Governo e Dpcm: è tutto da rifare ma Conte tentenna

Er Sugon

Nuovo Utente
Registrato
30/1/10
Messaggi
5.290
Punti reazioni
136
Governo e Dpcm: e tutto da rifare ma Conte tentenna | L'HuffPost

I nuovi contagi rafforzano l'ala rigorista nel governo che vuole nuove strette. Il premier prende ancora tempo. L'allarme di Ricciardi sulla situazione fuori controllo. Venerdì il redde rationem.

C’è una vera e propria battaglia nel governo e riguarda una nuova stretta a livello nazionale per arginare l’ondata di contagi. L’ala dei rigoristi, guidata da Dario Franceschini, Roberto Speranza e dal commissario straordinario Domenico Arcuri, spinge affinché venerdì, dopo il consueto report dell’Istituto superiore di sanità, si tiri una riga e, in coordinamento con il Comitato tecnico scientifico e le Regioni, si prepari un nuovo pacchetto di misure già a partire dal prossimo fine settimana. Dall’altro lato quasi tutta l’intera pattuglia del Movimento 5 stelle che invita alla prudenza, che evidenzia come la tenuta sociale ed economica del paese sia a rischio, come un nuovo giro di vite potrebbe trascinare intere fasce di popolazione nel baratro. E Giuseppe Conte in mezzo.

La linea dei ministri della Cultura e della Sanità è riassumibile in questi termini: le misure prese nell’ultimo dpcm non stanno né in cielo né in terra, non fanno i conti con la realtà, se non ci acconciamo adesso a un periodo di restrizioni e sacrifici nel giro di qualche settimana saremo costretti a un lockdown, e allora sì che saranno lacrime e sangue. Walter Ricciardi, che di Speranza è consulente, lo ha detto chiaro e tondo, aprendo uno squarcio su quel che sono le spinte che provengono dal ministero: “Milano, Napoli e forse Roma sono fuori controllo. Quando non riesci a contenere devi mitigare, ovvero devi bloccare la mobilità”.

Da Palazzo Chigi al momento si smentisce categoricamente che un nuovo dpcm sia previsto per il weekend. “Eppure vedrai che lo faranno”, ammette un ministro M5s. Il capo del Governo sta monitorando con il suo entourage l’andamento della curva. E’ restio a accelerare su provvedimenti più drastici, ma è ben conscio che la situazione è fluida, e che nel giro di poche ore il quadro potrebbe cambiare drasticamente. L’alto numero di contagi di oggi, sopra i 15 mila, è stato letto con preoccupazione, e dal suo entourage fanno sapere che il governo è “pronto a intervenire” in qualunque momento. “Il punto è che al momento non vuole mettersi contro gli industriali, con i quali ha pochi rapporti”, è il punto di vista di una fonte pentastellata nell’esecutivo.

Conte confida di poter evitare un nuovo dpcm anche in funzione della nuova strategia nella quale inizialmente si è trovato stretto e che poi ha deciso di sposare. Raccontano che sia stato l’intervento di Franceschini a essere dirimente, nelle ore successive alla serrata delle scuole disposta da Vincenzo De Luca: “Giuseppe, non possiamo fare la guerra alle Regioni impugnando le ordinanze. Dobbiamo sostenere le istituzioni locali e coordinare gli interventi, o rischiamo di andare allo scontro perenne”.

Dopo qualche ora di riflessione, il presidente ha dato il proprio via libera. A Speranza e a Francesco Boccia il compito di istituire il coordinamento delle operazioni. Il ministro degli Affari regionali ha istituito una sorta di cabina di regia permanente, sentendo quotidianamente quasi tutti i governatori valutando e validando le proposte. Di concerto con il ministro della Salute, che sta controfirmando le ordinanze dei presidenti: prima la Campania, quindi il Piemonte, poi la Lombardia. E’ lo stesso governo a sollecitare le Regioni laddove la curva dei contagi appare più preoccupante, come in Veneto, Liguria e Valle d’Aosta. Conte stesso si è intestato l’operazione intervenendo al Senato: “In specifiche regioni siamo pronti a intervenire con misure più restrittive”.

E’ significativo il caso del Lazio. Nicola Zingaretti è tra coloro i quali fin dalla scorsa settimana ha insistito per misure più stringenti. In un primo momento, quando la strategia dei “lockdown” dal basso non era ancora maturata e all’orizzonte sembrava profilarsi una nuova stagione di scontro tra Roma e autonomie locali, aveva fatto sapere di non voler prendere decisioni in autonomia, conscio anche del significato politico che avrebbero assunto per il doppio ruolo di leader di uno dei principali partiti di governo. Il segretario del Pd si è mosso solo quando il quadro è diventato chiaro, procedendo come i colleghi a disporre coprifuoco e incremento della didattica a distanza.

