La partita del pallottoliere è decisiva, dal momento che la maggioranza che sostiene il governo Conte non ha mai avuto un larghissimo sostegno a Palazzo Madama. Numeri alla mano, risulta che l’esecutivo può contare (almeno sulla carta) sull’appoggio di 18 senatori di Italia Viva, 95 del Movimento 5 stelle, 35 del Pd, 6 delle Autonomie e 14 appartenenti al gruppo Misto. Di questi, 5 afferiscono a Liberi e uguali (Loredana De Petris, Vasco Errani, Pietro Grasso, Francesco Laforgia, Sandro Ruotolo), mentre gli altri sono: gli ex M5s Buccarella, De Falco, Fattori, De Bonis, Di Marzio e Nugnes; Ricardo Merlo e Cario Adriano (Italiani all’estero); Tommaso Cerno (ex Pd). In totale, quindi, la maggioranza giallorossa è sostenuta da 168 senatori, a cui spesso si aggiungono tre dei sei senatori a vita (Giorgio Napolitano, Carlo Rubbia e Renzo Piano partecipano raramente alle votazioni).
Sono 8 tra autonomie e I due all'estero comunque tanti
Cioè le autonomie risultano decisive, roba da matti