta Italia contro Anita, la studentessa anti Dad della scuola media Calvino di Torino. «Tesoro bello, vai da un bravo terapeuta». «Dio ti ringrazio di non trovarmi questa Anita tra i miei alunni». Pietra dello scandalo, una sua frase riportata dal sito specializzato «Orizzonte Scuola» su Facebook: «Preferisco la classe alle vacanze, abbiamo perso troppo tempo». Risultato, oltre 1100 commenti al veleno. Quasi tutti di docenti. Insulti rivolti ad Anita, 12 anni, che per due mesi ha seguito le lezioni online per protesta fuori da scuola e qualche giorno fa si è espressa a favore dell’ipotesi di allungare il calendario scolastico fino al 30 giugno. Attacchi che hanno spinto ad intervenire l’ex ministra all’Istruzione Lucia Azzolina, sempre dalla sua parte. «Tutto questo è vergognoso e desolante. La maggior parte dei commenti è stata scritta da docenti. C’è qualcosa che non va, la scuola è il luogo in cui seminare i valori del rispetto e della tolleranza — ha scritto ieri sulla sua pagina Fb, riportandone alcuni —. Messaggi come questi vanno rifiutati sempre. E condannati».

Questa volta la prima ad indignarsi è stata la famiglia, se pur abituata a certi commenti sui social. «Mia figlia è stata spesso attaccata per via del Covid, dato che protestava in pieno lockdown. Ma questa volta è diverso: è scandaloso che a criticarla così siano degli insegnanti per una semplice opinione su due settimane in più a scuola», spiega la mamma Cristiana Perrone, che nei giorni scorsi ha deciso di segnalare questi docenti inviando una mail all’Urp e alla segreteria del Ministero. «In questo caso Anita non c’entra, lei non ha nemmeno i social, anche se sa di essere criticata — dice —. L’ho fatto perché io non vorrei degli insegnanti così per i miei figli e penso che si meritino almeno una nota disciplinare. Non credevo che la questione diventasse di dominio pubblico». Ma poi è stata chiamata dall’ex ministra, che ha scelto di non passare sotto silenzio commenti e parole come «fatti curare, mandiamola a pulire i bagni, disagio, assistenti sociali, malattia mentale».

C’è chi suppone che Anita non abbia studiato, chi si spiega quella frase con eventuali mancanze della sua scuola e dei suoi insegnanti. «Ma figuriamoci, noi ci siamo attivati da subito e lei ha sempre seguito le lezioni — reagisce Lorenza Patriarca, preside dell’Ic Tommaseo frequentato da Anita —. È vergognoso, è incredibile che ci siano educatori che utilizzano in questo modo i social: sarebbero da convocare subito in ufficio di presidenza per prendere provvedimenti nei loro confronti». L’efficacia del lavoro in Didattica a distanza è il nervo scoperto degli insegnanti, indignati che passi come tempo perso da recuperare a scapito delle vacanze.

Ipotesi che ora sembra scongiurata ma che ha animato il dibattito in questi giorni. «Noi docenti abbiamo lavorato — scrive un’altra docente tra i commenti —, poi se gli studenti hanno la webcam spenta perché preferisco dormire recuperassero da soli». Cristina D’Amato insegna in un istituto superiore di Cecina, in provincia di Livorno, e nel suo post ha suggerito di mandare l’«alunna modello» Anita a scuola anche tutto agosto. «Altri colleghi sono andati giù più pesanti? Sarà un problema loro», commenta la docente, convinta che Anita sia stata manipolata. «Non credo proprio che una bimba di 12 anni abbia voglia di andare a scuola d’estate e non di prendersi un gelato al mare con gli amici».


25 febbraio 2021 | 09:34
 
Io direi che, nell'ambito della progettata riforma fiscale, si dovrebbe prevedere una tassazione con progressività più ripida per gli insegnanti.
Non tanto per punirli di scioperi o chissà che altro, ci mancherebbe, ma semplicemente perchè rientrano nel novero dei più protetti e, inoltre, perchè sono i più impuniti evasori tramite lezioni private. Allo stesso tempo introdurrei la deducibilità totale di tutte le spese sopportate dalle famiglie per eventuali lezioni private agli studenti.


P.S. Ovviemente i maggiori introiti così conseguiti dallo Stato andrebbero destinati alla riduzione delle tasse sul risparmio, sia esso in forma liquida o immobilizzato.
 
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