Per i rigoristi, secondo i quali questa tecnica a macchia di leopardo comunque non basta, è un modo per rientrare dalla finestra, per Conte e il governo tutto è una via d’uscita per scaricare almeno una parte dell’impopolarità dei provvedimenti sulle Regioni. Qualcuno nei 5 stelle maligna: “E’ scottato dall’indagine sulla mancata zona rossa nella bergamasca, è ovvio che da questo punto di vista non vuole avere storie”.

Quanto si potrà andare avanti in questa sorta di ordine sparso organizzato non si sa. Nessuno vuole il lockdown, ma i rigoristi continuano a spingere con forza per un nuovo dpcm, Palazzo Chigi prende tempo. Venerdì, probabilmente, il redde rationem.
 
Hanno avuto MESI per prepararsi a questa situazione ma hanno pensato a monopattini e banchi con le rotelle...MESI MESI interi per il nulla più totale.

Hanno bruciato miliardi di euro per il nulla e siamo punto e a capo.
 
ammasso di azzeccagarbugli incapaci ,pensiamo solo se una potenza ci attaccasse(lo hanno gia' fatto ,vedasi i ns interessi nel med.) .non esistono misure di lookdown che ci possano salvare ,ma solo il razionale convogliamento del virus sulle fasce di popolazione che meno ne risentono. se non si vogliono troppi caduti ,bisogna isolare gli over 60 ,non si scappa, in attesa di un vaccino che temo per noi ,ci vorra' almeno 1 anno (ma spero meno).questi incapaci ci manderanno a gambe all'aria e chi deve morire morira' comunque purtroppo.
 
ammasso di azzeccagarbugli incapaci ,pensiamo solo se una potenza ci attaccasse(lo hanno gia' fatto ,vedasi i ns interessi nel med.) .non esistono misure di lookdown che ci possano salvare ,ma solo il razionale convogliamento del virus sulle fasce di popolazione che meno ne risentono. se non si vogliono troppi caduti ,bisogna isolare gli over 60 ,non si scappa, in attesa di un vaccino che temo per noi ,ci vorra' almeno 1 anno (ma spero meno).questi incapaci ci mandaranno a gambe all'aria e chi deve morire morira' comunque purtroppo.
Troppo pragmatico ed efficace ma sopratutto contro lo statuto implicito di questo paese che pensa al presente e non al futuro.

Pensionati, statali ed immigrati sono da tenere in palmo di mano mentre giovani, privati e produttori sono sacrificabili.
 
Lo stato italiano nella sua forma attuale non sopravviverà ad un secondo simil lockdown.
 
Lo stato italiano nella sua forma attuale non sopravviverà ad un secondo simil lockdown.
E' la volta buona che i pensionati e gli statali capiranno che voler a tutti costi prendere il piatto pieno lasciando senza forze chi lo riempie non è stata l'idea migliore, forse i diritti acquisiti si potevano limare per non correre il rischio di perderli tutti.
 
Troppo pragmatico ed efficace ma sopratutto contro lo statuto implicito di questo paese che pensa al presente e non al futuro.

Pensionati, statali ed immigrati sono da tenere in palmo di mano mentre giovani, privati e produttori sono sacrificabili.


nell'immediato ,ma se la parte produttiva del paese viene strozzata non si salva piu' nessuno .
 
[/B]
nell'immediato ,ma se la parte produttiva del paese viene strozzata non si salva piu' nessuno .
Se guardi chi abbiamo in parlamento capisci che il concetto di produttività gli è proprio alieno, parliamo di gente che non ha mai svolto nessuna professione al di là della politica.
 
Non ci sto a richiudermi in casa (senza chiedermi almeno perche) | L'HuffPost

Myrta Merlino

Non ci sto a richiudermi in casa (senza chiedermi almeno perché)

Perché siamo arrivati di nuovo a questo punto, perché i nostri ospedali hanno gli stessi problemi, perché mancano ancora letti, medici, infermieri, ventilatori, perché la medicina sul territorio continua a non funzionare? Serve un governo che comandi, non raccomandi. A dare consigli, siamo buoni tutti. A prendere decisioni, devono essere pochi. Capaci. Responsabili

No, non ci sto. Non ci sto ad accettare che ottobre sia come marzo, che la seconda ondata ci stia travolgendo come la prima, che il secondo tempo del Covid ci abbia colto impreparati come fece il primo. No, non ci sto. Non ci sto a rassegnarmi a questa condizione di precarietà perenne, di emergenza continua, all’idea che non ci si possa preparare a nulla, che tanto poi contro il virus l’unico rimedio efficace è non uscire, non andare a cena, a teatro, al cinema, in libreria, in un negozio, allo stadio, non prendere un autobus, non andare in metro, evitare un parco se non si è proprio soli, figuriamoci un centro commerciale se ti servono un paio di mutande. No, non ci sto. Non ci sto a richiudermi in casa, senza chiedermi almeno perché.

