jurassic88
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Articolo interessante su un giornale spazzatura come repubblica.
''Troppe informazioni e spesso in contrasto l'una con l'altra, pur se provenienti da fonti autorevoli ed accreditate. La percezione generale che sulla pandemia e sul coronavirus si sia assistito a un corto circuito nell'informazione è adesso confermata da un'indagine svolta da Reputation Science, società italiana che analizza dati usando modelli matematici per fornire e implementare strategie di comunicazione. Il gruppo di 80 esperti di Reputation Science ha passato al setaccio le dichiarazioni di virologi, medici ed esperti degli ultimi dieci mesi e concluso che solo sul web gli utenti sono entrati ogni giorno in contatto con oltre 230 contenuti generati dagli esperti di virologia, per un totale di oltre 70.000 contenuti. Ma questo non ha diminuito il senso di incertezza, anzi.''
I criteri per la valutazione
Reputation Science spiega che "le oltre 120 dichiarazioni rilasciate ai media e analizzate dallo studio sono state analizzate attraverso due indici numerici: l’indice di allerta, cioè l’orientamento prevalente di ciascun esperto rispetto al grado di rigidità delle misure di contenimento da adottare, e il grado di coerenza tra le varie opinioni espresse nel tempo da ciascuno". Quanto all'indice di allerta, l'analisi evidenzia che le tesi proposte dai virologi sono state spesso antitetiche: gli esperti hanno infatti assunto posizioni molto contrastanti in merito alle caratteristiche della pandemia e alle soluzioni da adottare per il contenimento della pandemia. L’indice di coerenza misura invece la coerenza delle dichiarazioni pubbliche di ciascun esperto nel corso del periodo preso in analisi, che sono state in grado di generare picchi di visibilità.
Coronavirus, dagli esperti italiani troppe informazioni spesso incoerenti - la Repubblica
''Troppe informazioni e spesso in contrasto l'una con l'altra, pur se provenienti da fonti autorevoli ed accreditate. La percezione generale che sulla pandemia e sul coronavirus si sia assistito a un corto circuito nell'informazione è adesso confermata da un'indagine svolta da Reputation Science, società italiana che analizza dati usando modelli matematici per fornire e implementare strategie di comunicazione. Il gruppo di 80 esperti di Reputation Science ha passato al setaccio le dichiarazioni di virologi, medici ed esperti degli ultimi dieci mesi e concluso che solo sul web gli utenti sono entrati ogni giorno in contatto con oltre 230 contenuti generati dagli esperti di virologia, per un totale di oltre 70.000 contenuti. Ma questo non ha diminuito il senso di incertezza, anzi.''
I criteri per la valutazione
Reputation Science spiega che "le oltre 120 dichiarazioni rilasciate ai media e analizzate dallo studio sono state analizzate attraverso due indici numerici: l’indice di allerta, cioè l’orientamento prevalente di ciascun esperto rispetto al grado di rigidità delle misure di contenimento da adottare, e il grado di coerenza tra le varie opinioni espresse nel tempo da ciascuno". Quanto all'indice di allerta, l'analisi evidenzia che le tesi proposte dai virologi sono state spesso antitetiche: gli esperti hanno infatti assunto posizioni molto contrastanti in merito alle caratteristiche della pandemia e alle soluzioni da adottare per il contenimento della pandemia. L’indice di coerenza misura invece la coerenza delle dichiarazioni pubbliche di ciascun esperto nel corso del periodo preso in analisi, che sono state in grado di generare picchi di visibilità.
Coronavirus, dagli esperti italiani troppe informazioni spesso incoerenti - la Repubblica