Perché siamo arrivati di nuovo a questo punto, perché i nostri ospedali hanno gli stessi problemi, perché mancano ancora letti, medici, infermieri, ventilatori, perché la medicina sul territorio continua a non funzionare, perché non ci sono vaccini per tutti, dopo che per mesi ci siamo raccontati, fino alla noia, quanto fossero importanti quest’anno, perché continuiamo a fare file chilometriche per un tampone, perché non siamo liberi di andare a farlo dove vogliamo? L’elenco dei “perché” che mi rivolgono i miei telespettatori è lungo, troppo lungo per accettare come risposta solo la consolazione che le cose qui in fondo stiano andando meno peggio che nei Paesi intorno a noi. Non è sufficiente. Chi mi scrive, stavolta, vuole spiegazioni. Ma è difficile spiegare ad un malato di Covid che può aspettare anche tre settimane per avere un nuovo tampone e capire se può tornare a lavorare, girare per le strade, incontrare persone, in una parola: vivere. O convincere una persona che non riceve la cassa integrazione da sei mesi che l’Inps sta facendo tutto il possibile, o un ragazzo tetraplegico che è normale aspettare un anno per un’elettromiografia, perché con il Covid il resto della sanità si è fermato.

A settembre, se mi avessero detto che un mese dopo ci saremmo ritrovati nelle stesse condizioni di marzo, non ci avrei creduto. Anzi, oggi siamo perfino più disorientati. Perché non capiamo cosa è accaduto, anzi cosa non è accaduto per ritrovarci già a questo punto. Per mesi, tutti o quasi - governanti, politici, medici, anche molti scienziati - ci hanno detto che in autunno il virus sarebbe tornato, ma che non ci saremmo dovuti preoccupare, o almeno non più di tanto, perché stavolta ci avrebbe trovato preparati, con le contromisure giuste, e sarebbe bastato qualche accorgimento per contenere il contagio, conviverci, senza rinunciare alle nostre abitudini. E invece, a ottobre, con un lungo inverno alle porte, siamo già alle corde: dobbiamo stare in casa, fare solo l’essenziale, dobbiamo metterci una mano sulla coscienza, dobbiamo essere responsabili. Noi cittadini.

Certo, non ho dubbi, anche stavolta gli italiani si mostreranno responsabili. Ma chi ci governa, invece? Qualche giorno fa, a L’Aria che tira ho ospitato l’ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso, che ci ha detto una cosa a mio parere illuminante: non c’è un “modello Italia”, ma un “modello italiani”. Purtroppo, devo dargli ragione. Lo dico fuori da ogni polemica politica e al di là di ogni colore, consapevole che sarebbe stato difficile per chiunque: la seconda ondata si sta rivelando perfino più subdola della prima, il buon senso di noi cittadini non può più bastare, è il momento che la politica dia delle indicazioni chiare, scelga le strade più sicure senza tentennamenti, faccia delle scelte coraggiose senza preoccuparsi che siano impopolari. Con una battuta, serve un governo che comandi, non raccomandi. A dare consigli, siamo buoni tutti. A prendere decisioni, devono essere pochi. Capaci. Responsabili. Siete ancora in tempo, ma fate in fretta. Il virus corre e il Paese reale è di nuovo in affanno.
 
E' la volta buona che i pensionati e gli statali capiranno che voler a tutti costi prendere il piatto pieno lasciando senza forze chi lo riempie non è stata l'idea migliore, forse i diritti acquisiti si potevano limare per non correre il rischio di perderli tutti.

Non pensavo solo a loro ma anche proprio dal pdv dell'ordine pubblico.
 
ma questa sig.a Marta dove e' stata negli ultimi anni ,lo sa o no chi c'e' in cabina di regia in Italia ,si o no?
prendere decisioni ,persone capaci ,responsabili , ma arriva da marte sta qua? che a palazzo chigi manca solo il tendone e praticamente abbiamo la brutta copia di un circo.
 
ma questa sig.a Marta dove e' stata negli ultimi anni ,lo sa o no chi c'e' in cabina di regia in Italia ,si o no?
prendere decisioni ,persone capaci ,responsabili , ma arriva da marte sta qua? che a palazzo chigi manca solo il tendone e praticamente abbiamo la brutta copia di un circo.

...signora Myrta....

MARCO-TARDELLI-MYRTA-MERLINO-_5_5_resize-1024x682.jpg
 
si si ,lo sapevo che e' la fidanzata dell'urlo nazionale , tutta gente che vive sui cumulilembi ,affogati nei soldi (buon per loro) adesso ha annusato l'aria e assume la posizione di critica "dolce".
come fa a pensare che questi scappati di casa possano tenere la barra in questo frangente , a parte che purtroppo comincio a pensare che persone capaci a disposizione non ce ne siano molte ,e comunque nei palazzi della politica e dintorni a Roma no di sicuro.
.
 
Palazzo Chigi: "Nuovo Dpcm? Solo ipotesi. Massima attenzione su curva epidemiologica, non possiamo escludere altri provvedimenti" - Il Fatto Quotidiano

Palazzo Chigi, per il momento, non sta già lavorando a un nuovo Dpcm con misure ancora più restrittive. Fonti del governo hanno smentito le indiscrezioni delle ultime ore sul nuovo provvedimento allo studio che renderebbe già superato quello approvato solo pochi giorni fa. “In merito ad alcuni articoli apparsi oggi sui quotidiani”, hanno fatto sapere dal governo, “si fa notare che si tratta soltanto di mere ipotesi che non trovano alcun fondamento allo stato attuale perché è tutto vincolato all’andamento della curva epidemiologica, su cui c’è la massima attenzione da parte del governo”.

Questo però non esclude il fatto che, prossimamente, il governo debba ricorrere a nuove misure: “In questa fase di continua emergenza, con la situazione in costante evoluzione, certamente non si può escludere che possano essere adottati nelle prossime settimane altri provvedimenti, ma non significa affatto che siano state già prese delle decisioni o nuove misure. Azzardare o ipotizzare adesso, quindi, nuovi e imminenti decreti rischia soltanto di creare confusione e incertezze tra i cittadini. Nel frattempo il governo in queste ore sta continuando a lavorare in stretto contatto con le Regioni e le Autonomie locali per coordinare l’adozione di misure specifiche legate ad aree territoriali dove si riscontrano maggiori criticità”.
 
Ci hanno fatto due OO con la svezia.

È da giugno che abbiamo un'ampia libertà come la Svezia ed ecco il risultato.

Abbiamo i trasporti della svezia?

Abbiamo comportamenti diligenti come gli svedesi?

Io non lo so. Mi limito ad osservare gli italiani e mi pongo delle domande.

....non ho soluzioni, nè parte politica, ma ho visto baristi, bagnini, ristoratori, tassisti, autisti di autobus, studenti, vecchietti, persino paramedici comportarsi come nulla fosse mai accaduto....MAI ACCADUTO NULLA.

Io non lo so, ma domando...in Svezia si comportano allo stesso modo?
 
Temo che settimana prossima si chiuda ..
 
Ci hanno fatto due OO con la svezia.

È da giugno che abbiamo un'ampia libertà come la Svezia ed ecco il risultato.

Abbiamo i trasporti della svezia?

Abbiamo comportamenti diligenti come gli svedesi?

Io non lo so. Mi limito ad osservare gli italiani e mi pongo delle domande.

....non ho soluzioni, nè parte politica, ma ho visto baristi, bagnini, ristoratori, tassisti, autisti di autobus, studenti, vecchietti, persino paramedici comportarsi come nulla fosse mai accaduto....MAI ACCADUTO NULLA.

Io non lo so, ma domando...in Svezia si comportano allo stesso modo?

Si. Pure in Svizzera dove la percentuale di positivi supera il 20%. Pero' evitano che la pandemia si diffonda senza pieta' negli ospedali.
Perche' e' li' che fa stragi il virus, come a marzo. Ma mica te lo dicono...
Noi dobbiamo stare a casa intanto che svuotano le strutture sanitarie.:rolleyes:
 
E salta il banco. Io mi preoccuperei se avessi tds italiani...:yes:

Mah non so qua la cosa mi sembra più complessa
Stan chiudendo tutti
La Bce per ora salva tutti
Il vero rischio è che salti proprio l’Europa , non è una gran situazione ...
Se il primo lockdown ha portato il pil a meno 10 qua un secondo finisce con qualche problema sociale serio
Anche perché la gente all’inizio aveva paura e pensava ad una soluzione rapida con un sacrificio

Ora si sta rendendo conto che non basta ed è mentalmente stanca

La situazione è davvero pesante ...
 
Indietro